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VITA DEL BEATO

GABRIELE FERRETTI

FRATE MINORE

COMPATRONO DELLA CITTA’ DI ANCONA

Ascendente del Papa Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti)

 

 

Il Papa Pio IX, beatificato il 3 settembre 2000 da Giovanni Paolo II, ha una “ascendenza” tutta “anconitana”, attraverso i Conti Ferretti di Ancona, che provengono ancor più remotamente dalla Svizzera e dalla stirpe “germanica”.  Proprio in Ancona da secoli si conservano le spoglie “incorrotte” del Beato Gabriele Ferretti, Compatrono di Ancona, veneratissimo dal nuovo Beato Pio IX, che attribuiva all’intercessione del suo “ascendente” Beato Gabriele una particolare protezione per lui e per la Chiesa.

 

Dal libro

 “L’ANGELO DI ANCONA”

Vita del Beato Gabriele Ferretti

 scritta dal Padre GIULIO MENCARELLI

Prefazione di Padre  ARMANDO QUAGLIA

 

Scrivere la vita di un Santo significa esporsi a un duplice pericolo: lavorare invano rispetto a un pubblico disattento o impoverire e falsare la prospettiva più bella del protagonista. Il pubblico ama il giornale d'informazione politica e sportiva, la rivista illustrata di attualità mondana, i fumetti di avventure eroiche, i settimanali umoristici e persino immorali; solo raramente si compra un libro che non sia un romanzo di moda per la celebrità dell'autore e per le polemiche che ne sono, per esso, derivate. Gli spiriti sono disorientati dal frastuono pubblicitario e dalla réclame cinematografica, in modo tale che con difficoltà ci si curva per una lettura seria, che sia priva di queste attrattive esterne.

            La nostra penna coglie facilmente i tratti appariscenti e palpabili della vita quotidiana: ogni creatura tende a ciò per educazione, per imitazione e per istinto. Lo sforzo di esprimersi comincia quando si tenta di illuminare i moti reconditi dello spirito, la tacita ascesa della santità, il mistero di Dio e la tragedia che si nasconde nel cuore umano. In genere, la vita del Santo è priva di azioni scenografiche e chiassose che possono richiamare l’attenzione: lavorìo tutto interiore, partecipazione integrale ad un programma 1ungamente vagheggiato, mondo di esperienze soprasensibili e spirituali.

            Il Padre Giulio Mencarelli, in questa breve vita del Beato Gabriele Ferretti, in occasione del quinto centenario della morte, ha superato brillantemente l'uno e l’altro pericolo, presentando un libretto attraente come un settimanale, e cogliendo nella tenue trama gli intimi palpiti del suo eroe. La biografia, infatti, che non ha nulla dello schema tradizionale e non si appesantisce in ricerche storiche o in tirate polemiche, procede, agile e svelta, per quadri cinematografici e visioni intuitive che si animano dei diversi scenari: dall'apparizione della Vergine nel bosco, al "fioretto" d'umiltà di fronte a San Giacomo della Marca; dalla descrizione della peste cittadina al racconto della morte a "San Francesco ad Alto". Le tappe stesse della vita non sono rivissute in sé, ma riassunte in cornici che ne allargano il respiro e ne fanno gustare il lento procedere; è un naturale svilupparsi di interessi, un progressivo rivelarsi di una forte personalità, come pilastri di un ponte maestoso o quadri di una superba galleria: il Conte Ferretti, il Francescano, il Superiore, il Santo.

Quest’ultima caratteristica non sorprende il lettore che ha già tutto intravisto nel capitolo introduttivo: "Il vero volto del Beato”. La sua "Vita" non consiste nella rievocazione di date cronologiche o nei frammenti di esistenza biologica, ma nel perenne avvicinarsi al suo schema interiore, nella tensione verso l’ideale, ove si trasfigurano le suggestioni del titolo nobiliare, la spiritualità dell’abito francescano e la missione di Superiore. Nella febbre di Dio, nel fervore di ogni giorno, nell'ansia di un desiderio ineffabile, nella sete struggente di un'acqua soprannaturale è il filo conduttore, il segreto di questa biografia. La quale non si ferma sul sepolcro del Beato Gabriele, procedendo nei secoli a decantarne il culto e a ricordarne le vicende della devozione.

Vi penetrano così narrazioni di episodi commoventissimi, accenni di umane miserie e squisiti ricordi di solidarietà fraterna. Non solo, ma con la storia del Beato Gabriele, il Padre Giulio Mencarelli ha toccato sobriamente la genealogia della illustre famiglia dei Conti Ferretti, i fasti dei Francescani in Ancona e la operosità ardente di oggi, ove si rivela la non mai interrotta vitalità di una azione che tende ad allargarsi sempre più per tutti stringere in un abbraccio di fraternità operosa e fattiva.

 

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