Intorno agli anni 1450 padre Giacomo, con
l’aiuto dei suoi frati e degli amici, edificò a Monteprandone chiesa, convento
e campanile.
Il giorno dell’inaugurazione si
avvicinava, ma mancavano le campane.
Allora in compagnia di un suo collega, si
mise in viaggio per l’Italia settentrionale dove c’erano famose fonderie di
campane.
Dopo molte giornate di viaggio, giunse
alle rive del Po.
C’erano dei barcaioli e chiese loro, per
amore di Dio, di condurli all’altra sponda.
Ma essi, i barcaioli, come tanti che
quando sono soli sono generosi ma quando sono in compagnia si vergognano di
fare opere buone, si rifiutarono.
Padre Giacomo provò ad insistere perché
il fiume era molto largo, non aveva denari e quei pochi che aveva dovevano
servire per acquistare le campane.
Ma i barcaioli furono decisi: no e no.
Allora padre Giacomo si tirò alquanto in
disparte, cercò un luogo in pendio di facile accesso alle acque, si fermò,
sembrò pregare.
Pregava davvero.
Di fronte ai barcaioli e alle persone che
attendevano per essere trasportate di là, si tolse il mantello, lo stese parte
in terra e parte nell’acqua, e, volgendo gli occhi al cielo, vi salì sopra
invitando il compagno a fare lo stesso.
Meraviglia!
Il mantello si mosse come trasportato da
mani invisibili e scivolò miracolosamente sopra le acque fino all’altro greto.
Tutto si svolse in pochi secondi.
I barcaioli, visto il prodigio, si
guardarono sbigottiti l’un l’altro, credendo di sognare. Ma non era un sogno;
era un miracolo vero e proprio che mortificava la loro cattiveria.
Trangugiarono saliva amara e poi: “Frati,
venite qua... per questa volta...”.
Ma i due frati erano giunti già all’altra
riva!