San Giacomo in
compagnia di un suo collega doveva recarsi a fare un corso di predicazione in
una città della Bosnia dove erano molti eretici.
Costoro, avendo saputo della sua venuta,
si coalizzarono e impedirono al Santo non solo di predicare ma perfino di
entrare in città.
Allora il Santo, ricordandosi del detto
del Vangelo: “Se non vi gradiscono in una città, andate in un’altra e...
scuotete dai vostri sandali perfino la polvere della sua terra...”, in tutta
umiltà riprese la strada del ritorno al convento.
Ma forse per una distrazione sbagliò
strada e si trovò sulle rive del fiume Neretva.
Come fare ad attraversare quel fiume?
Guardandosi intorno, scorse gente in
movimento e, avvicinandosi, si rese conto che in quel luogo c’era un barcaiolo.
Per amore di Dio chiese un passaggio, ma
il barcaiolo glielo negò. Che cosa restava da fare se non rinnovare
l’espediente di tanti anni prima sul fiume Po?
Salì su uno scoglio che lambiva le acque
e lì, come ispirato, si tolse il mantello, lo distese sulle acque, vi salì con
il suo compagno e..., tenendosi aggrappato al suo bastone come all’albero
maestro di una barchetta e lasciando stupiti e confusi il barcaiolo e la gente
che gli stava intorno, in un momento, scivolando sulle acque, giunse all’altra
sponda, mentre una miriade di variopinti pesciolini gli si accodarono guizzando
come per fargli festa.
La gente osservò stupita, gridò al
miracolo e poi, guardando sullo scoglio, vide che il Santo vi aveva lasciato le
impronte dei suoi sandali.