LETTERA A MONS. GIOVANNI TONUCCI
(Vescovo di Loreto)
PER RICHIESTA DI UDIENZA
Ecc.za Rev.ma Mons. GIOVANNI TONUCCI
Arcivescovo Delegato-Pontificio di LORETO
Piazza della Madonna, 1 - 60025 - LORETO (Ancona)
OGGETTO: Richiesta di Udienza.
Ancona, 25 marzo 2008
L’Annunciazione a Maria Vergine
Ecc.za Rev.ma,
nell’odierna circostanza della Solennità dell’Annunciazione, che rievoca e celebra l’Incarnazione del Figlio di Dio in Maria Vergine, avvenuta tra quelle Sacre Pareti della Santa Casa di Nazareth, custodita nella Basilica Pontificia Lauretana, Le scrivo per chiederLe una Udienza personale che mi offra il modo di poterLe consegnare importanti documentazioni riguardo alla storia della Santa Casa e della sua Miracolosa Traslazione.
Avevo già fatto tale richiesta, nei mesi scorsi, fin dal Suo arrivo a Loreto, attraverso il Suo Vicario e mio amico Padre Stefano Vita ed anche attraverso la sua Segretaria Suor Barbara.
Essendo Professore di Religione nativo dei luoghi, e studioso da una vita della storia e del culto della Santa Casa, ho avuto modo di approfondirne in modo particolare tutti gli aspetti storici, archeologici e scientifici, nonché l’insegnamento secolare dei Sommi Pontefici e di tanti Santi. A tale riguardo ho pubblicato un libro molto apprezzato (dal titolo “La veridicità storica della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto”), alcuni DVD, ed una ben significativa serie di scritti sulla Santa Casa, mediante un Giornale Informatico, “La Voce Cattolica” (www.lavocecattolica.it), che raggiunge periodicamente oltre 10.000 iscritti di ogni parte d’Italia e del mondo. Ho anche pubblicato articoli in importanti riviste cattoliche; inoltre trasmetto quotidianamente, in una mia Televisione mediante Internet dal nome “Tele Maria” (www.telemaria.it), le esposizioni storiche e archeologiche a riguardo delle molteplici “Traslazioni Miracolose” della Santa Casa, che comprovano indiscutibilmente la “veridicità storica” di almeno cinque di esse, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica, attorno a cui sorse poi la cittadina di Loreto.
Per tali scritti e molteplici attività di diffusione della storia e del culto della Santa Casa mi onoro di aver ricevuto una particolare benedizione da parte del Servo di Dio Giovanni Paolo II, nonché vivi e incoraggianti apprezzamenti e risposte anche da parte dell’attuale Sommo Pontefice Benedetto XVI.
Sarò perciò lieto di poter illustrare anche a Lei, quale nuovo Delegato Pontificio di Loreto, una sia pur minima parte esemplificativa del materiale da me pubblicato e sopra esposto, di particolare importanza per l’approfondimento della storia e del culto della Santa Casa, anche in vista della Sua annunciata solenne celebrazione del 90° anniversario della proclamazione della Vergine Lauretana a “Patrona degli Aviatori”, fatta dal Papa Benedetto XV il 24 marzo 1920, vigilia dell’Annunciazione del Signore, in “solenne riconoscimento” dell’autenticità dei “voli miracolosi” della Santa Casa Nazaretana.
Qui mi viene spontaneo citare anche le parole del Papa Leone XIII, nella Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” (del 23 gennaio1894), in occasione delle celebrazioni per il VI Centenario della Miracolosa Traslazione: Il Papa Leone XIII, a tutti i cristiani che leggeranno questa Lettera, salute e Apostolica Benedizione. La fortunata Casa di Nazareth nella quale, mentre l’Angelo porgeva il saluto alla prescelta Madre di Dio, «il Verbo si è fatto carne», è giustamente considerata e venerata fra i più sacri monumenti della fede cristiana, come documentano i molteplici diplomi, atti, doni e privilegi dei Nostri Predecessori. Questa Casa, come narrano i fasti della Chiesa, non appena fu prodigiosamente trasportata in Italia, nel Piceno, per un atto di suprema benevolenza divina, e fu aperta al culto sui colli di Loreto, attirò immediatamente su di sé le pie aspirazioni e la fervida devozione di tutti, e le mantenne vive nel corso dei secoli. È il caso di ricordare i numerosi e splendidi pellegrinaggi che da ogni luogo vi si dirigono; la sontuosa Basilica sorta in quel luogo, resa insigne dalla bellezza delle opere d’arte e dal decoro del culto; la nuova città sorta tutta intorno come un’altra Nazareth, e cresciuta sotto la protezione della Vergine. Accrebbero inoltre il carattere sacro del luogo e alimentarono la fiducia dei visitatori i molteplici e segnalati benefìci, pubblici e privati, che da quel luogo si sono riversati, come da una fonte perenne, e per mezzo dei quali Dio volle a tal punto esaltare l’invocato nome di Maria da dare compimento, in questo luogo, a quella famosa profezia: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”. (…) Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi”.
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Restando perciò in attesa di una Sua disponibilità all’Udienza di cui sopra, nell’assicurarLe il mio vivo ricordo nella preghiera, in specie alla Vergine Immacolata Lauretana, per il miglior frutto del Suo ministero episcopale presso la Santa Casa di Nazareth a Loreto, Le invio i più deferenti saluti.
Prof. GIORGIO NICOLINI
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dal 4 febbraio 2009
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