LETTERA A MONS. GIOVANNI TONUCCI
(Vescovo di Loreto)
PER RICHIESTA APERTURA PROCEDURA CANONICA
PER "DELITTO DI FALSO"
Ecc.za Rev.ma Mons. GIOVANNI TONUCCI
Arcivescovo Delegato-Pontificio di LORETO
Piazza della Madonna, 1 - 60025 LORETO (Ancona)
e, per conoscenza:
Al Santo Padre BENEDETTO XVI
Al Card. ANGELO COMASTRI, Vicario del Santo Padre
Al Card. TARCISIO BERTONE, Segretario di Stato
Al Card. ANGELO BAGNASCO, Presidente Conferenza Episcopale Italiana
Alla Congregazione per il Culto Divino
Al Tribunale della Segnatura Apostolica
All’Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo
OGGETTO: Richiesta di apertura della procedura canonica per “delitto di falso” (can. 1391) riguardo alla “questione lauretana” e ristabilimento della “verità” dell’autenticità della Santa Casa e delle sue “Miracolose” traslazioni.
Con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”
Loreto, 29 aprile 2008
Santa Caterina da Siena
Patrona d’Italia e Compatrona d’Europa
Ecc.za Rev.ma, Mons. GIOVANNI TONUCCI,
nel ringraziarLa per l’Udienza concessami in data odierna, cogliendo la circostanza della commemorazione liturgica di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e Compatrona d’Europa, mi vengono subito spontanee le sue vibranti parole: “Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo” (Lettera 16, al Card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).
Possono sembrare improprie tali parole se riferite all’oggetto della presente lettera, riguardante “la richiesta di ristabilimento della verità dell’autenticità della Santa Casa e delle sue Miracolose traslazioni”; ma la ingente e sofferta documentazione sulla “questione lauretana”, da me prodotta, che Le allego alla presente, ben documenta l’appropriatezza delle suddette parole della Santa senese.
In proposito, l’Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo, a mio nome, aveva ben scritto in una lettera al Santo Padre, del 2 agosto 2006: “(…) l’apostasia della Basilica Pontifica Lauretana dalla “verità” della presenza a Loreto della “vera Santa Casa di Nazareth” e dalla “verità” delle “Miracolose traslazioni” ha assunto ormai una definitiva e irreversibile gravissima dissacrazione”, per cui “una ulteriore dilazione di accertamento canonico da parte delle Autorità Ecclesiastiche, secondo quanto prescrive il Codice di Diritto Canonico a riguardo del “delitto di falso”, non seguita anche da un solenne “ripristino” nella Basilica Lauretana della “verità” delle “miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth” – come insegnato dal Magistero Ordinario della Santa Chiesa - non potrà esimere in coscienza il Prof. Nicolini – per il bene stesso della Chiesa e la salvezza delle anime – dal formulare sempre più aperte e gravi “denunce pubbliche” di tali omissioni ecclesiastiche, memore anche del monito di Santa Caterina da Siena: “«Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al Card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).
Nella odierna Udienza concessami, pertanto, nel consegnarLe tutta la ingente documentazione da me prodotta sulla “questione lauretana”, Le chiedo ufficialmente L’APERTURA DELLA PROCEDURA CANONICA PER “DELITTO DI FALSO” (Can.1391), atto canonico già richiesto e consegnato all’Arcivescovo Metropolita di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, in data 24 agosto 2006.
La presente DENUNCIA CANONICA, riguardante “il delitto di falso” in ambito ecclesiastico, Le è presentato in conformità al can. 1389 e 1391 del Codice di Diritto Canonico, ove è scritto in modo molto chiaro: “Può essere punito con giusta pena, a seconda della gravità del delitto: 1° chi redige un documento ecclesiastico falso, o ne altera uno vero, lo distrugge, lo occulta, o si serve di un documento falso o alterato; 2° chi si serve in materia ecclesiastica di un altro documento falso o alterato; 3° chi asserisce il falso in un documento ecclesiastico pubblico”. In particolare intendo qui denunciare la principale opera mistificatrice sulla “questione lauretana”, da cui sono discese tutte le altre, cioè il libro del Padre Giuseppe Santarelli “LA SANTA CASA DI LORETO” (nelle sue varie edizioni), che ben definirei come “Il Codice da Vinci Lauretano”, dato che per oltre la metà dei suoi contenuti è frutto di fantasiose, romanzesche e inesistenti congetture, dissacratorie della “Verità Lauretana”, supportate in un modo molto sofisticato mediante un innumerevole uso - da parte dell’autore - di “manipolazioni” e “falsificazioni” storiche e documentali.
Resto sempre disponibile a fornirLe altre e più ampie documentazioni per l’approfondimento della storia e del culto della Santa Casa, anche in vista della Sua annunciata solenne celebrazione del 90° anniversario della proclamazione della Vergine Lauretana a “Patrona degli Aviatori”, fatta dal Papa Benedetto XV il 24 marzo 1920, vigilia dell’Annunciazione del Signore, proprio in “solenne riconoscimento” dell’autenticità dei “voli miracolosi” della Santa Casa Nazaretana.
Nell’assicurarLe il mio vivo ricordo nella preghiera, in specie alla Vergine Immacolata Lauretana, per il miglior frutto del Suo ministero episcopale presso la Santa Casa di Nazareth a Loreto, Le porto i più deferenti saluti.
Prof. GIORGIO NICOLINI
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