08 – 09 – 04 NATIVITA’ DELLA VERGINE MADRE DI DIO E DELLA CHIESA!
A SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO II
SOMMO PONTEFICE
DELLA CHIESA CARITA’ UNIVERSALE
CATTOLICA, APOSTOLICA, ROMANA
A SUO CRITERIO
ALLE SACRE CONGREGAZIONI COMPETENTI
PER ABORTO SPONTANEO O VOLONTARIO
B) BAMBINI MORTI A CAUSA
DELLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE
MOTIVAZIONI FONDAMENTALI :
1. La dottrina cristiana riconosce al “FETO” la dignità della persona umana, dotata di anima immortale, destinata alla gloria eterna, redenta da Cristo.
2. La liturgia della Chiesa prevede esequie per i bambini morti senza il battesimo e celebra la Festa dei “Santi Martiri Innocenti”.
3. Sotto il profilo pastorale una tale memoria rappresenterebbe una grande occasione per ribadire la dottrina della Chiesa a proposito della “Vita nel grembo materno”.
1. PREMESSE:
La mia ‘proposizione’ associa ai ‘Santi Martiri Innocenti’ sia gli ‘abortiti procurati’ sia ‘aborti spontanei’, in una parola tutti i ‘Non-Nati’.
Evidenzio le ‘motivazioni’ filosofico-teologiche sulla ‘dignità del feto-persona’.
Sottolineo l’aspetto pastorale del ‘titolo’ ecclesiale attribuibile ai non-nati, che considererei e definirei SANTI.
2. I ‘SANTI INNOCENTI MARTIRI’ E GLI ABORTITI PROCURATI O VIOLENTATI:
2.1. I Santi Innocenti Martiri:
Mettendo a confronto, sotto il profilo della ‘partecipazione’ alla vita di Cristo, i bambini uccisi da Erode e dichiarati liturgicamente ‘Santi Innocenti Martiri’, anche gli abortiti procurati meritano, a mio parere, il riconoscimento di ‘innocenti martiri’ attribuito ai primi: “O meraviglioso dono della grazia! Quale meriti hanno avuto questi bambini per vincere in questo modo? Non parlano ancora e già confessano Cristo! Non sono ancora capaci di affrontare la lotta, perché ancora non muovono le membra e tuttavia già portano trionfanti la palma del martirio” (Santi Innocenti Martiri, QuodvultDeus vescovo di Cartagine). Anche i ‘non-nati’ procurati, come i ‘Santi Innocenti Martiri’ non hanno meriti, sono incapaci di lotta e non muovono le membra; tuttavia anch’essi sono persone, volute da Dio Trino: create dal Padre, redente da Cristo Incarnato-Morto-Risorto e sono, per opera dello Spirito Santo, parte viva della Santa Madre Chiesa.
La crudeltà di Erode, mandante dell’eccidio dei ‘Santi Innocenti Martiri’ era conosciuta, p. es. dall’imperatore Augusto, suo contemporaneo, che disse di lui: “E’ meglio esser il porcello di Erode che il suo figlio”. Attualmente ci troviamo a confrontarci con una propaganda ‘irrazionale’ a favore degli animali che -penso io- non ha precedenti; e ciò lo metto in contrapposizione al valore che si attribuisce al feto abortito-procurato e, in moltissimi casi, anche al feto abortito-spontaneo. Per esempio, ad un figlio si dice: “Mio cucciolo!” e a un cane: “Mio figlio!”; evidenzio che, nel parallelo figlio-cucciolo, esiste, in realtà, per tante persone, non una semplice nomenclature ma la posizione convinta ed esistenziale.
Nei Santi Innocenti Martiri celebriamo la grazia divina, dal Signore donata gratuitamente al di sopra delle possibilità umane; è il dono della santità a bambini ancora ignari e già tuttavia partecipi del destino di Cristo. Nel loro sangue versato a motivo del Signore ‘si compie il lavacro che li rigenera’. Tuttavia metto in risalto che tutti noi, creature umane, partecipiamo della vita-morte-risurrezione di Cristo e, tra i tutti-noi, cito i non-nati e, tra questi, in maniera singolare, quelli per aborto procurato..
La ‘confessione-testimonianza’ dei Santi Innocenti Martiri, attraverso lo spargimento del loro sangue, anche se precede il loro cosciente incontro col Salvatore, significa e rappresenta il sacrificio di Gesù Dio, presente in ogni dolore misterioso e in ogni morte d’innocente. In loro è perseguitato lo stesso Figlio di Dio e nostro Fratello Maggiore che dona loro la ‘gloria della corona eterna’. Sui non-nati-procurati avviene il ‘rigetto’ che più violenta, alla fonte, il progetto di vita di Dio-Trino: progetto voluto dal Creatore, assunto dal Salvatore e vissuto dal Santificatore.
2.2. Accostamento: Innocenti Martiri e Abortiti procurati o spontanei.
Ai sostenitori e praticanti (papà e mamma, parenti, medici…) dell’aborto procurato non si potrebbe applicare, in qualche modo, il riconoscimento della crudeltà ‘disumana’ che Augusto riconosceva in Erode per i bambini, contemporanei di Gesù? In realtà gli abortisti, proprio nel loro tentativo di giustificare l’assassinio praticato su esseri umani innocenti e indifesi, che concetto ‘si
fanno del feto?’ e che valore ‘dànno al feto?’. In realtà, lo eliminano come un ‘aggressore…’; ciò avviene per ignoranza, per paura, per egoismo…? Che nome merita il loro gesto di eliminare loro ‘esseri umani’ innocenti e indifesi: terrorismo? E quale dovrebbe essere la pena per tale delitto?
I non-nati sono innestati, per progetto divino, nella divinizzazione con/per/in Cristo e di Lui vivono; pure gli abortiti procurati sono, come i bambini di Betlemme, la primizia singolare della testimonianza al Signore risorto, perché destinati alla Salvezza eterna dal Padre nello Spirito Santo. Inoltre, tutti gli abortiti, ‘per la loro morte preziosa’, sono continuità della immolazione di Cristo e della passione della Chiesa: Cristo e la Chiesa piangono per i ‘figli’ eliminati e piangono, non meno, sopra i figli ‘assassini’.
Gli abortiti sono oggetto della più profonda ‘tenerezza di Padre-Madre’ da parte di Dio. Senza dubbio alcuno, Dio Trino, quale Famiglia-Trinitaria accoglie nel suo Regno definitivo questi suoi teneri figli ‘rigettati’ dalla crudeltà umana e redenti per il Sangue di Cristo Gesù, il Capo della Chiesa che è il suo Corpo nello Spirito.
Lo Spirito Santo - cioè lo Spirito di Gesù risorto – ci rende figli di Dio e coeredi dello stesso Cristo, nell’eredità del paradiso; questo lo si ottiene dopo la sofferenza di un ‘momento’ per l’unione alla sofferenza di Cristo. Anzi, tutto l’universo vive questo tempo travagliato di ‘parto per la vita nuova’. L’uccisione degli ‘abortiti’ innocenti è il ‘momento biblico’ della sofferenza in terra, ma è il pegno della futura glorificazione, ‘immediatamente’ susseguente alla crudele morte-fisica.
3. Considerazioni filosofico-teologiche:
3.1. Il ‘Feto’ Persona umana:
La persona umana è totalmente presente nel feto: “L’aborto è un omicidio anticipato… E’ già un uomo colui che lo sarà” (Tertulliano). Su ogni ‘feto umano’ c’è il canto di riconoscimento gioioso di Dio, proprio come Dio si espresse dinanzi ad Adamo ed Eva: “Dio vide quanto aveva fatto (a sua immagine e somiglianza), ed ecco, era cosa molto buona”. Quanto ‘costa’ un figlio di Dio? Quanto vale l’immagine-somiglianza di Dio? Che prezzo ha il Sangue di Cristo? Che peso-morale possiede il Tempio dello Spirito Santo?
Secondo il progetto di Dio, il sorgere della ‘vita di ogni essere umano’ si realizza nell’ istante-istante della fecondazione, attraverso la reciproca ‘donazione totale’ di papà e di mamma, con l’uguale dignità e responsabilità. In quell’istante-istante della fecondazione umana avviene, in tutto l’universo, ciò che è lo specifico di Dio-Creatore: il ‘trarre dal nulla’ una persona con: nome proprio dinanzi a Dio, ‘valore’ infinito-eterno-individuo-insostituibile-spirtuale-familiare…: “Sei tu (Signore) che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo” (Sl 139,13-14).
Il valore del ‘feto’, persona umana voluta da Dio è affermato, in modo singolare dalla privilegiata donna-mamma e credente in Dio, ed è affermato anche dalla Madre Chiesa:
- la madre dei sette figli, martiri Maccabei, ricorda loro: “Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato all’origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti” (2Ma 7,22-23);
- S. Elisabetta dona a Giovanni Battista, figlio che porta in grembo, la gioia di incontrare il Figlio di Dio, pure, ancora in grembo della Madre, come racconta l’evangelista Luca: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo…” (Lc1,41-44);
- la Chiesa, nell’Immacolata Concezione, riconosce: la “Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione… è stata preservata immune da ogni macchia di colpa originale” (Ds 2803).
Gesù Dio-Uomo, sulla croce, grida al Padre il suo totale ‘abbandono’, avendo ai piedi la Madre e la Chiesa di tutti i tempi: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza” (Sl 22, 1). Gesù è abbandonato dal Padre per averci ‘tolto il peccato’ e averlo ‘caricato’ su di sé: col peccato, Gesù Dio si è caricato il nostro allontanamento- abbandono da Dio!
Gesù, morente sulla croce, ha cantato tutto quel benedetto salmo e ha riconosciuto, per sé stesso e per tutti i suoi fratelli uomini -inclusi i non-nati- che Dio non si è mai allontanato da lui e da alcuno di noi: “Sei tu (Dio mio, Dio mio!) che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre. Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. Da me non stare lontano, poiché l’angoscia è vicina e nessuno mi aiuta” (Sl 22,10-12).
Senza essere ‘peccatore’, Gesù Dio-Uomo ci rivela -per libera esperienza personale- che suo Padre ci è presente, sempre e ovunque, basta che -con, per, in e come Lui- lo invochiamo: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46). Gesù invita tutti a ritornare al ‘Padre suo e nostro’, per mezzo dello suo Spirito Santo, donato a tutti quando, Egli: “Detto questo spirò”. Sul Calvario: Gesù morente, la Madre e Giovanni sotto la croce, rappresentano tutta la Chiesa e l’intera Umanità e, in loro nome agiscono. Tutto compiono per volontà del Padre e per opera dello Spirito Santo. I non-nati, sono di Cristo, sono di Maria-Madre di Gesù e sono della Madre Chiesa.
3.2. Il ‘Sangue innocente e non-innocente’ è Voce-Grido di Dio:
Caino ed Abele sono fratelli ma in un rapporto contrastante; sono: il maggiore e il minore, l’invidioso e l’innocente, l’egoista e l’altruista, l’infedele e il religioso, l’assassino e l’assassinato. La causa fondamentale di tale rapporto differenziato è il loro personale rapporto con Dio Trinità. Nel caso specifico, gli abortisti e gli abortiti-procurati si trovano nello stesso rapporto di Caino e Abele, per la stessa ragione: il loro differente rapporto con Dio. Inoltre, tra gli abortisti e abortiti-procurati, esiste un altro rapporto di radicale stridore: quello della dipendenza dei secondi dai primi.
Il Creatore è il primo e definitivo Signore-Padre di ogni persona umana e a tutti coloro che usano ‘violenza’ contro il fratello -Caino o Abele non fa differenza- Dio si fa Voce-Grido di suo figlio-innocente: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!” (Gn 4,10-11) e di suo figlio non-innocente: “Ma il Signore gli (a Caino) rispose: ‘Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte” (Gn 4,15). Dio dichiara, così, che gli ‘innocenti’ e i ‘non-innocenti’, eliminati con violenza, gli appartengono e li difende sempre e ovunque.
La posizione del profeta Geremia è somigliante -per solitudine, innocenza e indifesa- a quella dei concepiti. Anche gli abortisti attirano su di sé il ‘sangue’ dei loro abortiti-procurati: “Quanto a me eccomi in mano vostra, fate di me quanto vi sembra bene e giusto; ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti…” (Ger 26,14-15). Gli abortiti-procurati, tuttavia, sono ‘i più poveri -tra i figli d’uomo e di donna- dinanzi a Dio’. Fin dalla concezione, ‘totalmente dipendenti’ da papà e mamma… sono eliminati da chi li dovrebbe difendere nell’inalienabile diritto di nascere e crescere. Gli abortiti-procurati sono privati, pure, della ‘voce-fisica’ dinanzi agli uomini. E tale radicale povertà è ricompensata da Dio.
3.3. La Chiesa ‘tutta’ -con e come Pietro e gli Apostoli, il Papa e Vescovi- annunzi “… in ogni occasione opportuna e non opportuna” (2Tm 4,2) la gloriosa Vita dei ‘Santi Non-Nati’.
Coloro che rimangono ‘neutri’ dinanzi alla pratica dell’aborto, ancor più perché legalizzato -specialmente se i ‘neutri’ sono persone consacrate nella Chiesa- per quanto tentino di lavarsi le mani, sono responsabili dell’orribile ‘assassinio’ degli innocenti abortiti, il cui sangue ‘Cristico’ ricade anche su di loro, come e altrettanto che sugli abortisti: “Pilato…si lavò le mani davanti alla folla: ‘Non sono responsabile’, disse, ‘di questo sangue; vedetevela voi!’ E tutto il popolo rispose: ‘Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli’” (Mt 27,24-25). La legalizzazione ‘sociale’ dell’aborto (come del divorzio e di altre leggi contro natura, fonti inesauribili di misfatti!) è un ‘alibi inesistente’ ed è, ancor più, il segno tangibile dell’ANTI-CRISTO presente tra noi, con il suo regno-di-morte al posto del regno-di-vita di Dio. L’anticristo lavora per la ‘soffocazione delle coscienze’, con coloro che sostituiscono ‘leggi umane’ alla ‘LEGGE DIVINA’.
E' chiaro che chi si oppone all’aborto procurato viene posto ai margini, messo in ridicolo e reso oggetto di vere sottili persecuzioni tra l’immensa folla di abortisti legalizzati. L’opinione e l’autorità pubbliche, pure quelle giudiziarie, si incaricano di giustificare la ‘legalità civile’. É così da sempre: “…i capi, gli anziani, gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti…” (At 4,5-6) si riunirono e “…Li (gli apostoli) condussero e li presentarono nel sinedrio… ‘Vi avevamo espressamente proibito di insegnare nel nome di costui (Cristo)…e volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo’” (Ib 5,27-28). Alle autorità civili deve contrapporsi la Voce di Dio, attraverso la Voce della sua Chiesa.
Conseguenza terribile del progetto dell’anticristo in coloro che l’attuano è: l’esistenza divenuta menzogna. Il sangue innocente ‘pesa’ sulla coscienza degli assassini, ma essi negano d’averlo invocato su di sé, gridando, ancora, a una sola voce: “… il suo sangue ricada su noi e sui nostri figli…”. La loro è menzogna invincibile e ideologica, col protestare contro chi sostiene, con fermezza, la verità, come fecero con loro gli apostoli: “…volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo…”. Sulla coscienza degli abortisti –diciamo per divina misericordia- pesa come un macigno il ‘sangue’ degli abortiti-procurati. É il richiamo-coscienza del Padre provvido verso i suoi figli per la loro riconciliazione. Si ripete ciò che avvenne per coloro che componevano il Sinedrio.
Guai a chiunque che, in riferimento alla vita nascente, ubbidisse piuttosto agli uomini che a Dio: “Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: ‘Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini…’” (ib 5,29). Tacere le ragioni di Dio a favore della vita dei concepiti, specie dei non-nati, è un non-riconoscere il Cristo incarnato-morto-risorto per tutti; è trattare gli abortiti come esseri umani senza nessun valore e futuro: anche dinanzi a Dio. E non conoscere il Cristo è castigo (Cfr Mt 10,30-33), mentre egli ci rivela: “Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo alla croce: Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e del perdono dei peccati” (ib 5,30-31) e ancora: “Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1Cor, 15,21-22).
3.4. Perdono, conversione, riparazione del peccato dell’aborto procurato:
Il ‘sangue degli abortiti’ grida a Dio non dal suolo ma dal ‘grembo-casa’ di papà e mamma: “Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello” (Gn 4,11). Che stupendo-divino progetto sono i genitori per i loro figli, ma essi -se praticano l’aborto procurato- ‘si profanano’ e ‘si prostituiscono’ (cambiano l’obiettivo della loro vita in morte) divenendo tomba dei loro figli i quali, per creazione divina, rimangono ‘vivi’ per l’eternità. Gli abortiti vengono, subito, accolti ‘dal grembo-di-Dio’, l’Onnipotente ed Eterno.
E qui è importante, anzi necessario, accennare alla tematica del ‘perdono’ dello spaventoso peccato degli abortisti, attraverso la vera ‘conversione’, con la conseguente ‘riparazione’. Ecco il grido di soccorso lanciato da Caino -imitato dagli abortisti convertiti- dopo il peccato contro la vita del fratello: “Disse Caino a Dio: ‘Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere’” (Gn 4,13-14). Non possiamo rimanere insensibili alla richiesta di ‘perdono-festa’ degli abortisti: pecorella-perla-figlio di Dio. É il ritorno alla Festa totale perché: è la Festa di Dio Trino, del peccatore, della Chiesa, del Cielo e della Terra.
Il peso morale del peccato dell’aborto-procurato è tanto ‘greve-sulla-coscienza’ di chi l’ha praticato che il suo perdono -vale la pena ricordarlo- è, in forma speciale, riservato al ministero ‘petrino’ e ‘apostolico’: “E Gesù: ‘Beato te, Simone… A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che… scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli’” (Mt 16, 17.19). Solo con tale riconciliazione con Dio si realizza nuovamente l’incontro della totale e vera ‘parentela’ tra genitori e figli, tra quella di sangue-carne e quella spirituale. In tal modo, Genitori e Figli si riconoscono, si chiamano per nome, si abbracciano, si benedicono, cantano insieme… già nel tempo e, poi, per l’eternità!
3.5. Dio Famiglia Trinitaria è Amante della Vita: sempre, ovunque, con chiunque!
L’amore di Dio è fedele e non si smentisce. Se ogni essere umano -anche ogni feto- può affermare al Signore: “…dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno…” (Sl 71,6) e “… mi hai tessuto nel seno di mia madre…” (Sl 139,13) ogni abortito-procurato proclamerà eternamente, anche, quest’altra verità divina: “… mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto” (Sl 27,10).
Quanto al ‘battesimo e/o salvezza’ degli abortiti-procurati e degli abortiti spontanei esiste, per giustizia e misericordia del Signore, un qualsiasi ‘battesimo’: ‘di sangue’ o ‘di desiderio’, o l’offerta di Dio, della ‘scelta-personale’ per la salvezza eterna. Dio Famiglia-Trinitaria è Creatore-Padre, Salvatore-Fratello, Santificatore-Amico: vuole riunire tutti nel suo Regno Definitivo.
Dio vuole che tutti si salvino, perciò non solo ‘accoglie’ gli innocenti eliminati dai loro propri genitori umani: “…Dio, nostro Salvatore il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4), ma Egli offre anche agli abortisti l’infinita sua bontà, che gli è propria quale ‘primo-definitivo’ vero ‘Padre di famiglia’ di tutti gli esseri umani.
In questo consiste il Nome di Dio, rivelatosi a Mosé che venne incaricato da Dio di annunciarlo non solo a Israele ma a tutti gli uomini di tutti i tempi: “Io sono colui che sono!… Io-Sono mi ha mandato a voi”, (Es 3,14) io ‘Sono’ il vostro ‘Eterno’: Santo, Liberatore, Giusto, Misericordioso: “Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno. Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2Ptr 3,8-9). Che ‘MISTERO INSONDABILE’ è Dio Misericordia! Egli associa a sé i ‘Santi Non-Nati’ nella sua Vita-Eterna, e, pure, li associa ai loro ‘genitori…’ nell’implorare ed operare, in comunione di misericordia con lui, la loro salvezza eterna.
4. ASPETTO PASTORALE DELLA MEMORIA DEI SANTI NON-NATI
4.1. Valorizzazione della persona umana, a partire dall’istante della concezione la quale -è fondamentale esplicitare la congiunta azione dei due genitori- avviene ‘per opera di papà e di mamma’. I due vivono ‘insieme’ le gioie e croci della paternità-maternità responsabili: dalla concezione fino al loro tramonto naturale dei figli; ciò sia enfatizzato: per ragione naturale, sempre, ovunque, da e per chiunque si tratti, indipendentemente dalla confessione religiosa, cristiana o no!
4.2. Affermazione solenne del Credo Cristiano che si fonda sulla ‘Comunione del Corpo Mistico di Cristo’. Gesù Uomo-Dio ci unisce a sé per l’Incarnazione-Passione-Morte-Risurrezione, al fine di consegnarci tutti al Padre, nell’inondazione dello Spirito Santo. E, così, vivere la Vita Divina nella gloriosa Nuova Gerusalemme, in comunione di Famiglia Universale.
4.3. Argine al dilagare della pratica abortista e, anche, argine alla sua ‘legalizzazione’ e, non meno, alle conseguenze di tale legalizzazione. Ho raccolto alcune ‘sconcertanti’ affermazioni a favore della pratica dell’aborto. Ne cito solo due. Mai e poi mai avrei potuto immaginare la prima; una signora di ‘alta nobiltà sociale’, secondo lei e gli altri, vicina alla Chiesa, mi disse: “Io ammiro enormemente le mamme che (non aggiunse: per causa giusta!) decidono di abortire ed accettano, così, la terribile sofferenza per tutta la vita, d’avere sacrificato l’essere più caro: il figlio!”. La seconda affermazione è di un’altra donna, pure, cristiana alla quale avevo detto che, ogni giorno in tutto il mondo, si compiono circa 165.000 aborti legalizzati. Ella, dopo aver pensato non poco mi rispose: “Io sento differente da lei, Padre Serafino. Rimango più impressionata per qualche bambino di pochi anni ucciso-rapito-venduto che per un centinaio di migliaia di aborti al giorno”.
4.4. Proclama evangelico della Chiesa circa la vita umana con dimensioni ETERNE. L’eternità della vita umana -con inizio ‘dal concepimento’-, sommo dono di partecipazione alla Vita-divina, consiste nella nostra conoscenza-esistenza in dimensione ‘sponsale-familiare’ con-per-in Dio Trinità: “Questa è la vita eterna: che conoscano te (Padre), l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). L’eternità di ogni vita umana è proclamata da Gesù che l’affida alla sua Chiesa: “… io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza…Io do loro la vita eterna…Il Padre mio che me le ha date (pecorelle) è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,10.28-29).
4.5. Permanente ricordo del Giudizio Universale di Dio sulla Storia di ciascuna persona. Ogni essere umano viene da Dio, è sostenuto da Dio, ritorna a Dio. E Dio Trino sancirà l’eterno nostro destino: o di comunione di/con lui o di inimicizia di/con lui, destino sceltoci con il nostro giusto o ingiusto uso dell’incomparabile dono della libertà: “Chiunque mi riconoscerà (o mi rinnegherà) davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà (o lo rinnegherà) davanti agli angeli di Dio” (Lc 12,8). Gesù, nel tempo, ci ha avvertiti che lo riconosciamo veramente se ci comportiamo col nostro prossimo come si è comportato lui stesso: “Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 4,16) . Tutti noi siamo piccoli e bisognosi, come creature e peccatori.
Ma particolarmente i Non-Nati si trovano, a loro modo, in tutte le necessità citate dal Giudice Divino: “affamati, assetati, pellegrini, nudi, malati, carcerati”. Il Giudice Universale sarà lo stesso “Figlio dell’uomo” che, qui in terra, viene riconosciuto o rinnegato da noi, come necessitato. A chi avrà riconosciuto ed accolto i Non-Nati, in terra: “Il Re dirà: ‘Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi… Perché io ho avuto fame…In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. E’ il giudizio di salvezza che Dio vuole per tutti i suoi figli.
D’altro canto occorre sottolineare, pure, che, purtroppo, avverrà anche il contrario. A chi, colpevolmente, non l’avrà riconosciuto nei Non-Nati dirà: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno… In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me” (Cfr Mt 25,31-46).
4.6. Testimonianza della Comunione di tutti i Santi. Differentemente dal Ricco Epulone, al quale è rifiutata la richiesta diretta ad Abramo di inviare Lazzaro perché, in suo nome, avverta i fratelli, ancora viventi sulla terra, di non finire anch’essi all’inferno (Cfr Lc 16,27-31), i Santi Non-Nati ottengono da Dio di volare dal Cielo in terra per cooperare alla riconciliazione salvifica di tutti i loro fratelli in Cristo e, perché no!, specialmente dei loro ‘Amatissimi Genitori-parenti-amici…’: “Poi venne un altro angelo e si fermò all’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull’altare d’oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi” (Ap 8,3-4).
Le preghiere dei Santi del Cielo non sono per sé stessi ma per noi. Essi, con tutta l’Assemblea dei Santi si uniscono all’Assemblea pellegrinante, nel pressante invito dello Spirito santo: “Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini” (1Tm 2,1).I Santi Non-Nati intercedono per i ‘loro’ fino all’ ‘istante-istante’ del tempo favorevole, concesso da Dio, a tutti e a ciascuno dei suoi amatissimi figli.
4.7. Apocalisse o Rivelazione di Gesù Cristo in riferimento al fatto storico -dei nostri tempi- di impressionante e globalizzata violenza sul feto umano e di non valorizzazione sui non-nati. La verità ineffabile che Gesù Dio ha operato, con la sua Redenzione per volontà del Padre e
nello Spirito Santo, su tutto il creato, in modo singolare, sull’umanità condannatasi alla morte per il suo peccato, ha il valore dell’ORA DIVINA in dimensione ‘temporale-eterna’ e possiede la salvifica
efficacia di ‘CRISTO RISORTO-QUALE PRIMIZIA’ di tutti i suoi fratelli morti con lui, inclusi i non-nati: “Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1Cor15,20).
Anche i non-nati affermano, con S. Paolo e noi, l’universale e definitiva glorificazione che, rivelataci dallo Spirito, ci fu donata dall’“…ultimo Adamo che divenne datore di vita” (1Cor 15,45) e che noi vivremo per l’eternità: “E come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste” (Ib 49). Nella Nuova Gerusalemme, c’è la comunione di Vita Eterna tra Dio Trino e tutti i salvati, nella più profonda reciprocità sponsale.
4.8. Anche i ‘Santi Non-Nati’ cantano la loro Apocalisse o Rivelazione di Gesù Cristo:
- quali redenti dal sangue di Gesù, essi gli rendono gloria e potenza per l’eternità: “A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue…” (Ap 1,5);
- quali abitanti della nuova Gerusalemme, rappresentata da tutta l’umanità definitivamente vivente in Dio, essi cantano all’unisono come Chiesa o popolo-convocato da Dio: “… hai riscattato per Dio con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione…” (Ib 5,9);
- quali salvati, avendo completato la passione di Cristo, essi sono illuminati dal suo splendore di Agnello Risorto: “…Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello” (Ib 7,14);
- quali vittoriosi sulla morte per il sangue di Cristo e il loro sangue, essi partecipano alla gloria del Padre, nello Spirito: “Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire” (Ib 12,11).
- quali trasfigurati e salvati dal Verbo di Dio a lui fanno corona, essi corrono sulle strade di Dio, vivono in Dio e sono rivestiti di Dio: “E’ avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro” (Ib 19,13-14).
I ‘SANTI NON-NATI’ compiono la loro opera di ‘vivere-non/nascere-morire’ secondo il progetto di Dio, ad esempio del loro Fratello-Maggiore Gesù Dio, Centro del Cosmo. Per tale loro missione compiuta, i Santi non-nati hanno parte al banchetto dell’Albero della Vita che è lo stesso Dio Trino nella Festa eterna di tutti i Santi e Angeli: “’Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte nella città” (Ap 22,12-14).
I ‘SANTI NON-NATI’ incontrano, come tutti gli esseri umani, l’angelo di Gesù e ne ascoltano la testimonianza. Essi, mossi dallo Spirito Santo sono divenuti Chiesa-Sposa di Cristo ed invocano il loro Sposo. I non-nati, subito rigettati dai ‘loro’, sono più che mai sitibondi di vivere, di amare e d’essere amati, perciò accostano immediatamente le loro purpuree e verginali labbra alla Fonte dell’Acqua della Vita e di essa, pienamente, si abbeverano e si saziano: “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose a riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino’. Lo Spirito e la sposa dicono: ‘Vieni!’. E chi ascolta dica: ‘Vieni!’. Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita” (Ap 22,16-17).
I ‘SANTI NON-NATI’, passando alla eternità o per ‘violenza ingiusta’ o per ‘gravidanza interrotta spontaneamente’, ascoltano gioiosi il ‘Presto!’ della venuta di Gesù e sono immediatamente ‘pronti’ a rispondergli il loro ‘Amen!’, che significa: “Vieni senza ritardo perché, lontani da te, da chi andremo…?”. Così, i Santi Non-Nati nascono e vivono dell’Eterna Grazia del Signore Gesù, nello Spirito Santo e fanno ritorno al Padre-Creatore dal quale ebbero la vita. Così
accolti da Dio e dalla intera Assemblea dei Santi, tra i quali si avanza la Madre di Dio e loro Madre, senza posa, cantano il loro perenne cantico dell’Alleluia-Amen-Santo suggerito dallo Spirito Santo: “Colui che attesta queste cose dice: ‘Sì, verrò presto!’. Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen” (Ib 22,20-21).
I ‘SANTI NON-NATI’ hanno il diritto, come e ben più lo ha lo stesso Signore della Vita, di venire difesi nella loro VERITA’ DI IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO. Se difesi non mancheranno di difendere coloro che li ‘abbracciano nel Signore Gesù’. La difesa della loro vita ridonda a difesa della vita di chi li difende. Se l’umanità intera e, ancor più, la nostra ‘MADRE CHIESA TUTTA’ torneranno a difendere i Non-Nati -con unisona voce- in nome della naturale dignità di persona-umana, cioè in nome di DIO CREATORE, allora LA STORIA UMANA ED ECCLESIALE cambierebbe dal di dentro e, senza dubbio, diverrebbe ciò che l’unico Vero Dio di tutti ha per progetto universale: CONVIVIO PACIFICO DI PERSONE-FAMIGLIE-CHIESA-SOCIETA’ CIVILE.
Amen!
Fratello in Cristo, mi firmo + Serafino Spreafico
Mi permetto di esprimere -a titolo del tutto personale, senza alcuna pretesa dottrinale, e in umile attesa della Voce ufficiale della Chiesa- TUTTO IL MIO ONORE PER L’IMMENSA MOLTITUDINE DEI ‘SANTI NON-NATI’, tra i quali annovero il mio fratellino nato-morto, cui diedi il nome di CHERUBINO e che, pure, come noi altri 13 figli, fu tanto desiderato sia da nostro papà Angelo sia da nostra mamma Cecilia.
A Sua Santità chiedo la Benedizione Apostolica, estensibile a tutte le Persone che il Signore ha affidato e affiderà al mio Ministero di Intercessione quale Vescovo Emerito di Grajaú / Maranhão - BRASILE.
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venerdì, 04 gennaio 2008 01.35
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