LA VERGINE Maria, mADRE DI DIO:

IL SOLE DELLA PUREZZA

CHE INTERCEDE PER NOI PER UN FUTURO DI PACE

 “Ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con cui lo chiameranno: Signore-nostra-giustizia” (Ger.23,5-6).

DALLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI

PER LA SANTA CASA DI LORETO

Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa. Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo. Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.

 

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

LETTERA INFORMATIVA

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                                 (Paolo VI, 25 dicembre 1975)

AGLI AMICI

CHE RICEVONO QUESTA “LETTERA INFORMATIVA”

I PIU’ SINCERI AUGURI DI UN LIETO E SANTO ANNO NUOVO 2006

2012° anno “reale” dal “Divino Concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, “nella” Santa Casa di Loreto

Prof. Giorgio Nicolini

 

Ancona

Giovedì, 29 dicembre 2005

Domenica, 29 dicembre 2012

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE”" www.lavocecattolica.it/lettere.informative.htm  è un umile mezzo di informazione - attraverso la Posta Elettronica - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. San Giuseppe Moscati scriveva: Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” [Biglietto scritto da San Giuseppe Moscati, il 17 ottobre 1922]. Poiché sta scritto nella Parola di Dio: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Così anche Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

LETTURA BIBLICA DEL GIORNO

DAL VANGELO SECONDO LUCA (2,22-35)

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».

 

LE APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO

al Beato GABRIELE FERRETTI

Compatrono di Ancona

grande “ascendente” e “protettore” del Beato Pio IX, il Papa dell’Immacolata

 

Nacque in Ancona dalla nobile famiglia dei Conti Ferretti, nel 1385. Il Conte Liverotto, suo padre, e Alvisia, sua madre, educarono Gabriele alle più squisite virtù cristiane, specialmente alla purezza che traspariva dal suo comportamento angelico. A 18 anni si fece Religioso francescano dell'Ordine dei Frati Minori. Nel chiostro studiò filosofia e teologia con raro profitto, per cui ordinato Sacerdote, si dedicò con frutto alla predicazione, convertendo molti peccatori. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca. Nutrì tenera devozione alla Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco del Convento. Il 12 novembre 1456, dopo una vita piena di virtù e di miracoli a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. San Giacomo della Marca, ai funerali solennissimi, ne tesseva l'elogio dinanzi al Vescovo, al Senato e al popolo anconitano. Presso le Sue spoglie incorrotte, che si venerano nella Chiesa di San Giovanni Battista in Ancona, si moltiplicano da secoli grazie e miracoli; e i malati benedetti con l'olio della lampada del Beato Gabriele, ottengono la sua celeste protezione.

 

DAL LIBRO

“LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”

del Prof. Giorgio Nicolini

 

                Il Beato Pio IX, discendente del Beato Gabriele Ferretti, proprio nella Santa Casa di Loreto, fece “voto” di abbracciare la vita ecclesiastica se fosse stato guarito da una grave malattia, come poi realmente avvenne: e così diventò “sacerdote”, “vescovo”, “papa” e “santo”. Ed è divenuto così anche il Papa che ha definito nel 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione, facendo in tale modo onorare nel modo più grande questo privilegio di Maria, che è in stretta correlazione con la Santa Casa di Loreto, perché proprio lì avvenne il suo “concepimento” Immacolato, come attestò solennemente lo stesso Pio IX in una sua Bolla del 26 agosto 1852: “Fra tutti i  Santuari consacrati alla Madre di Dio, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la devotissima e augustissima Casa di Loreto consacrata dai misteri divini (…). A Loreto, infatti si venera quella Casa di Nazareth (…) dove la Vergine SS.ma, predestinata da tutta l’eternità e perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, dove il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne, dove, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata Madre del Figlio Unigenito di Dio”.

            Bisogna ricordare, in proposito, il singolare e inspiegabile episodio capitato a Pio IX l’8 dicembre 1854, durante la solenne cerimonia nella Basilica di San Pietro, per la proclamazione del dogma dell’Immacolata. Il Pontefice venne investito da un intenso fascio di luce proveniente dall’alto. Eppure, nella stagione invernale, da nessuna finestra della Basilica Vaticana entra un fascio di luce che può investire direttamente l’abside dove si trova il Papa. Ma Pio IX commentò: “E’ il sorriso di Maria”.

            Questo sorriso di Maria tante volte, in Ancona, aveva illuminato anche il volto di un glorioso “antenato” del Beato Pio IX: il Beato Gabriele Ferretti, Compatrono di Ancona.

            Non è molto conosciuta la figura “straordinaria” di questo “santo” anconitano del XIV-XV secolo. Eppure a lui appariva la Vergine Immacolata con il Bambino benedicente, in un bosco di pini, sul colle di Capodimonte di Ancona, in mezzo a schiere di angeli. Il Beato Gabriele, anche lui “devotissimo” e “pellegrino” alla vicina “Santa Casa Lauretana”, aveva una devozione particolare per la Vergine Immacolata e questa sua tenerezza per la Signora “tutta pura”, aveva “attirato” il Cielo tra gli alberi del bosco, dove Gabriele saliva estatico nella contemplazione della Gran Madre di Dio. La selva del Convento di Capodimonte era diventata sacra come la Chiesa; si potrebbe dire che i pini stessi formassero con le loro punte come le guglie di una maestosa cattedrale: nel bosco abitavano davvero gli angeli, che facevano “corona” alle “apparizioni” di Maria!...

            Certamente, queste erano “apparizioni private” del Beato Gabriele e non sono state “ufficialmente” dichiarate (come Lourdes e Fatima): però sono ugualmente e certamente “vere”, perché fanno parte della sua “biografia”, canonicamente “approvata” con la “beatificazione” (avvenuta il 9 settembre 1753 da parte del Papa Benedetto XIV)!...

            Fu lo stesso San Francesco, in partenza dal porto di Ancona per la Palestina, ad indicare il colle di Capodimonte come il luogo ove edificare un conventino, ove proprio esisteva un oratorio alla Vergine Immacolata. I Frati Minori incominciarono così ad abitare il bosco dei pini. Da Capodimonte la Ancona medievale si distendeva verso la Cattedrale di San Ciriaco, sul colle di fronte. Quella cima verde aveva richiamato il cuore di Gabriele: fu lassù che l’idillio del Conte Ferretti con la mistica Signora degli angeli sfociò in apparizioni e meraviglie… Tra queste meraviglie si dipanò la vita quotidiana del beato Gabriele; e tra colloqui segreti, estasi, canto di angeli, sorrisi di Maria, egli scrisse il suo poema di amore per la Gran Madre di Dio!

            A colloquio con i confratelli, egli parla sempre di Maria; scendendo verso la sua città di Ancona invita i fanciulli ad onorare Maria; quando istruisce il popolo, si fa, dal pulpito, cantore innamorato delle glorie di Maria; esorta tutti alla devozione più tenera e all’amore più cordiale per la Madre del Divino Amore!

            L’ampia distesa azzurra – da dove verrà “in volo”, “miracolosamente”, la Santa Casa di Nazareth (proveniente da Tersatto) – è, per il Beato di Ancona, solo un canto alla Stella del Mare; la cima del retrostante Monte Cònero, e tutto quel promontorio che disegna il golfo di Ancona, è un ricordo di Maria, torre di fortezza; il verde del bosco, che racchiude il romitorio nel profumo delle sue resine e dei fiori, è la sua più verde speranza in Maria; il cielo, la terra, gli uomini, le cose, ogni atomo, ogni sospiro… sono tutte sillabe del poema universale che il suo cuore fa scandire alla natura e fa intonare da tutto l’universo a Maria.

            Il Beato Pio IX (cioè, Giovanni Maria Mastai Ferretti), è a tutti ben noto quale ruolo fondamentale ha avuto nella storia della Chiesa e dell’Italia, ma è pressoché del tutto sconosciuto anche il ruolo che ha avuto nella sua vita l’intercessione e la protezione ricevuta da questo suo “santo” “ascendente”, il Beato Gabriele Ferretti, le cui spoglie – da secoli “incorrotte” – si venerano in Ancona nella Chiesa di San Giovanni Battista.

            Il beato Pio IX, infatti, di madre anconitana, ha una “ascendenza” tutta “anconitana”, attraverso i Conti Ferretti di Ancona, che provengono ancora più remotamente dalla Svizzera e dalla stirpe germanica. Il Beato Gabriele era molto venerato dal Beato Pio IX, ed è indubitabile che dal Paradiso – nella “verità” della “Comunione dei Santi” – sia stato proprio il Beato Gabriele ad intercedere presso Dio e la Vergine Maria per l’ascesa al Pontificato del suo “discendente”, guidandone poi e proteggendone l’azione – per il bene della Chiesa, dell’Italia e dell’Umanità – durante il suo lunghissimo e spesso “drammatico” Pontificato.

            In fondo in fondo, per chi è credente, si potrebbe persino pensare di poter arrivare a ipotizzare che la “conduzione” degli eventi del Risorgimento, in tutto o in parte, sia stata “guidata” dall’intercessione dal Paradiso anche dell’anconitano Beato Gabriele Ferretti, per poter permettere di pervenire alla “provvidenziale” divisione tra “potere temporale” dello Stato laico e “potere spirituale” proprio della Chiesa Cattolica (cioè, “libera Chiesa in libero Stato”), così come si è poi costituito con i “Patti Lateranensi” mediante la creazione dello “Stato della Città del Vaticano”.

            Il Beato Gabriele era chiamato l’Angelo di Ancona, per la sua angelica purezza, per la sua umiltà, per la sua bontà, per lo spirito di “profezia” che possedeva e per gli straordinari miracoli che accompagnavano il suo apostolato, soprattutto in mezzo al popolo umile e sofferente della città: al suo semplice segno di croce, infatti, tanti malati guarivano miracolosamente e i peccatori alla sua predicazione si convertivano, in tutte le Marche.

            Tutto ciò mi fa pensare quanto sia davvero una macroscopica “ingratitudine” non avere ancora promosso la “canonizzazione” del Beato Gabriele Ferretti, perché sia venerato in tutta la Chiesa come SAN GABRIELE FERRETTI.

            San Giacomo della Marca, che era un suo intimo amico, raccolse ben 63 miracoli compiuti dal beato Gabriele dopo la sua morte e validi, perciò (ne basterebbe uno!), per la canonizzazione definitiva. Ma sembra che nessuno se ne sia più interessato, nonostante che la straordinaria figura del Beato Gabriele sia tutt’oggi attualissima e potrebbe persino essere proposto anche come “Patrono dei Giovani che devono fare una scelta di vita”, perché, contrariamente a quanto fece il giovane del Vangelo, egli lasciò le sue grandi ricchezze e seguì Gesù nella povertà e nell’umiltà, divenendo così esempio e stimolo per “i giovani” che devono operare una scelta di vita per seguire Gesù nella rinuncia ai beni terreni (cfr. Mc.10,17-31).

            Infatti il Beato suscitò, durante la sua vita, così tante “vocazioni” alla “vita consacrata” da rendere necessaria nelle Marche l’apertura di nuovi Conventi per “accoglierle”. Lo stesso Beato Gabriele costruì ed ampliò il Convento di Capodimonte di Ancona (voluto da San Francesco stesso), nel cui bosco gli appariva la Vergine Maria con il Bambino benedicente.

            Ma purtroppo, da luogo di pace e di preghiera e ove la Vergine Immacolata aveva spesso “posato” i suoi piedi, dai tempi delle “requisizioni piemontesi” tale Convento francescano è stato “coercitivamente” trasformato in “un luogo militare”, sorvegliato da guardie armate, in stridente contrasto con la sacralità del luogo e impedendo così l’accesso dei fedeli per venerare il luogo ove la Vergine Immacolata è apparsa tante volte al Beato Gabriele; detto più chiaramente: tutto ciò è “un vero SACRILEGIO” (oltre al “furto”, che comporterebbe anche “l’obbligo morale” della “restituzione” da parte dello Stato Italiano)!...

            Per ricevere la bella biografia di questo “santo” anconitano, dal titolo “L’ANGELO DI ANCONA”, si può farne richiesta al Parroco di San Giovanni Battista, il Padre Gabriele Lazzarini, che si può contattare direttamente al suo cellulare 328.7310192 o scrivendogli (Via Astagno, 72 – Ancona).

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

LA “VENUTA” “MIRACOLOSA” a Loreto DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

ove MARIA fu “concepita” “IMMACOLATA” nel grembo di Sant’Anna

SECONDO L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX

Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852

LA GRANDEZZA INCOMPARABILE DEL SANTUARIO DI LORETO

 

“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).

 

UNA DOMANDA FREQUENTE:   PERCHE’ A TERSATTO?... PERCHE’ AD ANCONA?... PERCHE’ A LORETO?...

 

PERCHE’ A MEDIUGORIE APPARE LA “REGINA DELLA PACE”?...

 

LA DIVINA E PROVVIDENZIALE “PREPARAZIONE” NEI SECOLI

DEL PROFETIZZATO “TRIONFO” DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 

LEONE XIII

(Lettera “Felix Lauretana Cives”, 23 gennaio 1894)

“…Dio volle a tal punto esaltare l’invocato nome di Maria

da dare compimento, in questo luogo (Loreto),

a quella famosa profezia: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata»”…

 

Nazareth-Tersatto-Ancona-LORETO: la Casa Nazaretana del “Concepimento Immacolato di Maria” viene dagli “angeli” miracolosamente trasportata “in vari luoghi” “prescelti” e infine collocata stabilmente a Loreto.

LOURDES: Maria rivela a Santa Bernadetta e conferma il suo “privilegio”: “Io sono l’Immacolata Concezione”, che avvenne nella Santa Casa di Nazareth.

FATIMA: Maria rivela ai tre santi pastorelli che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore “Immacolato” per pervenire al compimento del suo predetto “trionfo” futuro.

UNA DOMANDA FREQUENTE:   PERCHE’ A TERSATTO?... PERCHE’ AD ANCONA?... PERCHE’ A LORETO?...

PERCHE’ A MEDIUGORIE APPARE LA “REGINA DELLA PACE”?...

Tersatto/LORETO-Ancona-MEDIUGORIE: Maria sta portando a compimento il futuro “trionfo” del suo Cuore Immacolato, “concepito” “Immacolato” nella Santa Casa di Nazareth (che ha “sostato” a Tersatto, Ancona e Loreto, luoghi da cui oggi “si deve” “necessariamente” passare o partire per andare a Mediugorie… perché?...).

PERCHE’ A MEDIUGORIE APPARE LA “REGINA DELLA PACE”?...

 

… UN’ALTRA DOMANDA …

Perché  proprio il Beato PIO IX

(Giovanni Maria Mastai Ferretti, discendente della nobile famiglia dei Conti Ferretti di Ancona)

HA PROCLAMATO IL DOGMA DELL’IMMACOLATA?...

essendo egli (nato a Senigallia) di origine “anconitana”

ed avendo avuto come “ascendente di famiglia” e speciale “intercessore” e “protettore” presso Dio,  per lui e per la Chiesa,

il nobile Conte Gabriele Ferretti, l’anconitano e divenuto poi grande francescano  e Beato GABRIELE FERRETTI,

- Compatrono di Ancona, denominato L’ANGELO DI ANCONA -

cui appariva frequentemente proprio L’IMMACOLATA nel bosco di Capodimonte soprastante la città di Ancona?...

Nella verità del dogma “comunione dei santi”, chi può aver guidato il Beato Pio IX – dal Paradiso – anche nella proclamazione del dogma dell’Immacolata,

se non il suo grande ascendente il Beato Gabriele Ferretti, cui “appariva” sempre l’IMMACOLATA?...

in vista di eventi futuri da Tersatto/Loreto-Ancona-Mediugorie?... e per il “trionfo finale” del Cuore Immacolato di Maria?...

E’ una ipotesi di studio…

Cfr. Sito Internet: www.lavocecattolica.it/gabrieleferretti.htm

 

Perché TERSATTO, LORETO, ANCONA, MEDIUGORIE

sono”proprio” tutte località “colleganti”  l’Occidente  e l’Oriente Europeo?...

PERCHE’ A MEDIUGORIE APPARE LA “REGINA DELLA PACE”?...

“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate… E disse loro: «Non capite ancora?»”

(Mc.8,18.21)

 

Beato PIO IX

Il 25 gennaio 1872 il Sommo Pontefice Beato Pio IX così diceva ai fedeli di tutte le nazioni riuniti intorno a lui: “La società è stata chiusa come in un labirinto da cui non potrà uscire senza la mano di Dio”. Nel giugno 1871 diceva ai giovani romani del Circolo San Pietro: “Poiché niente possiamo aspettarci dagli uomini, poniamo sempre la nostra speranza in Dio, il cui Cuore si prepara, mi sembra, a compiere, nel momento da lui scelto, un gran prodigio che riempirà il mondo di stupore”.

 

 

26 DICEMBRE: PROTOMARTIRE SANTO STEFANO

IL SASSO DI SANTO STEFANO

 

Perché proprio Ancona fu tra le primissime città al mondo a ricevere l’annuncio della Fede Cristiana,

proprio “immediatamente” “dopo” la stessa Morte in Croce e Risurrezione di Cristo?

 

            Da Ancona, infatti, si diffuse il cristianesimo nell’Italia Centrale, a motivo soprattutto di una “miracolosa reliquia” (tutt’oggi esistente) di un “sasso che colpì il protomartire Santo Stefano” (cfr. At.7,54-60) e che fu portato in Ancona da un marinaio ebreo ed ivi lasciato in obbedienza ad “una rivelazione divina ricevuta (“una rivelazione divina ha voluto che fosse lasciato in Ancona!...) e che veniva conservato in un Santuario risalente all’epoca costantiniana e divenuto celebre in tutto il Mediterraneo per i miracoli che vi avvenivano.

            La documentazione più antica sulla presenza di un Santuario di Santo Stefano in Ancona è fornita da Sant’Agostino ed appartiene alle omelie che egli recitò nella Cattedrale di Ippona, nella prima metà del secolo V. E’ importantissima non solo sotto l’aspetto religioso, ma anche nei riguardi della vita civica di Ancona, perché attesta che la città era conosciuta, in quei tempi, per tutto il Mediterraneo. Nell’Opera Omnia di Sant’Agostino è riportata una relazione compilata da un certo Paolo, che aveva peregrinato per i Santuari più famosi del tempo per impetrare la sua guarigione e quella dei suoi fratelli e sorelle. Egli ricorda, in tale relazione, che dopo essere stato a San Lorenzo presso Ravenna, dove guarì il maggiore tra i fratelli, diresse i suoi passi in Ancona, che era illustre per i miracoli al di sopra degli altri luoghi di culto: “…Sed ut de ceteris celeberrimis sanctorum locis taceam, etiam ad Anconam, Italiae civitatem ubi per gloriosissimum Martyrem Stephanum multa miracula Dominus operatur, eadem circuitione perveni”.

            Dopo la lettura della relazione, nella Cattedrale di Ippona, Sant’Agostino tiene la sua omelia e, dopo aver ammonito i genitori a non maledire i figli - Paolo ed i suoi fratelli, infatti, si erano ammalati dopo essere stati maledetti dalla madre - spiega i motivi della notorietà del Santuario di Ancona, indicando anche come esso ebbe origine.

                Questo il testo (in una traduzione dal latino): “Sanno molti quanti miracoli avvengono in questa città (Ancona) per l’intercessione del beatissimo Stefano. Ma ascoltate ciò che vi farà stupire: colà vi era una memoria antica ed ancora vi è (ed ancor oggi, nel 2005!) . Ma se, per caso, mi si dice: se ancora il corpo (di Santo Stefano) non era stato trovato, come poteva esservi una memoria? Ne mancherebbe il motivo. Ma ciò che la fama ci ha fatto conoscere, non lo tacerò alla vostra carità. Quando lapidavano Santo Stefano (cfr. Atti 7,54-60), vi erano intorno anche innocenti e soprattutto quelli che già credevano in Cristo: dicono che un sasso lo colpì su un gomito (= “ankon”) e, rimbalzando, cadde davanti ad un certo uomo pio. Questi lo prese e lo conservò. Costui era un navigante e quando a causa dei suoi viaggi toccò il porto di Ancona (= “gomito”), gli fu rivelato che ivi doveva lasciare il sasso. Egli obbedì alla rivelazione e fece quanto gli era stato ordinato: da quel momento cominciò ad esservi la Memoria di Santo Stefano e si diceva che vi era un braccio di Santo Stefano, non conoscendosi esattamente di ciò che si trattava”.

            In Ancona, dunque (cioè, come a dire, nella città di “Gomito”), vi fu portato un sasso che colpì proprio “il gomito” del “braccio” di Santo Stefano Per “volontà e rivelazione divina” fu lasciato in Ancona (cioè, in “Gomito”, che richiama nella sua configurazione geografica come un braccio materno ripiegato a gomito), ove vi fu costruito un Santuario divenuto “illustre per i miracoli al di sopra degli altri luoghi di culto”; dunque, all’epoca, forse al di sopra di Roma stessa! da essere conosciuto anche in Africa! e da farvi confluire pellegrini da tutto il Mediterraneo… Quante “coincidenze” “misteriose”!… Ma nei “piani di Dio” sono forse “coincidenze” “senza un significato”?… Quante riflessioni si potrebbero fare!!!… Non per nulla nello stemma comunale del Comune di Ancona è riportato ancora oggi: “Ancon dorica civitas fidei”,  “Ancona dorica città della fede”! Saranno degni gli anconitani del Terzo Millennio delle proprie millenarie “radici cristiane”, della fede ricevuta dai propri “gloriosi” e “santi” antenati, e dei tanti “doni” e “privilegi” ricevuti da Dio?… elargiti per un “piano di salvezza” “nella storia” del “futuro”?... “doni” davvero “unici”, al punto da essere stata identificata (con il suo stesso stemma comunale) come “Città della Fede”?…

Cfr. Siti Internet: http://www.lavoce.an.it/indice%20main/storia%20chiesa%20ancona.htm

 

DAL LIBRO

LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

del Prof. Giorgio Nicolini

 

Messaggio da Mediugorie del 25 agosto 1991

“Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, adesso come mai prima, quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e desidera bloccare i progetti della pace e della gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente. Vi invito alla rinuncia durante nove giorni, affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l’importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

 

IL NUOVO ORDINE MONDIALE

nell’insegnamento del Card. Joseph Ratzinger

(da AVVENIRE del 15 settembre 2000)

 

            Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l’approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica.

            Da una parte ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all’uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta della loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa.

            Dall’altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali. Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di NUOVO ORDINE MONDIALE; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze Internazionali, in particolare delle del Cairo e di Pechino, che, nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo.

            Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita.

            Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatasi ormai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinché non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto.

            La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del NUOVO ORDINE MONDIALE, diventa palese soprattutto nell’immagine della donna, nell’ideologia del “women’s empowerment”, nata dalla conferenza di Pechino. Scopo di questa ideologia è l’autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest’ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte a una “gender equity and equality”, di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui si può far uso senza alcun criterio.

            Nella paura della maternità che si è impadronita di una gran parte dei nostri contemporanei entra sicuramente in gioco anche qualcosa di ancora più profondo: l’altro è sempre, in fin dei conti, un antagonista che ci priva di una parte di vita, una minaccia per il nostro io e per il nostro libero sviluppo.

            Al giorno d’oggi non esiste più una “filosofia dell’amore”, bensì solamente una “filosofia dell’egoismo”. E’ proprio in questo che l’uomo viene ingannato. In effetti, nel momento in cui gli viene sconsigliato di amare, gli viene sconsigliato, in ultima analisi, di essere uomo.

            Per questo motivo, a questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il cristiano – non solo lui, ma comunque lui prima di altri – ha il dovere di PROTESTARE…

Card. Joseph Ratzinger

 

28 DICEMBRE:  I SANTI INNOCENTI martiri DI BETLEMME

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Collegamento Sito Internet

http://difendilavita.altervista.org

 

Udienza di Benedetto XVI del 28 dicembre 2005, festa liturgica dei SANTI INNOCENTI MARTIRI

Salmo 138,13-18.23-24
O Dio, tu mi scruti e mi conosci

1. In questa Udienza generale del mercoledì dell’Ottava di Natale, festa liturgica dei Santi Innocenti, riprendiamo la nostra meditazione sul Salmo 138, la cui lettura orante è proposta dalla Liturgia dei Vespri in due tappe distinte. Dopo aver contemplato nella prima parte (cfr. vv.1-12) il Dio onnisciente e onnipotente, Signore dell’essere e della storia, ora questo inno sapienziale di intensa bellezza e passione punta verso la realtà più alta e mirabile dell’intero universo, l’uomo, definito come il «prodigio» di Dio (cfr. v.14). Si tratta, in realtà, di un tema profondamente in sintonia con il clima natalizio che stiamo vivendo in questi giorni, nei quali celebriamo il grande mistero del Figlio di Dio fattosi uomo per la nostra salvezza. Dopo aver considerato lo sguardo e la presenza del Creatore che spaziano in tutto l’orizzonte cosmico, nella seconda parte del Salmo che meditiamo oggi, gli occhi amorevoli di Dio si rivolgono all’essere umano, considerato nel suo inizio pieno e completo. Egli è ancora «informe» nell’utero materno: il vocabolo ebraico usato è stato inteso da qualche studioso della Bibbia come rimando all’«embrione», descritto in quel termine come una piccola realtà ovale, arrotolata, ma sulla quale si pone già lo sguardo benevolo e amoroso degli occhi di Dio (cfr. v.16).

2. Il Salmista per definire l’azione divina all’interno del grembo materno ricorre alle classiche immagini bibliche, mentre la cavità generatrice della madre è comparata alle «profondità della terra», ossia alla costante vitalità della grande madre terra (cfr. v.15). C’e innanzitutto il simbolo del vasaio e dello scultore che «forma», plasma la sua creazione artistica, il suo capolavoro, proprio come si diceva nel libro della Genesi per la creazione dell’uomo: «Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo» (Gen.2,7). C’è, poi, il simbolo «tessile», che evoca la delicatezza della pelle, della carne, dei nervi «intessuti» sullo scheletro osseo. Anche Giobbe rievocava con forza queste e altre immagini per esaltare quel capolavoro che è la persona umana, pur percossa e ferita dalla sofferenza: «Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte… Ricordati che come argilla mi hai plasmato… Non mi hai colato forse come latte e fatto accagliare come cacio? Di pelle e di carne mi hai rivestito, d’ossa e di nervi mi hai intessuto» (Gb.10,8-11).

3. Estremamente potente è, nel nostro Salmo, l’idea che Dio di quell’embrione ancora «informe» veda già tutto il futuro: nel libro della vita del Signore già sono scritti i giorni che quella creatura vivrà e colmerà di opere durante la sua esistenza terrena. Torna così ad emergere la grandezza trascendente della conoscenza divina, che non abbraccia solo il passato e il presente dell’umanità, ma anche l’arco ancora nascosto del futuro. Noi ora vorremmo affidarci alla riflessione che san Gregorio Magno, nelle sue Omelie su Ezechiele, ha intessuto sulla frase del Salmo da noi prima commentata: «Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro» (v.16). Su quelle parole il Pontefice e Padre della Chiesa ha costruito un’originale e delicata meditazione riguardante quanti nella Comunità cristiana sono più deboli nel loro cammino spirituale. Costoro, pur non costituendo la parte più perfetta, dell'edificio spirituale della Chiesa, vi «vengono tuttavia annoverati... in virtù del buon desiderio. È vero, sono imperfetti e piccoli, tuttavia per quanto riescono a comprendere, amano Dio e il prossimo e non trascurano di compiere il bene che possono. Anche se non arrivano ancora ai doni spirituali, tanto da aprire l'anima all'azione perfetta e all'ardente contemplazione, tuttavia non si tirano indietro dall'amore di Dio e del prossimo, nella misura in cui sono in grado di capirlo. Per cui avviene che anch'essi contribuiscono, pur collocati in posto meno importante, all'edificazione della Chiesa, poiché, sebbene inferiori per dottrina, profezia, grazia dei miracoli e completo disprezzo del mondo, tuttavia poggiano sul fondamento del timore e dell'amore, nel quale trovano la loro solidità» (2,3,12-13, Opere di Gregorio Magno, III/2, Roma 1993, pp.79.81). Il messaggio di san Gregorio diventa, allora, un invito alla speranza rivolto a tutti, anche a coloro che procedono con fatica nel cammino della vita spirituale ed ecclesiale.

 

Testo dell’Udienza dall’indirizzo Internet

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2005/documents/hf_ben-xvi_aud_20051228_it.html

della LIBRERIA EDITRICE VATICANA

 

Una domanda….

PERCHE’ LA PROVVIDENZA DIVINA

HA DISPOSTO CHE PROPRIO AD ANCONA,

NEI PRIMI SECOLI DELLA CRISTIANITA’,

VENISSERO PORTATE ANCHE LE RELIQUIE

DELLE OSSA DI ALCUNI DEI BAMBINI UCCISI DA ERODE A BETLEMME

- I SANTI INNOCENTI DI BETLEMME -

CUSTODITE ORA NELLA CHIESA DI SAN PELLEGRINO AGLI SCALZI?...

 

NEL MONDO

OGNI GIORNO NASCONO 365.000 BAMBINI

OGNI GIORNO MUOIONO 150.000 BAMBINI UCCISI CON L’ABORTO

Riflettiamo…

 

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.         Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

“Ma se si può dire che la Santa Casa fu portata “miracolosamente” dagli angeli del Cielo, perché non lo si vuole dire?...

 

From: … (omissis) …

To: giorgio.nicolini@poste.it

Sent: Saturday, December 24, 2005 9:27 AM

 

Egr. Prof.,

            non so se ha seguito uno degli scorsi collegamenti di Radio Maria con la Santa Casa di Loreto, dove nella presentazione al Rosario mattutino radiofonico, è stata posta l'ipotesi della traslazione della Santa Casa da parte della famiglia degli Angeli. Ho pensato che forse gli autori di Radio Maria non sono a conoscenza di tutte le sue prove sulla veridicità della traslazione.

            Tanti saluti e Auguri.

(messaggio firmato)

 

----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: … (omissis) …

Sent: Saturday, December 24, 2005 3:49 PM

Subject: L'apostasia lauretana

Ancona, 24 dicembre 2005

 Caro Davide,

    La ringrazio della segnalazione, che mi era stata già fatta telefonicamente da un altro ascoltatore di Radio Maria durante la stessa trasmissione del 22 dicembre scorso. A Radio Maria non potevano sapere che avrebbero trasmesso quella citazione sul trasporto delle “pietre” della Santa Casa di Nazareth da parte dei prìncipi Angeli dell'Epiro, che è un autentico ”falso”, e non ne sono perciò corresponsabili. Spero però che in futuro Padre Livio abbia il coraggio di prendere una posizione più netta e chiara al riguardo, anche se comprendo perfettamente “la delicatezza” della “questione lauretana”, che vede coinvolte autorità ecclesiastiche, spesso in "buona fede" (ma non sempre, purtroppo).

    Io stesso, il 22 dicembre scorso, dopo “l’avvertimento” telefonico ricevuto da un ascoltatore, mi sono poi collegato in ascolto di Radio Maria durante la stessa trasmissione in corso e ho potuto ascoltare la parte in cui l'Arcivescovo Mons. Danzi ha letto la PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER IL SANTUARIO DI LORETO, omettendo - come nella Notte della Venuta del 9 dicembre scorso in diretta con TELEPACE - tutta la parte più importante della preghiera del Papa, ove il Santo Padre afferma ESPRESSAMENTE, RIPETUTAMENTE e INEQUIVOCABILMENTE che a Loreto c'è LA VERA SANTA CASA, CHE ERA A NAZARETH, sconfessando “le ipotesi” della presenza a Loreto delle “sole” “sante pietre” della Santa Casa di Nazareth. Ma questo - da Loreto – evidentemente non lo si vuole ancora far sapere.

    La preghiera era stata inviata il 9 dicembre scorso dal Papa al Vescovo di Loreto, per un mio “appello urgente” fatto direttamente al Santo Padre pochi giorni prima, il 3 dicembre, con il quale gli avevo inviato anche una voluminosa documentazione a dimostrazione della vera e propria “apostasia” che stavano attuando dalla Basilica Lauretana a riguardo della autenticità della Santa Casa.

    Se si collega al mio Sito Internet - all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - vedrà che proprio da ieri ho modificato il sottotitolo del sito stesso sulla Santa Casa con l'espressione L'APOSTASIA SILENZIOSA DALLA VERITA'.

    Ciò perché ormai a Loreto “i responsabili” sanno tutti perfettamente che “le ipotesi" a riguardo del trasporto umano dei principi Angeli sono “false”, ma continuano ancora a proporle, e ingannano “coscientemente” l'intera cristianità, abusando anche dell'utilizzo di Radio Maria. Non ci sono più scuse davanti a Dio e all’opinione pubblica, quando “la verità” è stata mostrata e dimostrata in tutti i modi possibili, o comunque “è stato reso possibile” “dimostrarla”, ma la si  vuole ancora “misconoscere” e “negare”, e “coscientemente”.

    Potrà leggere nel mio Sito sopraindicato anche le sintetiche “dimostrazioni scientifiche” del Prof. Emanuele Mor, già Docente di Elettrochimica all'Università di Genova, il quale usò – al riguardo - parole severissime. Egli scrisse, tra l'altro: “Le prove scientifiche vengono ignorate o per incompetenza o volutamente trascurate… Gli studiosi della “questione lauretana”, ritenendo razionalmente impossibile che una casa venga traslata in modo soprannaturale, come la montagna del Vangelo, preferiscono la tesi del trasporto materiale, anche se manca ogni documentazione al riguardo. Non è forse la peggiore forma di apostasia e un comportamento opposto a quello che Gesù vorrebbe da noi: limitare col nostro razionalismo le possibilità di Dio? L'orgoglio dell'uomo decaduto nel suo nuovo attacco a Dio non ammette che il soprannaturale vada oltre quello che egli giudica possibile! E' un peccato mostruoso nei riguardi della divinità! Signore, perdona! Spirito di Verità, illuminaci! (Prof. Emanuele Mor, Docente di Elettrochimica all'Università di Genova).

     Giunti a questo punto della “questione lauretana” non ci resta che pregare, soprattutto perché il Santo Padre intervenga al più presto d'autorità. Come abbiamo già constatato in questi primi mesi di pontificato, Benedetto XVI non ha certamente paura di parlare con chiarezza, per far ripristinare la verità e la disciplina, anche a riguardo dei tanti rinnegamenti attuati all'interno della Chiesa negli ultimi decenni post-conciliari.

    Anche negli scorsi giorni  ho inviato al Santo Padre altre documentazioni ancor più “probative”, riguardo proprio alla “miracolosità” della traslazione, e non ho alcun dubbio che “nel momento propizio” egli interverrà d'autorità nella stessa Basilica Lauretana. 

    Noi preghiamo anche per “la conversione” degli operatori della Basilica Lauretana, perché diventino anch'essi “partecipi” del ripristino della verità e si possa tornare tutti insieme a PROCLAMARE e a DIFENDERE una autentica gloria della Chiesa Cattolica e una delle opere miracolose più grandi operate da Dio e dalla Vergine Maria nell'intera Storia della Chiesa.

    Se di tutte queste cose vuole avere anche maggiori delucidazioni "a voce" mi telefoni pure quando vuole, ai numeri sottoindicati. Sarò lieto di renderla maggiormente “compartecipe” di quanto si sta facendo a riguardo della “questione lauretana”.

    Contraccambiando di cuore gli auguri di un Santo Natale e di un lieto Anno Nuovo, nel Signore, La saluto con la più viva cordialità ed amicizia.

    La Vergine Immacolata Lauretana ci benedica.

 Prof. GIORGIO NICOLINI
Tel. 071.2801766 – Cell. 338.2892353

 

----- Original Message -----

From: <falciaif@libero.it>

To: "giorgio nicolini" <giorgio.nicolini@poste.it>

Cc: "turquoise" <turquoise@aliceposta.it>

Sent: Monday, December 26, 2005 12:14 AM

Subject: SANTA CASA DI LORETO / RADIOMARIA

 

Preg. Prof. GIORGIO NICOLINI,

            Radio Maria, inconsapevolmente, si è resa strumento indiretto della Falsità sulla Santa Casa di Loreto, come Lei caldamente e giustamente sostiene; è stato già inviato il testo che segue ad una amica valtortiana:
Una lamentela circa la Santa Casa a cui sono iscritto dalla nascita…”.

            Gli amici miei che vanno nella Basilica di Loreto, partono con “la verità”, e tornano invece convinti che la Santa Casa sia stata smontata e rimontata, oltre al trasporto via mare a Fiume e poi a Loreto da mercanti romani di nome Angeli. Guardate che artifici usa Satana e ci riesce a proposito: dicono che “Angeli” è un cognome di mercanti.
            Stamani, il 22 di dicembre,  alla Santa Messa delle 7,30, a Radio Maria, da Loreto, lo stesso preciso discorso è stato fatto, in collegamento, dal relatore che descriveva la Basilica: ed era presente anche un Messo Pontificio.

            Radio Maria è molto ascoltata, e così si è molto diffusa questa specie di “eresia”, perchè non si crede più nella onnipotenza di Dio, ma Gli si fa un certo giusto... sconto di onnipotenza.

            Non so se Padre Livio se ne sia accorto e come la pensi....  Ripeto infatti che chi non crede nella Traslazione Angelica (quelli con le ali) non crede neppure nella Valtorta, e poco ai miracoli in genere. Non per niente è Patrona degli Aviatori. Io sono un valtortiano, ed esiste un dettato nei cosiddetti “Quaderni” dove Gesù dice che ha dato all'Italia, oltre al Papato in Roma, anche le sue due principali reliquie: la Casa della Annunciazione e la Sindone; e mi sembra di ricordare che vi spieghi la verità della traslazione.

            La Enciclopedia Motta (ne ho una vecchia edizione), dice la verità e ne portai varie fotocopie in “pullman”, in gita a Loreto, per diffonderla; ma già il nostro parroco, poco convinto dei miracoli in genere, aveva aderito alla “falsità”. Ormai siamo rimasti una minoranza.

            Basta vedere la conformazione muraria di materiale povero, per capire che non è possibile tale smontaggio; non si tratta infatti di pietre squadrate.

            Ma quando al miracolo non si crede tutte le spiegazioni possono tornare. Trovo scritto: non possiamo pretendere i miracoli, ma guai a quei periodi in cui i miracoli non avvengono, o non vi si crede.

            Le diamo, col gruppo valtortiano, tutto l'appoggio, e la preghiera al riguardo.

Fabrizio Falciai

 

----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: falciaif@libero.it; livio.fanzaga@radiomaria.org

Sent: Monday, December 26, 2005 12:47 AM

Subject: L'apostasia lauretana attraverso Radio Maria

Ancona, 26 dicembre 2005

Carissimo Fabrizio,

            La ringrazio di tutto quanto mi ha scritto e che invio, per conoscenza, anche a Padre Livio, comunicandoLe a parte anche un testo esplicativo al riguardo, e che Le chiedo, per il momento di tenere riservato, in attesa di una risposta ad un mio recente invio, mediante Avvocato, di materiale documentativo “molto probativo”, e in adempimento di procedure stabilite in articoli del Codice di Diritto Canonico, riguardanti “il delitto di falso” (canoni  1389 e 1391). Può trovare molte documentazioni su tutto ciò nel mio Sito creato specificatamente per la Santa Casa di Loreto: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

            A tale riguardo, se lo gradisce, mi telefoni pure per trattare di queste cose direttamente e più velocemente “a voce”. Due amici, iscritti a questa LETTERA INFORMATIVA, mi facevano osservare telefonicamente negli scorsi giorni: “Ma se si può dire che la Santa Casa fu portata “miracolosamente” dagli angeli del Cielo, perché non lo si vuole dire?...”.

            “Giro” la domanda ai “responsabili” di Loreto…

            In realtà, non esistono documentazioni a riguardo di un trasporto umano della Santa Casa, e tanto meno dai parte dei prìncipi Angeli dell’Epiro, e quelle che vengono proposte o sono “false” o sono “falsificate”.

            Ho letto poco fa il messaggio dato a Mediugorie al veggente Jakov. Sembra fatto “su misura” anche per “i responsabili” di Loreto che sostengono “il falso trasporto umano” delle “sante pietre”, negando sia la “miracolosità” dell’evento della “traslazione” come anche “l’autenticità” stessa della “intera” reliquia della Casa Nazaretana di Maria.

            Cari figli, oggi, con Gesù fra le braccia, in modo particolare vi invito alla conversione. Figli, durante tutto questo tempo che Dio mi ha permesso di essere con voi, incessantemente vi ho invitato alla conversione. Molti dei vostri cuori sono rimasti chiusi. Figlioli, Gesù è pace, amore, gioia e per questo decidetevi adesso per Gesù. Incominciate a pregare. Figlioli solo con Gesù potete avere la pace, la gioia e il cuore ripieno d’amore. Figlioli io vi amo. Io sono vostra madre e vi dò la mia benedizione materna.

            In questa benedizione di Maria restiamo fiduciosi e certi che ALLA FINE IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA TRIONFERA', anche a LORETO.

            Ringraziando di cuore Lei e il gruppo valtortiano, e assicurando il contraccambio della preghiera, La saluto con viva cordialità.

 Prof. GIORGIO NICOLINI

Tel. 071.2801766 – Cell. 338.2892353 – Facsimile 178.4413104

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it

Sito Internet sulla Santa Casa:  www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

----- Original Message -----

From: Vincenzo Piccione

To: LA VOCE

Sent: Thursday, May 12, 2005 4:56 PM

Subject: SOLIDALI CON LA VOCE

 

OPERA INTERNAZIONALE "PRAESEPIUM" - GERACI SICULO (PA)

Vi ringraziamo per tutto il materiale inviato, gradiamo tantissimo riceverlo. In comunione di preghiera, invocando la potentissima mediazione della Vergine SS.ma del Rosario di Pompei! Un fraterno saluto.

Prof. VINCENZO PICCIONE d'Avola, Fondatore – Cell. 338 4151232 

 

----- Original Message -----

From: Vincenzo Piccione

To: LA VOCE Cattolica

Sent: Monday, December 26, 2005 6:37 PM

Subject: Re: DAVANTI ALLA GROTTA di Nazareth e di Betlemme: messaggio di auguri

 

Santo Natale di Gesù 2005 – Anno Nuovo del Signore 2006

Un bimbo è nato per noi… Un Figlio ci è stato donato… Consigliere Ammirabile e Principe della Pace, il Cristo Santo, Uomo e Dio, Signore e Re dell’Universo! Ricambiamo calorosi cordiali e affettuosi auguri… per il Natale di Cristo, già celebrato nella gioia, e formuliamo voti augurali per un ormai prossimo 2006, che auspichiamo per Voi tutti sereno e ricolmo dei doni santi di Dio.

Con stima, gratitudine e cordiale amicizia, un fraterno e affettuoso abbraccio. Gesù Bambino possa inondarvi della sua Santità e sempre benedirvi tutti! Nella gloria di luce del Natale di Cristo, un augurio di un Anno nuovo di Grazia!

Prof. Vincenzo Piccione - Fondatore Opera Internazionale Amici del Presepio

GERACI SICULO (PA) – Cell. 338.4151232 – Posta Elettronica: vgapiccione@virgilio.it

Per coloro che vogliono continuare il dialogo con l’Opera Praesepium: Sito Internet www.praesepium.it

 

Dal mese di gennaio 2005 è stata costituita in seno all’Opera Praesepium una Unità Operativa Redazionale, al fine di pubblicare periodicamente, a cadenza quasi mensile, sul sito web dell’Associazione “Amici del Presepio delle Madonie e di Sicilia”, www.praesepium.it, un giornale telematico, la cui testata è costituita da due parole latine: Vox Praesepis.

VOCE DAL PRESEPIO

Questo Giornale telematico vuole essere una vera e propria “voce”, che annuncia, che insegna, che ascolta, che consola, che gioisce e si addolora, che ammonisce, che richiama, che dialoga, che prega, che forma e che informa ed ha, in particolare, il precipuo scopo di essere uno strumento, innanzitutto, di informazione sulle attività dell’Opera Presepiale e, contemporaneamente, di svolgere una “scuola ” di Dottrina cristiana, nell’obbedienza alla Parola di Dio e al Magistero della Chiesa Cattolica, di valori umani, di formazione allo spirito della preghiera  e dell’adorazione,  di spiritualità  presepiale, di studio e ricerca di contenuti storici ed artistici sulla cultura del Presepio e, infine, anche di notazioni tecniche ed estetiche a carattere presepistico e artistico in genere PER GLI ARTISTI E PER I COSTRUTTORI E ORGANIZZATORI DI PRESEPI. Nell’ultimo mese dell’anno,  che ormai volge al termine, abbiamo voluto raccogliere in questo primo volume tutti i vari numeri di Vox Praesepis, pubblicati nel corso del 2005.  Questa scelta è stata dettata dal desiderio di voler costituire un “documento storico cartaceo” per la “memoria”, quale segno tangibile di una identità di fede e di cultura che nel tempo (18 anni di sodalizio: 1987-2005)  è maturata nel pensiero e nelle azioni degli uomini e delle donne della nostra Associazione. Abbiamo, quindi, voluto dare a tale raccolta documentale di Vox Praesepis il nome di “Annali”, anche per ricollegarci all’antica tradizione storico-documentalista, assai in uso nella Civiltà latina e poi medievale (o mediolatina), tradizione, questa, assunta successivamente dagli ordini religiosi, per ricordare gli eventi e i personaggi di spicco del loro itinerario storico di vita. Pertanto, gli Annali dell’Opera Praesepium vogliono essere un contributo alla storia del Presepismo, alla spiritualità, alla cultura e all’arte che l’Evento straordinario della venuta sulla terra di un tenerissimo e dolcissimo Dio Bambino, Gesù Salvatore, ha sempre suscitato nel cuore dell’Uomo in tutte le epoche della Storia. Per aiutare,  sostenere finanziariamente e per diffondere lo “spirito” dell’Opera, le copie del Volume di “Vox Praesepis 2005” possono essere richieste al Prof. Dr. VINCENZO PICCIONE, fondatore, Viale Europa 15/17 - 90010 GERACI SICULO (PA) – Cell. 338 4151232 - Posta Elettronica: info@praesepium.it

 

 

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI

DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

 

 

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

L'ALBEGGIARE DI UN NUOVO GIORNO

 "Volgendo lo sguardo verso il futuro, aspettiamo fiduciosi l'albeggiare di un nuovo Giorno. Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come le sentinelle sulle mura della Città di Dio, alle quali noi chiediamo: "SENTINELLA, QUANTO RESTA DELLA NOTTE?" (Is.21,11), ricevendo la risposta: "SENTI? LE TUE SENTINELLE ALZANO LA VOCE, INSIEME GRIDANO DI GIOIA, PERCHE' VEDONO CON I LORO OCCHI IL RITORNO DEL SIGNORE IN SION" (Is.52,8). La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia che "in prossimità del Terzo Millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui si intravede l'inizio" (Una “profezia” del “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, Enc. "Redemptoris Missio", n.86).

 

Messaggio da Mediugorie del 25 dicembre 2005, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

"Cari figli, anche oggi vi porto tra le braccia il piccolo Gesù, Re della pace, che vi benedice con la sua pace. Figlioli, in modo particolare oggi vi invito ad essere miei portatori di pace in questo mondo senza pace. Dio vi benedirà. Figlioli non dimenticate: io sono vostra madre. Col piccolo Gesù tra le mie braccia vi benedico tutti con una speciale benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “nuova evangelizzazione” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

 

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede.

            Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene.

            Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa.

            Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.fuocovivo.org/MOVIMENTO/INDEXMOVIMENTO.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

 

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

AVVERTENZE

Questo messaggio viene inviato a modo di "CORRISPONDENZA PERSONALE", per mezzo della Posta Elettronica, ad indirizzi presenti nella mia Rubrica Privata. Tali indirizzi presenti nella mia Rubrica privata sono stati registrati o per richieste esplicite di iscrizione o per contatti personali avuti o per segnalazione di altri in quanto persone interessate o da elenchi e servizi di pubblico dominio o pubblicati in Internet e talvolta risultano registrati anche per errore, a causa di messaggi prodotti da “virus informatici” che ne hanno generato automaticamente ed erroneamente l’iscrizione, come talvolta mi è stato segnalato. In ottemperanza della Legge 175 del 31/12/1996, in ogni momento è possibile modificare o cancellare gli indirizzi presenti nella mia Rubrica Privata. Nel caso le comunicazioni inviate a modo di “LETTERA INFORMATIVA”, sotto il titolo "LA VOCE", non fossero di tuo interesse, o ti fossero pervenute per errore, sarà possibile la cancellazione del tuo indirizzo informandomi telefonicamente o mediante un messaggio di Posta Elettronica a giorgio.nicolini@poste.it specificando l'indirizzo o gli indirizzi di Posta Elettronica da rimuovere, e avente come oggetto del messaggio "RIMUOVETEMI". Mi sarebbe gradito conoscere anche la motivazione dell'eventuale richiesta di "rimozione", per avere modo, se gradito, di chiarire meglio - a livello individuale - i contenuti di quanto ti viene inviato mediante la Posta Elettronica e che non fossero da te condivisi. Mi scuso, in ogni caso, dell'eventuale disturbo arrecato e ringrazio per la tua gentile attenzione. Mi scuso anche con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza troppo elevata. Per risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353), per poterne parlare direttamente “a voce”. Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

Cellulare 338.2892353 – Telefono 071.2801766 – 071.83552 - Facsimile 178.4413104 – Conto Corrente Postale 13117056

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Siti della Rete Internet: www.lavocecattolica.it -www.lavoce.an.it - www.fuocovivo.org

 

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

 

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giorgio.nicolini@poste.it

con oggetto: RIMUOVETEMI

 

 

Questi testi e quelli precedenti sono prelevabili agli indirizzi Internet

www.lavocecattolica.it

www.lavocecattolica.it/lettereinformative.htm

www.lavocecattolica.it/29dicembre2005.htm

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

 Lettera di San Paolo ai Corinti

(2^Cor.10,1-18)

Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così animoso con voi; vi supplico di far in modo che non avvenga che io debba mostrare, quando sarò tra voi, quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni che pensano che noi camminiamo secondo la carne. In realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la carne. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali, ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze, distruggendo i ragionamenti e ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo ogni intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo… Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo anche noi… Non sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! Perché «le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa». Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza. Certo noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; né ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose già fatte da altri. Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.

 

 

 

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