LETTERA INFORMATIVA n°66

                                               LA VOCE       

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                               (Paolo VI, 25 dicembre 1975)

Ancona

      Giovedì, 24 agosto 2006

Domenica, 24 agosto 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth a Loreto

intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

Nulla è più inutile di un cristiano che non si adopera a salvare gli altri

(San Giovanni Crisostomo)

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” (17 ottobre 1922). Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

DENUNCIA CANONICA PER "IL DELITTO DI FALSO"

SULLA "QUESTIONE LAURETANA"

CONSEGNATA UFFICIALMENTE ALL'ARCIVESCOVO-METROPOLITA DI ANCONA

CON PREGHIERA DI DARNE LA MASSIMA DIFFUSIONE


www.lavocecattolica.it

I TESTI ORIGINALI AL SOTTOSTANTE INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/lettera24agosto2006.htm

 

CONSEGNA ALL'ARCIVESCOVO-METROPOLITA DI ANCONA

DELLA RICHIESTA DI APERTURA DELLA PROCEDURA CANONICA

PER "DELITTO DI FALSO" (can. 1391)

RIGUARDO ALLA "QUESTIONE LAURETANA"

 

Dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it

Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)

Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:

“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità (Gv.1,47)

Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…

Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:

DA NAZARETH PERCIO’ E’ “VENUTA” LA SALVEZZA

E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UMANITA’

Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI” (Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “Rallegrati…”.

dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

 

Ancona, giovedì 24 agosto 2006

San Bartolomeo, Apostolo

Ecc.za Rev.ma

Mons. EDOARDO MENICHELLI

Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo

Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA

Tel. 071.55733 (ab.) – 071.2085820 (uff.) - Facsimile 071.2075003

Posta Elettronica: curia@diocesi.ancona.it

 

OGGETTO: La storia delle “Miracolose traslazioni” e il culto della Santa Casa di Nazareth a Loreto – Richiesta di apertura procedura canonica per “delitto di falso” (can. 1391) riguardo alla “questione lauretana”. Con rif. al Prot. n.241/06 di Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, e con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”.

 

Ecc.za Rev.ma,

            nell’odierna Festa Liturgica del grande apostolo San Bartolomeo, il cui iniziale scettico ed erroneo interrogativo su Gesù ancora risuona nelle parole eterne dal Vangelo: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?” (Gv.1,46), voglio anzittutto esprimerLe la mia gratitudine per l’Udienza concessami in data odierna, in relazione alla mia richiesta di un intervento canonico e autoritativo nei riguardi di alcuni operatori della Basilica Pontificia Lauretana - in specie nei riguardi del Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” -, i quali, nell’ultimo trentennio, hanno operato una grave e sacrilega “falsificazione” della storia della Santa Casa di Nazareth a Loreto e delle sue “Miracolose traslazioni”, inficiandone gravemente la storia ed il culto, che ora non è più ricordato e celebrato neppure secondo le norme ed i riti disposti dalla Santa Chiesa Cattolica, da circa sette secoli.

            Nel richiedere a Sua Ecc.za Rev.ma, quale Arcivescovo-Metropolita di Ancona, sotto la cui giurisdizione ricade anche la Diocesi e il Santuario di Loreto, di adempiere a tutte le disposizioni canoniche previste a riguardo del “delitto di falso” (can. 1391 C.D.C.) - con i conseguenti opportuni “provvedimenti” canonici da adottare contro i responsabili di tale “apostasia lauretana” -, al fine di “fissare” le principali richieste che Le volevo in proposito presentare, mi permetto di lasciarLe la presente Lettera, a modo di “pro-memoria”, rimandando - per ogni specifico approfondimento - ad altri incontri che vorrà benevolmente programmare e concedermi, finalizzati ad illustrarLe nel dettaglio le “gravi falsificazioni documentali” inerenti il tema in oggetto.

            In particolare intendo qui denunciare la principale opera mistificatrice sulla “questione lauretana”, da cui sono discese tutte le altre, cioè il libro del Padre Giuseppe Santarelli “LA SANTA CASA DI LORETO” (nelle sue varie edizioni), che ben definirei come “Il Codice da Vinci Lauretano”, dato che per oltre la metà dei suoi contenuti è frutto di fantasiose, romanzesche e inesistenti congetture, dissacratorie della “Verità Lauretana”, supportate in un modo molto sofisticato mediante un innumerevole uso - da parte dell’autore - di “manipolazioni” e “falsificazioni” storiche e documentali.

            Ciò lo scrissi apertamente allo stesso Padre Santarelli (come pubblicato e leggibile anche nel mio Sito Internet: www.lavocecattolica.it ), ove gli dichiaravo, tra l’altro:

“Nel Suo principale libro “LA SANTA CASA DI LORETO”  (edizione del 2003), che ha dato origine alla “falsa ipotesi” del trasporto umano della Santa Casa, Lei svolge una vasta e sistematica trattazione volta a voler dimostrare, davvero “a tutti i costi”, tale Sua “nuova ipotesi” del “trasporto umano”, con l’intento esplicito, da Lei scritto alla fine del libro (cfr. pag.485), Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva”. Tuttavia, gli “ignari” ed “inesperti” lettori del Suo libro non possono verificare in alcun modo che una molteplicità di documentazioni ed argomentazioni da Lei riportate ed esposte nel Suo libro - a “dimostrazione” delle Sue “ipotesi” - sono talvolta del tutto “prive di fondamento” (cfr. le pagine 235-297) e non raramente sono “alterate” e “manipolate”, e perciò “falsificate”, cambiandone il senso originario e l’intenzione autentica degli autori delle “documentazioni” da Lei riportate, che invece, nella realtà del documento “autentico”, sconfessano totalmente le Sue “false” “ipotesi”. (…). In proposito, persino ad alcuni Papi, come Paolo II e Leone X (cfr. le pagine 366-369), Lei “stravolge” le parole dei testi delle loro “Bolle Papali”, facendo dire ad essi ciò che pensa Lei e non ciò che essi, insigniti della Suprema Autorità Apostolica, hanno “realmente” “affermato” e “scritto”, confermando da parte loro – quali “Vicari di Cristo” – sia “l’autenticità” della “Santa Casa” come anche delle “Miracolose Traslazioni” di essa, mentre Lei fa credere il contrario. Anche ai più importanti e antichi autori attestanti “la Tradizione Storica” - come il Beato Giovanni Battista Spagnoli, il Teramano, il Ricci, ed altri ancora - Lei fa loro dire il contrario di quanto essi hanno “realmente” scritto. Essi parlano “solo” e “soltanto” delle “traslazioni miracolose”, per “il ministero angelico” (gli “angeli” del Cielo!...), mentre Lei - con contorte argomentazioni e “stravolgendo” il senso delle loro parole e dei loro scritti - fa credere ai lettori che essi abbiano parlato di una “traslazione” della Santa Casa avvenuta “per mare”, mediante “la nave”, e non per “il ministero angelico” (cfr. le pp.369-400). Così ugualmente fa nel citare innumerevoli “icone” (cfr. le pagine 401-472). Poiché così è (e lo dimostrerò punto per punto!), il Suo libro come può allora essere definito un libro “storico”?... In realtà, il Suo libro “LA SANTA CASA DI LORETO”, è invece un libro che opera una autentica “falsificazione storica”!... E con questa “falsificazione storica” Lei - al di là sicuramente delle Sue “buone” intenzioni iniziali - ha ottenuto il solo risultato di “confondere” e “far smarrire” all’intera Chiesa “la verità” della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa e “l’autenticità” stessa della “reliquia nazaretana”. Siamo ormai giunti al punto che – negli anni recenti – in tale “smarrimento” siano potuti “incappare” (pur in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai “sembra” che si voglia fare - da parte delle Autorità Ecclesiastiche - per “ripristinare la verità”!...  Tuttavia Lei stesso, nel Suo libro sopra citato, scrive anche, riguardo all’ipotesi del “trasporto umano”: “Questo discorso, ovviamente, è svolto soltanto su un piano ipotetico, non essendoci documenti espliciti in materia…” (cfr. pag.297). Infatti è proprio così… Eppure il Suo libro è “pieno” di documenti “manipolati” e “stravolti”, che vengono citati come se costituissero “l’esplicita” “dimostrazione” della “verità” delle Sue “false ipotesi”!... Sta di fatto che attualmente le Sue “ipotesi” (“false”) sono divenute “la verità ufficiale” del Santuario Lauretano, pur “non essendoci documenti espliciti in materia”, come Lei stesso ha dichiarato nel Suo libro. Invece, delle autentiche “prove” storiche, archeologiche e scientifiche e delle “approvazioni” della Chiesa non se ne parla più in alcun modo: tutto viene “occultato” a Loreto!... Avviene, anzi, al contrario, che ogni apporto “nuovo” che viene offerto per dimostrare “la verità” della “Traslazione Miracolosa” e “l’autenticità” della reliquia della “Santa Casa” viene “rifiutato”.

            Così scrivevo al Padre Santarelli, in una Lettera Aperta del 17 novembre 2005, e qui riconfermo a Lei, Ecc.za Rev.ma, tutte le mie denunce, chiedendo di nuovo - esplicitamente e “ufficialmente” - di intervenire d’autorità, o di far intervenire d’autorità a chi compete, presso la Basilica Pontificia Lauretana, per far togliere ed impedire l’ulteriore diffusione di questo testo del Padre Santarelli e di altri testi consimili, da esso derivati, e propagati dalla stessa Basilica, ingannando così milioni di pellegrini “indifesi”, che confluiscono nella Santa Casa e alla conoscenza della sua storia con una fede “semplice” e facilmente ingannabile.

            Tale libro, infatti, non riporta “la  verità” sulla “questione lauretana”, ma “LA MENZOGNA” ed è inaccettabile e “GRAVEMENTE IMMORALE” che all’interno della Santa Chiesa possa essere autorizzata una così “grave” e “colossale menzogna” dissacratrice delle opere meravigliose di Dio e della Vergine Maria, attuate davvero “miracolosamente”, per il bene della Chiesa e per la Salvezza dell’Umanità, e sempre “approvate” nella sua autenticità da tutti i Sommi Pontefici, nelle forme più ufficiali e solenni del Magistero Ordinario, da sette secoli.

            Tali mie denunce le avevo già formulate in varie corrispondenze degli anni passati ad altri “responsabili” e ancor più formalmente in una Lettera scritta a Mons. Angelo Comastri (in data 1° novembre 2004), quando era Arcivescovo di Loreto. Tali innumerevoli Lettere scritte negli ultimi anni sono già a Lei in parte pervenute. Nell’ultimo anno si è associato a me anche l’Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo da Firenze, che - a mio nome – ha fatto pervenire innumerevoli altre petizioni e documentazioni ad altre Autorità Ecclesiastiche delle “Congregazioni Vaticane” ed anche a Sua Santità Benedetto XVI.

            In proposito, in passato avevo anche fatto dei tentativi – a partire dal 1996 - per ottenere un colloquio diretto con il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, recandomi anche direttamente in Vaticano. Ma una tale Udienza – essendo privo dell’accompagnamento del mio Vescovo – non mi veniva mai autorizzata dalle persone addette alle prenotazioni. In proposito, il Suo Segretario Don Carlo Spazzi potrà attestarLe di telefonate da me a lui fatte direttamente dal Vaticano, ove gli richiedevo di far telefonare in Vaticano il Suo predecessore Mons. Franco Festorazzi, perché confermasse e attestasse a suo nome la mia richiesta di Udienza con il Santo Padre. Non so, in proposito, se Don Carlo ne abbia poi effettivamente parlato con Mons. Festorazzi.

            Circa due anni fa composi, infine, il libro “La veridicità storica della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto”, in preparazione ad un incontro chiarificatore e risolutivo con Mons. Comastri. In proposito, l’ex-Arcivescovo di Loreto, Mons. Angelo Comastri, alla mia Lettera del 1° novembre 2004 mi rispose con un’altra Lettera, datata 8 novembre 2004, ove mi scrisse (testualmente): “Gent.mo Prof. Nicolini, la ringrazio per il materiale inviatomi circa la questione della traslazione della Santa Casa, che leggerò con attenzione, data la rilevanza del fatto. Quanto ad un possibile incontro, sarà mia premura chiamarla, anticipandole che sarà possibile dopo le feste natalizie e prima dell’Epifania”. Purtroppo quella “chiamata” non mi venne mai fatta, né vennero soddisfatte le richieste da me avanzate nella stessa Lettera, e si continuò a Loreto, e si continua ancora con sempre maggiore gravità nell’apostasia dalla verità, utilizzando ora “pretestuosamente” persino un “errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger (ora Benedetto XVI) per far confermare in modo definitivo “la menzogna”, e così continuare impunemente e falsamente ad affermare, in pubblicazioni “ufficiali” della Basilica Lauretana, che nel Santuario Pontificio di Loreto vi sarebbero solo delle semplici “pietre” prelevate dagli uomini dalla Santa Casa di Nazareth e lì trasportate “con la nave” da indefiniti “crociati” o da una famiglia principesca orientale. Da cui ne consegue che a Loreto non c’è la reliquia “autentica” della Santa Casa di Nazareth, ma solo delle “pietre” “prelevate” da essa!...

            Nei miei innumerevoli scritti - anche a Lei noti - ho però dimostrato in modo inequivocabile come tali affermazioni siano destituite di ogni fondamento storico e come, oltre ad essere smentite anche dall’archeologia e dalla scienza, esse siano il frutto di una autentica FALSIFICAZIONE DISSACRATRICE, esposte inizialmente in forma di “ipotesi” (false), che però diedero inizio - circa 30 anni fa - ad autentiche “falsificazioni” documentali generalizzate.

         Tali “falsificazioni documentali” generalizzate sono state fatte e continuano ad essere fatte allo scopo evidente di sostenere “a tutti i costi” la validità della nuova (falsa) “ipotesi” di studio, e scalzare definitivamente “la verità” dell’autenticità della Santa Casa e delle sue “Miracolose traslazioni”, come ha scritto espressamente lo stesso Padre Santarelli nel suo libro sopra denunciato: Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva” (cfr. pag.485).

            Così in tre decenni i nuovi “studiosi” sono riusciti a “sradicare” la “verità storica” della presenza a Loreto dell’autentica Santa Casa di Nazareth e la “verità storica” delle sue “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”, facendo così abbandonare la “tradizione” e i pronunciamenti “ufficiali” e “secolari” (pur essi spesso “falsificati”) dei Sommi Pontefici e delle Congregazioni Vaticane competenti e seminando confusione e smarrimento nelle menti dei fedeli di tutto il mondo, facendo di conseguenza abbandonare in tutta la Chiesa la grata venerazione dovuta a tale straordinaria “reliquia nazaretana” e al divino e straordinario “evento” che l’ha condotta “miracolosamente” sino a Loreto, dopo essere stata per nove mesi anche in Ancona, nel 1295, in località Posatora.

            Tutto ciò ha perciò costituito una autentica sacrilega “dissacrazione” della “tradizione lauretana” e del “culto” stesso praticato verso la Vergine Lauretana, che attualmente, purtroppo, non è più proposto e non è più fondato sulla “verità storica” tramandata dalla “tradizione” e sull’obbedienza al Magistero Ordinario della Chiesa Cattolica.

            La Chiesa, infatti, ha sempre insegnato e fatto celebrare “la miracolosità” delle “molteplici traslazioni” della Santa Casa e non ha mai proposto - come oggi invece avviene a Loreto - il “falso” e mai avvenuto “trasporto umano” di “semplici” “pietre” “prelevate” dalla Santa Casa di Nazareth (che perciò non si troverebbe  a Loreto!...).

            Seppure profondamente addolorato e con sincero ed umile rispetto avevo scritto già due anni fa a Mons. Comastri, quando era Arcivescovo di Loreto (dopo precedenti richieste disattese), “avvertendolo” che il mancato “ripristino” della “verità storica” e la prosecuzione della diffusione della “falsificazione storica” operata dalla stessa Basilica Pontificia Lauretana, mi avrebbe obbligato “in coscienza” ad una “denuncia” e “confutazione” pubblica dei “responsabili” di tali “falsificazioni documentali”.

            Constatato, perciò, come fossero rimaste disattese tutte le precedenti istanze, obbligato dalla mia “coscienza”, mi sono trovato purtroppo costretto ad iniziare a fare, negli ultimi due anni, le denunce e confutazioni “pubbliche” preavvertite, dopo aver tentato degli ulteriori “ultimi” e “caritatevoli” (ma purtroppo “inutili”) “tentativi” di richiamo alla “resipiscenza” presso il Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” e principale responsabile delle “falsificazioni” operate e, nell’ultimo anno, anche a Mons. Gianni Danzi, attuale Arcivescovo di Loreto. Avevo anche rivolto al riguardo più “appelli” ad altre Autorità Ecclesiastiche responsabili: ma purtroppo sono rimasti - a tutt’oggi - sempre “inascoltati” o, addirittura, “respinti”.

            Avendo Lei già avuto, Ecc.za Rev.ma, da parte mia, molto materiale “documentativo”, che - dietro Sua richiesta - potrò all’occorrenza ampliarLe ulteriormente, Le sintetizzo in questo scritto le “VERITA’ IRRINUNCIABILI e INELUDIBILI che - con sincera umiltà e rispetto - Le supplico – per quanto a Lei compete quale Arcivescovo-Metropolita - di FAR RIPRISTINARE CON AUTORITA’ nella Basilica Lauretana, memori di quel severo monito della Parola Divina: “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato” (Gc.4,17).

            Essendo la Santa Casa di Loreto e la sua “straordinaria storia” un bene inestimabile per tutta la Chiesa e per tutta l’Umanità, di cui ognuno di noi cristiani non può non sentirsi “responsabile”, memore anche delle parole di San Paolo - rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio” (2^Cor.4,2), in obbedienza alla mia coscienza e alle norme del Codice di Diritto Canonico (cfr. can.1391), in particolare del can.212 (§.3) - che dichiara: “In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, (i fedeli) hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai Sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune...” -, nell’odierna Udienza concessami, di cui Le sono profondamente grato, Le chiedo di nuovo, con umile franchezza e fermezza, per il bene delle anime redente dal Sangue di Cristo e ad onore e gloria della Santa Chiesa, di avviare le procedure canoniche e operative sopra indicate, a riguardo del “delitto di falso”, per:

 

Ecc.za Rev.ma,

            mi permetta ancora un richiamo alle Parole Divine di San Paolo: “Noi non siamo come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo” (2^Cor.2,17), poiché “non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto” (Ebr.4,13). Comprende, perciò, “il perché” a me sia impossibile “tacere” o “nascondere” “la verità”, conoscendola.

            Come ci si potrà giustificare, infatti, davanti a Gesù e a Maria - nel giorno del nostro giudizio - se si continuerà ancora (come avvenuto per tanti anni e nonostante i miei ripetuti richiami) ad ingannare l’intera Chiesa e tutti i pellegrini che vengono nella Basilica Pontificia Lauretana, e nel continuare a perpetuare tale inganno ancora, "coscientemente"?... Non sta scritto nella Parola Divina, come riportato sopra, nella Lettera di San Giacomo (di cui la Chiesa Anconitana ha l’onore di custodire la reliquia del capo), “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato”? (Gc.4,17).

            Poiché in realtà nessun altro lo fa, può comprendere, Ecc.za Rev.ma, “il perché” mi sia anche coercitivo - di fronte alla mia “coscienza”, per non peccare di “omissione” o di “falsità” - il rendere sempre più chiara di fronte alla Chiesa e presso l’opinione pubblica non solo “la verità” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, così come le ha sempre insegnate la Santa Chiesa e risulta dalla “vera” storiografia, ma mi è anche obbligante il far conoscere le “falsificazioni dissacratorie” avvenute, da me tante volte “denunciate”, utilizzando per tale scopo l’umile ma potente mezzo mondiale di Internet (con il mio Sito www.lavocecattolica.it), non avendo - nell’assoluta povertà dei mezzi a mia disposizione - nient’altro con cui riuscire a poter far arrivare la mia povera “voce”, che cerco di alzare per far conoscere “l’autentica verità” sulla “storia” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e per richiedere di farla “ripristinare”, “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso” (Beato Giovanni Battista Spagnoli, sulla “miracolosa traslazione”).

            Poiché il Sommo Pontefice San Felice III, già nel V secolo, insegnava e ammoniva che NON DIFENDERE LA VERITA' VUOL DIRE SOPPRIMERLA e che NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO, il Signore Gesù e la Vergine Immacolata Le saranno profondamente grati se vorrà dare seguito alle mie richieste, come sopra indicate, secondo le Sue specifiche responsabilità di Arcivescovo-Metropolita, sotto cui dipende anche la Diocesi di Loreto.

            Professandomi quale “umile figlio della Chiesa” ed anche Suo umile figlio, resto sempre disponibile per ogni ulteriore chiarimento e collaborazione, secondo come riterrà opportuno propormi ed indicarmi. Le chiedo, a tale scopo, anche la Sua paterna Benedizione, assicurandoLa del mio quotidiano ricordo nella preghiera, in specie alla Vergine Lauretana, per Lei e per tutti gli operatori (sacerdoti e laici) della nostra amata Diocesi di Ancona, i cui Patroni – San Ciriaco e il Beato Gabriele Ferretti – certamente aiuteranno in questo difficile cammino di “conversione” a cui tutti, ogni giorno, dobbiamo tendere per operare la nostra santificazione e pervenire alla Salvezza Eterna della nostra anima.

            In fede.

 

 

Prof. GIORGIO NICOLINI

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ZENIT

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Il mondo visto da Roma

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Servizio quotidiano

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28 marzo 2006

Nuovi studi archeologici confermano l’autenticità della Santa Casa di Maria a Loreto

LORETO: martedì, 28 marzo 2006 (www.zenit.org)

           

            Secondo uno studio archeologico condotto dall'architetto Nanni Monelli e dal padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” di Loreto, le pietre che si trovano nella grotta dell'Annunciazione a Nazareth hanno la stessa origine delle pietre dell'altare dei Santi Apostoli della Santa Casa di Loreto.

            Questa scoperta ha riaperto la discussione sulla validità storica della traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto e sul mistero di come sia avvenuta questa traslazione.

            Per approfondire la conoscenza e la storia del santuario mariano dove si conserva e venera la Santa Casa di Nazareth della Vergine Maria, che secondo la tradizione fu trasportata miracolosamente da Nazareth a Tersatto nel 1291 e infine a Loreto, ZENIT ha intervistato il Prof. Giorgio Nicolini, un esperto in materia, autore del libro “La veridicità storica della miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto” (www.lavocecattolica.it).

            Il libro illustra con prove documentali del tutto inedite, la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. Il libro contiene anche il testo della “benedizione” di Giovanni Paolo II, spedita in data 11 gennaio 2005 all’autore del libro dal Pontefice stesso.


Intervistatore: Secondo un recente studio condotto dall'architetto Nanni Monelli e da padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, le pietre dell’Altare degli Apostoli (uno dei più antichi dell’età paleocristiana) che si trova nella Santa Casa di Loreto ha la stessa origine delle pietre che si trovano nella grotta di Nazareth, davanti alla quale si trovavano le tre Pareti della Santa Casa di Maria. E’ un'altra conferma dell’autenticità della Casa di Loreto come la Casa nazaretana di Maria?


Prof. Nicolini:

            Sull’autenticità della Santa Casa di Loreto come la “vera Casa nazaretana” di Maria non ci sono mai stati dubbi, se non per chi non ne conosce i secolari studi relativi; tanto che tutti i Sommi Pontefici, per sette secoli, ne hanno comprovato l’autenticità con solenni atti canonici di “approvazione”.

            Tale studio dell’Altare degli Apostoli è invece importante perché, oltre a fornire una ulteriore prova dell’autenticità della Santa Casa di Loreto come la “Casa nazaretana” di Maria, fornisce anche una “prova” ancora più eclatante a riguardo della “miracolosità” della “traslazione” della Santa Casa di Nazareth. Infatti la “tradizione” ha sempre attestato che, tra il 1291 e il 1296, le tre Pareti della Santa Casa di Nazareth furono trasportate “miracolosamente”, per “il ministero angelico”, in “vari luoghi”, e insieme alle tre Pareti fu trasportato “miracolosamente”, “in vari luoghi”, anche l’Altare degli Apostoli. Ciò è attestato da antichi documenti, nei quali si parla della presenza di tale Altare unitamente alle tre Sante Pareti, come a Tersatto, in Dalmazia, ove la Santa Casa vi sostò tra il 10 maggio 1291 e il 10 dicembre 1294. Quindi, in un certo senso, si potrebbe dire che “il miracolo” fu “duplice”, perché furono trasportate “miracolosamente” non solo le tre Sante Pareti “integre”, ma insieme ad esse, e distinto da esse, anche l’Altare degli Apostoli.

Intervistatore: Che cosa hanno detto la storia, la tradizione, i Sommi Pontefici, sulla “traslazione” della Santa Casa di Nazareth della Vergine Maria, che si trova ora a Loreto?

 

Prof. Nicolini:

            Nel libro che ho scritto in proposito, dimostro che dal punto di vista storico e archeologico sono accertate, in modo indiscutibile, “almeno” cinque “traslazioni miracolose”, tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.

            Tutti questi fatti soprannaturali furono tramandati dai “testimoni oculari” dell’epoca, nei vari luoghi ove si compirono, e furono rigorosamente controllati dai Vescovi locali dell’epoca, i quali emisero dei pronunciamenti “canonici” di “veridicità”, come attestano delle “chiese” dell’epoca consacrate a tali “eventi miracolosi” dai Vescovi di Fiume, di Ancona, di Recanati, di Macerata, di Napoli… Così pure tanti Sommi Pontefici, impegnando la loro Suprema Autorità Apostolica, hanno “approvato” ininterrottamente, sin dalle origini, la “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa: da Nicolò IV (1292) sino a Giovanni Paolo II (2005).

            In proposito, così scriveva il grande Pontefice Beato Pio IX, nella Bolla “Inter Omnia”, del 26 agosto 1852: “A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”. E il Santo Pontefice aggiunse ancora: “Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.

 

Intervistatore: C’è però chi sostiene la tesi secondo cui furono alcuni Crociati, con la nave, a trasportare a Loreto solo delle “pietre” della Casa di Maria, che vennero poi ivi riassemblate sotto forma di “casa”. Lei che ne pensa?

 

Prof. Nicolini:

            Intanto è opportuno precisare che a Loreto ci sono solo le tre Pareti che costituivano in realtà “la Camera” di Maria, comunemente denominata come “la Santa Casa”, ove avvenne l’Annunciazione, e che sorgeva a Nazareth dinanzi ad una grotta e faceva un sol corpo con essa. Attualmente a Nazareth sono rimaste “la grotta” e “le fondamenta” della Casa “in muratura” dell’Annunciazione, mentre a Loreto è venerata l’autentica Casa “in muratura”, “senza fondamenta”, che stava a Nazareth davanti alla grotta. Detto più semplicemente: a Nazareth ci sono “le fondamenta” senza la Casa, a Loreto c’è “la Casa” senza le fondamenta.

            L’“ipotesi” di un trasporto umano, avanzata recentemente da alcuni studiosi, oltre ad essere priva di ogni documentazione al riguardo, è “insostenibile” ed “impossibile”, sia per le ragioni “storiche” sopraddette, nonché per ragioni “architettoniche” e “scientifiche”.

            Ad esempio, l’ipotesi di un trasporto umano mediante la scomposizione dei muri della Casa in singoli blocchi di pietra effettuata a Nazareth e ricomposta prima in Dalmazia e poi per altre quattro volte sulla costa adriatica, dopo duemila chilometri di peregrinazione per terra e per mare, è del tutto impossibile anche dal punto di vista “temporale”. Ciò lo attesta la “simultaneità” delle date di partenza da Nazareth (sicuramente nel maggio 1291) e di arrivo a Tersatto (9-10 maggio 1291), come riportato da una lapide dell’epoca.

            Così pure risulterebbe impossibile una simile operazione di “smontaggio” e “rimontaggio”, eseguita per di più in cinque luoghi diversi, in Dalmazia e in Italia.

            L’analisi chimica della malta, infatti, nei punti dove attualmente tiene unite le pietre, presenta caratteristiche chimiche particolari, proprie della zona di Nazareth, con una omogeneità della tessitura muraria, che esclude ogni possibilità di un tale ipotetico “smontaggio” e “rimontaggio” delle pietre. Infatti la malta che tiene unite le pietre è uniforme in tutti i punti e risulta costituita da solfato di calcio idrato (gesso) impastato con polvere di carbone di legna secondo una tecnica dell’epoca, nota in Palestina 2000 anni fa, ma mai impiegata in Italia. Quindi, la Santa Casa non fu mai “scomposta” in blocchi, ma è giunta a Loreto - dopo altre precedenti “traslazioni miracolose” - con le pietre “murate” con la stessa malta usata oltre 2000 anni fa a Nazareth, così come oggi ancora si presenta.

            La collocazione finale poi su una pubblica strada, a Loreto, ove ancor oggi si trova, è ugualmente umanamente “impossibile”, come hanno attestato tutti gli archeologi ed architetti che hanno esaminato nei secoli il sottosuolo della Santa Casa e la strada pubblica su cui “si è posata”.

            L’architetto Giuseppe Sacconi (1854-1905), ad esempio, dichiarò di aver constatato che “la Santa Casa sta, parte appoggiata sopra l’estremità di un’antica strada e parte sospesa sopra il fosso attiguo”. Disse inoltre che, senza entrare in questioni storiche o religiose, bisognava ammettere che la Santa Casa non poteva essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova (“Annali Santa Casa”, anno 1925, n.1). Un dato da rilevare, in proposito, a dimostrazione che le tre Sante Pareti “si posarono” sulla strada, e non che vi furono ricostruite, è la singolarità di un cespuglio spinoso che si trovava sul bordo della strada al momento dell’impatto e che vi è rimasto imprigionato.
            Un altro insigne architetto, Federico Mannucci (1848-1935), incaricato dal Sommo Pontefice Benedetto XV di esaminare le fondamenta della Santa Casa, in occasione del rinnovo del pavimento, dopo l’incendio scoppiatovi nel 1921, scrive e asserisce perentoriamente, nella sua “Relazione” del 1923, che “è assurdo solo pensare” che il sacello possa essere stato trasportato “con mezzi meccanici(F. Mannucci, “Annali della Santa Casa”, 1923, 9-11), e rivelò che “è sorprendente e straordinario il fatto che l’edificio della Santa Casa, pur non avendo alcun fondamento, situato sopra un terreno di nessuna consistenza e disciolto e sovraccaricato, seppure parzialmente, del peso della volta costruitavi in luogo del tetto, si conservi inalterato, senza il minimo cedimento e senza una benché minima lesione sui muri(F. Mannucci, “Annali della Santa Casa”, 1932, 290).

            L’architetto Mannucci trasse, in sintesi, queste conclusioni: i muri della Santa Casa di Loreto sono formati con pietre della Palestina, cementati con malta ivi usata; è assurdo solo il pensare ad un trasporto meccanico; la costruzione della Santa Casa nel luogo ove si trova si oppone a tutte le norme costruttive ed alle stesse leggi fisiche. Quindi, se l’intera Santa Casa di Nazareth non possono averla “trasportata” gli uomini, non può essere stata trasportata altrimenti che “miracolosamente”, per opera della Onnipotenza Divina, mediante “il ministero angelico”… come sempre “testimoniato” e “tramandato” dalla “tradizione” e “approvato” come “veridico” da tutti i Sommi Pontefici, per 700 anni, dalle origini sino ad oggi.


Intervistatore: Recentemente lei ha rivolto alcune domande sulla “questione lauretana” al Santo Padre Benedetto XVI. Quali sono state le risposte?


Prof. Nicolini:

            Ho richiesto al Santo Padre Benedetto XVI un intervento proprio perché venisse “ristabilita” in modo “definitivo” la “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, scalzando così tante moderne “fuorvianti” e “secolaristiche” interpretazioni.

            Il Santo Padre è subito intervenuto per la celebrazione Liturgica della “Miracolosa” traslazione del 10 dicembre dello scorso anno, facendo pervenire al Vescovo di Loreto una relativa “inequivoca” e bellissima preghiera da recitarsi nel Santuario.

            Tale preghiera, ed un mio commento ad essa, la si può leggere all’indirizzo del mio Sito Internet www.lavocecattolica.it/preghiera.benedettoXVI.htm).

            In questa preghiera il Sommo Pontefice Benedetto XVI – così come tutti i suoi Predecessori – “riconosce” di nuovo espressamente, ripetutamente e inequivocabilmente che le Sante Pareti, venerate nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù.

            Egli infatti, tra l’altro, scrive nella preghiera: “Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casaqui hai vissuto… qui hai pregato con Lui… qui avete letto insieme le Sacre Scritture… siete tornati in questa casa a Nazarethqui per molti anni hai sperimentato…”
           
La Santa Casa di Loreto, quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice – che è proprio “la Casa di Maria”, quella che “proprio” “era” a Nazareth.

            Perciò, anche nel “pronunciamento” del nuovo Sommo Pontefice, a Loreto non ci sono delle semplici “sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come sostengono certi “studiosi” contro gli stessi rilievi scientifici): perché, altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e “realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”…

            A Loreto, perciò, vi è proprio l’intera Santa Casa di Nazareth (nelle sue tre Pareti), ivi giunta “miracolosamente”, per “il ministero angelico”, dopo molteplici “traslazioni miracolose”, come sempre insegnato dalla “tradizione”, attestato dagli studi storici, archeologici e scientifici, come quelli sopra accennati, e confermato innumerevoli volte - lungo i secoli - dal Magistero “ordinario” e “solenne” dei Sommi Pontefici.

            Forse giova qui ricordare le sempre attuali e bellissime parole del santo Sommo Pontefice Leone XIII, scritte nella sua Enciclica “Felix Lauretana Cives” (del 23 gennaio 1894):

            Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanità perduta con il Padre e rinnova tutte le cose”.

            Ed anche: “Dio volle a tal punto esaltare l’invocato nome di Maria da dare compimento, in questo luogo (Loreto), a quella famosa profezia: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”.

 

Agenzia Internazionale ZENIT – Roma, 28 marzo 2006  - ZI06032812
La copertina del libro   

 

Indirizzo Internet sulla Santa Casa di Loreto: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

Per richieste del  libro “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO” si può farne richiesta al Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - Italia – Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Facsimile: 071.83552 o 178.4413104 - Codice Fiscale: NCL GRG 51A18 A271P - Partita IVA: 02231420429 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it

 

 

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