LE RIVELAZIONI DEI SANTI
SULLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
DELLA SANTA CASA
IN PREPARAZIONE DELLA FESTA
DELLA TRASLAZIONE “MIRACOLOSA”
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
del prossimo 10 dicembre 2005
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e
dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)
Ancona
Giovedì, 17 novembre 2005
Domenica, 17 novembre 2012
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informativo "LA VOCE" www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene in una società offuscata dalle tenebre del male. Così anche Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. (Gv.8,31-32).
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
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TOTUS TUUS EGO SUM
LETTURA BIBLICA DEL GIORNO
DAL PRIMO LIBRO DEI MACCABEI (2,15-29)
In quei
giorni, vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati di
costringere all'apostasia e a far sacrificare. Molti Israeliti andarono da
loro; invece Mattatia e i suoi figli si raccolsero in disparte.
I messaggeri del re si rivolsero a Mattatia e gli dissero: «Tu sei uomo
autorevole e stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e
fratelli; su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno
fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti in Gerusalemme;
così passerai tu e i tuoi figli nel numero degli amici del re e tu e i tuoi
figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». Ma Mattatia
rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli nei domini del re lo
ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti
aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo
nell'alleanza dei nostri padri; ci guardi il Signore dall'abbandonare la
legge e le tradizioni; non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla
nostra religione a destra o a sinistra». Terminate queste parole, si
avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull'altare in Modin
secondo il decreto del re. Ciò vedendo Mattatia arse di zelo; fremettero le
sue viscere ed egli ribollì di giusto sdegno. Fattosi avanti di corsa, lo
uccise sull'altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che
costringeva a sacrificare, e distrusse l'altare. Egli agiva per zelo verso
la legge come aveva fatto Pincas con Zambri figlio di Salom. La voce di
Mattatia tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuol difendere
l'alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in
città quanto avevano.
Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero per dimorare
nel deserto.
La difesa della NOSTRA fede cristiana
LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede.
Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene.
Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa.
Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
LA STORIA DELLA SANTA CASA
La fama internazionale della città di Loreto è legata al Santuario Mariano dove si conserva e si venera la Santa Casa della Vergine Maria, che, secondo la tradizione diffusa in ogni luogo, suffragata da innumerevoli prove storiche e archeologiche e dalle secolari e ininterrotte “approvazioni della Chiesa”, fu trasportata “miracolosamente” - per Volontà di Dio - da Nazareth a Tersatto nel 1291, e poi in “vari luoghi”, e infine in tre luoghi diversi della zona dell’attuale Loreto, tra il 1295 e il 1296.
La Casa di Maria a Nazareth era costituita di tre povere pareti in pietra addossate e poste come a chiusura di una grotta scavata nella roccia. La grotta è tuttora venerata a Nazareth, nella basilica dell'Annunciazione. Anche gli studi degli ultimi decenni, condotti da esperti, hanno confermato - come nei secoli passati - la tradizione lauretana e l'origine palestinese delle “tre pareti” della Santa Casa, che risulta tra l'altro un manufatto estraneo agli usi edilizi marchigiani.
I raffronti tecnici e architettonici dimostrano che le “tre pareti” della Santa Casa di Loreto si connettono bene con la grotta esistente a Nazareth e con gli altri edifici di culto costruiti sulla casa di Maria nei primi secoli d. C.
Le “pietre” delle “tre pareti” della Santa Casa sono lavorate e rifinite secondo l'uso dei Nabatei, un popolo che ha esercitato il suo influsso anche nella Galilea fino ai tempi di Gesù. Sulle “pietre” delle “tre pareti” si conservano inoltre numerosi graffiti e incisioni tipici delle comunità giudeo-cristiane presenti solo in Palestina.
L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX
SULLA “MIRACOLOSA TRASLAZIONE” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
E LA GRANDEZZA INCOMPARABILE DEL SANTUARIO DI LORETO
Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852
“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio” (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).
LA DIVINA E PROVVIDENZIALE “PREPARAZIONE” NEI SECOLI
DEL PROFETIZZATO “TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA”
Nazareth-Tersatto-Ancona-LORETO: la Casa Nazaretana del “Concepimento Immacolato di Maria” viene dagli “angeli” miracolosamente trasportata “in vari luoghi” “prescelti” e infine collocata stabilmente a Loreto.
LOURDES: Maria rivela a Santa Bernadetta e conferma il suo “privilegio”: “Io sono l’Immacolata Concezione”, che avvenne nella Santa Casa di Nazareth.
FATIMA: Maria rivela ai tre pastorelli che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore “Immacolato” per pervenire al compimento del suo predetto “trionfo” futuro.
Tersatto/LORETO-Ancona-MEDIUGORIE: Maria sta portando a compimento il futuro “trionfo” del suo Cuore Immacolato, “concepito” “Immacolato” nella Santa Casa di Nazareth (che ha “sostato” a Tersatto, Ancona e Loreto, luoghi da cui oggi “si deve” “necessariamente” passare o partire per andare a Mediugorie).
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
“Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”
(Mt.5,37)
… CONTINUANDO IL COLLOQUIO DELL’UDIENZA
dell’8 novembre 2005
con l’Arcivescovo di Loreto …
IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA TRASLAZIONE “MIRACOLOSA”
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Ancona, 10 novembre 2005
Ecc.za Rev.ma,
Mons. Gianni Danzi
Arcivescovo Delegato-Pontificio di Loreto,
poiché nel colloquio avuto con Lei nell’Udienza concessami l’8 novembre scorso ha mostrato di non dispiacerLe, sono lieto di poter continuare con Lei, attraverso Internet, quanto si è potuto iniziare a trattare “a voce” nell’Udienza concessami, di cui Le sono profondamente grato.
Nella parte sottostante riporto lo scritto che Le ho lasciato (assieme a vario materiale informativo), e che non c’è stato il tempo di poter approfondire durante la stessa Udienza. Rendo pubblico lo scritto perché anche gli amici che ricevono questa LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE”, possano prenderne visione e, se lo desiderano, possano prendere parte a questo colloquio con Lei, anche attraverso Internet, scrivendo a me, oppure scrivendo a Lei direttamente presso il Suo indirizzo (Arcivescovo di Loreto - Mons. Gianni Danzi - Piazza della Madonna, 1 – 60025 Loreto – Fax 071.970102).
Dopo la pubblicazione in stampa del mio libro “La veridicità storica della miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto”, che è in parte leggibile anche nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it, all’indirizzo
www.lavocecattolica.it/santa%20casa.htm, e dopo la pubblicazione di vari articoli in Siti Internet, in Riviste Nazionali e in servizi televisivi, mi sono giunti tanti messaggi - scritti e telefonici - di “gioiosa” approvazione.
Ciò mi ha permesso di valutare ancora di più “la sofferenza” di tanti credenti per quanto si pubblica e si insegna nella Basilica Lauretana riguardo ad “una falsa ipotesi” di un “mai avvenuto” “trasporto umano” di “semplici pietre” della Santa Casa di Nazareth (che, perciò, cioè la Santa Casa, non si troverebbe a Loreto).
Nella Basilica Lauretana, infatti, attualmente si nega - ormai in maniera aperta – sia “la verità” della “MIRACOLOSA TRASLAZIONE della Santa Casa di Nazareth”, come anche “l’autenticità” della Santa Casa stessa, in contrasto aperto con quanto è stato sempre insegnato dalla “Tradizione Lauretana” e dagli insegnamenti secolari del Magistero Ordinario dei Sommi Pontefici, cui si deve sempre obbedienza, e che sono stati comprovati da “veri” studi storici, archeologici e scientifici, e persino da “rivelazioni mistiche” di vari Santi oltre agli innumerevoli “miracoli” compiuti nei secoli dalla Vergine Immacolata.
… (omissis) …
Poiché a Lei, Ecc.za Rev.ma, non era ancora noto, essendo giunto da pochi mesi a Loreto, Le ho anche detto con umile franchezza, nel colloquio dell’8 novembre scorso, che “non è lecito”, “è peccato”! per “i responsabili” del Santuario, offrire nella Basilica Lauretana quei libretti (a Lei consegnatigli), scritti in tante lingue diverse, ove viene presentata “una falsificazione storica” e “una documentazione falsificata”, fatta passare per “vera”, ingannando così milioni di pellegrini “ignari” e l’intera Chiesa!... L’ottavo Comandamento ci obbliga a “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”. Invece nei libretti offerti in Basilica (oltre che nelle Librerie) SI DICE IL FALSO, “sapendo” - da taluni - “COSCIENTEMENTE” che è “falso”!... Come si può arrivare a questo?...
Eppure il Santuario Lauretano custodisce la Reliquia che è l’emblema stessa della VERITA’, perché nella Santa Casa si è incarnato Colui che disse: “IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA” (Gv.14,6).
… (omissis) …
IL TESTO INTERO DELL’APPELLO E’ LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL’INDIRIZZO INTERNET
www.lavocecattolica.it/10novembre2005
… (omissis) …
Non dimentichiamo mai, perciò, anche quelle severe parole del profeta: “Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni” (Mal.2,1-2).
Dio non voglia, Ecc.za Rev.ma!... “Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2^Cor.6,2).
La Vergine Immacolata Lauretana - che San Pio V fece invocare come “Aiuto dei Cristiani” - come nei secoli passati così ancor oggi, riaccenda, rianimi, risusciti, consolidi la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante… per la salvezza dell’Italia, dell’Europa, del mondo.
Con devota deferenza.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LA CONSEGNA DELL’APPELLO
----- Original Message -----
From: "parrocchiasantacasa" <parrocchiasantacasa@aruba.it>
To: "LA VOCE" <giorgio.nicolini@poste.it>
Sent: Friday, November 11, 2005 3:39 PM
Subject: Re: AL VESCOVO DI LORETO: un chiarimento definitivo sulla Santa Casa
Gent.mo Prof. Giorgio Nicolini,
la sua “e-mail” è stata
girata a Padre Stefano Vita, segretario di Sua Eccellenza Mons. Gianni
Danzi.
Cordiali saluti. Staff Parrocchia Santa Casa.
----- Original Message -----
From: Giorgio Nicolini
To: parrocchiasantacasa@aruba.it
Sent: Sunday, November 13, 2005 11:54 PM
Subject: La lettera a Padre Giuseppe Santarelli
Gent.mi amici,
nel ringraziarvi di cuore dell'interessamento, vi sarei grato se poteste far pervenire al Padre Stefano Vita, per la consegna a Sua Eccellenza Mons. Danzi, anche il testo sotto riportato della Lettera al Padre Santarelli, che - unita ad un pacco di documentazioni varie - ho consegnato questo pomeriggio, a Loreto, ad un collaboratore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, essendo in quel momento assente il Padre Giuseppe Santarelli.
Uniti nella preghiera, invio un cordiale e grato saluto.
Prof. GIORGIO NICOLINI
IL TESTO DELLA LETTERA AL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI
CHE ACCOMPAGNAVA IL PACCO DI DOCUMENTAZIONI VARIE
Ancona, 13 novembre 2005
Al Rev.do Padre GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”
BASILICA PONTIFICIA - LORETO (Ancona)
Caro Padre Giuseppe Santarelli,
Le consegno del materiale informativo riguardo alla nota “questione lauretana”.
Lei sa che più volte, a voce e per iscritto, Le ho richiesto un aiuto e una collaborazione per “ripristinare” “la verità” a riguardo della “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni" della Santa Casa di Nazareth a Loreto.
Con sincero spirito filiale sono qui a richiederLe ancora tale collaborazione, a motivo di tutte le ragioni che troverà esposte nei numerosi scritti che Le allego e che sono tutti pubblicati in Internet nel Sito www.lavocecattolica.it e anche in altri Siti Internet, come in varie pubblicazioni, in articoli di Riviste Nazionali e conosciuti anche per servizi televisivi.
Lei conosce bene “la verità” a riguardo della “questione lauretana”, come anche a riguardo della mia “obbligante” necessità di coscienza di procedere alla “confutazione sistematica” dei Suoi scritti, per non peccare – da parte mia – di omissione o di falsità, secondo come ho anche scritto nella lettera a Mons. Danzi, consegnatagli nell’Udienza concessami l’8 novembre scorso.
Per l’amore alla Vergine Immacolata e l’amore anche alla Sua anima, per la quale Gesù sulla Croce e Maria sotto di essa, hanno offerto tutto di loro stessi, voglia collaborare anche Lei nel “ripristinare” “la verità”, sia delle “miracolose traslazioni” come dell’“autenticità” della reliquia della “Santa Casa”, e non prestarsi più a “confondere” e “far smarrire” le menti dei milioni di pellegrini e della Chiesa intera con le Sue “ipotesi” “non vere”.
Nel lasciarLe gli scritti allegati alla presente Lettera, Le lascio anche un ricordo della mia mamma, pubblicato in Internet, e che – come ricorderà – in una delle ultime occasioni in cui potei portarla a Loreto con la carrozzina, chiamai proprio Lei per benedirla, perché la benedizione da Lei impartita alla mia mamma, ritornasse a Lei come “merito” e “riparazione”: ella ha tanto sofferto, (…), ma tutto ha offerto al Signore per la salvezza di tutti noi.
Restando certo di una Sua positiva risposta a questo mio umile “appello” Le assicuro che non ho mai cessato di pregare per Lei e resto certo anche del Suo contraccambio, presso la “vera” “Santa Casa” di Maria, “veramente” trasportata dagli “angeli del Cielo”, per volere di Dio e di Maria: quella “Santa Casa”, in cui Lei ogni giorno ha l’inestimabile grazia di potersi recare a pregare.
Con sincero e deferente ossequio, La saluto nella carità di Cristo.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA - Tel. 071.2801766 – Cell. 338.2892353
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it
----- Original Message -----
From: "parrocchiasantacasa" <parrocchiasantacasa@aruba.it>
To: "Giorgio Nicolini" <giorgio.nicolini@poste.it>
Sent: Monday, November 14, 2005 8:59 AM
Subject: Re: La lettera a Padre Giuseppe Santarelli
Gent.mo Prof. Giorgio Nicolini,
anche questa “e-mail” è stata consegnata a Padre Stefano
Vita.
Cordiali saluti. Staff Parrocchia Santa Casa.
“Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”
(Mt.5,37)
LETTERA APERTA
AL DIRETTORE DELLA “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”
“… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,
non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”
(Beato Giovanni Battista Spagnoli, sulla “miracolosa traslazione”)
Ancona, 17 novembre 2005
Al Rev.do Sac.
Padre GIUSEPPE SANTARELLI
Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”
Caro Padre Giuseppe Santarelli,
la scorsa domenica Le ho portato, nella Sede della “Congregazione Universale della Santa Casa, una Lettera, insieme a vario materiale documentativo, a Lei noto.
All’appello che Le ho rivolto nella lettera di domenica scorsa (sopra riportata), e che fa seguito a quello di altri “appelli” fattigli da me personalmente già da tanti anni, vorrei oggi aggiungere la seguente riflessione, che riguarda “il compito” di Direttore che Lei ricopre su una istituzione che fu voluta dalla Chiesa per valorizzare, difendere ed esaltare “la tradizione lauretana” e l’insegnamento del Magistero della Chiesa al riguardo.
Nella Lettura Biblica odierna è riportato l’episodio di Mattatia, che credo non impropriamente possa in qualche modo essere accostato anche alle vicende degli ultimi decenni - accadute all’interno della Chiesa Cattolica - a riguardo della “questione lauretana” e alla sua “tradizione” tramandata dai nostri “padri”: “In quei giorni, vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati di costringere all'apostasia… Molti Israeliti andarono da loro… Ma Mattatia rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli nei domini del re lo ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell'alleanza dei nostri padri; ci guardi il Signore dall'abbandonare la legge e le tradizioni; non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra».
Proprio nell’ultimo numero di questo Novembre 2005 de “Il Messaggio della Santa Casa” viene commemorata la figura di colui che fu il “con fondatore” (accanto al “fondatore” Mons. Tommaso Gallucci, Vescovo di Loreto e Recanati) e fu anche il primo e il più grande Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, il venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (anni 1883-1904). Di lui, della sua figura e della sua opera, nello stesso ultimo numero de “Il Messaggio della Santa Casa”, viene riportato un articolo altamente elogiativo fatto da un “santo” e “martire” che lo conobbe e gli fu vicino: il Beato Dionisio Vicente, che fu penitenziere a Loreto dal 1905 al 1912, e venne ucciso in odio alla fede, in Spagna, nel 1936.
Nel concludere l’elogio del Padre Pietro Maria da Màlaga, il Beato Dionisio Vicente, così rievocava la partenza da Loreto e “il distacco” da lui, nel 1912, per ritornare in Spagna: “Oh, padre Pietro!, io ti chiedo: supplica Dio che arda sempre nel mio cuore quell’amore per Maria, che per l’ultima volta mi hai raccomandato, quando mi hai rivolto queste parole poco prima di tornare in Spagna e che esprimono tutta la tua vita: “Ama, ama la Vergine Santissima!”.
Se il Beato Dionisio ha identificato in queste ultime parole di ardente “amore per la Vergine Santissima” “tutta la vita” del venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (primo Direttore e “confondatore” della “Congregazione Universale della Santa Casa”), vuol dire che egli “amava, amava la Vergine Santissima”, “la Vergine Lauretana”!... E come egli l’amò? Si potrebbe dire allo stesso modo di come Mattatia amava il Signore: “… io, i miei figli, i miei fratelli cammineremo nell’allenza dei nostri padri; ci guardi il Signore dall’abbandonare la legge e le tradizioni (…) per deviare a destra e a sinistra”.
Egli fu fedelissimo al ruolo a cui fu “chiamato” dall’obbedienza dei Superiori restando “fedele” alle “tradizioni dei padri”, propagando con ardentissimo e infaticabile zelo in tutto il mondo le glorie della Santa Casa di Loreto e della sua “miracolosa traslazione”, nonché promuovendo il rinnovamento e il decoro della Basilica Lauretana. Di lui il Beato Dionisio scrisse, nell’articolo citato sopra: “Tu sei stato un nuovo Neemia, padre Pietro, per il Tempio Lauretano, il quale al tuo arrivo hai incontrato logorato dagli uomini…” (“Il Messaggio della Santa Casa”, novembre 2005, p.264).
In quel tempo tutti - a Loreto e nella Chiesa intera - onoravano e difendevano “uniti” “l’autenticità” della Santa Casa e “la verità” della sua “miracolosa traslazione” a Loreto; ma si vide necessaria la costituzione di una nuova “Congregazione” che promuovesse con maggiore zelo, in tutto il mondo, la propagazione della devozione alla Immacolata Vergine Lauretana e alla sua Santa Casa, con l’approvazione e l’incoraggiamento del Papa Leone XIII, che sulla Santa Casa di Loreto - di cui era devotissimo - scrisse una delle sue più belle Lettere Encicliche: la “Felix Lauretana Cives” (23 gennaio 1894). Lo stesso Sommo Pontefice Leone XIII arricchì poi di privilegi ed indulgenze la stessa “Congregazione”.
Il periodico del tempo , “Eco della Santa Casa di Loreto”, nel numero del 6 ottobre 1883, dava questo breve annuncio della Provvidenziale Opera: “Alla maggior gloria di Dio, ad onore di Maria Immacolata Madre di Dio, a salute delle anime, Sua Ecc.za Ill.ma Mons. Vescovo di Loreto, con suo venerato decreto del 27 maggio 1883, ha istituito ed eretto nella Basilica Lauretana una Congregazione Universale che s’intitola della Santa Casa Loretana. I vantaggi spirituali ed i favori speciali onde è stata arricchita, dalla Santità di nostro Signore Papa Leone XIII, la Congregazione Universale della Santa Casa Loretana, la rendono sommamente interessante per chiunque desidera assicurarsi la protezione della Madre di Dio, che, come Madre di misericordia, offre a tutti il suo materno amore, il suo efficace patrocinio”. Questo avviso tanto semplice divenne foriero di un insieme di meravigliose realizzazioni a gloria della Vergine Lauretana e della sua Santa Casa, di cui il Padre Pietro Maria da Màlaga divenne il principale realizzatore.
Lo stesso Ministro Generale dei Cappuccini dell’epoca, il Padre Bernardo d’Andermatt, con una lettera del 1° novembre 1884 annunziava all’Ordine che nel Santuario di Loreto era stata fondata la “Congregazione Universale della Santa Casa” e che il Fondatore di essa, Sua Ecc.za Mons. Tommaso Gallucci, ne aveva affidato il lavoro e lo sviluppo all’Ordine dei Cappuccini. Nella lettera il Padre Bernardo ricordava il grande miracolo della Traslazione della Santa Casa da Nazareth a Loreto e la grande devozione che i Cappuccini hanno sempre avuto verso l’ALMA DOMUS LAURETANA.
Perché ricordare – seppur solo per accenni – tutte queste cose?... Perché vorrei chiedere a Lei “rispettosamente”, Padre Giuseppe Santarelli - attuale Direttore della “Congregazione” -, se ci si ritrova nella “lettera” e nello “spirito” dei Suoi predecessori, cioè di coloro che hanno fondato e diretto la “Congregazione Universale della Santa Casa”, e ai quali Lei è debitore ed è succeduto negli ultimi decenni, in cui è avvenuto l’infausto “abbandono” delle “tradizioni dei padri” (cfr. 1^Macc.2,15-29) a riguardo sia della “autenticità” della “Santa Casa” come della “verità” della sua “Traslazione Miracolosa”…
In questi ultimi 25 anni, infatti, dalla “Congregazione Universale della Santa Casa” sono usciti libri e articoli a profusione propagante (da parte Sua e da parte di altri autori) la “nuova ipotesi” riguardo ad una presunta “scoperta” di “documenti” che attesterebbero un “trasporto umano” di “semplici pietre” “prese” dalla Santa Casa di Nazareth e che negano quindi l’una e l’altra “verità”: cioè, la “Traslazione Miracolosa” e la presenza a Loreto della “Santa Casa” come essa era a Nazareth (cioè, le “tre pareti integre”). Questa “ipotesi” (sempre dichiarata tale) è però oggi proposta dalla Basilica Lauretana ormai come una “verità indiscussa” e non si parla ormai più della “Traslazione Miracolosa”, che viene invece relegata al ruolo di “leggenda popolare”.
Eppure la “Congregazione Universale della Santa Casa” era stata “voluta” e “fondata” dalla Chiesa – come sopra esposto – per “difendere” e “diffondere” in maniera sempre più “probativa” la “verità” della “storia” delle “miracolose traslazioni” e dell’“autenticità della Santa Casa” che il Santuario custodisce da oltre sette secoli!... Oggi invece avviene tutto il contrario, contro lo stesso fine istituzionale della “Congregazione”!... Perché?... Perché, Padre Santarelli?...
Nel Suo principale libro “LA SANTA CASA DI LORETO” (edizione del 2003), che ha dato origine alla “falsa ipotesi” del trasporto umano della Santa Casa, Lei svolge una vasta e sistematica trattazione volta a voler dimostrare, davvero “a tutti i costi”, tale Sua “nuova ipotesi” del “trasporto umano”, con l’intento esplicito, da Lei scritto alla fine del libro (cfr. pag.485), “Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva”.
Tuttavia, gli “ignari” ed “inesperti” lettori del Suo libro non possono verificare in alcun modo che una molteplicità di documentazioni ed argomentazioni da Lei riportate ed esposte nel Suo libro - a “dimostrazione” delle Sue “ipotesi” - sono talvolta del tutto “prive di fondamento” (cfr. le pagine 235-297) e non raramente sono “alterate” e “manipolate”, e perciò “falsificate”, cambiandone il senso originario e l’intenzione autentica degli autori delle “documentazioni” da Lei riportate, che invece, nella realtà del documento “autentico”, sconfessano totalmente le Sue “false” “ipotesi”.
Ciò lo documenterò in modo particolareggiato nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it, ove ho aperto una sezione interamente dedicata alle “MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH” e che, gradualmente, arricchirò di testi e documenti che “comprovano” “la verità” di ciò che è stato sempre insegnato dalla “vera” “tradizione”, approvata dalle Supreme Autorità della Chiesa per secoli e secoli, e avallata da “prove” storiche, archeologiche e scientifiche ormai incontestabili.
In proposito, persino ad alcuni Papi, come Paolo II e Leone X (cfr. le pagine 366-369), Lei “stravolge” le parole dei testi delle loro “Bolle Papali”, facendo dire ad essi ciò che pensa Lei e non ciò che essi, insigniti della Suprema Autorità Apostolica, hanno “realmente” “affermato” e “scritto”, confermando da parte loro – quali “Vicari di Cristo” – sia “l’autenticità” della “Santa Casa” come anche delle “Miracolose Traslazioni” di essa, mentre Lei fa credere ai lettori il contrario.
Anche ai più importanti e antichi autori attestanti “la Tradizione Storica” - come il Beato Giovanni Battista Spagnoli, il Teramano, il Ricci, ed altri ancora - Lei fa loro dire il contrario di quanto essi hanno “realmente” scritto. Essi parlano “solo” e “soltanto” delle “traslazioni miracolose”, per “il ministero angelico” (gli “angeli” del Cielo!...), mentre Lei - con contorte argomentazioni e “stravolgendo” il senso delle loro parole e dei loro scritti - fa credere ai lettori che essi abbiano parlato di una “traslazione” della Santa Casa avvenuta “per mare”, mediante “la nave”, e non per “il ministero angelico” (cfr. le pp.369-400). Così ugualmente fa nel citare innumerevoli “icone” (cfr. le pagine 401-472).
Poiché così è (e lo dimostrerò punto per punto!), il Suo libro come può allora essere definito un libro “storico”?... In realtà, il Suo libro “LA SANTA CASA DI LORETO”, è invece un libro che opera una autentica “falsificazione storica”!... E con questa “falsificazione storica” Lei - al di là sicuramente delle Sue “buone” intenzioni iniziali - ha ottenuto il solo risultato di “confondere” e “far smarrire” all’intera Chiesa “la verità” della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa e “l’autenticità” stessa della “reliquia nazaretana”. Siamo ormai giunti al punto che – negli anni recenti – in tale “smarrimento” siano potuti “incappare” (pur in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai “sembra” che si voglia fare - da parte delle Autorità Ecclesiastiche - per “ripristinare la verità”!...
Tuttavia Lei stesso, nel Suo libro sopra citato, scrive anche, riguardo all’ipotesi del “trasporto umano”: “Questo discorso, ovviamente, è svolto soltanto su un piano ipotetico, non essendoci documenti espliciti in materia…” (cfr. pag.297). Infatti è proprio così… Eppure il Suo libro è “pieno” di documenti “manipolati” e “stravolti”, che vengono citati come se costituissero “l’esplicita” “ dimostrazione” della “verità” delle Sue “false ipotesi”!...
Sta di fatto che attualmente le Sue “ipotesi” (“false”) sono divenute “la verità ufficiale” del Santuario Lauretano, pur “non essendoci documenti espliciti in materia”, come Lei stesso ha dichiarato nel Suo libro. Invece, delle autentiche “prove” storiche, archeologiche e scientifiche e delle secolari “approvazioni” della Chiesa non se ne parla più in alcun modo: tutto viene “occultato” a Loreto!...
Avviene, anzi, al contrario, che ogni apporto “nuovo” che viene offerto per dimostrare “la verità” della “Traslazione Miracolosa” e “l’autenticità” della reliquia della “Santa Casa” viene “rifiutato”.
In proposito, Lei sa bene che Le avevo chiesto una collaborazione anche per il libro da me composto, che ho intitolato “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, e che è stato pubblicato nel dicembre dello scorso anno. Le portai il testo l’8 settembre del 2004, perché lo correggesse, qualora vi fossero stati degli errori storici o documentativi e anche vi apponesse la Sua firma, per collaborare insieme nel “ripristino” della “verità”. Ma Lei non volle farlo, anche se “a voce” e mediante “lettera” mi confermò “la validità” di ciò che avevo scritto e che in parte è stato pubblicato anche in Internet, all’indirizzo www.lavocecattolica.it/la%20miracolosa%20traslazione.html.
Quando poi venni da Lei a farLe “dono” del libro e a chiederLe di rendere disponibile il mio libro nelle Librerie del Santuario Lei si rifiutò. Neppure se ne è voluta fare “una recensione” nella Rivista “Il Messaggio della Santa Casa”. Perché?... Perché, Padre Santarelli?... Per quale motivo?... Nelle Librerie Cattoliche si vende anche il blasfemo "Codice da Vinci", ma i libri che trattano “la dimostrazione” della “verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, no!.. non li si deve far conoscere!...
Avevo scritto il 1° novembre dello scorso anno a Mons. Comastri una lunga lettera, consegnata anche a Lei, in cui – tra l’altro – dicevo:
“Per questo Le ho scritto sopra di poter avere da Lei un’Udienza personale, a motivo di “un vero problema di coscienza”, cioè al fine di poterLe “mostrare” e “dimostrare” quanto qui - e nel mio studio allegato - affermo “con gravità”, e che mi pone in un problema di coscienza non più dilazionabile, perché - debbo ancora qui aggiungere con sincero e profondo dolore e chiedendoLe umilmente “perdono” del mio ardire - se non cessa tale “arbitrio” dal Santuario Lauretano e venisse concesso ancora “l’imprimatur” a pubblicazioni con i contenuti “falsificati” sopra denunciati sarò, d’ora in avanti, “obbligato nella mia coscienza” - dopo l’avvenuta pubblicazione in Internet del mio scritto (per il quale tanti mi scrivono e mi chiedono ulteriori spiegazioni) - a dover “pubblicamente” “dimostrare” e “sconfessare” “punto per punto” “le falsificazioni” che vengono fatte passare “per vere” (in “buona fede” o “in mala fede”: giudicherà Dio!…) ormai da un ventennio (citando testi, e nomi e cognomi) e che sono state pubblicate da vari autori, ma soprattutto ad opera del Padre Giuseppe Santarelli, sia nel “Messaggio della Santa Casa” che in libri usciti dalla “Congregazione Universale della Santa Casa”. Ma se fossi costretto a ciò si metterebbe in cattiva luce il Santuario stesso e chi lo custodisce e si recherebbe anche maggiore scandalo presso “i fedeli”, che già in tanti, lungo gli anni, nel sentire talvolta le mie spiegazioni - ora pubblicamente leggibili in Internet -, talvolta mi hanno detto addolorati: ma dove sono i Superiori?… perché danno “l’imprimatur”?… perché non lo impediscono?… Mi fu chiesto più volte negli scorsi anni anche di scrivere un libro di “confutazioni” al riguardo, ma io non ne ho mai avuto i mezzi finanziari per farlo né ho mai trovato appoggio in alcuno, né da parte di Case Editrici né da parte degli ambienti ecclesiali. Solo con l’avvento di INTERNET (che può raggiungere migliaia e milioni di persone in pochi istanti) mi è stato ora reso possibile in modo autonomo e a costi minimi (ma per le mie esigue possibilità sempre assai onerosi!) pubblicare tutto quanto ho già fatto e potrò continuare a fare in futuro. Negli anni passati mi sono solo potuto adoperare - con carità, umiltà e rispetto - presso lo stesso Padre Santarelli, a voce e per iscritto, perché “comprendesse” gli “errori” delle sue “documentazioni” e “argomentazioni” e cessasse dallo scrivere e pubblicare le sue “ipotesi” “false”, che “ha confuso” e “deviato” da tanti anni la Chiesa intera e la stessa opinione pubblica mondiale riguardo alla “questione lauretana”. Ma non sono stato da lui ascoltato”.
Così scrivevo a Mons. Comastri circa un anno fa…
Ora, Le chiedo umilmente, Padre Santarelli: cosa dovrei fare io, a questo punto?... Tacere?... Bruciare il mio libro (poiché non lo si vuole vedere e far vedere nella Basilica Lauretana)?... Tante persone mi scrivono, felici di quanto ho pubblicato riguardo alla “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e chiedendo spesso ulteriori chiarimenti… Posso io dire altre bugie, “approvando” o “nascondendo” le “falsificazioni documentali” e rendendomi perciò “corresponsabile” nel non dire la verità?...
Nell’ultimo numero di novembre del “Messaggio della Santa Casa” viene riportato l’altissimo elogio dell’architetto Giuseppe Sacconi al venerato Padre Pietro Maria da Màlaga (cfr. p.264), Suo predecessore, e Lei riporta anche l’opera di questo architetto, grande benemerito del Santuario Lauretano, nel centenario della sua morte (cfr. pp.267-270). Di lui però Lei riporta soltanto le opere realizzate a Loreto, omettendo del tutto ciò che invece è stata la parte più importante del Suo servizio al Santuario: cioè, i suoi studi archeologici e architettonici e le risultanze che ne sono state tratte da lui.
L’architetto Giuseppe Sacconi, infatti, confermando precedenti studi “secolari”, dichiarò, a conclusione dei suoi studi archeologici, di aver constatato che “la Santa Casa sta, parte appoggiata sopra l’estremità di un’antica strada e parte sospesa sopra il fosso attiguo”. Disse inoltre che, senza entrare in questioni storiche o religiose, bisognava ammettere che la Santa Casa non può essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova (“Annali Santa Casa”, anno 1925,, n.1). Tali studi “archeologici” ed “architettonici” (e quindi “scientifici”) dell’architetto Sacconi sono affermazioni esattamente opposte a quanto afferma Lei, e a quanto affermano coloro che l’hanno seguita nelle Sue “false ipotesi”. Io a chi dovrei credere?... All’architetto Sacconi o a Lei?... Se la Santa Casa non può essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova, perché Lei continua ad affermare nei Suoi “studi” proprio il contrario, andando perciò contro ciò che anche “scientificamente” è stato rilevato ed affermato - con “onestà” - da un insigne architetto quale il Sacconi?... Oltre che da tanti altri?...
Un’altra domanda, infine, Le pongo, Padre Giuseppe: ma… Lei crede che la Santa Casa di Nazareth “possa” (dico, “possa”, cioè, “per ipotesi”) essere stata “davvero” trasportata “miracolosamente” a Loreto per “opera degli angeli del Cielo”, così come è stato sempre tramandato dalla “tradizione” ed insegnato dal Magistero Ordinario della Santa Chiesa e “comprovato” da innumerevoli studi archeologici, architettonici e scientifici?... Le chiedo questo perché nei Suoi testi non sono ancora riuscito a trovare una frase in cui Lei faccia professione di “credere” a questa “possibilità” del “miracolo soprannaturale”!... Forse mi è sfuggita: me la riporti Lei…
Io ricordo, al riguardo, che alcuni anni fa, in un colloquio con Lei, Le chiesi “conferma” della “autenticità” del “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna, ove la santa - in quel testo redatto nel 1440 - riporta “per rivelazione soprannaturale del Signore” la vicenda storica delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto. In quel testo, infatti, Santa Caterina da Bologna mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”, scrivendo ella: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione (testualmente): “Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).
Lei, in quell’incontro, mi confermò che il testo di Santa Caterina da Bologna era un documento “autentico”. “E allora?... - io Le replicai - cosa altro c’è da “ipotizzare” e da “ricercare”?... Se Gesù stesso in persona ha rivelato a Santa Caterina da Bologna “la verità” e “il modo” delle “miracolose traslazioni”, cosa altro c’è da aggiungere e da “provare”?... E’ proprio vero!...”. Lei si ammutolì e non replicò più nulla… e si chiuse la discussione…
Concludendo questa mia “Lettera Aperta” vorrei che non interpretasse la “durezza” delle mie “espressioni” a Suo riguardo e le mie “gravi denunce” come se esse fossero il frutto di un animo “irrispettoso” nei Suoi riguardi, perché ben ricordo le parole di San Paolo: “Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre…” (1^Tim.5,1); come anche: “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità” (1^Cor.13,4-6). Anche il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha scritto che non si può mai prescindere dalla “verità”, se si ha “vera” “carità”: “In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca” (1^Cor.13,1) (Omelia del Card. Ratzinger di Lunedì 18 aprile 2005, Basilica Vaticana, durante la Santa Messa «per l'elezione del Romano Pontefice»).
Tutto ciò che ho scritto fino ad oggi, anche a Suo riguardo, è dettato dall’amore per la verità e, nel caso specifico della Santa Casa di Loreto, da quanto disse il Suo venerato predecessore Padre Pietro Maria da Màlaga al Beato Dionisio Vicente, come sopra riportato: “Ama, ama la Vergine Santissima!”.
Perciò, voglio concludere con gli stessi sentimenti e con le stesse parole che Le ho scritte nella lettera che Le ho portato a Loreto domenica scorsa 13 novembre…
“Restando certo di una Sua positiva risposta a questo mio umile “appello” Le assicuro che non ho mai cessato di pregare per Lei e resto certo anche del Suo contraccambio, presso la “vera” “Santa Casa” di Maria, “veramente” trasportata dagli “angeli del Cielo”, per volere di Dio e di Maria: quella “Santa Casa”, in cui Lei ogni giorno ha l’inestimabile grazia di potersi recare a pregare.
Con sincero e deferente ossequio, La saluto nella carità di Cristo”.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LE RIVELAZIONI SOPRANNATURALI
DI SANTA CATERINA DA BOLOGNA E DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICH
SULLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” DELLA SANTA CASA
E LE PRIME DOCUMENTAZIONI STORICHE
Tratto dal libro di Giorgio Nicolini
“LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”
Nel “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna (1413-1463), un testo redatto dalla Santa nel 1440 (circa trenta anni prima della narrazione stampata della “Translatio miraculosa” riportata dal Beato Giovanni Spagnoli e da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano), viene riportato “per rivelazione soprannaturale del Signore” la vicenda storica della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth.
Santa Caterina da Bologna in quel testo mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”; ella infatti scrive: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione soprannaturale” che fra quelle Sacre Pareti della Santa Casa di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi anche “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione.
(testualmente): “Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).
Si può dubitare di “una testimonianza” così straordinaria?… Santa Caterina da Bologna è l'unica Santa che, avendo il corpo incorrotto, rimane “seduta” da ormai sei secoli - contro ogni legge naturale - per un atto di obbedienza compiuto “dopo la sua morte”. Ciò è da tutti constatabile recandosi a visitarla direttamente a Bologna, in Via Tagliapietre n°23, presso il Monastero “Corpus Domini”. Si può, perciò, dubitare di questa Santa, riguardo alla verità del colloquio diretto avuto da lei con Gesù e a riguardo delle “rivelazioni” a lei fatte dal Signore, che confermano in modo straordinario la “tradizione” - ininterrottamente “approvata” dalla Chiesa - della “miracolosa traslazione” della Santa Casa ad opera degli spiriti celesti (o “angeli”)?
Dal breve testo di Santa Caterina si può, infatti, dedurre:
· il motivo della traslazione della Santa Casa (l'idolatria delle popolazioni locali);
· la miracolosità della traslazione (avvenuta per il ministero degli angeli);
· il trasporto a Tersatto, in Dalmazia (nel 1291);
· il trasporto “in vari luoghi” (come in Ancona, località Posatora, nel 1295, per nove mesi, e altrove);
· la collocazione stabile a Loreto tra il 1295 e il 1296 (con tre traslazioni “in loco”: nel punto ove si trova ora la "traslazione" è del 1296);
· il motivo della scelta (perché “terre della Santa Chiesa”).
L’importanza di questa “rivelazione mistica” di Santa Caterina da Bologna è straordinaria non solo per la sua soprannaturalità, ma anche dal punto di vista storico, per il fatto che Santa Caterina non poteva aver letto nessun’altra relazione riguardo ai “fatti” della “traslazione miracolosa”, perché il primo documento che ne parla per scritto e che fu pubblicato a mezzo stampa è di più di 30 anni dopo, quando lei era già deceduta. Inoltre lei era una monaca di clausura, che mai si poté recare a Loreto, e non poté quindi neppure leggere il “racconto della traslazione miracolosa” ivi esposto in una “tavoletta” antichissima.
Di più ancora: lei aggiunge anche “il particolare” della traslazione miracolosa “in vari luoghi” (oltre che a Tersatto e a Loreto), come è effettivamente tramandato da varie tradizioni locali, ma che non si trovava scritto in nessun documento allora conosciuto. Quindi, tutto ciò avalla ancora di più l’autenticità e la verità della “rivelazione soprannaturale” che lei dichiara di aver ricevuto dal Signore.
A proposito di quest’ultima “rivelazione” (sulla “traslazione miracolosa” “in vari luoghi”), non è da farsi “sfuggire” l’importantissimo “significato” di “queste” parole. Dall’analisi del testo risulta infatti che Gesù disse a Santa Caterina: “Per l’idolatria di quella gente (i nazaretani, che avevano abbandonato la fede cristiana per quella maomettana) fu trasportata (la Santa Casa) in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi (cioè, “di qui”, “da questo luogo”), per le stesse (cioè, per l’idolatria e per la mancata venerazione della gente di quel luogo) e per altre ragioni (non specificate) portarono (gli angeli) questa degnissima chiesa (la Santa Casa) in vari luoghi (quindi, in “più di un luogo”, e “prima” di portarla a Loreto). Finalmente (cioè, “dopo” la traslazione a Tersatto e “dopo” le traslazioni “in vari luoghi” non specificati), portata (sempre) dai santi angeli, fu collocata (sempre dai santi angeli) stabilmente (cioè, “in modo stabile”) a Loreto e posta (sempre dai santi angeli) nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa”(“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.).
Gesù rivela perciò a Santa Caterina da Bologna, in maniera chiarissima, che gli angeli, dopo aver portato in Dalmazia la Santa Casa, “da quel luogo” (per l’infedeltà anche di quelle popolazioni di Tersatto e “per altre ragioni” non specificate) la portarono anche “in (altri) vari luoghi”: e questo avvenne - come si deduce dal testo - prima di portarla a Loreto, perché “la rivelazione di Gesù” afferma che ciò avvenne “dopo” essere stata portata a Tersatto e “prima” di essere stata collocata definitivamente a Loreto. Quindi, vi è da sottolineare ancora che Gesù stesso ha rivelato a Santa Caterina che la Santa Casa fu trasportata anche “in vari luoghi” (non specificati), oltre che a Tersatto e a Loreto.
Tutto ciò è realmente documentabile ed ha un riscontro “storico” e “archeologico” per almeno una di queste ulteriori traslazioni intermedie, cioè quella di Ancona, ove la Santa Casa è documentato in maniera “inequivocabile” che rimase per nove mesi, su una collina prospiciente la città, e chiamata ancor oggi “Posatora” (dal latino “posat et ora”, cioè ove la Santa Casa si è posata ed ha pregato ed è stata pregata dalla città).
E’ inoltre anche documentabile - in studi più approfonditi - come “tale” “rivelazione” è davvero confermata anche da tante tradizioni locali, in specie del territorio anconitano, in particolare proprio della zona del Monte Conero, tra Ancona e Recanati: e non possono essere “tutte” classificate sbrigativamente e con faciloneria come “leggende” (anche se ci saranno indubbiamente anche quelle)!… In proposito, bisogna sempre ben distinguere tra “tradizione” (che vuol dire “una storia o una verità antica tramandata ininterrottamente a voce da padre in figlio” e quindi contenente una “verità e una realtà oggettiva”) e “leggenda” (che vuol dire “storia mescolata ad invenzioni”, che può essere perciò non sempre corrispondente ad una “verità e realtà oggettiva”, per “mescolanze fantasiose” sopravvenute con il tempo).
A conferma, ancora, della “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa vi sono, poi, anche altri Santi che hanno dato la stessa importantissima testimonianza, sempre “per rivelazione soprannaturale”: come, ad esempio, quella della mistica tedesca Beata Anna Caterina Emmerich (1774-1824), che con le sue “descrizioni minuziose”, e tutte - nel riscontro - corrispondenti al vero, di “luoghi” in cui mai si era recata, fece ritrovare (dopo secoli di dimenticanza) anche la casa di Efeso ove la Vergine Maria trascorse gli ultimi anni di vita e ove morì e fu assunta in Cielo in anima e corpo.
Anche lei costituì “un miracolo vivente” per i suoi contemporanei, poiché, costretta dalla malattia all’immobilità, dal 1813 in poi si alimentò fino alla morte, per undici anni, della sola Comunione Eucaristica. Può un essere umano vivere senza nutrirsi per undici anni, vivendo della sola Comunione Eucaristica? Ed era anche “stigmatizzata”, come San Pio da Pietrelcina. Può “la scienza” spiegare “questi” “miracoli”?…
Nel caso della Beata Caterina Emmerich si può dire che, ancora di più che della rivelazione di Santa Caterina da Bologna, l’autenticità e veridicità delle sue “rivelazioni” e “visioni” avute (oltre che dal riscontro oggettivo fatto nella realtà), sono state avallate in modo straordinario proprio da Dio stesso, con il “miracolo vivente” della sua “sussistenza miracolosa” mediante il solo “nutrimento” della sola Comunione con Gesù Eucaristia. Non può perciò ella aver ingannato nessuno, se Dio stesso ne comprovava la veridicità di quanto affermava con il “miracolo vivente” che la sua vita stessa costituiva presso i suoi contemporanei.
A riguardo della Santa Casa di Loreto, la Beata Caterina Emmerich - per anni immobile nel letto - la descrive con esattezza, pur senza averla mai vista, dichiarando che ivi avvenne l’Annunciazione dell’Angelo a Maria; e afferma anch’ella che la Santa Casa fu portata via da Nazareth proprio dagli “angeli” (quelli “veri”, quelli “spirituali”), e proprio “in volo”, e affermando risolutamente (e testualmente): “Le pareti della Santa Casa di Loreto sono assolutamente le stesse di Nazareth” (cfr. “Le Rivelazioni di Caterina Emmerick”, ed. Cantagalli, Siena, 1968, I°, p.140).
Questa è la descrizione del “trasporto angelico” della Santa Casa come avuto “in visione” dalla Beata: “Ho visto spesso, in visione, la traslazione della Santa Casa di Loreto. (…) Ho visto la Santa Casa trasportata sopra il mare da sette angeli. Non aveva alcun fondamento (…). Tre angeli la tenevano da una parte e tre dall’altra; il settimo si librava di fronte: una lunga scia di luce sopra di lui (…)” (Beata Caterina Emmerick, “Vita di Gesù Cristo e rivelazioni bibliche”, cap. IV, par.2°).
La Beata Caterina Emmerich, nel testo sopra riportato, “rivela” persino il numero degli angeli deputati da Dio a questo “miracoloso trasporto”: esattamente sette angeli. Forse che “episodi” simili non si leggono anche nella Sacra Scrittura? (cfr. Es.14,19; Es.23,20-23; Tobia 8,3; Dan.14,33-36; e tanti altri)... Forse che Dio non può far fare dagli angeli, nel Nuovo Testamento, quanto faceva a loro fare nel Vecchio Testamento? (cfr. anche At.8,39-40)… Non c’è anche scritto nel Salmo (90,12), a riguardo degli angeli: “Sulle loro mani ti porteranno…”?
Per quanto mi riguarda - checché se ne dica e se ne pensi da chicchessia - a me basta già solo “la testimonianza” e “le rivelazioni” di Santa Caterina da Bologna e, in aggiunta, “le visioni” e “le rivelazioni” ancor più esplicite e dettagliate della Beata Anna Caterina Emmerich (ma anche di molti altri Santi!…), per “accettare” il fatto della “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e “rifiutare” ogni altra interpretazione riguardo “al modo” di tale traslazione, in riferimento cioè ad un ipotetico “trasporto umano”, del tutto impossibile. Tutto ciò che non collima con tali “rivelazioni” (che sono però, ovviamente, solo di “fede umana” e non di “fede divina”) per me è comunque sicuramente “sbagliato” e “falso” già “alla radice”, anche se asserito in “buona fede” (ma talvolta - da certi autori - anche in “mala fede”, contro ogni più ovvia “evidenza” “documentale”!). E ciò perché se una realtà è “vera” in un modo (perché è stata così “rivelata” da Dio ai suoi Santi), non può essere vero il suo contrario. Né la scienza potrà mai contraddirla in alcun modo: al contrario, non potrà che avallarla!… E così è anche riguardo alla “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Tersatto (in Dalmazia), poi “in vari luoghi” (e quindi non solo a Tersatto e a Loreto) e, infine, a Loreto.
Riguardo ad altre “testimonianze” si accenna qui, per ora, soltanto alle notizie antichissime scritte riguardo ai fatti accaduti e riportate da testimoni e autori degni della massima credibilità.
C’è, infatti, anche un altro “santo”, che ha “testimoniato” e “scritto” quanti altri avevano a loro volta “testimoniato” e “scritto” (compresi “testimoni oculari” dei “fatti”) riguardo alle “miracolose traslazioni”: è il Beato Giovanni Spagnoli (detto il Mantovano). Egli, recandosi a Loreto, vide e lesse le notizie della miracolosa traslazione da un’antichissima “Tavoletta” che era appesa alle pareti della Chiesa di Loreto, “approvata” come “veritiera” da parte dei Vescovi contemporanei ai fatti accaduti.
In una lettera scritta in lingua latina e diretta al Cardinale Girolamo Della Rovere il 22 settembre 1479 (o 1489), il Beato Giovanni Spagnoli così riportava (in consonanza con un altro autore, Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano, Governatore della Santa Casa, che scrisse una identica “Relazione” verso il 1472; ed anche Giacomo Ricci, che pure scrisse un libro ancor prima, intorno al 1469): “Essendo venuto da poco presso la Santa Casa della Sacratissima Vergine Maria di Loreto e avendo veduto le cose mirabili che Dio opera in quel luogo (…) incominciai ad osservare ogni cosa con diligenza, ad ammirare l’ingente mole (la Basilica in costruzione) e a leggere gli “ex-voto” affissi alle pareti. Ed ecco che ai miei occhi si presenta una tavoletta corrosa, per la lunga esposizione e per l’antichità, nella quale era scritta la ragione per cui quel luogo aveva raggiunta una così grande autorità. Allora io, acceso da pio zelo, affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso, ho voluto raccogliere dalla tavoletta, consumata dal tarlo e dalla polvere, la serie dei fatti”.
La “tavoletta” di cui parla il Beato e il “riporto” da lui trascritto sembrano quasi “una eco” delle parole della Sacra Scrittura: “Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne” (Is.30,8). E la serie dei fatti, che il Beato trascrive, è quella delle diverse “traslazioni miracolose” della Santa Casa, da Nazareth a Tersatto e da questa città a Loreto, prima in un selva vicino al mare, poi sul colle lauretano, sul campo di due fratelli in disaccordo tra loro, e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova.
Continua il Beato Giovanni Spagnoli nel suo scritto: “Tutte le cose che abbiamo detto più sopra, fatta eccezione di pochissime, che chiariscono e non alterano la storia, sono state prese, salva sempre la verità dello scritto, da un esemplare autentico della suddetta tabella, al quale bisogna prestar fede”.
Il Beato afferma dunque l’esistenza al suo tempo (nel 1479) di due documenti (o “tavolette”) da lui letti: uno molto antico, logorato dal tempo e dal tarlo, l’altro più recente, esemplare o copia di quello antico, meglio leggibile. Non è dunque vero - come certuni sostengono - che la narrazione della “miracolosa” traslazione incominci in epoca tardiva, per una “alterazione leggendaria” dei fatti, e cioè verso la fine del sec. XV, con la relazione del Teramano e del Beato Giovanni Spagnoli: infatti entrambi raccolsero tale narrazione da quanto era stato scritto su una “tavoletta” antichissima (e da un’altra più recente e meglio leggibile) che, essendo affissa nella Chiesa di Loreto, doveva essere stata necessariamente approvata dalle Autorità Ecclesiastiche dell’epoca e, presumibilmente, la “tavoletta” più antica poteva anche essere risalente proprio all’inizio degli eventi stessi accaduti e alla quale – dice il Beato Giovanni Spagnoli – “bisogna prestar fede”.
Alcuni storici attribuiscono l’esposizione della tavoletta antichissima al Beato Pietro Moluzii (altro “santo”!), Vescovo della Diocesi di Macerata, alla quale era stato aggregato il territorio di Recanati dal Papa Giovanni XXII nel 1320. In ogni caso, sia che la “tavoletta” sia stata esposta nel tempo dell’episcopato di questo Vescovo “beato”, sia che sia stata esposta con altri Vescovi precedenti o successivi, vi è da sottolineare come questi Vescovi dell’epoca (sotto la cui giurisdizione ricadeva la Santa Casa) mai avrebbero accondisceso alla narrazione e diffusione di “un fatto miracoloso” che essi sapevano non essere vero, essendo contemporanei o vicini all’epoca dei fatti narrati, e quindi facilmente vagliabili attraverso la consultazione dei testimoni diretti, ancora viventi, e che anche potevano “contraddire” e “sconfessare” direttamente (e invece ciò non è mai avvenuto!) la “narrazione miracolosa” dei fatti esposta nella “tavoletta”.
Al contrario, “accettando” e “autorizzando” i Vescovi locali tale esposizione “miracolosa” dei fatti (non mai contraddetta da alcuno), pubblicati nella “tavoletta” esposta nella Chiesa di Loreto, essi - fin dalle origini - ne hanno sempre riconosciuto “il valore storico veritiero”. Perciò, se la “tavoletta” è stata esposta a Loreto almeno per i primi due secoli, ciò è stato possibile perché deve avere avuto indubitabilmente “una approvazione ecclesiastica”, che ne legittimava “la veridicità” dei contenuti.
E’ molto importante non dimenticare mai questa prassi costante delle Autorità Ecclesiastiche: cioè, che esse non avallano mai “un fatto miracoloso” se esso non è stato ampiamente studiato, discusso e “comprovato”; e solo alla fine viene “riconosciuto” “vero”, se “davvero” è “proprio” “vero”.
Così è stato, ad esempio, anche per l’approvazione delle “apparizioni” della Madonna a Guadalupe, a Lourdes, a Fatima, a Kibeho, e per tanti altri fatti ed eventi soprannaturali accaduti lungo il corso dei secoli nella Storia della Chiesa.
Anche attualmente, ad esempio, non c’è ancora un pronunciamento “ufficiale” e “definitivo” della Chiesa sulle apparizioni attuali della Madonna ai veggenti di Medjugorje, a dimostrazione della prudenza estrema che usa la Chiesa prima del riconoscimento della veridicità di fatti ritenuti soprannaturali.
Vi è anche da dire che, a conferma del racconto esposto nella “Tavoletta”, il Teramano aggiunse pure la testimonianza che a lui fecero due anziani abitanti di Loreto del suo tempo: Paolo di Rinalduzio e Francesco il Priore.
Il primo, che fu Rettore della Chiesa di Loreto, riferì al Teramano di aver saputo dal proprio avolo che il bisnonno di questo aveva visto con i suoi occhi la Santa Casa quando attraversava il mare (intendendo “in volo”, senza nave!…). Il secondo, con giuramento, aveva affermato che un suo avo aveva vissuto presso la Santa Casa e l’aveva visitata quando era nella selva e poi quando fu portata (non da uomini!…) sul campo dei due fratelli…
Sono, queste testimonianze, da considerare forse “false testimonianze”, anche se fatte sotto giuramento?…
Già dagli accenni di queste sole testimonianze “mistiche” e “storiche”, appare del tutto assurda ed infondata l’ipotesi di “un trasporto umano”, come si dimostrerà in seguito.
Prof. GIORGIO NICOLINI
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
L'ALBEGGIARE DI UN NUOVO GIORNO
"Volgendo lo sguardo verso il futuro, aspettiamo fiduciosi l'albeggiare di un nuovo Giorno. Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come le sentinelle sulle mura della Città di Dio, alle quali noi chiediamo: "SENTINELLA, QUANTO RESTA DELLA NOTTE?" (Is.21,11), ricevendo la risposta: "SENTI? LE TUE SENTINELLE ALZANO LA VOCE, INSIEME GRIDANO DI GIOIA, PERCHE' VEDONO CON I LORO OCCHI IL RITORNO DEL SIGNORE IN SION" (Is.52,8). La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia che "in prossimità del Terzo Millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui si intravede l'inizio" (Una “profezia” del “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, Enc. "Redemptoris Missio", n.86).
Messaggio da Mediugorie del 25 ottobre 2005, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
"Figlioli, credete, pregate e amate e Dio vi sarà vicino. Vi donerà tutte le grazie che da Lui cercate. Io sono per voi dono, poiché Dio mi permette di essere con voi di giorno in giorno e amare ognuno di voi con amore infinito. Perciò, figlioli, nella preghiera e nell’umiltà aprite i vostri cuori e siate testimoni della mia presenza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
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NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
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