Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli, io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe (Deut.30,15-20).

 

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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN CIRIACO E DEL BEATO GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona

e del grande Pontefice il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti

Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà.

E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni.

Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti.

Verità dolce, ma intatta, inviolata.

(Beato Pio IX)

ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

Visita il nuovo Sito Internet: www.operadellavita.it

 

Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

 

LA PREGHIERA DEL PAPA PER LA SANTA CASA E PER L’AGORA’ DEI GIOVANI A LORETO

L’APOSTASIA LAURETANA E DEI CATTOLICI

LA DISTRUZIONE DELLA SANTA CASA

PREPARA LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA

LA DISSACRAZIONE DELLA SANTA CASA E DEI LUOGHI DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino… (Ez.2,3-5).

“La famiglia, fondata sul matrimonio, è un'istituzione naturale insostituibile ed elemento fondamentale del bene comune di ogni società. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza, non rispettandone l’identità e stravolgendone i compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili” (Giovanni Paolo II, 20 novembre 2004)

 

OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’

(Benedetto XVI)

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).

 

IN PREPARAZIONE DEL 713° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2007)

 

IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

(Mc.1,15)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

 

LETTERA INFORMATIVA n°83

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

ANCONA

ANCON DORICA CIVITAS FIDEI

Giovedì, 22 febbraio 2007

Cattedra di San Pietro

Domenica, 24 febbraio 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm  è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

SALMO 18

Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi; già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali. Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido. La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato. Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi. Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano. Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti. Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti. Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse. Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore. Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque, mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed erano più forti di me. Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno; mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene. Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani; perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio. I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge; ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa. Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi. Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro, con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto. Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi. Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre. Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura. La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio? Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino; mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo; ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo. Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere. Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato. Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati. Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi. Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari. Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano. Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto. Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade. Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito; all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore, impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli. Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza. Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo, mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento. Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome. Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...

Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

 

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)(Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

LETTURA BIBLICA

 (Ezechiele, 2,1-9)

Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli. E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do». Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.

 

NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI

Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).

 

DAGLI INSEGNAMENTI DI PAOLO VI

(Domenica, 15 novembre 1970)

Forse sono questi i giorni preannunciati da Cristo:

PER IL DILAGARE DELL’INIQUITA’ L’AMORE DI MOLTI SI RAFFREDDERA’

(Mt.24,12)

 

“Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace”

(Lc.19,41-42)

 

LA DISAPPROVAZIONE DIVINA

NELLA CADUTA DEL GOVERNO DI PRODI

NEL GIORNO DELLE CENERI, INIZIO DELLA QUARESIMA

 

L’AMMONIMENTO DELLA PAROLA DI DIO SULLE PERVERSIONI

CHE IL GOVERNO DI PRODI VOLEVA LEGALIZZARE

(dalla Lettera di Giuda)

 

         Carissimi, avevo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza, ma sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte. Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui - i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna - empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.

         Ora io voglio ricordare a voi, che già conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno. Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.

         Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore! Costoro invece bestemmiano tutto ciò che ignorano; tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi, come animali senza ragione, questo serve a loro rovina. Guai a loro! Perché si sono incamminati per la strada di Caino e, per sete di lucro, si sono impegolati nei traviamenti di Balaàm e sono periti nella ribellione di Kore. Sono la sozzura dei vostri banchetti sedendo insieme a mensa senza ritegno, pascendo se stessi; come nuvole senza pioggia portate via dai venti, o alberi di fine stagione senza frutto, due volte morti, sradicati; come onde selvagge del mare, che schiumano le loro brutture; come astri erranti, ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno.

         Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui». Sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce parole orgogliose e adùlano le persone per motivi interessati.

         Ma voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Essi vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni». Tali sono quelli che provocano divisioni, gente materiale, privi dello Spirito.

         Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Convincete quelli che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne.

         A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!

 

LETTERA APERTA AI CATTOLICI PRO-PACS

 

Dopo che alcuni ministri di sinistra, sedicenti cattolici, fautori della proposta di legge sui “pacs” o “dico”, hanno cercato di mettere a tacere perfino il Papa con questa specie di slogan: “Tu Chiesa, pensa solo a Dio, che per distruggere l’umanità, ci penso io!”, i cittadini di buona volontà, cattolici o meno, dichiarano di non poter più tacere davanti all’imminente pericolo che incombe su tutta la Nazione qualora venisse del tutto scardinata la vera Famiglia naturale fondata sul matrimonio, e lanciano un appello a tutti i politici di buona volontà perché, prima di legiferare a vanvera per accontentare un esiguo gruppo di contestatori, si fermino a osservare la Legge Naturale, base fondamentale per costruire il Diritto e la Legge.

      Il Centro Cultura Cristiana, partendo dall’assioma visibile a tutti che l’universo non è dominato dal caos, ma è regolato da Leggi chiare, precise e inconfutabili, tenta di offrire qualche spunto di riflessione accessibile a tutti, perché fondato sul senso comune.

      Nell’universo esistono leggi fisiche che regolano gli esseri materiali (dall’infinitamente piccolo come gli atomi, all’infinitamente grande come i pianeti e gli astri). Esistono anche leggi biologiche che regolano i fenomeni vitali di tutti gli esseri viventi. Ed esistono infine leggi morali che regolano il comportamento degli esseri intelligenti e liberi, come l’essere umano.

      Leggi fisiche: cosa succederebbe se i pianeti, anziché seguire la loro traiettoria, entrassero in collisione tra loro? Basterebbe, dicono gli scienziati, che l’ellisse compiuta dalla terra attorno al sole, ad esempio, spostasse di pochissimo la sua traiettoria: gli oceani si prosciugherebbero in pochi minuti e l’uomo sarebbe definitivamente cancellato dal volto della terra. Basterebbe una semplice alterazione del dosaggio di ossigeno, azoto e vapore acqueo presenti nell’atmosfera, per condurre in breve alla distruzione di tutti gli esseri viventi sulla terra. 

      Leggi biologiche: avviene la stessa cosa, cioè l’organismo vivente segue determinate leggi, quali l’alimentazione, la digestione, ecc., indispensabili per la propria sopravvivenza. Cos’è un cancro? Sono cellule impazzite che non seguono le leggi loro proprie e portano alla morte. Tutti gli organismi degli esseri viventi distruggono sé stessi quando, per il sopraggiungere di malattie o per altre forme di violenza, non seguono le leggi proprie inscritte nella loro natura.

      La Legge morale, infine, che regola il comportamento degli esseri intelligenti, cioè dell’uomo, è al pari delle altre due una legge inscritta nella natura stessa dell’uomo, anche se si differenzia dalle precedenti perché lasciata alle libere decisioni dell’uomo, decisioni comunque che non possono essere arbitrarie e soggettive, del tutto sganciate dalla realtà che le costituisce e che si trova inscritta anche dentro la coscienza di ogni uomo. 

      Ad esempio fa parte della Legge Morale l’imperativo di fare il bene e di evitare il male; di applicare la giustizia dando a ciascuno il suo;  di rispettare la dignità di ogni persona umana e della sua vita dal concepimento alla morte naturale; ecc.  Rientrano in questi imperativi etici anche il rispetto di quell’intima comunità di vita e di amore che è la famiglia fondata non dalla Società, né dallo Stato e nemmeno dalla Chiesa, ma da Colui che ha voluto l’uomo e la donna con quella particolare conformazione fisica, fisiologica e psicologica che li rende complementari l’uno all’altra nell’unione sessuale e nella procreazione. Su questo rapporto ben visibile e chiaro perché inscritto nella stessa natura e che esige la donazione di sé totale e duratura, anche in vista della trasmissione della vita, si fonda la famiglia naturale.

            “Nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore, senza che la società venga drammaticamente ferita in ciò che costituisce il suo stesso fondamento basilare. Dimenticarlo significherebbe indebolire la famiglia, penalizzare i figli e rendere precario il futuro della società”  (Benedetto XVI al Congresso Internazionale sul Diritto Naturale, 12 febbraio 2007).

      Queste Leggi Naturali presenti e visibili nell’universo, alle quali è sottomesso tutto il creato, non sono imposizioni che ci piombano addosso per ridurci in schiavitù, ma sono garanzia della nostra stessa incolumità e sopravvivenza, come la legge di gravità, ad esempio, che non incombe sulle nostre spalle per immobilizzarci, ma è come una invisibile, soave ed efficace brezza che ci permette di muoverci liberamente dove vogliamo, senza essere sbattuti da atmosfere cosmiche impetuose e incontrollabili. Il Signore è davvero meraviglioso con le sue creature, se lo sappiamo “leggere” anche nel creato e negli eventi che accadono intorno a noi e dentro di noi.   

Insomma, senza una legge morale-naturale, scritta nella stessa natura dell’uomo, manca il presupposto di riferimento per ogni vera autorità umana e si rende possibile la giustificazione di qualsiasi legge dello Stato, anche le più aberranti, come quelle di Hitler, di Stalin e di tutti i tiranni.

      “La Legge Naturale è la sorgente da cui scaturiscono, insieme ai diritti fondamentali, anche imperativi etici che è doveroso onorare. (…) C’è il rischio, infatti, di dare vita ad una legislazione che diventa solo un compromesso tra diversi interessi. La Legge Naturale è il solo valido baluardo contro l’arbitrio del potere o gli inganni della manipolazione ideologica. Tale legge è scritta nel cuore di ogni uomo ed ha come suo primo e generalissimo principio, quello di fare il bene ed evitare il male” (Benedetto XVI al Congresso Internazionale sul Diritto Naturale, 12 febbraio 2007).

Dopo queste premesse, puntiamo il dito su di voi, politici cattolici “pro-dico” che, ostentando un cattolicesimo di comodo, state lavorando alacremente per la distruzione della vera famiglia naturale, perché  siete doppiamente responsabili e colpevoli rispetto a tutti gli altri.

Siete doppiamente responsabili innanzitutto davanti a Dio perché, pur proclamandovi cattolici, vi fate beffe dell’esortazione del Papa, dei Vescovi e di tutta la Chiesa che, all’unisono, stanno mettendo in guardia l’umanità da questo pericolo gravissimo. In tale senso si era già pronunciata la Congregazione per la Dottrina della fede con un documento di luglio 2003: “Nel caso in cui si proponga all’assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto a un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale”.

Siete doppiamente responsabili anche davanti alla Società perché, pur proclamandovi difensori del Bene Comune, di fatto lo rinnegate, aprendo la strada alla confusione e ai soprusi, e pur presentandovi come difensori della scienza, di fatto siete anti-scientifici perché negate quella legge che la scienza stessa evidenzia già nella natura.

      Infatti, se voi stessi, “cattolici pro-pacs”, siete arrivati ad una tale cecità da non ammettere neppure la distinzione dei sessi con le peculiarità dei corpi maschile e femminile, che nel disegno di Dio sono atti a “diventare una sola carne” per dare vita all’Amore e alla Vita, se già in passato voi siete arrivati al punto da negare perfino l’evidenza della vita umana presente nel grembo materno, allora chi ci garantisce che, in futuro, sarete in grado di distinguere altre realtà evidenti in Natura, sì da tutelarci impedendo la legalizzazione di eventuali, ulteriori aberrazioni? 

      Su quale presupposto sarete in grado di impedire in futuro la legalizzazione di altre “realtà” fuori natura quali la pedofilia, la poligamia, l’incesto, e perfino la bestialità con animali ai quali si dovrà assegnare lo stesso diritto di famiglia? Hanno già iniziato a bombardarci con filmati che incentivano non solo all’omosessualità, ma anche all’accettazione di una subdola forma di “dolce bestialità”, presentando cartoni con animali simpatici che la sanno più lunga dell’uomo. 

      Chi vi potrà impedire di estendere l’eutanasia non solo ai malati terminali, ma anche agli adulti “over 70 o 60” perché improduttivi, ad esempio, senza dire della possibilità di realizzare orrendi ibridi tra l’uomo e la bestia nei laboratori della follia umana, o di legalizzare il furto o l’omicidio, visto che bisogna prendere atto dell’avanzare progressivo anche di queste realtà “minori” che, a rigor di logica, andrebbero tutelate e protette!

      Sembrano cose assurde, eppure è la conseguenza logica di queste leggi contro natura che sono falsamente presentate come protettive della minoranza, la quale neppure reclama questi falsi diritti perché è gelosa della sua “privacy”, quella “privacy” che voi andate invece sbandierando ai quattro venti dietro pressione di lobby occulte.

Alla luce di queste verità, ogni politico, ogni cittadino, ogni uomo di retta coscienza deve avere il coraggio di DIRE DI NO a certe proposte di legge, insidiose brecce aperte verso l’abisso. “Dalle loro opere si giudicheranno!”, afferma Gesù Cristo nel Vangelo.

PATRIZIA STELLA

Centro Cultura Cristiana - cultura.cristiana@hotmail.it - patrizia.stella@alice.it

 

Cfr. il Sito: www.lavocecattolica.it/verita.della.creazione.htm

 

IL “MEA CULPA”

 

            La Gerarchia Ecclesiale sembra impantanata nel suo relativismo. Le è negato, infatti, qualunque intervento, anche nelle questioni di propria pertinenza, per ammonire e correggere sia l’opinione pubblica sia la classe politica, i cui rappresentanti, in maggior parte, sono laici e la cui elezione è stata appoggiata dallo stesso clero che ora ne contesta l’operato, dimenticando di aver presentato il voto solo come un problema di coscienza individuale, senza mai evidenziare i vincoli dottrinali che obbligano il cattolico anche nella scelta di parlamentari.

            Sarebbe opportuno, oltre al “non possumus”, anche un onesto “mea culpa” dei Vescovi (così come è stato fatto per gli errori presunti della Chiesa del passato), soprattutto per aver contribuito con il loro silenzio, non mettendone in rilievo le conseguenze, all’affermazione dell’ideologia di sinistra che, legittimata da un consenso popolare inconsapevole, finalmente riesce ad imporre il suo decisionismo libertario.

            Perché il clero novatore e conciliare mostra sconcerto dinanzi a certe scelte immorali, se proprio con il suo atteggiamento ha favorito la situazione attuale?

            Non sapeva che, vincendo la sinistra travestita da agnello, gli effetti sarebbero stati nefasti dal punto di vista etico?

            L’aspro contraddittorio tra le Autorità Vaticane e le Autorità civili riempie le cronache quotidiane, avendo destato scalpore l’imprevedibile presa di posizione vaticana.

            Dicono che la cultura influenzi le leggi e che queste debbano adeguarsi alle mutate esigenze dei tempi, secondo le richieste della società. Dicono, inoltre, che i governi debbano occuparsi solo dei problemi concreti, prescindendo da Dio, che, relegato nel privato, in alcun modo può condizionare l’azione legislativa. Del resto, non è stato rinnovato il Concordato, ribadendo la separazione tra Stato e Chiesa ovvero tra l’uomo e Dio?

            E’ evidente che l’obiettivo massonico d’indebolire la Chiesa è stato raggiunto, con un’opera lenta e costante, pazientemente portata avanti per interi decenni e tra l’indifferenza generale, in ogni campo della vita collettiva, ma soprattutto in quello della fede, dove ci si è adoperati per modificarne i princìpi. (…)

            Pacs, aberrazioni, bullismo, corruzione e abbandono della fede sono l’amaro frutto della Chiesa modernista di tipo protestante che ha travolto, con i suoi errori, la santità della tradizione dei Padri.

            Una valanga di fango sommerge ormai l’uomo, indebolito dall’empietà e dall’allontanamento dei canoni comportamentali improntati al Vangelo.

            Ridotte morale e religione a fattori soggettivi; abolito il regno terreno di Cristo, del Quale ci si vergogna persino di parlare e di rinnovarNe il Sacrificio sugli Altari in ossequio alla cena ecumenica, appare impossibile oggi qualunque richiamo agli antichi valori, non più apprezzati né insegnati, perché ritenuti tabù ancestrali dell’inconscio collettivo.

            Le ragioni vere del disinteresse religioso e della corruzione dilagante mai sono dibattute, adducendo a pretesti la volontà di non entrare nel dominio del giudizio ed il rifiuto di un passato intransigente ed oscurantista, nemico della pace, che contrasta le esperienze dei nostri tempi.

            Oggi è diffusa e radicata l’identificazione delle leggi civili con la morale, pur essendo arbitraria ed espressione di una sorta di “statolatria” che devia le coscienze, privandole di capacità critica.

            Ci si compiace, quasi glorificandosene, di una sottocultura filantropica e populista, ricettiva dei dettati dei nuovi guru del sapere che, vili perché temono la sfida della fede, sono avviati in nuove direzioni di ricerca con cui pretendono di segnare le distanze dai dogmi cattolici, a scapito dei quali vanno propagando verità sostitutive. In conformità al nuovo corso, si insiste sulla necessità di aprire nuovi varchi teologici più comodi e più consoni alla volgarità della società moderna, ostile all’Autorità del Papa e di Santa Romana Chiesa, perché ostile a Cristo.

            I politici esaltano la distinzione tra morale e attività di governo, tra etica privata ed etica pubblica, con nessuna attenzione alle problematiche spirituali.

            Dio e la trascendenza hanno perciò solo valenza personale, essendo reciso il legame profondo che lega l’individuo agli altri nell’osservanza della Sua Parola.

            Dall’intima connessione tra materialismo e popoli è sorto, dunque, un nuovo modello di stato che ha come fondamento e giustificazione il laicismo relativista e apostata.

            Il progressismo ha assunto un ruolo primario sia nella frantumazione e disgregazione della dottrina cattolica sia nell’attuale decadenza dei costumi, tragedie per le quali non sono progettabili né attuabili interventi d’emergenza, almeno a livello umano.

            Di questa condizione sono facilmente individuabili gli estremi, nel duplice ordine di ragioni politiche e religiose, sinteticamente riconducibili all’inettitudine delle autorità civili e spirituali ed all’ignavia delle masse, totalmente scristianizzate.

            Il mondo, infatti, emancipato da Dio, reclama ogni tipo di libertinaggio ed ha perso il concetto della virtù, sentendosi padrone onnipotente del proprio destino.

            Oggi è bene ciò che è bene per l’opinione comune, secondo la quale qualunque vincitore ha ragione; i vizi non sono più considerati dal punto di vista etico, ma da quello del potere e del successo. Se le virtù fanno perdere ricchezze e privilegi, bisogna rifuggirle; se i vizi li fanno guadagnare, occorre praticarli, perché il bene coincide con la capacità di conquista, anche operando il male morale. Il bene dunque non è bene e il male non è male: è bene solo ciò che fa prosperare materialmente ed è male tutto ciò che ostacola la scalata sociale.

            Come affermava Machiavelli, vi sono vizi che fanno regnare e virtù che fanno cadere da cavallo; la priorità da perseguire ad ogni costo è quindi il rimanere in sella.

            I teorici del realismo politico, dunque, in ossequio alle lobbies occulte, esortano a ritenere dannosa e non degna della cosa pubblica la fede in Dio e la sua coraggiosa professione: infatti, abile politico e cittadino adulto possono esserlo solo coloro che sanno abilmente destreggiarsi tra le naturali passioni umane e la libido di potere, alla sequela di comode teorie che svincolano dagli obblighi verso il Creatore e dalla morale storicamente individuata.

            L’umanità è avviata verso un assetto globale che mira alla distruzione sia dell’ordine naturale sia del sacro, perché ha paura della Verità, contro la Quale lotta per affermare il proprio nulla.

                                                                                              PIA MANCINI

 

PERCHE’ ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 9-10 APRILE 2006

NON ERA LECITO, ERA UN PECCATO MORTALE

VOTARE I PARTITI DEL CENTRO-SINISTRA

Rileggi gli articoli del Prof. Nicolini pubblicati all’indirizzo Internet

www.lavocecattolica.it/lettera6aprile2006.htm

 

LA DISTRUZIONE DELLA SANTA CASA

PREPARA LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA

LA DISSACRAZIONE DELLA SANTA CASA E DEI LUOGHI DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

 

IL MONITO DI SANTA CATERINA DA SIENA

AVETE TACIUTO ABBASTANZA ED E’ ORA DI FINIRLA DI STARE ZITTI.

IO DICO CHE A FORZA DI SILENZI IL MONDO E’ MARCITO.

(Santa Caterina da Siena alle autorità ecclesiastiche)

 

La Santa scrive al Papa Urbano VI: «Padre santissimo . . cognoscete la grande necessità, che è a voi e alla santa Chiesa di conservare questo popolo (di Firenze) alla obbedienza e reverenza della Santità Vostra, perocché qui è il capo e il principio della nostra fede» (Lettera 170, ed. cit., III, 75). Ai Cardinali, poi, a molti Vescovi e sacerdoti, essa rivolge pressanti esortazioni, né risparmia forti rimproveri, sempre però in tutta umiltà e rispetto per la loro dignità di ministri del Sangue di Cristo. Né Caterina poteva dimenticare di essere figlia di un Ordine religioso, e tra i più gloriosi ed attivi nella Chiesa. Essa, quindi, nutre stima singolare per quelle che chiama le «sante religioni», che considera quasi vincolo di unione tra il Corpo mistico, costituito dai rappresentanti di Cristo (secondo una qualificazione sua propria), ed il corpo universale della religione cristiana, cioè i semplici fedeli. Esige dai religiosi fedeltà alla loro eccelsa vocazione, attraverso l’esercizio generoso delle virtù e l’osservanza delle rispettive regole. Non ultimi, nella sua materna sollecitudine, sono i laici, a cui indirizza vivaci e numerose lettere, volendoli pronti nella pratica delle virtù cristiane e dei doveri del proprio stato, animati da ardente carità per Iddio e per il prossimo, poiché anch’essi sono membra vive del Corpo mistico; ora, dice la Santa, «ella (cioè la Chiesa) è fondata in amore, ed è esso amore» (Lettera 103, a cura di G. Gigli). Come poi non ricordare l’opera intensa, svolta dalla Santa per la riforma della Chiesa? È principalmente ai sacri Pastori che essa rivolge le sue esortazioni, disgustata di santo sdegno per l’ignavia di non pochi di loro, fremente per il loro silenzio, mentre il gregge loro affidato andava disperso ed in rovina. «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue, scrive ad un alto prelato. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).

 

LE GRAVI RESPONSABILITA’

DI MOLTE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

NELL’OMETTERE DI INTERVENIRE

PER FAR CESSARE L’APOSTASIA LAURETANA

DOPO LA DECISIONE DEL TRASFERIMENTO DEL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI, LO STESSO VIENE ANCORA“RICONFERMATO”, NONOSTANTE NON ABBIA ANCORA ESPRESSO ALCUN SEGNO DI PENTIMENTO DELLE OFFESE E DEI DANNI MORALI E MATERIALI ARRECATI AL PROF. NICOLINI E NONOSTANTE CHE PERPETUI LA NEGAZIONE DELLA VERITA’ SULLA SANTA CASA, AUTORIZZANDO ANCORA LA PUBBLICAZIONE DI NUOVE FALSIFICAZIONI STORICHE (cfr. “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA” di febbraio 2007.)

 

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

DENUNCIO ALL’INTERA CHIESA

LA PERPETUAZIONE DELLA VERGOGNOSA APOSTASIA LAURETANA

ANCHE NELL’ULTIMO NUMERO DI FEBBRAIO 2007

DE “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”

CON LA CONTINUAZIONE DELLO STRAVOLGIMENTO E FALSIFICAZIONE

ANCHE DELLA STORIA DELLA CHIESETTA DELLA BANDUERUOLA

PER NEGARVI CHE VI SIA STATA PORTATA “MIRACOLOSAMENTE” LA SANTA CASA DI NAZARETH

E PER NEGARE CHE A LORETO VI SIA L’AUTENTICA “SANTA CASA DI NAZARETH”

Prof. Giorgio Nicolini

 

L’APPELLO AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

L’APOSTASIA LAURETANA E IL RICORDO DEL 23 FEBBRAIO 2005

PER L’INCONTRO “PROVVIDENZIALE” IN VATICANO

CON IL CARD. RATZINGER e MONS. GEORG

CON LA CONSEGNA DELLA “PETIZIONE”

PER INTERVENIRE CONTRO L’APOSTASIA LAURETANA

 

DALLA LETTERA SCRITTA A BENEDETTO XVI,

POCO DOPO LA SUA ELEZIONE A SOMMO PONTEFICE

Cfr. Indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera.correttiva.benedetto.XVI.htm

 

 

Ancona, 19 giugno 2005

 

            Santità amatissima, (…) oso ancora tornare a disturbarLa per quell’altro “intervento” che richiedevo nei mesi scorsi alla “Congregazione per la Dottrina della Fede” a riguardo della “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto.

            La Provvidenza Divina mi concesse di poterLe presentare una mia “ultima petizione” proprio “di persona”, il 23 febbraio scorso, verso le 13,30, davanti alla Sua abitazione, presso l’aula “Paolo VI”, quando La vidi passare con il suo Segretario e, riconoscendoLa, La chiamai e La fermai, chiedendoLe di attendere un momento per andare a prendere e consegnarLe, “a mano”, la lettera che Le avevo appena finito di comporre e che era pronta presso la “guardiola” del palazzo ove Lei abitava. Cercai di farmi “riconoscere” da Lei mostrando a Lei e al Suo Segretario la fotografia di Mons. Serafino Spreafico – che mi è come “padre”, “fratello” ed “amico” - il Vescovo che ha fatto canonizzare Santa Gianna Beretta Molla. La foto mostrava Mons. Serafino Spreafico mentre consegnava a Giovanni Paolo II un suo ed un mio studio teologico sulla “proposta” avanzata di istituire una Memoria Liturgica dei “Santi Non Nati” (cfr. www.lavocecattolica.it/memoria.liturgica.htm), sapendo che anche a Lei erano stati consegnati quei miei testi, quale Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della Fede” e che quindi, vedendo quella foto, poteva forse più facilmente “ricordarsi” di me e di quei miei scritti pervenutigli attraverso Mons. Serafino Spreafico (cfr. Tel. 0331.512030).

            Quel giorno ero venuto a Roma, perché mi era stata data la possibilità di poter parlare con il “santo” Suo predecessore Giovanni Paolo II: ma ciò non poté avvenire per l’improvviso aggravarsi delle Sue condizioni, che portarono al nuovo ed ultimo ricovero al “Gemelli”. Mons. Stanislao Dziwisz, con cui avevo parlato al telefono (prima di incontrare Lei davanti all’aula “Paolo VI”) per chiedergli la possibilità di poter salire direttamente nell’appartamento del Santo Padre, mi disse di richiedere la possibilità dell’Udienza per la settimana successiva, nella speranza che il Santo Padre si fosse trovato in condizioni migliori: ma ciò, come tutti sappiamo, non avvenne più e il Signore il 2 aprile successivo chiamò alla gloria eterna il suo “Grande Servitore”.

            Chi poteva pensare che in quel giorno il Signore mi concedesse però la grazia e la gioia di incontrarmi “a tu per tu” proprio con Lei (che negli anni trascorsi tanto ammiravo ed amavo per la sua “chiara”, “forte” e “rassicuratrice” “difesa della fede”), e che da Dio era stato designato “ab aeterno” ad essere il Successore del “Grande” Giovanni Paolo II, e il nuovo “Vicario di Cristo” e “dolce Cristo in terra”?...

            Tale “dono” del Signore di quel giorno fu poi allietato da una corrispondenza intercorsa mediante la Posta Elettronica con Don Lino Franzoloso, un prete che Lei conosce, e che mi informava che Lei “apprezzava molto” quanto io scrivevo, avendone parlato - proprio Lei con lui - più volte nei mesi precedenti, prima della Sua elezione sulla Cattedra di Pietro.

            Tutto ciò anima il mio “coraggio” a scriverLe ancora questa nuova lettera: non più, però, come al Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della Fede”, ma ora come al Supremo Pastore della Chiesa Universale, eletto nel Ministero Petrino per “confermare i fratelli nella fede”.

            Le scrivo ancora, perché costretto dalla mia “coscienza”, riguardo alla questione della “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, di cui tanti anni fa forse Lei non aveva avuto la possibilità di documentarsi in maniera particolarmente approfondita, avendo avuto a disposizione evidentemente solo le ultime “interpretazioni”, che sono state improvvidamente pubblicate nella Basilica Pontifica di Loreto a motivo di “un irrazionale razionalismo”, chiuso al trascendente, che ha portato in breve tempo ad autentiche “falsificazioni documentali” e che hanno letteralmente “ingannato” l’intera Chiesa “post-conciliare” a riguardo della secolare “Tradizione Lauretana” e della collegata “verità” relativa alla “miracolosa traslazione” della Santa Casa.

            Volevo informarLa, in proposito, che proprio in questi giorni è uscito il nuovo numero de “Il Messaggio della Santa Casa” (l’organo ufficiale della “Congregazione Universale della Santa Casa”), che Le invio in allegato con la presente lettera, ove viene pubblicata l’Omelia che Lei tenne nella Basilica Lauretana l’8 settembre 1991, in occasione del gemellaggio della città bavarese di Altotting con Loreto.

            Tale Omelia, ora che Lei è il “Sommo Pontefice”, può avere - come è facilmente intuibile - una risonanza ingannevole e non corrispondente al Suo pensiero attuale, e può costituire “una pretestuosa conferma” riguardo alla “falsificazione storica” operata, di cui all’epoca Lei non era ancora a conoscenza, e che ora può indurre molti in errore riguardo al Suo reale attuale pensiero al riguardo. 

            Lei, Santità, riprendendo quella “ipotesi” diffusa circa un ventennio fa proprio dalla Basilica Lauretana, a riguardo di un trasporto della Santa Casa di Nazareth a Loreto ad opera dei Crociati, così disse: “Quando i Crociati hanno trasferito le pietre della Casa nazaretana dalla Terra Santa qui sulla terra italiana, hanno fissato il nuovo posto della Casa sacra su una strada. E’ una casa – mi sembra – molto strana, perché casa e strada sembrano escludersi: o casa o strada, vogliamo dire…” (cfr. “Il Messaggio della Santa Casa”, n.6, giugno 2005, pag.168).

            Ecco, Santità amatissima, “appunto”, è proprio “così”…:casa” e “strada” si escludono a vicenda, proprio perché non furono i Crociati a mettere l’intera Santa Casa (e non le semplici “sante pietre”) sulla “strada”, ma fu proprio per un’opera miracolosa di Dio, attraverso il ministero degli Angeli del Cielo, che proprio con tale “collocazione” molto strana - ma proprio per tale motivo divinamente “sapiente - ha voluto “confermare” nei secoli tutto quanto era già stato testimoniato dalle genti dell’epoca, “testimoni oculari” degli eventi miracolosi e approvati come “autentici” dai Vescovi contemporanei ai fatti accaduti e sempre insegnato - sin dalle origini - dalla Santa Chiesa Cattolica, attraverso i secolari, innumerevoli e ininterrotti pronunciamenti solenni dei Papi.

            Tutto ciò lo può meglio rilevare nella mia LETTERA scritta il 1° novembre 2004 all’amato Mons. ANGELO COMASTRI, ex-Arcivescovo di Loreto, e nel mio libro “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, per il quale il Suo “santo” predecessore Giovanni Paolo II mi inviò immediatamente la Sua Benedizione Apostolica, appena glielo feci pervenire. Questi testi, che Le allego con la presente lettera, sono ulteriormente illustrati ed approfonditi nella videocassetta da me realizzata ultimamente, anche se in modo amatoriale, su “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA”, e che pure Le invio, perché Lei possa prenderne visione ed avere una “illustrazione” più approfondita di tali “miracolose traslazioni”, attraverso le pur sommarie spiegazioni che io stesso fornisco sui luoghi stessi delle “miracolose traslazioni. Storicamente, infatti, sono accertate “almeno” “cinque” “traslazioni miracolose”, tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.

            Se fosse necessario e lo desiderasse - nei modi che Lei vorrà - potrò illustrare a Sua Santità ancor più ampiamente e approfonditamente il fatto che è proprio per l’esistenza di una vastissima documentazione storica, archeologica e scientifica (oltre che per le secolari e ininterrotte approvazioni della Chiesa e persino per le rivelazioni mistiche di tanti Santi), che viene “confermato” in maniera inoppugnabile tale “verità storica” delle “miracolose traslazioni”, e che perciò è stata indiscussa per sette secoli, prima dell’infausta e dissacrante “falsa ipotesi” del “trasporto umano”, avanzata da uno studioso proprio preposto alla “custodia” della “Tradizione Lauretana” della “miracolosa traslazione” e che invece ne ha demolito sistematicamente “la veridicità”, facendola ormai abbandonare da gran parte della Chiesa, arrecando un danno spirituale immenso.

            La “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth è stato, invece, indubitabilmente uno “tra i più grandi miracoli” compiuti da Dio nella Storia della Chiesa: infatti si tratta proprio di “un trasporto miracoloso” delle SANTE PARETI (e non delle sole “pietre”) della CAMERA DI MARIA, ove il nostro Salvatore Gesù Cristo fu concepito nel grembo della Vergine Immacolata per l’opera dello Spirito Santo, e ove quindi avvenne l’Incarnazione del Figlio di Dio.

            Tale “travisamento storico” e “negazione” di questi “veri” “miracoli straordinari” ha provocato nell’ultimo ventennio un grande disagio e un vero danno spirituale nella Chiesa, soprattutto nella fede delle anime semplici, provocando in un paio di decenni l’esecrabile abbandono da parte della Chiesa di una “verità storica” “indubitabile” e “incontestabile”.

            Purtroppo mie “istanze” presentate per vari anni non hanno mai trovato “attenzione” presso chi doveva cessare o far cessare la propagazione di tali “falsificazioni storiche”. Ciò mi ha indotto ultimamente, e con dolore, a porre dei “termini ultimativi”, al fine di “ottenere” urgentemente “una collaborazione” e “prevenire” una “collisione” con i “responsabili” dell’omesso chiarimento richiesto; e ciò perché le condizioni in cui mi sono venuto a trovare mi hanno “costretto” - “in coscienza” - ad una “confutazione” “pubblica” e “definitiva”- che dovrò fare d’ora in poi in modo sempre più circostanziato e diffuso - degli scritti di chi ha “erroneamente” e “falsamente” travisato tutta la storia del “miracoloso trasporto” della Santa Casa di Nazareth. Ciò, purtroppo, ha arrecato “disagio” anche presso le Autorità Ecclesiastiche “responsabili”: cosa che avevo però fatto di tutto per cercare di prevenire ed evitare.

            Tuttavia ricordo in proposito le incoraggianti parole di San Paolo: “Perciò, (…), non ci perdiamo d'animo; al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio” (2^Cor.4,1-2).

            Santità amatissima, certo nel mio cuore di interpretare il volere di Maria e del suo Divin Figlio Gesù, sono perciò ora qui ai Suoi piedi a chiederLe umilmente che Lei stesso intervenga nella Chiesa Universale, e nella Basilica Pontificia di Loreto, perché sia “ripristinata” e “riproposta” “inequivocabilmente” “la verità storica” e l’insegnamento “vero” della Chiesa a riguardo di questo “fatto così meraviglioso” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, operate dall’Onnipotenza Divina: ciò per “il rispetto della verità” e ad “esaltazione” di Maria e della Santa Chiesa Cattolica. Tanti Suoi predecessori nei secoli lo hanno già fatto ininterrottamente, sin dalle origini: e anche lo stesso Pontefice, Suo omonimo, Benedetto XV, nel 1920 proclamò la Vergine Lauretana “Patrona degli Aviatori”, proprio “riconoscendo” - pure lui “ufficialmente” - “la verità storica” dei “voli miracolosi” della Santa Casa di Nazareth.

            Tale “riproposizione”, solenne e inequivocabile, non è cosa di poco conto, perché riguarda il bene spirituale delle anime e i progetti di misericordia e di salvezza che la Madre di Dio ha intessuto nei secoli passati in tutta la Civiltà Cristiana - specialmente europea - proprio attraverso “l’evento prodigioso” della sua umile Casetta portata dagli “Angeli del Cielo” e che ancora intende concedere per il futuro alle anime aperte alla verità e al bene e che invece la “falsificazione storica” (da me e da tanti denunciata) gravemente compromette, per le ragioni esposte nei miei scritti (nella Lettera a Mons. Comastri, nel mio libro, e nella videocassetta), e che posso ulteriormente approfondire e documentare, se la Santità vostra riterrà opportuno e necessario. A tale scopo resto sempre disponibile per qualunque Sua richiesta al riguardo.

            Tale situazione “non chiarita” sta creando nell’opinione dei fedeli, che ne vengono a conoscenza attraverso i miei scritti – specialmente mediante Internet –, un senso di “sconcerto”, di “amarezza”, di “scandalo” e di “sdegno”: ciò per la constatata e provata “falsificazione” avvenuta e per l’acquiescente o l’equivoco “silenzio” di “chi” avrebbe il compito e l’autorità di intervenire per far cessare, dalla Basilica Lauretana, una tale “mistificazione”, che è stata operata “con arte”, “secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore” (Ef.4,14).

            Le parole che scrivo, Santità amatissima, corrispondono a verità e sono una applicazione “pratica” - nel caso in questione - di quanto Lei stesso insegnò nella Sua Omelia del 18 aprile scorso: Adulta non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito – in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde – una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell’esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come “un cembalo che tintinna” (1^Cor.13,1)  (Omelia del Card. Ratzinger di Lunedì 18 aprile 2005, Basilica Vaticana, durante la Santa Messa «per l'elezione del Romano Pontefice»).

            In proposito, nel caso della “Tradizione Lauretana”, sembrano qui di riudire le parole del profeta Elia: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!»; cioè, per analogia, come a dire, a riguardo della “miracolosa traslazione”: “Se è vero che la Santa Casa di Nazareth è stata trasportata miracolosamente da Dio, dichiarate che E’ VERO! Se ciò non è vero, dichiarate che E’ FALSO!... e dichiarate anche che E’ FALSO tutto ciò che la Chiesa ha dichiarato ed insegnato nei 700 anni precedenti!”... Non si può, cioè, restare in “un equivoco perenne”, concedendo ancora “spazi” - all’interno della Chiesa - a “quell'inganno degli uomini” e a “quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore” (Ef.4,14), e lasciando così confondere le menti “indifese” dei fedeli, e provocando la dispersione di “una verità storica” “proprio autentica”, insieme alla perdita di una infinita serie di “grazie spirituali” che Dio e la Vergine Immacolata volevano concedere: e ne vengono invece impediti a causa del misconoscimento di quegli “eventi miracolosi” da Dio “realmente” compiuti.

            Scrissi, al riguardo, all’amato Mons. Angelo Comastri, il 1° novembre dello scorso anno, quando era ancora l’Arcivescovo di Loreto:

 Ecc.za amatissima: o crediamo alla Chiesa e ci incanaliamo su quanto essa ci propone a credere e a venerare (anche se, in questo caso, in una obbedienza che implica solo una “fede umana” e non una “fede dogmatica”, ma sempre “riverente” “obbedienza” deve essere!) od ogni riferimento “sicuro” circa “la verità” perde ogni consistenza, ogni serietà, ogni autorevolezza, ogni credibilità: con danno spirituale incalcolabile alle anime ed i tanti gravi rischi che ne derivano per la Salvezza Eterna di tante di loro, perché “si fa rendere più difficile e dolorosa” o persino “si può far vanificare” l’opera redentrice di Cristo, invece di collaborare con il Signore per “incrementarla” ed “estenderla”! E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare amarezza e sdegno, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di far capire, di convincere, mi fa chiedere “Udienze” (purtroppo quasi sempre “ovunque” “rifiutate” dai Pastori!…): ma ciò che soprattutto mi spinge in tutto questo è il pensiero del dolore di Cristo! il pensiero del dolore di Maria! il pensiero del dolore delle anime (a me personalmente tante volte “attestato” da tante persone!)! è il pensiero della “confusione” e dello “smarrimento” che si genera nelle menti, soprattutto delle persone semplici e indifese, e al conseguente grave detrimento spirituale che ne deriva per loro e per la loro salvezza!… Ed è anche la consapevolezza “viva” di dover contrastare - con tutte le forze possibili e senza risparmio alcuno di mezzi (anche di quelli economici, da ridurmi spesso nella vita alla povertà assoluta, fino all’indigenza) - quel “fumo di Satana”, del quale il Servo di Dio Paolo VI asseriva drammaticamente essere penetrato inaspettatamente da “fessure” all’interno della stessa Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, e, nel nostro caso, all’interno della stessa “veridicità storica” della Traslazione “miracolosa” della Santa Casa di Nazareth, da “dissacrarne” anche la storia e perciò la venerazione, come ebbe ad “attestare” nel 1988 anche lo stesso Mons. Loris Capovilla, suo predecessore, nel “prendere atto” delle “reazioni” di tantissimi fedeli alla prima pubblicazione del Padre Giuseppe Santarelli fatta nel 1984 (purtroppo “autorizzata” dallo stesso Mons. Capovilla). Mi perdoni “la franchezza” – Ecc.za amatissima – ma io “sento” “vivo” nell’intimo quanto asseriva il Salmista: Mi divora lo zelo della tua casa, perché (…) dimenticano le tue parole (Sal.119,139). Eppure ne aveva già scritto (sulla verità della “miracolosa traslazione”) proprio “un santo”, il Beato Giovanni Spagnuoli (detto il Mantovano), nel 1479, che testimoniò e trascrisse i “documenti” allora in suo possesso e risalenti alle origini del Santuario, perché restassero “a perpetua memoria”, motivando la sua preoccupazione e il suo intento scrivendo testualmente: “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”.

            Questa lettera che scrissi a Mons. Comastri, Santità amatissima, sono come una “eco” di quelle severe e addolorate parole da Lei scritte per la “Via Crucis” dell’ultimo Venerdì Santo, che hanno dato “tanta forza” agli “umili” e ai “poveri”, spesso “indifesi” di fronte a quanto già preannunciò San Paolo: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

            Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa?... Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!...

            Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti.

            Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto.

            Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.

            Grazie, Santità amatissima, di tutto quanto ha sempre fatto per salvare e santificare la Chiesa e di cui tanto ho usufruito anch’io in tutti gli anni passati!... Grazie della Luce che ha sempre irradiato con il Suo insegnamento!... Grazie di essere stato sempre “il forte difensore” della “verità cattolica”, “sostegno” e “conforto” a chi ha lottato e lotta per essa, spesso da solo e contrastato!... Grazie di essere stato il più fedele collaboratore del “Grande” e “Santo” Pontefice Giovanni Paolo II!... Grazie di avere accettato di divenire il suo Successore, “il Vicario di Cristo”, “il dolce Cristo in terra”, per poter essere ora Lei “a confermare tutti noi nella fede”!… Grazie di quanto vorrà fare per far tornare ad “esaltare” la Santa Casa di Maria ove ella ricevette l’Annuncio dell’Arcangelo Gabriele e ove il Figlio di Dio si incarnò nel suo purissimo grembo, per attuare la Redenzione dell’Umanità!…

            Affidando anche a Lei il mio “TOTUS TUUS”, pronunciato tanti anni fa nell’umile Casetta di Maria, umilmente mi professo come il più piccolo e povero dei Suoi “figli”, fiducioso che non mancherà di concedere l’aiuto per “confermare” lo sforzo volto a far “ripristinare” e “riproporre” “LA VERITA’” delle “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” della Santa Casa di Nazareth, a lode ed esaltazione di Dio, della Vergine Immacolata e della Santa Chiesa Cattolica.

            E’ molto bello quanto Lei spiegò nell’Udienza del 15 giugno scorso: “Il Salmo 122 è tutto racchiuso in un incrociarsi di sguardi: il fedele leva i suoi occhi al Signore e attende una reazione divina, per cogliervi un gesto d’amore, un’occhiata di benevolenza… Per questo i giusti hanno affidato la loro causa al Signore ed egli non rimane indifferente a quegli occhi imploranti, non ignora la loro invocazione, né delude la loro speranza”.

            ChiedendoLe, Santità amatissima, la Sua paterna Benedizione Apostolica, anche per tutti i miei familiari, parenti ed amici, (…), devotamente La saluto, professandomi Suo umilissimo figlio.

Prof. Giorgio Nicolini

 

LA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI

inviata nel dicembre 2005 al Vescovo di Loreto

dopo un appello al santo padre del Prof. Nicolini

ma ancora “OCCULTATA” NEL SANTUARIO DI LORETO

 

         Santa Maria, Madre di Dio,

                     ti salutiamo nella tua casa.

         Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.

         Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14).

         Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.

         Dopo il ritorno dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù fino all’ora del suo Battesimo nel Giordano.          

         Qui hai pregato con Lui, con le antichissime preghiere d’Israele, che allora diventavano parole del Figlio rivolte al Padre, cosicché ora noi, in queste preghiere, possiamo pregare insieme col Figlio e siamo uniti al tuo pregare, santa Vergine Madre.

          Qui avete letto insieme le Sacre Scritture e certamente avete anche riflettuto sulle parole misteriose del libro del profeta Isaia:  “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità... Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo...   Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità” (Is.53,5.8.11). Già poco dopo la nascita di Gesù, il vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme ti aveva detto che una spada avrebbe trafitto la tua anima (Lc.2,35).

          Dopo la prima visita al tempio con il Dodicenne siete tornati in questa casa a Nazaret, e qui per molti anni hai sperimentato quello che Luca riassume nelle parole: “... e stava loro sottomesso” (Lc.2,51). Tu hai visto l’obbedienza del Figlio di Dio, l’umiltà di Colui che è il Creatore dell’universo e dai Suoi connazionali veniva chiamato ed era “il carpentiere” (Mc.6,3).

         Santa Madre del Signore, aiutaci a dire “sì” alla volontà di Dio anche quando non la comprendiamo. Aiutaci a fidarci della Sua bontà anche nell’ora del buio. Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio e come lo eri tu.

         Proteggi le nostre famiglie, perché siano luoghi della fede e dell’amore; perché cresca in esse quella potenza del bene di cui il mondo ha tanto bisogno. Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente; perché la fede ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani.

         Tu, Madre buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte. Amen.

 Benedictus PP. XVI

 

A LORETO

LA VERA SANTA CASA CHE ERA A NAZARETH

(NOTA DEL PROF. NICOLINI ALLA PREGHIERA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI)

 

In questa preghiera di Benedetto XVI il nuovo Sommo Pontefice – così come tutti i suoi Predecessori - “riconosce” “espressamente”, “ripetutamente” e “inequivocabilmente” che le Sante Pareti, venerate nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù:

La Santa Casa di Loreto, quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice - che è proprio “la Casa di Maria”, quella che “proprio” “era” a Nazareth. Perciò, anche nel “pronunciamento” di Benedetto XVI, a Loreto non ci sono delle semplici “sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come sostengono certi “studiosi”): perché, altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e “realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”

 

      MA IL VESCOVO DI LORETO NON VUOLE ANCORA FAR CONOSCERE LA PREGHIERA DEL SANTO PADRE, NON RENDENDOLA DISPONIBILE AI FEDELI CHE GIUNGONO NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA, MENTRE ANCHE NEL NUMERO DI FEBBRAIO 2007 HA AUTORIZZATO LA PROSECUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEI “FALSI STUDI” SULLA CHIESETTA DELLA BANDERUOLA, NEGANDO CHE VI SIA STATA PORTATA “MIRACOLOSAMENTE” LA SANTA CASA, COME NELLA REALTA’ STORICA E’ INVECE REALMENTE AVVENUTO. GLI STUDI “VERI” CHE SCONFESSANO QUELLI “FALSI” SONO PUBBLICATI NEL SITO www.lavocecattolica.it/santacasa.htm E PROSSIMAMENTE SARANNO ULTERIORMENTE APPROFONDITI CON NUOVI ARTICOLI.

      TALI PUBBLICAZIONI, “COSCIENTEMENTE” FALSIFICATI, VANNO CONTRO L’OTTAVO COMANDAMENTO: “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”.

      INSEGNA SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI CHE DIO PERDONA IL PECCATO, MA NON LA VOLONTA’ DI PECCARE.

      A LORETO, NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA, SI CONTINUA A MENTIRE OSTINATAMENTE, INGANNANDO I FEDELI, E SI CONTINUA A DISOBBEDIRE AL PAPA E AGLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA. CIO’ E’ UN PECCATO MOLTO GRAVE, CHE, PERPETUATO, E SENZA IL PENTIMENTO, PROVOCHERA’ IL GIUDIZIO DI DIO E LA CONDANNA ETERNA DEI RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA.

      PREGHIAMO PER LA CONVERSIONE E LA SALVEZZA ETERNA DEI RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA.

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

La bella preghiera del Papa

per l’Agorà dei giovani italiani a Loreto

nel prossimo settembre

Benedetto XVI ha voluto comporre personalmente la preghiera per l’Agorà dei giovani italiani, il percorso pastorale triennale promosso dalla Cei per “rendere i giovani sempre più protagonisti della propria missione” che l’1 e 2 settembre 2007 avrà il suo primo momento nell’incontro con il Papa a Loreto. Sono stati proprio i ragazzi a chiedere al Pontefice una speciale intenzione per il loro cammino e lui, accogliendone la richiesta, ha fatto pervenire alla Conferenza Episcopale Italiana il testo della preghiera. “Con Maria, in dialogo con Gesù” è il titolo della preghiera che è stata letta per la prima volta mercoledì 14 febbraio nel corso dell’Udienza concessa ai Vescovi della Regione Ecclesiastica delle Marche (che ospiterà il raduno giovanile del prossimo settembre) in occasione della visita “ad limina apostolorum”.


CON MARIA, IN DIALOGO CON GESÙ

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perchè la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore
.

Benedetto XVI

 

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

 

 

GIOVANNI PAOLO II

(Roma, sabato 8 dicembre 2001)

NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO

Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.

 

Nuova Iork, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).

 

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo. (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982)

 

         ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

  Sede: PARMA - Via Verdi, n.3 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Cell. 340.7190085 - Cell. 338.8702045

  Sedi Distaccate: ANCONA - Via Maggini, 230 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332

                             FIRENZE - Via Vecchia Bolognese, 321 – Tel./Facs. 055.400707 – Cell. 349.2101400

Posta Elettronica: lucedicristo@lavocecattolica.it  –  Sito Internet: www.lavocecattolica.it

Codice Fiscale 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101

IN HOC SIGNO VINCES

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

LE FINALITA' DELL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E L'ESERCIZIO DELLA CARITA'

LETTURA LITURGICA E PROGRAMMATICA DELL'ASSOCIAZIONE (del 28 dicembre 2006, Santi Innocenti)

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo (1^Gv.1,5-10;2,1-2)

Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO E' LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

        Gesù Cristo ha detto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINERA' NELLE TENEBRE, MA AVRA' LA LUCE DELLA VITA" (Gv.8,12). Su queste parole del Vangelo è nata l’Associazione denominata “LUCE DI CRISTO”. L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di perseguire finalità di solidarietà sociale verso i bambini non nati, l’infanzia abbandonata, gli anziani e chiunque versi in stato di disagio, di povertà e di bisogno. Per la realizzazione dei propri scopi sociali l’Associazione si avvale di ogni strumento legittimo e lecito e si propone, in particolare, di procedere ad adozioni a distanza, di prestare assistenza presso i centri infantili e per anziani, di acquistare generi di prima necessità, indumenti, e tutto quanto, secondo la necessità del momento, occorra a soddisfare le esigenze di chi si trovi in stato di bisogno. Inoltre l’Associazione si propone lo scopo di organizzare, partecipare e intervenire in qualsiasi evento pubblico (culturale, politico, storico, artistico e religioso) ai fini della difesa, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della Carità e della Fede e Morale Cristiana (cfr. 1^Cor,13,1-3; Gc.2,14-26).

        Nella prospettiva del profetizzato “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, l’Associazione "Luce di Cristo" è nata ed è stata posta sotto il patrocinio dell’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto, con cui - quale “reliquia miracolosa” e “luogo dell’Incarnazione” - la Vergine Maria ha operato nei due millenni passati la propagazione e la difesa della cristianità: prima in Oriente, da Nazareth, e poi in Occidente, da Loreto.

        L'Associazione intende unire, con un'unica azione comune, singole persone e anche associazioni già costituite, che sentono la necessità di rispondere all’appello del Santo Padre per una “nuova evangelizzazione” dell’Europa, al fine di ripristinarne le Radici Cristiane. Infatti solo stando uniti possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente.

        Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», potrebbe sentire una specie di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti talvolta di lotte religiose. Non si tratta di questo: si tratta semplicemente di essere realisti. Se ci sono uomini e gruppi che sistematicamente, con mezzi molto potenti, attaccano la Fede e la Morale Cristiana, in pubblico e in privato, cercando di sradicarle dal cuore della gente, è logico e doveroso che un vero cristiano debba adoperarsi per difenderle e per diffonderle, così come ci ha insegnato Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt.5,14-15).

        Se Cristo oggi ci domandasse, come all’Apostolo Pietro: “Mi ami tu?” (Gv.21,15), voi cosa rispondereste?... Perciò, se il vostro cuore batte con quello di Cristo e le vostre convinzioni corrispondono alle nostre, UNIAMOCI, per diventare UNA VOCE FORTE nel difendere le nostre Radici Cristiane e tornare a diffondere la nostra Fede, intervenendo con convinzione in qualsiasi evento pubblico e privato, usando doverosamente, a tale scopo, tutti i mezzi possibili, legittimi e leciti. In tale modo si offrirà al nostro Salvatore Gesù Cristo un contributo, anche se piccolo e umile, per il perseguimento della Salvezza Eterna delle anime di tanti uomini.

        Perciò dopo aver letto questo messaggio di presentazione, se vorrete comunicare con l’Associazione “LUCE DI CRISTO” per associarvi, od avere ulteriori chiarimenti, contattateci al numero 071.83552 o al cellulare 339.6424332 o 340.7190085 o 338.8702045. Facsimile dell’Associazione è il numero 071.83552; la Posta Elettronica è: lucedicristo@lavocecattolica.it  Il Conto Corrente Postale per le offerte e l’adesione all’Associazione è il n°78026101. Ogni altra informazione utile per aderire all’Associazione la trovi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it o all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

(Catechismo Chiesa Cattolica, n.811-870.)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine (1^Cor.13,4-8)

LUCE E GRAZIA CONCEDI, O SIGNORE, A QUANTI PER CERCARE TE VERRANNO A NOI

PER INFORMAZIONI E ADESIONI ALL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

Codice Fiscale 92139970344 - Conto Corrente Postale n°78026101

* Sede di PARMA: Via Verdi, 3 - 43100 PARMA - Cell. 340.7190085 (Tatiana) - Cell. 338.8702045 (Fiorenzo)         

* Sede di ANCONA: Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA  - (Prof. Giorgio Nicolini) - Tel./Facs. 071.83552 - Cell. 339.6424332

* Sede di FIRENZE: Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE  - (Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo) - Tel./Facs. 055.400707

 www.lavocecattolica.it

 

AFFIDARSI ALLA VERGINE LAURETANA

PER LA “MIRACOLOSA” TRASLAZIONE DELLA SUA SANTA CASA NAZARETANA

IN HOC SIGNO VINCES!...

 

LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

 

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 

In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci

- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;

- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;

- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;

- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;

- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;

- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;

- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.

 

STAZIONE XVIII

PILATO MOSTRA GESU’ AL POPOLO DA UNA FINESTRA DICENDO:

“ECCE HOMO!”.

 

PREGHIERA

            O Gesù, il più bello dei figli dell’uomo! Hai voluto essere esposto dinnanzi a un popolo innumerevole nel momento in cui il tuo volto era completamente sfigurato, coperto di sangue e coronato di spine.  Ottienici dal Padre tuo, per i meriti della confusione che provasti allora, di essere liberati da quella orribile confusione in cui ci troveremo davanti a tutti, nel giorno del giudizio se per disgrazia saremo stati sorpresi dalla morte in stato di peccato, che è la più grande deformità.

MEDITAZIONE

      L’arcata dell’“Ecce Homo!”, che si trova a Gerusalemme, è il resto di un’antica galleria appartenente al palazzo di Pilato e domina una grande strada: da  lì, il Governatore Romano ha potuto mostrarlo e parlare al popolo.            Pilato, nell'intento di salvare la vita a Gesù, che sapeva innocente, lo fece salire insieme a lui in questa galleria e lo mostrò al  popolo nello stato miserevole in cui si trovava: non aveva più la sembianza umana, tanto il suo povero volto era gonfio, coperto di sudore, di sangue e di sputi. Al fine di destare la compassione dei Giudei dal cuore duro più che pietra, disse loro: “Ecco l'Uomo che voi desiderate morto: l'ho punito oltre il bisogno, non ne siete soddisfatti?”. Ma si levò da tutto il popolo un unico grido: “Togli quest'uomo dalla nostra vista, condannalo senza più indugiare all'estremo supplizio della Croce”.

            Gesù vuol essere presentato a tutto il popolo nel momento in cui il suo volto era completamente  sfigurato; ma quando era tutto sfolgorante di gloria sul Monte Tabor si è mostrato soltanto a tre apostoli.

            Ecco come ti comporti tu, o Maestro della perfezione cristiana! E' necessario che tu riveli la tua infinita bellezza nel segreto, dinnanzi a tre apostoli, quasi per mostrare loro un saggio della tua divinità; ma è necessario che tu mostri il tuo corpo in stato tanto miserevole, coperto di piaghe ancora sanguinanti, accettando questa umiliazione alla vista di tutti. Noi invece, o mio Dio, ci comportiamo al contrario.

            Quando ci troviamo in stato di peccato, quando abbiamo commesso una colpa grave, noi cambiamo confessore: non abbiamo il coraggio di comparire come siamo di fronte a un sacerdote santo e perspicace. E quando anche l’anima nostra non si trovi in questo stato di gravità, proviamo un gran piacere a comparire tali di fronte ai nostri direttori di spirito. In tal modo noi facciamo servire il pudore e la confusione alla nostra superbia.

            O mio Salvatore, ti sei mostrato al popolo dalla finestra  di una galleria: da quel luogo tu ci meriti la grazia del perdono per i molti peccati che noi commettiamo con i nostri sguardi lascivi, così funesti all'anima nostra. La vista infatti propone alla nostra immaginazione e al nostro spirito ciò che si presenta ai nostri occhi, e subito le nostre passioni si infiammano per un oggetto che si mostra  piacevole; i nostri occhi sono dunque dei lacci pericolosi di cui si serve il demonio per indurre la nostra volontà a consentire al peccato. Si può dire perciò che gli sguardi cattivi sono assai pericolosi alla  nostra salvezza, sia che li si rivolgano su cose vergognose come su quadri con figure impudiche, espressioni generalmente dell’impudicizia dell'originale o di coloro che li hanno eseguiti, sia che ci gettino gli occhi su certe persone, le quali accecate dalla vanità non percepiscono più la bruttura del padrone che servono che è senza dubbio Satana, il carnefice delle anime. Esse ostentano in modo immodesto la bellezza del loro corpo a gran detrimento dei giovani. (…).

            O Signore, quanto è raro trovare dei cristiani immuni dal vizio che ora abbiamo condannato. Quanto rare sono le persone che mortificano in tal modo la vista.

            Tu ci proponi, o mio Dio, l’esempio di Giobbe che temeva più la vista di una giovane donna che tutte le altre tentazioni del demonio. Questo santo uomo le aveva tutte superate; con l’aiuto della tua Grazia era diventato invincibile e vittorioso contro tutti gli assalti degli spiriti infernali: né maldicenza, né calunnie, né oltraggio, né ruberie, né povertà, né malattie, né alcun altro funesto evento avevano potuto scuotere la sua costanza, deciso a soffrire ogni sorta di mali per amor tuo. E tuttavia, freme quando considera la sua debolezza nel resistere alle tentazioni che potrebbero  sopraggiungere se non trattenesse la leggerezza dei suoi occhi. Questo grande uomo, in verità, sebbene avesse raggiunto un alto grado di virtù, non credeva di essere del tutto sicuro per sostenere gli assalti che gli sarebbero venuti dagli sguardi cattivi, se non li avesse mortificati. “Avevo stretto con gli occhi un patto di non fissare neppure una vergine” (Gb.31,1).

            Ecco un esempio, o Signore, assai efficace per indurci a mortificare la vista, ma non vi facciamo attenzione; e questa porta aperta a tutte le tentazioni del diavolo è nel nostro secolo diventata così libera che nessuno si preoccupa di chiuderla. Al contrario, un cristiano che volesse stare in guardia, ad imitazione di Giobbe, e non dare accesso a questa specie di pensieri disonesti che ordinariamente giungono attraverso gli sguardi cattivi, questo cristiano, dico, sarebbe deriso dagli insensati mondani dei nostri giorni.

            Si può ancora proporre loro, da parte tua, o Signore, l’esempio terribile di un uomo come David. Egli era un grande santo, un grande profeta ripieno dello Spirito Santo; ebbene, lui, che era stato eletto a compiere tante meraviglie, per comporre le più belle lodi in tuo onore, che sarebbero state cantate incessantemente nelle nostre chiese, lui che aveva atterrato Golia, vinto migliaia di Filistei e compiuto molti altri prodigi, pur essendo giunto a una grande perfezione, fu tuttavia vinto e atterrato dalla tentazione di aver guardato con curiosità una donna: “Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto…Allora Davide mandò messaggeri a prenderla” (2^Sam.11,2-4). (…).

            E non oserò io, o Signore, riportare a questo punto le tue stesse parole per indurci a mortificare la vista in tali occasioni pericolose? “Non fissare il tuo sguardo su una vergine, per non essere coinvolto nei suoi castighi… Non curiosare nelle vie della città, non aggirarti nei suoi luoghi solitari. Distogli l'occhio da una donna bella, non fissare una bellezza che non ti appartiene. Per la bellezza di una donna molti sono periti” (Sir.9,5-9). Ecco quanto ci dice Iddio nel sacro libro del Siracide.

INVOCAZIONI

            O anime pie, discepoli fedeli, apostoli di Gesù Cristo! Ecco il vostro caro Maestro, ecco il vostro amabile Salvatore, il vostro dolce buon Padre! L'avreste mai creduto? Guardatelo bene: è Lui. E' lo stesso che vi  voleva tanto bene, che vi amava così teneramente, che anelava soltanto a istruirvi rettamente e porvi sulla via sicura della vostra felicità eterna. Ma, ahimé, è lo stesso? Ve lo assicura colui che lo ha fatto ridurre nello stato miserevole in cui lo vedete: “Ecce Homo!”.

            O uomini ingrati, cuori indifferenti, cristiani tiepidi, vedete ora il vostro migliore amico, il più amabile degli uomini? O figli, vedete ora il vostro Padre? Lo riconoscete? E’ colui che vi ha dato la vita, è lo stesso che nel corso di trent’anni ha lavorato unicamente per rendervi ricchi nell’eternità. Io vi prego di considerare in quale stato lo ha ridotto l’amore della vostra salvezza. Considerate questo sacro Corpo, o meglio questo Sangue sacro che lo ricopre tutto.

            E voi, peccatori, avete un bel disprezzarlo e dimenticarlo: egli non vi tratta allo stesso modo: infelici, mirate quanto ha sofferto per voi! In qual modo vi lascerete piegare alla dolcezza? Questo volto insanguinato chiede il vostro cuore, il vostro amore e una vita del tutto diversa. Guardate dunque l’uomo che voi perseguitate, guardate colui al quale fate tanta guerra: questo caro Salvatore non cessa di accarezzarvi e di amarvi, ma voi, al contrario, non cessate di dimenticarlo, ma che dico, di dimenticarlo? di dispiacergli piuttosto, di voltargli le spalle e di burlarvi dei suoi comandi.

PROPOSITI

            O mio amabile Salvatore, io ti guardo ora come mio unico Maestro e detesto sinceramente la follia dei Giudei che rifiutarono di riconoscerti per loro Sovrano e, aggiungendo la perfidia alla crudeltà, ti perseguitarono fino a toglierti la vita.

            Ahimé, ti chiedo perdono per quegli insensati e mi prostro ai tuoi piedi per offrirti di vero cuore quello che già ti appartiene: quest'anima che tu hai creato e che hai poi liberata dall'inferno a così gran prezzo. O Signore, essa ti appartiene certamente per giustizia, e quale delitto sarebbe derubarti di un bene così prezioso, di togliertelo per darlo al diavolo: è un furto, una rapina, un sacrilegio!

            Non piaccia a Dio che io rimandi più oltre la mia conversione e l’abbandono dei peccati, che ti impediscono di regnare nell’anima mia con la tua Santa Grazia. Tu mi hai dato la tua vita, la più preziosa in questo mondo: non è forse giusto che io ti consegni la mia per l’avvenire poiché ti è dovuta? Tu hai concesso all’anima mia il tempo della sua dimora nella prigione del corpo soltanto per mettermi in grado di cambiare, abbandonando ogni malizia. (…). Avrò il coraggio di dire, o mio Dio, che solo in seguito e non ora, mi volgerò alla pietà dedicandoti tutto il mio amore?  (…)

            Ah, Signore, in qual maniera io ti tratto! Non posso darti il passato, perché è svanito e più non mi appartiene: non posso darti quindi che il tempo presente. (…) Dammi la forza della perseveranza, concedimi la grazia di desiderarla e di chiederla efficacemente; guardami nella mia debolezza e fa che non la dimentichi mai, ma faccia consistere la mia forza soltanto nella fiducia in te, incapace come sono di non offenderti senza il tuo aiuto. Amen!

 

Gesù a Santa Faustina Kowalska


“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie piaghe!”

 

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA

E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)

Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l'unzione,  e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,  per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)

LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO

Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO

PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE

SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE

* A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

* Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

* Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

* Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

* Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

LEONE XIII

(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.

 

 

GIOVANNI PAOLO II AI GIOVANI

Viviamo tempi di rapidi e profondi mutamenti. Ci si chiede spesso, guardando con apprensione gli eventi. “Dove andare?” e “Con chi andare?”. Serpeggia in diversi vostri coetanei la paura dell’ignoto e dell’avvenire. Si è tentati di cedere, di adagiarsi nel dubbio e nello scoraggiamento, quasi stanchi di vivere e di continuare a lottare per la verità e per il bene. Alzati!”. Ecco il primo fermo invito del Signore… “Alzati!”, ripete Gesù suscitando in chi l’ascolta una meravigliosa forza spirituale. Giovani che mi ascoltate, sì, egli vi invita a mettervi in piedi… Perché? Che cosa significa “alzarsi”? Significa, prima di tutto, uscire dal guscio di una condizione che tiene bloccati, per acquisire la piena misura dell’essere uomini e donne, secondo il progetto divino. Significa reagire alla tentazione di chiudersi nella logica del proprio tornaconto personale, che conduce sempre più lontano dalla vera identità, sino a rendere la persona irriconoscibile, dimentica completamente del “nome”. Di quale nome? Il nome che portiamo tutti, che porta ciascuno di noi: figlio di Dio. Questo nome è profondamente scolpito nei nostri cuori; è scolpito da Gesù attraverso tutto il suo Vangelo, il suo essere con noi attraverso le sue opere e le sue parole e soprattutto attraverso la sua Croce e la sua Risurrezione. Quel nome: figlio di Dio, figli e figlie di Dio. Alzarsi vuol dire mettersi in cammino, un cammino di ricerca e di liberazione, di lotta al proprio egoismo e di apertura ai fratelli. Tutti possono compiere quest’itinerario di conversione e di rinnovamento. Esso si attua innanzitutto nel fondo della coscienza di ognuno. Come racconta San Luca, nella stupenda parabola del Padre misericordioso, il figlio prodigo “rientrò in se stesso e disse: … Mi alzerò…” (Lc.15,17-18). Ogni credente è chiamato a percorrere questo stesso sentiero: alzarsi in se stesso, interiormente, alzarsi dal peccato, alzarsi dall’egoismo, alzarsi dagli errori e dirigersi senza indugio verso Dio e verso il prossimo.

Carissimi giovani,… l’Italia, il mondo intero hanno bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito; hanno bisogno di una umanità giovane nel cuore e nelle intenzioni. Ecco, voi giovani siete una realtà emblematica, perché questo alzarsi palpita nei vostri cuori. Voi dovete essere questa nuova umanità, ricca di promesse e di speranze. Vi chiederete: Come può avvenire questo? Colui che dice “Alzatevi!” non vi dà solo un comando. Egli stesso – possiamo dire – vi prende per mano, vi sta vicino, cammina insieme con voi, fa tutta la strada con voi, dà se stesso per i fratelli, fino alla fine. Non si limita a dare un comando. No, no. Prende per mano. Che cosa è il Vangelo, che cosa è la Croce: è questo prendere per mano ciascuno di noi… Prendere per mano efficacemente, non soltanto comandare. Dare la possibilità, donare se stesso. Donando se stesso dare la forza all’uomo peccatore, all’uomo debole, all’uomo che sempre ha bisogno di conversione…. Ecco la prospettiva dell’edificazione di un’altra civiltà, di una nuova civiltà: la civiltà dell’amore. Siamo qui per dare una realtà, iniziale ma oggettiva, a questo grande progetto della civiltà dell’amore. Questa è la civiltà di Gesù, questa è la civiltà della Chiesa, questa è la civiltà cristiana vera, questa è la vostra civiltà. Voi aspirate a questa civiltà, non ad un’altra: la civiltà dell’amore.

(Giovanni Paolo II, discorso ai giovani)  

 

Si tratta di lavorare e collaborare perché sulla terra, che la Provvidenza ha destinato ad essere l'abitazione degli uomini, la casa di famiglia, simbolo dell'unità e dell'amore, vinca tutto ciò che minaccia questa unità e l'amore tra gli uomini... Perché questa casa familiare diventi l'espressione delle aspirazioni degli uomini, dei popoli, delle nazioni, dell'umanità, malgrado tutto ciò che le è contrario... la casa della propria cultura, della propria storia; la casa di tutti e la casa di ciascuno... Poiché nella nostra difficile epoca, ed anche nei tempi che vengono, può salvare l'uomo soltanto il vero grande AMORE! Senza amore, senza il vero grande Amore, non c'è la casa per l'uomo sulla terra... O madre della Casa Nazaretana, questo mio e nostro pellegrinaggio, che è una grande comune PREGHIERA PER LA CASA dell'uomo della nostra epoca: per la casa, che prepara i figli di tutta la terra all'ETERNA CASA DEL PADRE NEL CIELO. Ecco l'ispirazione che trovo qui, a Loreto.

Giovanni Paolo II - Loreto, 8 settembre 1979

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

 

UN MESSAGGIO DA LOURDES

SULLE MENZOGNE DIFFUSE SULLA SANTA CASA

----- Original Message -----

From: P.B

To: Prof. Giorgio

Sent: Monday, February 19, 2007 12:58 AM

Subject: PROFESSORE, mi scusi ma proprio due giorni fa sono rimasto colpito che Zenit in francese dice che la Santa Casa é una ricostruzione!!!!!!!!!! e sul vostro Sito ho visto oggi che lo stesso Zenit dice il contrario...

Cfr. www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

Anche il Santuario di Lourdes ha esposto da un anno dei cartelloni enormi con i principali Santuari Europei. Di Loreto dice in sei lingue la traslazione è una LEGGENDA !!!! a me fa male il cuore , non perché sia Italiano, ma come credente... Spero Lei possa fare qualcosa. Sia lodato Gesù Cristo !

P.B.

(messaggio firmato)

 

From: P.B.

Sent: maandag 19 februari 2007 0:48

Subject: maintenant même zenit propage des mensongnes? voir la fion de l'article où on parle du Sanctuaire de la Sainte Maison de Lorette qui abrite la RECONSTRUCTION de la Maison de la Vierge de Marie, FAITE à partir des pierres de la maison de Nazareth, sauvée

 

PAR CONTRE DANS LE MÊME ARTICLE , MAIS EN LANGUE ITALIENNE, PAS UN MOT DE RECONSTRUCTION!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! MÊME CHOSE DANS ZENIT 20061030 DANS LA VERSION FRANCAISE UN CERTAINE P. GULISANO à LA FIN IL DIT QUE ON DOIT FETER HALLOWIN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! DANS LA VERSION ITALIENNE PAS UN MOT!!!!!!! LA VERITE' ELLE OU'? SI LA TRANSLACTION DE LA SAINTE MAISON DE NAZARETH A ETE FAITE D'UNE MANIERE MIRACULEUSE , PORQUOI DIFFUSER DES MENSOGNES? CONTROLER LES DEUX DIFFERENT ARTICLES EN ATTACHE

 

ZENIT, Agence d'information - Le monde vu de Rome.

ZF07021405

2007-02-14

Benoît XVI confirme son pèlerinage à Lorette avec les jeunes d’Italie

Sous le signe de l’œcuménisme

ROME, Mercredi 14 février 2007 (ZENIT.org) – Benoît XVI confirme son pèlerinage à Lorette avec les jeunes d’Italie en septembre.

Avant l'audience, en la salle Paul VI, Benoît XVI a reçu en la basilique vaticane quelque 12.000 pèlerins de la région des Marches, accompagnant leurs évêques en visite ad limina.

Benoît XVI a rappelé que les 1er et 2 septembre, il se rendra à Lorette à l'occasion de la Rencontre nationale des jeunes.
Le pape a conclu par une prière composée par lui en l'honneur de la Vierge : il demande qu'elle veille sur cette initiative pastorale destinée à « être un terrain fécond pour l'Eglise italienne».

Le rassemblement de Lorette sera sous le signe de l’œcuménisme.

Les 1er et 2 septembre, dans le cadre du projet « Agora », les diocèses des Marches accueilleront en effet les jeunes des autres Eglises qui sont en Italie, sur l’esplanade de Monteroso, à Lorette, et là, ils écouteront le message de Benoît XVI et avec lui ils adoreront l’eucharistie.

Déjà, lors de l’angélus du 29 octobre 2006, le pape avait donné rendez-vous aux jeunes à Lorette et à Sydney. Les jeunes délégués des régions italiennes étaient alors réunis à Rome, pour la mise en œuvre du projet triennal de l’Eglise italienne appelé «Agora des jeunes».

«Chers amis, disait le pape, je bénis votre chemin et je vous attends nombreux à la grande rencontre des jeunes italiens fixée aux 1er et 2 septembre 2007 à Lorette. Auprès de ce bien aimé sanctuaire marial, nous vivrons ensemble un moment de grâce dans la joie de la foi et dans la perspective de la mission, aussi en préparation de la Journée mondiale de la Jeunesse à Sydney en 2008 ».
La région, qui faisait partie, jusqu’en 1870, des Etats pontificaux, compte quelque 165 sanctuaires reconnus aussi par les autorités civiles. C’est aussi la terre de grands saints, comme saint Jacques de la Marche, Saint Joseph de Copertino, Sainte Véronique Giuliani, Saint Nicolas de Tolentino, le Père Matteo Ricci.

Mais le grand sanctuaire des Marches, c’est le sanctuaire de la Sainte Maison de Lorette qui abrite la reconstruction de la Maison de la Vierge de Marie, faite à partir des pierres de la maison de Nazareth, sauvées des invasions par les croisés.
Le diocèse a construit à Lorette un centre de jeunes qui porte le nom de «Jean-Paul II» : il a en effet été voulu par le pape Wojtyla après le rassemblement des jeunes d’Europe en 1995.


LA PROTESTA DELL’AVV. DAL POZZO ALL’AGENZIA ZENIT

 

Da: Francesco Dal Pozzo [mailto:dalpozzo.francesco@tin.it]
Inviato: lunedì 19 febbraio 2007 11.29
A: infoitalian@zenit.org; antonio.gaspari@fastwebnet.it
Cc: Giorgio Nicolini
Oggetto: Critiche da un abbonato...

           

            In qualità di Vs. contributore, oltre che di affezionato lettore, sono a manifestarVi il mio preoccupato disappunto per la Vs. condotta in ordine ai Vs. servizi informativi sulla Santa Casa di Loreto.

            Infatti, nel Vs. numero in lingua italiana del 28 marzo 2006 avete data ampia e corretta notizia, mediante un'intervista al Prof. Giorgio Nicolini, dei Nuovi studi archeologici che confermano l'autenticità della Santa Casa di Maria a Loreto. E in effetti si tratta di studi dei quali sono bene a conoscenza, e tali da toglier ogni attendibile dubbio circa La veridicità storica della miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto, come recita il titolo dello studio, anche a Voi noto, a tale riguardo condotto dal Vs. intervistato. E mentre, per quel che me ne risulta, per tale intervista d'indubbio spessore storico-culturale non mi risulta qualche sua maggior diffusione su edizioni di ZENIT in lingua diversa dall'italiano, leggo invece, tutt'al contrario, sul Vs. numero francese del 14 u.s. che "la Sainte Maison de Lorette... abrite la reconstruction de la Maison de la Vierge de Marie, faite à partir des pierres de la maison de Nazareth, sauvées des invasions par les croisés". Due pesi e due misure dunque? ossia, versioni diverse per diversi pubblici? E quale mai il criterio, ammesso che le cose stiano per davvero così?

            Indipendentemente da una Vs. risposta, e in considerazione del vero “sbarramento di fuoco” che  da anni  di fatto contrasta  qualunque seria disamina delle considerazioni scientificamente testate da quello studioso, a mio non-sommesso parere meritevole di attenzione ben diversa da quella fino a oggi ricevuta, mi è irresistibile pensare a  ben forti pressioni ormai da gran tempo in atto, e un solo dubbio: si tratta solo di effetto impersonalmente indotto dalla cultura, o Weltanschauung, atea e scientista, nella quale il nostro tempo è immerso, oppure da qualche parte, in qualche modo, c'è tra gli umani una specie di “Grande Fratello”?

            Sarò lieto di leggerVi a tutti tali riguardi.

Avv. Prof. Dal Pozzo Francesco

 

LA RISPOSTA (INSUFFICIENTE) DELL’AGENZIA ZENIT

 

----- Original Message -----

From: Zenit infoitalian

To: 'Francesco Dal Pozzo'

Sent: Monday, February 19, 2007 4:02 PM

Subject: R: Critiche da un abbonato...

 

Gentile signor Dal Pozzo,

            grazie per averci scritto.

            Ci dispiace che sia rimasto deluso dalla parte del servizio pubblicato sull'edizione francese di ZENIT.

            Le assicuriamo che non c'è alcuna intenzione di contrastare o mettere in dubbio gli studi archeologici e la tradizione circa l'autenticità della Santa Casa di Maria a Loreto e possiamo assicurarle che non c'è alcuna induzione di cultura atea e scientista. Si è trattato di un’imprecisione per la quale ci scusiamo.

            Nella speranza che lei voglia rinnovare la sua fiducia al nostro lavoro, la salutiamo cordialmente.

La redazione di ZENIT

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 gennaio 2007, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, mettete la Sacra Scrittura in un luogo visibile nella vostra famiglia e leggetela. Così conoscerete la preghiera del cuore e i vostri pensieri saranno in Dio. Non dimenticate che siete passeggeri come un fiore in un campo che si vede da lontano, ma in un attimo sparisce. Figlioli, lasciate un segno di bontà e d’amore ovunque passiate e Dio vi benedirà con l’abbondanza della Sua benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

(La Regina della Pace a Mediugorie, 25 gennaio 2007)

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

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IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

www.lavocecattolica.it

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

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LEGGI NELLA CORRISPONDENZA SOTTOSTANTE LA SEMPLICE PROCEDURA DA SEGUIRE

Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.

LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO

Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà.

Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare.      Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.

 

Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione?  Card. Joseph Ratzinger

 

 

Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie

Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto e sino a Loreto. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona-Loreto con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.

 

La Santa Casa di Loreto è il luogo che accolse la Santa Famiglia di Nazaret.

Scrisse Giovanni Paolo II: Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.

 

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