Non lo sai forse? Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dá forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi (Is.40,28-31)
LA SANTA CASA DI GIUSEPPE E DI MARIA: ARCA DELLA NUOVA ALLEANZA
TELE MARIA – Emittente Televisiva Cattolica in Internet - www.telemaria.it
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET www.telemaria.it
TELE MARIA è una nuova Emittente Televisiva Cattolica in Internet nata dall’ispirazione di Maria
Trasmette programmi secondo le indicazioni dell’esortazione di San Paolo apostolo ai cristiani:
"FRATELLI, TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, QUELLO CHE E' VIRTU' E MERITA LODE, TUTTO QUESTO SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI" (cfr. Fil.4,8).
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete» (Gv.21,6)
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
L’Agorà dei Giovani dell’1-2 settembre presso la Santa Casa di Nazareth
IL TOTALE OSCURAMENTO DA PARTE DEI CATTOLICI DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
UNA GIOIA E UNA GRAZIA TOLTA AI GIOVANI
Il tentativo è quello di sradicare completamente la tradizione cristiana dal cuore del nostro popolo e dalla vita della nostra società distruggendo, talora anche fisicamente, i segni della tradizione cristiana
(Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
LETTURA BIBLICA
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!». (Mt.13,10-17)
LETTERA INFORMATIVA n°97
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
IL MATRIMONIO INUSUALE DI GIOACCHINO (46 anni) E DI ANNA (24 anni)
I SANTI CONIUGI GIOACCHINO ED ANNA
E IL LORO CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Dice Gesù nel Vangelo “Dai frutti conoscerete la pianta” e noi conosciamo il fiore e il frutto derivato dalla annosa pianta: la Vergine, Immacolata fin dal concepimento, colei che preservata dal Peccato Originale doveva diventare il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo. Dalla santità del frutto, cioè di Maria, deduciamo la santità dei suoi genitori Anna e Gioacchino.
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Venerdì, 27 luglio 2007
SANTI GIOACCHINO ED ANNA
Genitori di Maria Immacolata
Domenica, 26 luglio 2013
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2007: 2013° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
VENERDI’, 2 MARZO 2007 = DOMENICA, 1° MARZO 2013
INIZIO ANNO 2013
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).
Questa Lettera Informativa ti viene inviata con i testi a colori. Queste pagine a colori si possono trasformare in modo autonomo in una lettura in bianco e nero.
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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA, di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona
e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
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TOTUS TUUS EGO SUM
Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà.
E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni.
Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti.
Verità dolce, ma intatta, inviolata.
(Beato Pio IX)
Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie. Oggi, come mai nel passato, l'umanità è a un "bivio"... (della "vita" e della "morte")... (Giovanni Paolo II, 8 ottobre 2000)
Vi è una lotta perenne tra due città o regni: da un lato la città di Dio e dall’altro lato la città di Satana. Queste due città non sono mai nettamente distinguibili durante la storia umana. Nessun periodo storico né nessuna istituzione sono dominanti esclusivamente dall’una o dall’altra città; esse sono mescolate fino alla fine dei tempi. Alla fine del mondo, con la resurrezione dei morti ed il giudizio finale, sarà chiaro per tutti a quale città abbiamo aderito, se a quella celeste o a quella di Satana. Nel presente l’uomo può cercare di intuirlo solo se interroga se stesso con sincerità ed invoca l’aiuto dello Spirito (Sant’Agostino, La Città di Dio)
SALMO 26
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere. Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia. Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario. Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe. E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto. Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici. Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
Agorà dei Giovani Europei a Loreto
CON MARIA, MISTICA “CITTA’ DI DIO”,
Cfr. Indirizzo Internet: http://medjugorje.altervista.org/doc/vita_di_gesu_e_maria//mistica_citta/1-15.html
IN DIALOGO CON GESÙ
Maria, Madre del
sì,
tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a
Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella
nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perchè la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna
di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a
levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a
tutti il Suo amore.
Benedetto XVI
Cfr. Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
LA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI
inviata nel dicembre 2005 al Vescovo di Loreto
dopo un appello al santo padre del Prof. GIORGIO Nicolini
ma ancora “OCCULTATA” DAI RESPONSABILI DEL SANTUARIO DI LORETO
Santa Maria, Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14).
Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.
Dopo il ritorno dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù fino all’ora del suo Battesimo nel Giordano.
Qui hai pregato con Lui, con le antichissime preghiere d’Israele, che allora diventavano parole del Figlio rivolte al Padre, cosicché ora noi, in queste preghiere, possiamo pregare insieme col Figlio e siamo uniti al tuo pregare, santa Vergine Madre.
Qui avete letto insieme le Sacre Scritture e certamente avete anche riflettuto sulle parole misteriose del libro del profeta Isaia: “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità... Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo... Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità” (Is.53,5.8.11). Già poco dopo la nascita di Gesù, il vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme ti aveva detto che una spada avrebbe trafitto la tua anima (Lc.2,35).
Dopo la prima visita al tempio con il Dodicenne siete tornati in questa casa a Nazaret, e qui per molti anni hai sperimentato quello che Luca riassume nelle parole: “... e stava loro sottomesso” (Lc.2,51). Tu hai visto l’obbedienza del Figlio di Dio, l’umiltà di Colui che è il Creatore dell’universo e dai Suoi connazionali veniva chiamato ed era “il carpentiere” (Mc.6,3).
Santa Madre del Signore, aiutaci a dire “sì” alla volontà di Dio anche quando non la comprendiamo. Aiutaci a fidarci della Sua bontà anche nell’ora del buio. Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio e come lo eri tu.
Proteggi le nostre famiglie, perché siano luoghi della fede e dell’amore; perché cresca in esse quella potenza del bene di cui il mondo ha tanto bisogno. Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente; perché la fede ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani.
Tu, Madre buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte. Amen.
Benedictus PP. XVI
A LORETO
LA VERA SANTA CASA CHE ERA A NAZARETH
(NOTA DEL PROF. NICOLINI ALLA PREGHIERA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI)
In questa preghiera di Benedetto XVI il nuovo Sommo Pontefice – così come tutti i suoi Predecessori - “riconosce” “espressamente”, “ripetutamente” e “inequivocabilmente” che le Sante Pareti, venerate nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù:
ti salutiamo nella tua casa…
qui hai vissuto…
qui hai pregato con Lui…
qui avete letto insieme le Sacre Scritture…
siete tornati in questa casa a Nazareth…
qui per molti anni hai sperimentato…
La Santa Casa di Loreto, quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice - che è proprio “la Casa di Maria”, quella che “proprio” “era” a Nazareth. Perciò, anche nel “pronunciamento” di Benedetto XVI, a Loreto non ci sono delle semplici “sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come sostengono falsamente certi “studiosi” della Basilica Lauretana): perché, altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e “realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”…
(Genesi 3,15)
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era LA LUCE degli uomini; LA LUCE splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta (Gv.1,1-5)
ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’
Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto
IN HOC SIGNO VINCES
Ho pensato che questi angeli possono volare
perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto
Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali
La famiglia, fondata sul matrimonio, è un'istituzione naturale insostituibile ed elemento fondamentale del bene comune di ogni società. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza, non rispettandone l’identità e stravolgendone i compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili” (Giovanni Paolo II, 20 novembre 2004).
MARIA, MADRE DEI GIOVANI
La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito.
Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì.
(Gen.24,16)
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc.1,26-28)… Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,38)
MARIA DI NAZARETH, MISTICA CITTA’ DI DIO, MADRE DI TUTTI I VIVENTI:
LA BELLEZZA CHE SALVERA’ IL MONDO
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore,
senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine”
(Qoèlet 3,11)
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie. Oggi, come mai nel passato, l'umanità è a un "bivio"... (della "vita" e della "morte")... (Giovanni Paolo II, 8 ottobre 2000)
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).
IN PREPARAZIONE DEL 713° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA
(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2007)
IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO
(Mc.1,15)
E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)
IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO
GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI
ALLA VIGILIA DEL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI EUROPEI”
CHE AVRA’ LUOGO A LORETO L’1-2 SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
SE SARETE QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...
Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
E IL VERBO
“il più bello tra i figli dell'uomo” (Sal.44/45,3)
Si fece carne
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)
Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".
(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore” (cfr. www.operadellavita.it ).
L’Agorà dei Giovani dell’1-2 settembre presso la Santa Casa di Nazareth
IL TOTALE OSCURAMENTO DA PARTE DEI CATTOLICI DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
UNA GIOIA E UNA GRAZIA TOLTA AI GIOVANI
CHI RICORDA CHE NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
OVE AVVENNE IL CONCEPIMENTO DI GESU’ IN MARIA VERGINE PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO
AVVENNE ANCHE IL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA
DAI SUOI SANTI GENITORI GIOACCHINO ED ANNA
E LA SUA NASCITA?...
LO ATTESTA LA TRADIZIONE E FU RIVELATO A VARI SANTI,
COME A SANTA CATERINA DA BOLOGNA,
E COMPROVATO SOLENNEMENTE ANCHE DAI PAPI, COME IL BEATO PIO IX...
PERCHE’ NON LO SI INSEGNA PIU’?... NON E’ UNA GIOIA PER TUTTI SAPERLO?...
E NON E’ UNA PRIVAZIONE DI TALE GIOIA AI GIOVANI DI OGGI L’IGNORARLO O IL NEGARLO?...
E CAUSA DI PRIVAZIONE DI TANTE GRAZIE SOPRANNATURALI?...
LA “VENUTA” “MIRACOLOSA” a Loreto DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
ove MARIA fu “concepita” “IMMACOLATA” nel grembo di Sant’Anna
SECONDO L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX
Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852
LA GRANDEZZA INCOMPARABILE DEL SANTUARIO DI LORETO
“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio” (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).
DAL MATRIMONIO INUSUALE DI GIOACCHINO (46 anni) E DI ANNA (24 anni)
E DOPO 20 ANNI DI STERILITA’
AVVENNE IL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA, NELLA SANTA CASA DI NAZARETH
(NELLE RIVELAZIONI DELLA VENERABILE MARIA D’AGREDA SULLA VITA DI MARIA)
Cfr. Indirizzo Internet: http://medjugorje.altervista.org/doc/vita_di_gesu_e_maria//mistica_citta/1-15.html
La divina Sapienza aveva preparato tutte le cose perché la Madre della grazia fosse senza macchia. Erano già venuti tutti i Patriarchi e i Profeti ed erano già stati innalzati i monti sui quali doveva sorgere questa mistica Città di Dio. Le aveva assegnato, con la forza della sua destra, incomparabili tesori per ornarla ed arricchirla. Aveva costituito mille angeli per presidiarla e custodirla, i quali dovevano servirla da fedeli vassalli come loro regina e signora. La fece discendere da una stirpe regale e nobile e le scelse, per nascere, dei genitori santi e perfetti come non ve ne furono altri in quel secolo. Se ce ne fossero stati altri più idonei per generare una tale figlia che eleggeva per Madre, l'Onnipotente li avrebbe sicuramente prediletti. Venne donata loro abbondante grazia e benedizione dalla sua destra; li arricchì con ogni genere di virtù, con il lume della scienza divina e con i doni dello Spirito Santo.
Dopo che i due santi, Gioacchino ed Anna, ebbero conosciuto che sarebbe stata loro donata una figlia ammirabile e benedetta fra le donne, si iniziò l'opera della prima concezione, quella cioè del corpo purissimo di Maria. Quando si sposarono Anna aveva ventiquattro anni e Gioacchino quarantasei. Dopo il matrimonio trascorsero venti anni senza prole e, quando la figlia venne concepita, la madre aveva quarantaquattro anni e il padre sessantasei. Anche se ciò avvenne secondo l'ordine naturale comune, tuttavia la virtù dell'Altissimo le tolse ogni imperfezione lasciandole il necessario e l'indispensabile della natura, perché potesse generare il più eccellente corpo che vi fu e sarà in una semplice creatura.
Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) e non è ricordata nei Vangeli canonici; ne parlano invece i vangeli apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il più antico è il cosiddetto “Protovangelo di san Giacomo”, scritto non oltre la metà del II secolo.
Sant’Anna, la madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori. Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.
È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.
E’ UN SINGOLARE PRIVILEGIO DEI SANTI CONIUGI E GENITORI DI MARIA
DI ESSERE STRETTISSIMAMENTE LEGATI AL DOGMA DELL’IMMACOLATA
E ALLA SANTA CASA OVE ESSI CONCEPIRONO QUELLA FIGLIA IMMACOLATA.
QUALE PRIVILEGIO ANCHE PER LORETO E LA CHIESA ITALIANA!...
Quanta tristezza suscita l’irriverente ignoranza dei cattolici!... E quale ingratitudine da parte dei Cattolici “distruggere” LA GIOIA della consapevolezza di questi immensi privilegi della Santa Casa Nazaretana a Loreto. Quante “grazie” vengono così impedite o disperse!... Non si dovrebbero venerare con solennità ed esaltare a Loreto anche i Santi Gioacchino ed Anna, subito dopo la loro Immacolata Figlia, essendo la Santa Casa anche la “loro” Santa Casa?...
Pio IX (nato a Senigallia da madre anconitana), il Pontefice dell'lmmacolata
e la Bolla “Ineffabilis Deus” dell’8 dicembre 1854
"II Dio ineffabile sin dal principio e innanzi ai secoli, elesse e dispose all'Unigenito suo Figlio una Madre, da cui fatto uomo, avesse egli a nascere nella felice pienezza dei tempi, e fra tutte le creature di tanto amore predilesse, lei, da compiacersi in lei sola con propensissimo affetto. Per il che, assai più che tutti i santi, la ricolmò dell'abbondanza di tutte le grazie celesti, tolte dal tesoro della divinità, in un modo così meraviglioso, che sempre affatto immune da ogni macchia di peccato, e tutta bella e perfetta, ebbe in sé quella pienezza d'innocenza e di santità, di cui maggiore non può concepirsi al di sotto di Dio, e cui nessuno fuor che Dio stesso può raggiungere col pensiero. E per verità era del tutto conveniente, che sempre rifulgesse ornata degli splendori di perfettissima santità, ed affatto immune dalla stessa macchia della colpa originale, riportasse amplissimo trionfo dell'antico serpente, una sì venerabile Madre”…
"Dopoché mai non cessammo nell'umiltà e nel digiuno, di offrire a Dio Padre, per mezzo del Figliuol suo, le private nostre preghiere e quelle pubblicate della Chiesa, affinché si degnasse di dirigere e confortare la nostra mente colla virtù dello Spirito Santo, implorato il soccorso di tutta la corte celeste, ed invocato con gemiti lo Spirito Paraclito, il medesimo così ispirandoci, ad onore della santa ed individua Trinità, a decoro ed ornamento della vergine madre di Dio, ad esaltazione della fede cattolica e ad incremento della cristiana religione, coll'autorità del Signor Nostro Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo, che la dottrina la quale ritiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore dell'uman genere, fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, è da Dio rivelata e quindi da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli. Per la qual cosa, se alcuni presumessero, il che Iddio tenga lontano, di sentire in cuor loro diversamente da quanto fu da noi definito, conoscano e sappiano per fermo, che condannati dal proprio giudizio, hanno fatto naufragio nella fede".
In tutti i servizi preparatori dell’Agorà dei Giovani a Loreto
da parte di Autorità Ecclesiastiche e dei mass-media Cattolici
(L’Osservatore Romano, Avvenire, Radio Maria, Telepace, Famiglia Cristiana, Siti Internet Cattolici, ecc. …)
sono totalmente ignorate e persino occultate o apertamente contraddette
LE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO,
come anche l’affermazione “certa” dell’autenticità della Santa Casa Nazaretana
e che ivi avvenne anche il Concepimento Immacolato di Maria e la sua Nascita
privando le nuove generazioni di UNA GIOIA e di GRAZIE SOPRANNATURALI incalcolabili.
Tradire o ignorare la storia e l’insegnamento della Chiesa al riguardo contribuisce a distruggere “le radici cristiane”,
incrementando quel “processo di autodemolizione della Chiesa” denunciato tante volte da Paolo VI
ed è ingratitudine e offesa a Dio e alla Vergine Maria, ostacolandone l’opera di salvezza.
Ogni articolo, libro, filmato illustrativo da me inviato (a mie spese) ai suddetti mass-media è stato sempre sistematicamente ignorato o cestinato. Per chi è “aperto alla verità”, oltre ai centinaia di miei articoli e documentazioni presenti nel Sito Internet www.lavocecattolica.it/santacasa.htm e in un centinaio di numeri de LA VOCE CATTOLICA, reperibili all’indirizzo www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm , è ora possibile seguire le spiegazioni delle “Miracolose Traslazioni” da me esposte sui luoghi stessi ove avvennero tra il 1291 e il 1296, attraverso servizi quotidiani trasmessi attraverso la mia nuova Emittente Televisiva in Internet TELE MARIA www.telemaria.it , “affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”, come già scriveva nel XV secolo il Beato Giovanni Battista Spagnoli, nel riportare le antiche documentazioni attestanti quegli “eventi meravigliosi”.
Per chi lo desidera sono disponibili anche DVD o CD-Rom dei servizi trasmessi in TELE MARIA. E’ inutile aggiungere che tutto ciò “costa”, e molto, non solo per le immani fatiche richieste, ma anche in termini di “spese economiche”: e non sarebbe vera umiltà il tacerlo, come non è umiliante richiedere a chi usufruisce gratuitamente di tutti questi servizi attraverso Internet – e li apprezza – il sacrificio di un qualche piccolo contributo economico per sostenere le spese ingenti.
Chi vuole e può e lo ritiene giusto può dare un aiuto attraverso il Conto Corrente Postale n°13117056. La Vergine Immacolata non lascerà privi di ricompensa chi sosterrà “LA VOCE CATTOLICA” e “TELE MARIA”, che – a scanso di equivoci – non ha alcun collegamento né finanziamento dalla più famosa e “apprezzatissima” Radio Maria (a parte “il rimproverato silenzio” al bravo Padre Livio sulla “questione lauretana”, di cui scritto sopra).
Prof. Giorgio Nicolini
LE CINQUE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE”
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
“… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”
Da questo numero, illustrerò sinteticamente le principali documentazioni storiche che comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
LA PRIMA TRASLAZIONE MIRACOLOSA DI TERSATTO
Il Beato Pio IX, il grande Pontefice nativo dell’anconitano e “miracolato” nella stessa Santa Casa di Loreto, a riguardo di essa scrisse memorabili parole. Celebre, in proposito, fu la sua Bolla “Inter Omnia”, del 26 agosto 1852, nella quale così solennemente dichiara: “Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto… (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata molto lontano, oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”.
Come ogni altro Pontefice che ne ha trattato, il Beato IX identificò a Tersatto, in Dalmazia, oggi quartiere di Fiume, il primo luogo in cui “sostò” nel 1291 la Santa Casa di Nazareth durante le sue molteplici “miracolose” traslazioni.
Riguardo alle documentazioni su tali fatti accaduti, esistevano degli scritti e testimonianze composti dai contemporanei a tali eventi miracolosi, che oggi purtroppo in gran parte sono andati perduti, soprattutto a causa di incendi che hanno distrutto gli archivi storici di Tersatto e di Recanati. Ma esistono scritti e testimonianze posteriori che rimandano a quei documenti dell’epoca, visti e riportati da altri. Esiste, soprattutto, “la tradizione orale” ininterrotta, tramandata dai testimoni oculari dell’epoca, ed esistono ancor oggi diverse chiese e lapidi che ricordano gli eventi accaduti in quegli anni della fine del XIII secolo.
Le chiese, in modo particolare, ancor più dei “documenti scritti”, sono le più inoppugnabili “prove” della verità dei fatti che esse intendono celebrare, perché se esse sono state edificate e consacrate per ricordare gli “eventi miracolosi” delle traslazioni della Santa Casa di Nazareth ciò è stato possibile perché così hanno voluto i Vescovi dell’epoca, costituendo esse perciò una “approvazione ecclesiastica” inconfutabile da parte dei “testimoni oculari” più autorevoli: i Vescovi stessi dell’epoca, di varie località.
A Tersatto, ove esiste tutta una tradizione locale esattamente parallela a quella di Loreto, c’è un Santuario, risalente al XIII-XIV secolo, che ricorda proprio la sosta della Santa Casa in quel luogo per circa tre anni e mezzo. Anche una lapide, ancor oggi esistente, riporta questo fatto “storico”, essendovi scritto in essa: “Venne la Casa della Beata Vergine Maria da Nazarette a Tersatto l’anno 1291 allì 10 di maggio et si partì allì 10 di dicembre 1294”.
Anche nel “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna (1413-1463), un testo redatto dalla santa nel 1440, viene riportato “per rivelazione soprannaturale del Signore” la vicenda storica delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth. Santa Caterina da Bologna in quel testo mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”; ella infatti scrive: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione: “Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).
Qui riporto, a riguardo della “verità storica” della “prima” traslazione miracolosa di Tersatto, la seguente narrazione storica, come riportato dagli antichi scritti.
Califà re d’Egitto, nel 1291, essendosi reso padrone della Galilea con la strage di 25.000 cristiani e con la schiavitù di altri 200.000, rovesciò il regno cristiano, profanando i Luoghi Santi e chiudendo ogni accesso ad essi. Ma il Signore, per salvare la Casa della sua amata Madre, operò uno dei più inauditi miracoli. Nella notte del 9-10 maggio 1291, per mano degli angeli, staccatala dalle fondamenta – come anche scritto dal Beato Pio IX nella Bolla sopra riportata -, fece trasportare la Santa Casa di Nazareth per lunghissimi tratti di aria e di mare verso le spiagge della Dalmazia. A Nazareth, rimasero soltanto le fondamenta della Santa Casa, tutt’oggi esistenti.
Allo spuntare dell’alba del 10 maggio 1291, sulla collina di Tersatto, non lontano da Fiume (l’odierna Rijeka), alcuni boscaioli trovarono una piccola casa che non avevano mai visto prima in quel luogo. Il fatto impressionò molto perché su quella collina che scende verso il mare non esistevano né capanne né tanto meno case. La piccola costruzione, “posata” sul terreno, aveva una lunghezza di m.9,52, una larghezza di m.4,10 e un’altezza (all’interno) di m.4,30. Di fronte all’entrata c’era un altare di pietra e, al di sopra, sul muro, una Croce greca. Su questa la figura del Cristo e un’iscrizione: “Gesù di Nazareth, Re dei Giudei”. Sull’altare vi era una statua in legno della Madonna con il Bambino in braccio: la mano destra di Gesù era levata per benedire. Oltre l’altare, un focolare nero di fumo, che ne comprovava un lungo uso. Non lontano da questo atrio, un armadio scavato nel muro e degli utensili da tavola.
Conosciuto il fatto miracoloso, vennero fedeli e curiosi da ogni parte a vedere il misterioso prodigio. Anche il parroco di Tersatto, don Alessandro Giorgevich, venne informato del fatto, ma, molto ammalato, non poté muoversi. Gli apparve allora la Madonna che gli attestò essere quella la sua Casa di Nazareth dove nacque, dove avvenne l’Annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove visse con Gesù. Quale sigillo dell’Apparizione, don Alessandro venne improvvisamente guarito dalla sua infermità.
Nicolò Frangipane, signore della città, volle accertarsi del fatto e mandò una delegazione in Palestina con l’incarico di constatare se realmente la Santa Casa non esistesse più in Nazareth. Tra i delegati si trovarono il Parroco stesso, Don Alessandro e tre notabili, di cui abbiamo i nomi di due di essi: Sismondo Orsich e Giovanni Gregoruschi. La delegazione, giunta a Nazareth, constatò effettivamente l’assenza della Santa Casa a Nazareth, ove erano rimaste solo le fondamenta, che combaciavano perfettamente con le misure della perimetrazione delle tre Sante Pareti giunte a Tersatto. Inoltre non trovarono nessuna differenza di qualità e natura fra le pietre ivi rimaste e quelle che erano giunte a Tersatto.
Questi quattro distinti personaggi trascrissero ogni cosa e testimoniarono il tutto con solenne giuramento; e la loro deposizione, autenticata con tutte le forme volute dalla legge, fu riposta a perpetua memoria negli archivi pubblici di Tersatto.
Il Frangipane, riservandosi di onorare convenientemente il sacro edificio, vi fece costruire attorno un muro di cinta; ma, dopo poco più di tre anni dalla sua venuta, la Casetta misteriosamente scomparve, così come era arrivata. Sul luogo ove la Santa Casa era rimasta dal 10 maggio 1291 al 10 dicembre 1294, i Frangipane fecero costruire, prima una Cappella commemorativa, e poi la Chiesa che anche oggi esiste. La struttura architettonica è una sintesi storica: una piccola Cappella, avente le stesse dimensioni della Santa Casa, fu il punto di partenza; poi fu costruito dinanzi a questa una prima navata, che più tardi fu prolungata e quindi una navata laterale, che comunica con l’altra, mediante larghe aperture.
Questa è in breve la storia della dimora fatta dalla Santa Casa a Tersatto. Non esistono, come detto, documenti del tempo, perché il 5 marzo 1629, un incendio distrusse gli archivi di Tersatto, come nella sua “Historia Tersattana”, racconta il Glavinich, il quale lamenta la perdita degli “Annali Francescani”, della relazione e dell’itinerario del Parroco di Tersatto, che, per ordine, del Conte Nicolò Frangipane, aveva accompagnato i Delegati che si recarono in Terra Santa.
Si salvarono appena alcune carte che lo stesso Glavinich aveva tolte dall’Archivio di Tersatto per un lavoro che stava facendo. Ma anch’esse andarono perdute, durante la grande guerra del 1915. Nell’intento di voler salvare alcuni documenti dell’Archivio di Tersatto, furono consegnate a una persona, che le dimenticò in treno.
Ma i documenti relativi alla sosta a Tersatto della Santa Casa, se più non esistono, esistettero un giorno. Girolamo Angelita, archivista di Recanati, dichiara che al suo tempo, e cioè nei primi anni del 1500, fu mandata a Recanati una schedula (forse un estratto) degli Annali di Fiume, nella quale era narrata la storia della dimora della Santa Casa a Tersatto, così come risultava dai documenti ancora esistenti nell’Archivio di Tersatto. La città di Recanati ne informò il Papa Leone X, il quale poi in un documento pontificio ufficiale e solenne dichiarò che la suddetta storia era comprovata da testimoni degni di fede, scrivendo in un “Breve”: “… E’ provato da testimoni degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli” (Leone X, “Breve” del 1° giugno del 1515. Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).
Oltre alla fonte diretta citata dall’Angelita, abbiamo alcuni altri importanti documenti, anche pontifici, i quali, pur non essendo coevi al fatto, lo suppongono e indirettamente lo provano, come ad esempio l’invio nel 1367, ai Tersattesi, da parte del Papa Beato Urbano V, di una immagine della Vergine Lauretana, “per calmare il loro dolore” per aver perduto la stessa Santa Casa.
Gli abitanti di Tersatto, infatti, hanno sempre ritenuto vero il miracolo della traslazione della Santa Casa e il fatto della sua dimora in quella Città e non protestarono mai contro la notizia della scomparsa e della conseguente apparizione della medesima in terra italiana. Anzi, sappiamo dal Padre Riera e dal Torsellini che ai loro tempi i pellegrinaggi di Dalmati a Loreto erano numerosissimi e che dall’Illiria venivano alla Santa Casa le folle a pregare la Beata Vergine, perché ritornasse ad abitare fra loro.
Il Padre Raffaele Riera, gesuita e penitenziere a Loreto, in alcune pagine scritte in una sua opera, descrisse questi pellegrinaggi e l’impressione che egli ne ebbe. Nel 1559, trovandosi nella Basilica ad ascoltare le confessioni, egli vide entrare un pellegrinaggio di Dalmati, composto di circa 500 persone, che invocavano piangendo la misericordia divina, sul ritmo dello Stabat Mater e del Dies Irae. Il Trombelli ne pubblicò il testo che è il seguente: “O Maria, sei venuta qui insieme con la tua Casa, per essere nella tua qualità di Madre di Cristo, dispensatrice di grazia; Nazareth fu il tuo luogo di nascita, ma Tersatto fu per te il primo porto quando venivi in questa terra. Trasportasti qui anche la Casa, ma qui sei rimasta, o Regina della clemenza. Ci rallegriamo di essere stimati degni di godere la tua presenza”.
L’impressione provata dal Riera alla vista di un pellegrinaggio così pio, che con tanto affetto e fiducia parlava alla Vergine, fu molto grande. Egli confessa che si ritirò dalla chiesa, perché temeva che il Signore, ascoltando la preghiera di quei pellegrini, facesse nuovamente trasportare la Santa Casa nella loro terra.
Il vincolo che legò Tersatto a Loreto fu sempre forte e costante; infatti, non solo per diversi secoli i pellegrini vennero in gran numero a Loreto, ma molte famiglie si trasferirono qui dalla Dalmazia e ancor oggi si trovano nel contado e nella Città cognomi slavi italianizzati.
Fino al tempo di Paolo III esistette a Loreto una Confraternita, detta degli Schiavoni, per il suffragio dei defunti Dalmati e nel 1575 Gregorio XIII vi istituì il Collegio Illirico per l’educazione gratuita di trenta chierici delle Diocesi della Dalmazia, assegnandogli l’edificio posto a fianco della Basilica, nel quale prima si trovava l’Ospedale dei Pellegrini e affidandone la direzione ai Padri della Compagnia di Gesù.
Anche Giovanni Paolo II attestò questo singolare legame tra Loreto e Tersatto, nel Lettera inviata a Mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto, il 15 agosto 1993: “La Vergine Lauretana dall’alto del suo colle benedica e soccorra tutti i popoli, in particolare quelli sull’altra sponda dell’Adriatico, dove è così viva la tradizione lauretana…”.
Nel prossimo numero si illustrerà la successiva “traslazione miracolosa” del 1295 in Ancona, località Posatora, ove – secondo le documentazioni storiche – rimase per nove mesi, prima di pervenire nella zona recanatese.
Prof. GIORGIO NICOLINI
www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
STRALCIO DELLA LETTERA SCRITTA
A MONS. ANGELO COMASTRI QUANDO ERA ARCIVESCOVO DI LORETO
Il testo intero della Lettera è leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm
Ancona, 1° novembre 2004
(… omissis …)
Ecc.za Rev.ma e amatissima, me lo permetta di dirglielo subito con il cuore in mano: la Santa Casa di Nazareth è stata “trasportata” a Loreto “miracolosamente” da Dio, per il ministero degli Angeli!… I Crociati, od altri uomini, non hanno mai trasportato nessuna Santa Casa di Nazareth!…
Queste dichiarate “ipotesi”, che ormai però sembrano assurte a “verità ufficiale” e “definitiva” nel Santuario Lauretano, al di là della sperata “buona fede” soggettiva (che può conoscere solo Dio) di chi le ha iniziate ad avanzare e purtroppo le avanza ancora, sono del tutto “errate” e quindi sono “false” e per ciò stesso sono oggettivamente “dissacranti”, sia riguardo alla storia della Santa Casa che riguardo al culto verso la Vergine Lauretana!… Queste “interpretazioni” del “trasporto umano” della Santa Casa sono sorte nell’ultimo ventennio a motivo di “improvvide” pubblicazioni fatte dal Padre Giuseppe Santarelli: ma tali interpretazioni - ripeto ancora - sono del tutto “sbagliate”, e perciò sono “false”!… Il mio scritto che Le allego glielo può dimostrare in modo chiaro e inconfutabile!…
Innanzittutto voglio qui evidenziarLe subito che la dimostrazione più autorevole e indiscutibile è data dalla testimonianza della secolare e ininterrotta “Tradizione” (diffusa in ogni luogo), cioè da quanto è stato dichiarato e tramandato a voce da tutti “i testimoni oculari” dell’epoca; lo dimostrano poi “le testimonianze” “giurate” (cioè, chiamando Dio a “testimone” di tale “verità” dichiarata) da parte dei discendenti di alcuni degli stessi “testimoni” che all’epoca videro “davvero” - con i loro propri occhi - la Santa Casa “venire” sul mare, ma dal cielo, in “modo miracoloso”, e non con le navi!; lo dimostrano incontestabilmente le documentazioni storiografiche vastissime; lo dimostra l’archeologia, in tutti i suoi reperti e studi inconfutabili; lo dimostrano persino (e basterebbero solo queste!…) “le rivelazioni” stesse di Gesù “in persona” ai Santi (a Santa Caterina da Bologna, alla Beata Anna Caterina Emmerich, e ad altri Santi ancora); ma lo dimostra soprattutto in modo sicurissimo “l’approvazione” della Santa Madre Chiesa, attraverso i pronunciamenti dei Sommi Pontefici, che “da sempre”, “ininterrottamente”, “secolo dopo secolo”, hanno dichiarato “concordemente”, “unanimemente”, “incessantemente”, “inequivocabilmente”, sino ai nostri giorni, la “verità storica” del “miracolo della Traslazione” della Santa Casa, da istituirne anche la festività liturgica del 10 dicembre, che commemora proprio e solo la “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa, ad opera degli Angeli di Dio!… Questa è “la sola verità” “oggettiva”!… Non ce n’è un’altra!…
Se facciamo il ragionamento al contrario, cioè che nella realtà storica la “traslazione miracolosa” non c’è mai stata, e quindi - per deduzione - asserirlo è una “falsità”, allora bisogna anche dire per conseguenza logica che: tutta la Tradizione tramandata dai testimoni oculari è una colossale e universale mistificazione; tutte le testimonianze “giurate” degli avi sono spergiuri e menzogne; tutti gli studi storici, archeologici e architettonici sarebbero assurdamente “falsi” (pur essendo “scientificamente” “veri”!); tutte le “rivelazioni divine” dichiarate dai Santi sono blasfeme menzogne; tutte “le approvazioni” secolari della “Chiesa ufficiale” sono state un errore e un inganno storico macroscopico e riprovevole (che giustamente potrebbero far tacciare la Chiesa come una colossale mistificatrice a riguardo della “questione lauretana”); e infine l’approvazione liturgica della “traslazione miracolosa” è stato un errore ancor più gigantesco della Chiesa da dover rinnegare al più presto e definitivamente, da obbligare in coscienza a richiederne immediatamente la soppressione, sostituendola con una semplice “memoria del trasporto umano delle sante pietre”, e chiedendone anche “il perdono” - cioè, anche di tale “errore” della “miracolosità” dichiarata e celebrata, oltre a quelli già richiesti dal Papa nel Giubileo del 2000 - sia a tutti i cristiani di ogni epoca come a tutti gli altri uomini, per averli “ingannati” per tanti secoli, pur fosse tutto avvenuto e senza alcun dubbio “in totale buona fede”… Ecc.za, mi perdoni, ma “queste” sono le sole deduzioni logiche inevitabili e incontestabili che ne derivano di conseguenza se si rifiuta (dai “cristiani”!) e si ritiene “falsa” la “verità storica” della “miracolosità” della “Traslazione” della Santa Casa di Nazareth “in vari luoghi” e infine a Loreto!…
Ecc.za amatissima: o crediamo alla Chiesa e ci incanaliamo su quanto essa ci propone a credere e a venerare (anche se, in questo caso, in una obbedienza che implica solo una “fede umana” e non una “fede dogmatica”, ma sempre “riverente” “obbedienza” deve essere!…) od ogni riferimento “sicuro” circa “la verità” perde ogni consistenza, ogni serietà, ogni autorevolezza, ogni credibilità: con danno spirituale incalcolabile alle anime ed i tanti gravi rischi che ne derivano per la Salvezza Eterna di tante di loro, perché “si fa rendere più difficile e dolorosa” o persino “si può far vanificare” l’opera redentrice di Cristo, invece di collaborare con il Signore per “incrementarla” ed “estenderla”!
E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare amarezza e sdegno, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di far capire, di convincere, mi fa chiedere “Udienze” (purtroppo quasi sempre “ovunque” “rifiutate” dai Pastori!…): ma ciò che soprattutto mi spinge in tutto questo è il pensiero del dolore di Cristo! il pensiero del dolore di Maria! il pensiero del dolore delle anime (a me personalmente tante volte “attestato” da tante persone!)! è il pensiero della “confusione” e dello “smarrimento” che si genera nelle menti, soprattutto delle persone semplici e indifese, e al conseguente grave detrimento spirituale che ne deriva per loro e per la loro salvezza!… Ed è anche la consapevolezza “viva” di dover contrastare - con tutte le forze possibili e senza risparmio alcuno di mezzi (anche di quelli economici, da ridurmi spesso nella vita alla povertà assoluta, fino all’indigenza) - quel “fumo di Satana”, del quale il Servo di Dio Paolo VI asseriva drammaticamente essere penetrato inaspettatamente da “fessure” all’interno della stessa Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, e, nel nostro caso, all’interno della stessa “veridicità storica” della Traslazione “miracolosa” della Santa Casa di Nazareth, da “dissacrarne” anche la storia e perciò la venerazione, come ebbe ad “attestare” nel 1988 anche lo stesso Mons. Loris Capovilla, suo predecessore, nel “prendere atto” delle “reazioni” di tantissimi fedeli alla prima pubblicazione del Padre Giuseppe Santarelli fatta nel 1984 (purtroppo “autorizzata” dallo stesso Mons. Capovilla).
Mi perdoni “la franchezza” – Ecc.za amatissima – ma io “sento” “vivo” nell’intimo quanto asseriva il Salmista: “Mi divora lo zelo della tua casa, perché (…) dimenticano le tue parole” (Sal.119,139). Eppure ne aveva già scritto (sulla verità della “miracolosa traslazione”) proprio “un santo”, il Beato Giovanni Spagnuoli (detto il Mantovano), nel 1479, che testimoniò e trascrisse i “documenti” allora in suo possesso e risalenti alle origini del Santuario, perché restassero “a perpetua memoria”, motivando la sua preoccupazione e il suo intento scrivendo testualmente: “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”.
Allora non posso non sentire anch’io nel mio spirito “l’eco” delle parole di San Paolo: “Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo…, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. Poiché l’amore del Cristo ci spinge…” (2^Cor.5,11-14).
Ecc.za amatissima: “la verità” è “verità”!… “la verità” impegna “la coscienza”!… Anche nella “questione lauretana” non ci sono delle vie intermedie: o “è vero” che la Santa Casa è stata “trasportata miracolosamente” da Dio ad opera degli Angeli o “non è vero”!… Ma se “è vero” (come è vero!), bisogna dire che “è vero”!… qualunque sia la reazione e l’opinione degli uomini, che risponderanno per se stessi davanti a Dio della loro accettazione o del loro rifiuto, a seconda della loro “buona fede” o della loro “mala fede”, secondo come sta scritto: “Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore” (1^Gv.4,6).
E se si è nel dubbio sui fatti accaduti tanti secoli fa bisogna attenersi a ciò che dice la Chiesa al riguardo e non contraddirla!… o quantomeno bisogna “tacere”!… Altrimenti “si rischia” di tradire e “di fatto” si tradisce “la verità”!… perché “si misconosce” UN’OPERA “MIRACOLOSA” “VERA” di Dio, di Gesù, di Maria e degli Angeli Santi!…
In tal modo si diventa anche “ingrati” (cfr. C.C.C. n.2094) e si arreca “rammarico” e “dolore” a Dio, a Gesù, a Maria e agli Angeli Santi, perché non si attribuisce loro quanto hanno voluto “realmente”, misericordiosamente e “miracolosamente” attuare per il bene e la salvezza degli uomini!… (cfr. Gen.6,6: “Il Signore si pentì di aver fatto (…) e se ne addolorò in cuor suo”).
Infine, si fanno “deviare” le menti dei credenti e non credenti, generando “confusione” e “smarrimento”, ed anche provocando LA PRIVAZIONE A TANTI UOMINI DELLE TANTE GRAZIE CHE DIO, proprio attraverso “IL SEGNO” e “il richiamo” di un tale “evento miracoloso” (come di tanti altri analoghi), VOLEVA FOSSERO CONCESSE, al fine proprio di far maggiormente incrementare la Fede negli uomini e poter così attuare nella storia l’opera di salvezza di Cristo in un modo più penetrante, più efficace e più esteso.
Ci si rende perciò - in una parola - “responsabili”, sì, “RESPONSABILI” di NON AVER DETTO LA VERITA’ su “un evento miracoloso” che è stato “REALMENTE” COMPIUTO DA DIO e “comprovato” “ufficialmente” dalla Suprema Autorità della Chiesa, che è “sempre” e “davvero” assistita dallo Spirito Santo, anche quando non parla “ex-cathedra!…
Ecc.za Rev.ma, la “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth è “storia”, non è una “leggenda”!… E’ una “approvazione ufficiale della Chiesa” di “un evento miracoloso”, quale “mai” in tutta la storia della Chiesa è stato fatto!… Di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, di Kibeho e di tanti altri prodigi divini avvenuti lungo il corso della storia umana esiste quasi sempre solo una “singola approvazione”, e per lo più solo e semplicemente delle “autorità ecclesiastiche locali”: eppure nessuno dubita (ovviamente tra i cristiani cattolici) riguardo alla “verità storica” che tali approvazioni certificano! Riguardo invece al “riconoscimento” della “VERITA’ STORICA” dell’evento della “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è “l’unico caso” nella Storia della Chiesa di una “approvazione ecclesiastica” da parte dei Sommi Pontefici “dichiarata” e “ripetuta” “continuamente”, “solennemente”, “inequivocabilmente”, per secoli e secoli, in tanti documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi.
Ecc.za amatissima, che cosa sarebbe di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima se si ponesse in dubbio o addirittura si negasse - e proprio “dall’interno degli stessi rispettivi Santuari” e anche solo “per una ipotesi di studio” -, “la verità storica” delle “miracolose” “apparizioni” di Maria? Non si diventerebbe “irriverenti” ed “ingrati” verso Maria? Non ne scadrebbe immensamente tutta la devozione mondiale? Non si creerebbe “un reale ostacolo” a Dio e alla Vergine Immacolata nella loro elargizione dei “doni” di grazia e di salvezza, oltre talvolta anche i miracoli fisici, che effettivamente in quei luoghi avvengono numerosissimi, provocando così un “detrimento grave” del bene delle anime?
Tutto ciò non è in alcun modo paragonabile al Santuario e alla Santa Casa di Loreto, i cui miracoli di grazia e di salvezza - ed anche i veri e propri miracoli nell’ordine fisico - da parte di Dio e della Vergine Immacolata, è impossibile enumerare. Persino tanti Ordini e Movimenti Ecclesiali sono “nati” dentro quelle Sacre Pareti, per “una ispirazione soprannaturale” ricevuta dai Santi Fondatori “solo” “lì”.
Il Papa Leone X, a riguardo del Santuario di Loreto e della Santa Casa in esso custodita, facendo seguito ai “pronunciamenti” di altri suoi predecessori, scriveva e “dichiarava” nel lontano 1515 (in un modo “solenne ed inequivocabile”): “A testimonianza di tutti, E’ IL PRIMO E IL PIU’ CELEBRE DI TUTTI I SANTUARI, perché E’ PROVATO DA TESTIMONI degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli” (Leone X, “Breve” del 1° giugno del 1515 Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).
Non è celebre, a riguardo dei “miracoli”, anche “la visione” di San Giuseppe da Copertino, nel suo arrivo ad Osimo, il 10 luglio 1607? Egli, nel vedere la cupola del Santuario Lauretano, diede in un alto grido ed esclamò: “Oh Dio! Che cosa è mai quella che io vedo! Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate come scendono di lassù carichi di grazie e tornano a prenderne delle altre! Ditemi che luogo è quello?”. E rispostogli che quello era il Santuario entro cui si venerava la Santa Casa di Nazareth, prostratosi, tornò ad esclamare: “Non è meraviglia, allora, che colà discendono in gran numero gli Angeli del Paradiso, se ivi ad incarnarsi discese il Signore del Paradiso. Guardate ed ammirate come colà piovano le misericordie Divine! Oh felice luogo! Oh luogo beato!”. E così dicendo, fissò gli occhi verso la Santa Casa, e poi con un veloce “volo” andò a “posarsi” su un mandorlo (e, si potrebbe dire, quasi come “copia” e “divina riattualizzazione dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi”in tanti luoghi della Santa Casa!). Il volo e l’estasi furono interrotti solo dal Padre Segretario Generale che, insieme con altri confratelli, era lì presente e comandò “per obbedienza” al Santo di rientrare in sé…
Dalla straordinaria “testimonianza” del “miracoloso” “volo” e del “miracoloso” “posarsi” su un mandorlo di San Giuseppe da Copertino e dalla sua stupìta “rimostranza” (“Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate… Guardate ed ammirate”!), non sembra di riudire il rimprovero divino (“quasi” “rivolto” a tutti noi): “Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere”? (Is.42,18). Ma purtroppo, afferma la Parola di Dio, “i suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla…” (Is.56,10); e tornano alla mente allora le severe parole di Gesù ai farisei: “Alcuni dei farisei che erano con lui … gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane»” (Gv.9,40-41)… Come c’è “davvero” da “temere” per tutti noi!… Non si dovrebbe perciò “attestare” e “proclamare” “a voce alta” dal Santuario Lauretano anche questo “miracolo” incontestabile di San Giuseppe da Copertino (quasi divina “prova dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi” della Santa Casa) e questo “numero grande” di Angeli che vanno e vengono dal Cielo?… Ed anche queste “grazie” che (letteralmente) “piovono” sulla Santa Casa se vengono richieste con fede?… Lo attesta un Santo straordinario! Proprio il “santo dei voli” (così come “venne” “in volo” la Santa Casa!). Ciò che vedeva San Giuseppe da Copertino è la realtà “invisibile” di “ogni giorno”, di “ogni ora”, sul Santuario Lauretano, assai più “reale” di ciò che è “visibile”, e che avviene “davvero” sul Luogo Santissimo della Santa Casa!… Viene perciò da dire: quante “grazie” vengono “impedite” od “ostacolate” nel “non vedere” e addirittura nel “misconoscere” la realtà della “miracolosa traslazione” della Santa Casa?…
(… omissis …)
Prof. Giorgio Nicolini
Il testo intero della Lettera è leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm
Scrivevo già nei mesi passati, dopo anni di inutili appelli:
CON QUALE PUDORE LA CHIESA ITALIANA POTRA’ PRESENTARSI DAVANTI ALLE DECINE DI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE CERCANO SINCERAMENTE LA VERITA’ SE A SETTEMBRE CI SARANNO ANCORA NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA GLI SCRITTI PIENI DI MENZOGNE INVENTATE DAL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI (Direttore della “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”), E DA ALTRI AUTORI, MENTRE NEL CONTEMPO SI IMPEDISCE DI RENDERE DISPONIBILI AI FEDELI E ALLE NUOVE GENERAZIONI I “VERI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA SULLA VERITA’ DELLA SANTA CASA, CON I RELATIVI “VERI” STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI E SCIENTIFICI?...
COME SI POTRA’ CHIEDERE ALLE MIGLIAIA DI GIOVANI CHE VERRANNO A LORETO L’OBBEDIENZA E LA CREDIBILITA’ AGLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA, QUANDO LA CHIESA STESSA LASCIA CHE AL SUO INTERNO VESCOVI E SACERDOTI DISOBBEDISCANO CONTINUAMENTE E IMPUNEMENTE ALLE DIRETTIVE DEI SOMMI PONTEFICI E DELL’ATTUALE SANTO PADRE BENEDETTO XVI, CONTINUANDO AD OCCULTARE E FALSIFICARE I SECOLARI E “DEFINITIVI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA A RIGUARDO DELLA VERITA’ DELLA SANTA CASA E DELLE SUE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI, OSCURANDO COSI’ GRAVEMENTE LA “VERITA’” DELL’INCARNAZIONE, AVVENUTA IN QUELLA UNICA E STRAORDINARIA “RELIQUIA” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH?...
COME E’ CONCEPIBILE CHE IL LUOGO PIU’ SACRO DELL’INTERO UNIVERSO, OVE IL FIGLIO DI DIO SI E’ INCARNATO PER FAR CONOSCERE AGLI UOMINI “LA VERITA’”, SIA INFESTATO DA MENZOGNE, DISSACRAZIONI, DISOBBEDIENZE AI PRONUNCIAMENTI E ALLE VOLONTA’ DEI PAPI, FALSIFICAZIONI STORICHE DIABOLICHE?...
DA QUESTA UMILE “VOCE CATTOLICA”, D’ORA INNANZI, OLTRE ALLA PUBBLICAZIONE E ALL’APPROFONDIMENTO DELLE “VERE” DOCUMENTAZIONI STORICHE, ARCHEOLOGICHE E SCIENTIFICHE – SEMPRE LEGGIBILI ALL’INDIRIZZO INTERNET www.lavocecattolica.it/santacasa.htm -, NON CESSERA’ QUESTA DENUNCIA PUBBLICA, RICHIAMANDO E RIMPROVERANDO CON LA MASSIMA SEVERITA’ LE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE RESPONSABILI PERCHE’ ADEMPIANO AI LORO GRAVI DOVERI: E CIO’ FINCHE’ QUESTI NON SARANNO ADEMPIUTI E RICORDANDO LORO LE SEVERE PAROLE DI SAN PAOLO: “Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male” (2^Cor.5,10), SAPENDO CHE DIO “SENZA RIGUARDI PERSONALI GIUDICA CIASCUNO SECONDO LE SUE OPERE” (1^Pt.1,17).
LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’
E’ UNA COSCIENZA FALSA
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME
… e si smetta di chiamarle “LE SANTE PIETRE”!!!...
A LORETO C’E’ LA SANTA CASA “integra” di nazareth!!!...
come ha insegnato e chiesto INUTILMENTE di insegnare anche il santo padre benedetto xvi!!!...
Prof. Giorgio Nicolini
“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc.8,18)
LA STORIA DELLA SANTA CASA
INCISA SUL RIVESTIMENTO MARMOREO
PER VOLERE DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE VIII
All’interno del Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est) si può leggere incisa la sottostante iscrizione del 1595 di Papa Clemente VIII, che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della “reliquia nazaretana” che l’autenticità della “miracolosità” della traslazione angelica.
Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la sanità corporale e le gioie della eternità.
IL PAPA IN VACANZA A LORENZAGO DI CADORE
PREPARA I DISCORSI PER L’INCONTRO CON I GIOVANI D’EUROPA A LORETO.
PREGHIAMO PERCHE’ IL SIGNORE GLI DIA “IL CORAGGIO”
di dire LA VERITA’ SULLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI della Santa Casa di Nazareth, sino a Loreto
(a Tersatto, a Posatora di Ancona, nella selva di Loreta, sul campo di due fratelli, sulla pubblica strada)
“CONFERMANDO” AI GIOVANI EUROPEI “LA VERITA’” SULLA SANTA CASA
E COSI’ FACCIA CESSARE L’APOSTASIA LAURETANA
ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA
E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)
Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO
Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della Divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI
Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).
DENUNCIA E APPELLO AL SANTO PADRE
E A TUTTA LA CHIESA
PER RICHIEDERE UN INTERVENTO AUTORITATIVO IMPROCRASTINABILE
NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA
PER L’AGORA’ DEI GIOVANI DELL’1-2 SETTEMBRE 2007 A LORETO
IL MONITO DI SANTA CATERINA DA SIENA
AVETE TACIUTO ABBASTANZA ED E’ ORA DI FINIRLA DI STARE ZITTI.
IO DICO CHE A FORZA DI SILENZI IL MONDO E’ MARCITO.
(Santa Caterina da Siena alle autorità ecclesiastiche)
La Santa scrive al Papa Urbano VI: «Padre santissimo . . cognoscete la grande necessità, che è a voi e alla santa Chiesa di conservare questo popolo (di Firenze) alla obbedienza e reverenza della Santità Vostra, perocché qui è il capo e il principio della nostra fede» (Lettera 170, ed. cit., III, 75). Ai Cardinali, poi, a molti Vescovi e sacerdoti, essa rivolge pressanti esortazioni, né risparmia forti rimproveri, sempre però in tutta umiltà e rispetto per la loro dignità di ministri del Sangue di Cristo. Né Caterina poteva dimenticare di essere figlia di un Ordine religioso, e tra i più gloriosi ed attivi nella Chiesa. Essa, quindi, nutre stima singolare per quelle che chiama le «sante religioni», che considera quasi vincolo di unione tra il Corpo mistico, costituito dai rappresentanti di Cristo (secondo una qualificazione sua propria), ed il corpo universale della religione cristiana, cioè i semplici fedeli. Esige dai religiosi fedeltà alla loro eccelsa vocazione, attraverso l’esercizio generoso delle virtù e l’osservanza delle rispettive regole. Non ultimi, nella sua materna sollecitudine, sono i laici, a cui indirizza vivaci e numerose lettere, volendoli pronti nella pratica delle virtù cristiane e dei doveri del proprio stato, animati da ardente carità per Iddio e per il prossimo, poiché anch’essi sono membra vive del Corpo mistico; ora, dice la Santa, «ella (cioè la Chiesa) è fondata in amore, ed è esso amore» (Lettera 103, a cura di G. Gigli). Come poi non ricordare l’opera intensa, svolta dalla Santa per la riforma della Chiesa? È principalmente ai sacri Pastori che essa rivolge le sue esortazioni, disgustata di santo sdegno per l’ignavia di non pochi di loro, fremente per il loro silenzio, mentre il gregge loro affidato andava disperso ed in rovina. «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue, scrive ad un alto prelato. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).
SAN PIO X
Introduzione dell’Enciclica “PASCENDI” contro il modernismo
L'officio divinamente commessoci di pascere il gregge del Signore ha, fra i primi doveri imposti da Cristo, quello di custodire con ogni vigilanza il deposito della fede trasmessa ai santi, ripudiando le profane novità di parole e le opposizioni di una scienza di falso nome. La quale provvidenza del Supremo Pastore non vi fu tempo che non fosse necessaria alla Chiesa cattolica: stanteché per opera del nemico dell'uman genere, mai non mancarono "uomini di perverso parlare (Act. X, 30), cianciatori di vanità e seduttori (Tit. I, 10), erranti e consiglieri agli altri di errore (II Tim. III, 13)". Pur nondimeno gli è da confessare che in questi ultimi tempi, è cresciuto oltre misura il numero dei nemici della croce di Cristo; che, con arti affatto nuove e piene di astuzia, si affaticano di render vana la virtù avvivatrice della Chiesa e scrollare dai fondamenti, se venga lor fatto, lo stesso regno di Gesù Cristo. Per la qual cosa non Ci è oggimai più lecito di tacere, seppur non vogliamo aver vista di mancare al dovere Nostro gravissimo, e che Ci sia apposta a trascuratezza di esso la benignità finora usata nella speranza di più sani consigli.
Ed a rompere senza più gl'indugi Ci spinge anzitutto il fatto, che i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista. Alludiamo, o Venerabili Fratelli, a molti del laicato cattolico e, ciò ch'è più deplorevole, a non pochi dello stesso ceto sacerdotale, i quali, sotto finta di amore per la Chiesa, scevri d'ogni solido presidio di filosofico e teologico sapere, tutti anzi penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si dànno, senza ritegno di sorta, per riformatori della Chiesa medesima; e, fatta audacemente schiera, si gittano su quanto vi ha di più santo nell'opera di Cristo, non risparmiando la persona stessa del Redentore divino, che, con ardimento sacrilego, rimpiccioliscono fino alla condizione di un puro e semplice uomo.
Fanno le meraviglie costoro perché Noi li annoveriamo fra i nemici della Chiesa; ma non potrà stupirsene chiunque, poste da parte le intenzioni di cui Dio solo è giudice, si faccia ad esaminare le loro dottrine e la loro maniera di parlare e di operare. Per verità non si allontana dal vero chi li ritenga fra i nemici della Chiesa i più dannosi. Imperocché, come già abbiam detto, i lor consigli di distruzione non li agitano costoro al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si appiatta quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei, con rovina tanto più certa, quanto essi la conoscono più addentro. Di più, non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare. Inoltre, nell'adoperare le loro mille arti per nuocere, niuno li supera di accortezza e di astuzia: giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con sì fina simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto; e poiché sono temerari quanto altri mai, non vi è conseguenza da cui rifuggano e che non ispaccino con animo franco ed imperterrito. Si aggiunga di più, e ciò è acconcissimo a confonder le menti, il menar che essi fanno una vita operosissima, un'assidua e forte applicazione ad ogni fatta di studi, e, il più sovente, la fama di una condotta austera. Finalmente, e questo spegne quasi ogni speranza di guarigione, dalle stesse loro dottrine sono formati al disprezzo di ogni autorità e di ogni freno; e, adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione.
Sì, sperammo a dir vero di riuscire quando che fosse a richiamar costoro a più savi divisamenti; al qual fine li trattammo dapprima come figli con soavità, passammo poi ad un far severo, e finalmente, benché a malincuore, usammo pure i pubblici castighi. Ma voi sapete, o Venerabili Fratelli, come tutto riuscì indarno: sembrarono abbassar la fronte per un istante, ma la rialzarono subito con maggiore alterigia. E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi siano infatti costoro che così mal si camuffano.
Se il vescovo non parlerà, chi ha sbagliato morirà della sua colpa, e il vescovo sarà degno di pena perché non ha ammonito chi sbagliava
(Sant’Ambrogio)
E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19).
LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA
L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE
NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):
RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.
IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO
GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI
LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE
Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne
Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci
- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;
- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;
- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;
- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;
- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;
- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;
- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.
STAZIONE XXVII
GESU’ E’ SPOGLIATO CON VIOLENZA DEI SUOI ABITI
PER ESSERE CROCIFISSO
PREGHIERA
O Gesù, che dalla pianta dei piedi alla sommità del capo non c’è in te parte illesa: tutto il tuo corpo è pieno di ferite e lividure e piaghe aperte, come dice il Profeta Isaia (cfr. Is.1,6). E tutti i tuoi dolori si rinnovano allorché ti tolgono con violenza gli abiti incollati sulle tue ferite: concedici dunque la grazia di distaccarci volentieri e in maniera utile da tutto ciò che la morte ci toglierà inevitabilmente e nostro malgrado.
MEDITAZIONE
L’abito del nostro Salvatore, incollato alle sue piaghe, gli causa un vivo dolore quando glielo strappano di dosso. Questi abiti che venivano tolti dal corpo del Signore erano anche segno eloquente di quel che la morte deve fare; lasciamo dunque tutti i nostri beni senza rimpianto: non avevamo nulla alla nascita, che cosa dovremmo avere sotto terra?
Chi potrebbe contemplare a questo punto il dolce Gesù spogliato così crudelmente dei suoi abiti, vedere quel corpo adorabile senza più forma umana, coperto di sangue e di piaghe: chi potrebbe considerarlo in questo stato, ripeto, senza esserne profondamente commosso? “Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is.53,2-5). (…).
Questo corpo amabile, in questa triste situazione, mi chiede che io gli dia il resto dei miei giorni, avendo egli cominciato con il dare per me i suoi abiti con tutto il suo sangue. Il dolore che ha sofferto quando gli sono stati tolti gli abiti e riaperte tutte le piaghe è stato qualcosa di assai più grave di tutte le pene che noi potremmo sopportare in questa vita in espiazione dei nostri peccati, vivendo peraltro nella sua Grazia, che è cosa così dolce. (…)
Gesù si lascia spogliare delle sue vesti senza lamentarsi, senza mormorare né pronunziare parola per difendersi da questa atroce ingiustizia. Ce lo aveva del resto già insegnato con le sue parole: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Mt.5,39-40). Ecco una solenne lezione che dovremmo mettere in pratica e dovremmo farlo tanto più in quanto, come dice San Paolo, “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2^Cor.8,9).
I carnefici si aggiudicano la tunica inconsutile, tirandola a sorte. Questo sta a significare che i beni che Dio concede agli uomini in questa vita valgono così poco ai suoi occhi che spesso ne gratifica i cattivi invece che i buoni. (…).
E’ un paragone che ognuno dovrebbe meditare attentamente quando vede tanti infedeli prosperare in questo mondo, tanti eretici ricchi e opulenti e, infine, tante persone mondane, completamente immerse nelle vanità o nei delitti, che vivono in mezzo alle comodità, agli agi, ai quali la fortuna sembra arridere sempre, a differenza di altri che, pur applicandosi a servire Dio, a compiere la sua volontà rimanendo nella sua Grazia, si trovano tuttavia in grande povertà e come rigettati da tutti. Molti che non ne conoscono la ragione, si lamentano di questo comportamento di Dio. Essi non sanno che quando sembra dimenticarci, è allora che Egli rivolge il suo nobile sguardo su di noi; non vuole concederci gloria, ricchezze e piaceri in questa vita, quando non lavoriamo che per piacere a Lui, perché ce ne vuol dare di ben più grandi nell’eternità, anzi Egli stesso vuole essere la nostra ricompensa. Non saremo dunque pagati lautamente? “Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze. Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani” (Sal.73,12-13).
Per quanto concerne i peccatori, perché non vorreste che godano dei beni di questo mondo, poiché non possono sperarli nell’altro? Cade a proposito che queste persone così crudeli verso l’anima loro e così prodighi del Sangue di Gesù, abbiano almeno i suoi abiti, cioè il minimo delle sue grazie e dei suoi doni, dal momento che rifiutano il prezzo del suo Sangue e anche perché, in fondo, ci sarà sempre qualche piccolo merito nella loro vita che è giusto ricompensare.
Tuttavia, io non voglio affermare qui che tutti i poveri e gli afflitti vadano in Paradiso, poiché spesso l’afflizione e la povertà sono nelle loro mani strumenti di perdizione, quando non se ne servono per elevarsi a Dio ma per allontanarsi da Lui; in tal caso le croci diventano per loro come una spada in mano ad un insensato che se ne serve per fare del male a sé ed agli altri; o anche come il denaro nelle mani di un uomo amante di tutti i piaceri che l’utilizza per cadere nei più gravi delitti.
E non intendo dire neppure che le persone potenti o che posseggono in abbondanza i beni di questo mondo, non possano salvarsi, se il loro cuore non vi è attaccato. In questo caso non si tratta di quella categoria di ricchi a cui il Figlio di Dio predisse una maledizione eterna, poiché essi contemplano in spirito dei beni assai più preziosi e il loro cuore è rivolto verso il Cielo; pertanto, si considerano in questo mondo come poveri viaggiatori che si servono di questi beni caduchi come fanno i pesci che vivono nell’acqua del mare e non ne bevono che quanto è loro necessario. Essi sono materialmente ricchi, ma poveri nello spirito, e desiderano soltanto di piacere a Dio; si considerano come gli economi di una casa che, dovendo rendere conto al padrone della loro amministrazione, sono sempre pronti a dimostrargli che non sperperano i suoi averi, ma li impiegano per il mantenimento dei suoi figli o per coloro che egli stesso invia da parte sua. “Alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore” (Sal.62,11).
INVOCAZIONI
Se possedessi un po’ di tenerezza, o mio Divin Salvatore, dovrei a questo punto sciogliermi in lacrime nel considerarti spogliato delle vesti per rivestirmi della tua gloria! Ah! Corpo adorabile del mio Creatore, quanti dolori io ti procuro! Oh miserabili figli ingrati, che non amiamo un Padre che vuol darci per la nostra salvezza, non solo le sue vesti, il suo sangue, il suo onore, le sue delizie e i beni eterni, ma vuol darci anche la sua carne e la sua pelle già martoriata nella flagellazione e che poi gli fu strappata insieme agli abiti a cui si era attaccata. Perché non muoio io di dolore nel constatare la durezza del mio cuore? Io vedo i tuoi occhi dolci e pieni di lacrime guardarmi con compassione e con una santa premura di farmi eternamente ricco per i meriti della tua spogliazione. Distacca, dunque, o mio Signore, l’anima mia da tutto ciò che non è divino! Strappa dal mio cuore, prima che io muoia, quello a cui sono più attaccato quaggiù, poiché, lo voglia o no, debbo lasciare tutto. Che io possegga per sempre, o mio Dio, l’ardente desiderio di non amare che te; che in virtù della tua grazia, il distacco totale da tutti i beni di questo mondo sia in me costante e volontario e che infine io sia povero in virtù del tuo Spirito per diventare un giorno ricco nei Cieli: è questo il mezzo che mi si offre per comprare e possedere le tue ricchezze eterne. Amen!
PROPOSITI
“Conoscete la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2^Cor.8,9).
Gesù ci assicura che il Cielo appartiene già a coloro che sono poveri per azione dello Spirito Santo o per una scelta volontaria guidata dalla sua grazia (cfr. Mt.5,3). Le ricchezze non sono cattive in se stesse per colui che è senza peccato, dice la Scrittura; al contrario, la povertà diventa assai dannosa per colui che ha sempre la mormorazione sulle labbra. Tale beatitudine, dunque, è solo per i poveri in spirito, per coloro che la grazia ha distaccato totalmente dai beni del mondo e che, pur essendo nell’abbondanza, vivono come se non ne avessero, servendosene, come abbiamo detto solo per le necessità. Ma poiché Dio sapeva che l’uomo sarebbe stato così cieco da non riporre in Lui tutta la sua fiducia, distaccandosi da ogni cosa, e che avrebbe dimenticato l’immensa sua provvidenza e bontà, ha voluto darci una guida nel suo stesso Figlio, che dovrebbe spingerci ad imitare la sua condotta, facendoci distaccare dagli effimeri beni temporali con l’esempio della sua vita così povera da non avere neppure una casa in cui riposare la testa, come Egli stesso afferma (cfr. Mt.8,20). Dal momento della sua nascita Egli volle praticare una radicale povertà… Tutti coloro che hanno voluto imitarlo per partecipare alla sua gloria, hanno praticato un tale distacco: essi erano ripieni di gioia quando si vedevano privati dei loro beni, consapevoli, come dice l’Apostolo, di possederne di assai più grandi e imperituri (cfr. Eb.10,34). (…).
Così non solo Gesù Cristo ha insegnato e praticato la povertà, ma anche tutti i Santi; questi uomini incomparabili in spirito e saggezza, l’hanno consigliata come il mezzo più idoneo per lavorare alla grande impresa della salvezza: la povertà volontaria è infatti la madre di tutte le virtù. Come sta scritto: “Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza, la quale tutto produce? Se l'intelligenza opera, chi, tra gli esseri, è più artefice di essa? Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita” (Sap.8,5-7). (…) Per questo il Signore ci dice: “Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta” (Lc.12,31). Perché “nulla manca a coloro che lo temono. I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla” (Sal.34,10-11).
IL PERDONO DI ASSISI
Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto)
IL PRIVILEGIO CHE HA LA PORZIUNCOLA, DELL’INDULGENZA PLENARIA PER L’1-2 AGOSTO, LO HA ANCHE LA SANTA CASA DI LORETO, NELLA QUALE SI PUO’ RICEVERE L’INDULGENZA PLENARIA NON IN UN SOLO GIORNO MA – ASSAI DI PIU’ - OGNI VOLTA CHE SI VISITA LA SANTA CASA, IN OGNI GIORNO DELL’ANNO (ma nella Basilica Lauretana nessuno se ne ricorda più)
COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO
Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco:"Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni".
E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
CONDIZIONI PER RICEVERE L’INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI
(per sé o per i defunti)
Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto), oppure, col permesso dell'Ordinario (Vescovo), nella domenica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno del sabato fino alla mezzanotte della domenica) si può lucrare una volta sola l'indulgenza plenaria.
CONDIZIONI RICHIESTE
1 - Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra che ne abbia l'indulto e recita del “Padre Nostro” (per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo) e del “Credo” (con cui si rinnova la propria professione di fede).
2 - Confessione Sacramentale per essere in Grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti).
3 - Partecipazione alla Santa Messa e Comunione Eucaristica.
4 - Una preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un “Padre Nostro” e un'“Ave Maria” o altre preghiere a scelta), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
5 - Disposizione d'animo che escluda ogni affetto al peccato, anche veniale.
Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita la chiesa; tuttavia è conveniente che la Santa Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa siano fatte nello stesso giorno in cui si compie la visita.
L'INDULGENZA: che cosa è?
I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l'equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche una riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l'immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione. La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i Vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell'indulgenza.
(C.E.I. - Catechismo degli Adulti, n. 710)
CHI VISITA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO, PUO’ OTTENERE UNA INDULGENZA PLENARIA QUOTIDIANA,
ALLE SOLITE CONDIZIONI
IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA
Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli
NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO
Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.
Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.
In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.
Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).
Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.
dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"
+ Mons. Edoardo Menichelli
Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm
UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
L’APPELLO DI DON FRANCESCO LO GERFO
INVIATO AL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
----- Original Message -----
From: francescologerfo
Sent: Monday, July 09, 2007 5:31 PM
“Iddio mi conceda di parlare secondo quello che penso e di pensare in modo degno dei beni dati,
poiché egli è la guida della Sapienza e il correttore dei saggi”.
(Sapienza di Salomone 7,15)
Palermo, 20 giugno 2007
Ill.mo Signor Presidente,
dell’Associazione “LUCE DI CRISTO”,
è col cuore in mano che mi accingo a scrivere queste righe, sicuramente per me umilianti e vergognose e forse anche inutili.
Spero solo che tocchino il cuore di chi le leggerà, sempreché qualcuno lo faccia. Chiedo perdono fin da ora, per il disturbo. Il tono un po’ confidenziale nasce da quella convinzione di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli.
Non è facile a 54 anni, di cui 24 di sacerdozio, accettare di essere un fallito e un mendicante che bussa a tante porte per tendere la mano a chiedere l’elemosina, eppure…
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, ma le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è anche più di questo!
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E si potrebbero anche fare rivelazioni che ci costano, per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che è stato detto, senza capire perché ci sembrava tanto importante da piangere mentre le si diceva. E questa è la cosa peggiore! Quando il segreto rimane chiuso dentro, non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che voglia e sappia ascoltare.
Ho cercato per anni un orecchio disposto ad ascoltarmi, all’interno delle istituzioni ecclesiastiche, ma dopo quasi sette anni di ricerche infruttuose, sono costretto ad arrendermi. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nessuno mi ha creduto, nessuno mi ha aiutato!
“La verità vi farà liberi” (Gv.8,32), leggiamo nel Vangelo, che predichiamo. Eppure, dopo sette anni quasi che cerco, specialmente nell’ambiente ecclesiastico e religioso, un orecchio disponibile ad ascoltare, gridando la verità, i miei sforzi inutili mi convincono che molti preferiscono non conoscerla. Infatti alla verità si preferisce l’apparenza: è incredibile, ma proprio noi che predichiamo un Vangelo di Amore e di Liberazione, lo facciamo puntando il dito piuttosto che tendendo la mano.
Le reazioni, infatti, nel corso di questi ultimi anni, alle mie richieste d’aiuto sono state di incredulità. Tanto che alcune suore di Brescia, ad esempio, hanno avvisato i carabinieri, che hanno svolto regolari indagini.
Altri hanno chiamato la Curia di Palermo o la Curia di Locri, dalla quale ancora dipendo ecclesiasticamente, sebbene abiti ormai da sette anni a Palermo, a seguito di una grave malattia che ha colpito mia madre, e dove ho presentato regolare domanda di incardinazione, ancora in attesa di una risposta.
Ebbene chi ha chiamato si è sentito rispondere che loro mi hanno sempre aiutato. Ma d’altra parte cosa avrebbero dovuto rispondere? A nessuno piace ammettere le proprie responsabilità.
Altri ancora mi hanno telefonato o scritto, dimostrando a parole la loro solidarietà, ma poi sono scomparsi, rendendosi irreperibili.
Tanti mi hanno garantito preghiere: purtroppo, con le preghiere non sono riuscito a togliere alcun debito, provocati da oltre due anni vissuti senza alcuna entrata.
Altri, e sono la maggior parte, hanno preferito ignorarmi. Bontà loro!
L’indifferenza, la mancanza di quella pietas e carità cristiana è la cosa peggiore che sto sperimentando in questi lunghi anni vissuti con l’incubo della solitudine e dell’incomprensione. Subisco l’ingiustizia di false accuse senza potermi neanche difendere, perché accusato, giudicato e condannato a mia insaputa. Ne sto subendo tutte le conseguenze a livello psicologico; per questo avrei voluto denunciare il mio grave disagio. Sono senza alcun incarico ormai da sette anni e trascorro così inutilmente le mie giornate, subendo un forte danno biologico e psicologico.
Per oltre due anni sono rimasto senza alcun mezzo di sostentamento; infatti, a seguito della malattia di mia madre, ho dovuto lasciare il mio ultimo incarico di cappellano sulle navi e fermarmi a Palermo per poter restare vicino a mia madre. Per andare avanti in questi due anni ho dovuto contrarre debiti con le uniche persone che non chiedono garanzie, né garanti, ma i cui interessi diventano micidiali.
Nel 2002 finalmente sono stato reinserito nel Sistema Sostentamento Clero, per un’indennità pari a 700 euro circa. A questo punto per pagare i primi debiti, ne ho dovuto contrarre altri presso alcune finanziarie, finché ultimamente la situazione è esplosa.
Perché a questo punto un ulteriore inutile scritto da parte mia? Forse spero, forse mi illudo! Non è facile compiere gesti estremi ed eclatanti… L’ultima mia indennità integrativa di aprile, è stata pari a 590 euro, con i quali provvedere a tutte le spese: affitto (400 euro), bollette e viveri, oltre che a ripianare i debiti in passato contratti. Ciò con buona pace e tante belle parole di tutti coloro che sono a conoscenza di questa situazione disastrosa.
Affido allo Spirito Santo questo mio scritto, perché possa ispirare chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi a compiere un gesto d’amore e di carità, che il mondo religioso in questi anni mi ha sempre negato, ignorandomi.
Non resta che inviare un sincero e devoto saluto in Cristo, nostro fratello.
Sac. Francesco Lo Gerfo
Via Libertà, 165 - 90143 Palermo
Tel. 091.348840
Cell. 349.6411511
_______________________________________
P. S. - Qualora le scarne notizie non fossero sufficienti per comprendere appieno la situazione, sono disponibile a tutte le chiarificazioni necessarie.
UN VECCHIO MESSAGGIO RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”
“… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”
(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)
“Ma se si può dire che la Santa Casa fu portata “miracolosamente” dagli angeli del Cielo, perché non lo si vuole dire?...”
From: … (omissis) …
Sent: Saturday, December 24, 2005 9:27 AM
Egr. Prof.,
non so se ha seguito uno degli scorsi collegamenti di Radio Maria con la Santa Casa di Loreto, dove nella presentazione al Rosario mattutino radiofonico, è stata posta l'ipotesi della traslazione della Santa Casa da parte della famiglia degli Angeli. Ho pensato che forse gli autori di Radio Maria non sono a conoscenza di tutte le sue prove sulla veridicità della traslazione.
Tanti saluti e Auguri.
(messaggio firmato)
----- Original Message -----
From: Giorgio Nicolini
To: … (omissis) …
Sent: Saturday, December 24, 2005 3:49 PM
Subject: L'apostasia lauretana
Ancona, 24 dicembre 2005
Caro Davide,
La ringrazio della segnalazione, che mi era stata già fatta telefonicamente da un altro ascoltatore di Radio Maria durante la stessa trasmissione del 22 dicembre scorso. A Radio Maria non potevano sapere che avrebbero trasmesso quella citazione sul trasporto delle “pietre” della Santa Casa di Nazareth da parte dei prìncipi Angeli dell'Epiro, che è un autentico ”falso”, e non ne sono perciò corresponsabili. Spero però che in futuro Padre Livio abbia il coraggio di prendere una posizione più netta e chiara al riguardo, anche se comprendo perfettamente “la delicatezza” della “questione lauretana”, che vede coinvolte autorità ecclesiastiche, spesso in "buona fede" (ma non sempre, purtroppo).
Io stesso, il 22 dicembre scorso, dopo “l’avvertimento” telefonico ricevuto da un ascoltatore, mi sono poi collegato in ascolto di Radio Maria durante la stessa trasmissione in corso e ho potuto ascoltare la parte in cui l'Arcivescovo Mons. Danzi ha letto la PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER IL SANTUARIO DI LORETO, omettendo - come nella Notte della Venuta del 9 dicembre scorso in diretta con TELEPACE - tutta la parte più importante della preghiera del Papa, ove il Santo Padre afferma ESPRESSAMENTE, RIPETUTAMENTE e INEQUIVOCABILMENTE che a Loreto c'è LA VERA SANTA CASA, CHE ERA A NAZARETH, sconfessando “le ipotesi” della presenza a Loreto delle “sole” “sante pietre” della Santa Casa di Nazareth. Ma questo - da Loreto – evidentemente non lo si vuole ancora far sapere.
La preghiera era stata inviata il 9 dicembre scorso dal Papa al Vescovo di Loreto, per un mio “appello urgente” fatto direttamente al Santo Padre pochi giorni prima, il 3 dicembre, con il quale gli avevo inviato anche una voluminosa documentazione a dimostrazione della vera e propria “apostasia” che stavano attuando dalla Basilica Lauretana a riguardo della autenticità della Santa Casa.
Se si collega al mio Sito Internet - all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - vedrà che proprio da ieri ho modificato il sottotitolo del sito stesso sulla Santa Casa con l'espressione L'APOSTASIA SILENZIOSA DALLA VERITA'.
Ciò perché ormai a Loreto “i responsabili” sanno tutti perfettamente che “le ipotesi" a riguardo del trasporto umano dei principi Angeli sono “false”, ma continuano ancora a proporle, e ingannano “coscientemente” l'intera cristianità, abusando anche dell'utilizzo di Radio Maria. Non ci sono più scuse davanti a Dio e all’opinione pubblica, quando “la verità” è stata mostrata e dimostrata in tutti i modi possibili, o comunque “è stato reso possibile” “dimostrarla”, ma la si vuole ancora “misconoscere” e “negare”, e “coscientemente”.
Potrà leggere nel mio Sito sopraindicato anche le sintetiche “dimostrazioni scientifiche” del Prof. Emanuele Mor, già Docente di Elettrochimica all'Università di Genova, il quale usò – al riguardo - parole severissime. Egli scrisse, tra l'altro: “Le prove scientifiche vengono ignorate o per incompetenza o volutamente trascurate… Gli studiosi della “questione lauretana”, ritenendo razionalmente impossibile che una casa venga traslata in modo soprannaturale, come la montagna del Vangelo, preferiscono la tesi del trasporto materiale, anche se manca ogni documentazione al riguardo. Non è forse la peggiore forma di apostasia e un comportamento opposto a quello che Gesù vorrebbe da noi: limitare col nostro razionalismo le possibilità di Dio? L'orgoglio dell'uomo decaduto nel suo nuovo attacco a Dio non ammette che il soprannaturale vada oltre quello che egli giudica possibile! E' un peccato mostruoso nei riguardi della divinità! Signore, perdona! Spirito di Verità, illuminaci! (Prof. Emanuele Mor, Docente di Elettrochimica all'Università di Genova).
Giunti a questo punto della “questione lauretana” non ci resta che pregare, soprattutto perché il Santo Padre intervenga al più presto d'autorità. Come abbiamo già constatato in questi primi mesi di pontificato, Benedetto XVI non ha certamente paura di parlare con chiarezza, per far ripristinare la verità e la disciplina, anche a riguardo dei tanti rinnegamenti attuati all'interno della Chiesa negli ultimi decenni post-conciliari.
Anche negli scorsi giorni ho inviato al Santo Padre altre documentazioni ancor più “probative”, riguardo proprio alla “miracolosità” della traslazione, e non ho alcun dubbio che “nel momento propizio” egli interverrà d'autorità nella stessa Basilica Lauretana.
Noi preghiamo anche per “la conversione” degli operatori della Basilica Lauretana, perché diventino anch'essi “partecipi” del ripristino della verità e si possa tornare tutti insieme a PROCLAMARE e a DIFENDERE una autentica gloria della Chiesa Cattolica e una delle opere miracolose più grandi operate da Dio e dalla Vergine Maria nell'intera Storia della Chiesa.
Se di tutte queste cose vuole avere anche maggiori delucidazioni "a voce" mi telefoni pure quando vuole, ai numeri sottoindicati. Sarò lieto di renderla maggiormente “compartecipe” di quanto si sta facendo a riguardo della “questione lauretana”.
Contraccambiando di cuore gli auguri di un Santo Natale e di un lieto Anno Nuovo, nel Signore, La saluto con la più viva cordialità ed amicizia.
La Vergine Immacolata Lauretana ci benedica.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332
VISITA IL NUOVO SITO TELEVISIVO
LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’
Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto
Sede: PARMA - Via Verdi, n.3 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Cell. 340.7190085 - Cell. 338.8702045
Sedi Distaccate: ANCONA - Via Maggini, 230 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332
FIRENZE - Via Vecchia Bolognese, 321 – Tel./Facs. 055.400707 – Cell. 349.2101400
Posta Elettronica: lucedicristo@lavocecattolica.it – Sito Internet: www.lavocecattolica.it
Codice Fiscale 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101
LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
LE FINALITA' DELL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"
LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E L'ESERCIZIO DELLA CARITA'
LETTURA LITURGICA E PROGRAMMATICA DELL'ASSOCIAZIONE (del 28 dicembre 2006, Santi Innocenti)
Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo (1^Gv.1,5-10;2,1-2)
Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO E' LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Gesù Cristo ha detto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINERA' NELLE TENEBRE, MA AVRA' LA LUCE DELLA VITA" (Gv.8,12). Su queste parole del Vangelo è nata l’Associazione denominata “LUCE DI CRISTO”. L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di perseguire finalità di solidarietà sociale verso i bambini non nati, l’infanzia abbandonata, gli anziani e chiunque versi in stato di disagio, di povertà e di bisogno. Per la realizzazione dei propri scopi sociali l’Associazione si avvale di ogni strumento legittimo e lecito e si propone, in particolare, di procedere ad adozioni a distanza, di prestare assistenza presso i centri infantili e per anziani, di acquistare generi di prima necessità, indumenti, e tutto quanto, secondo la necessità del momento, occorra a soddisfare le esigenze di chi si trovi in stato di bisogno. Inoltre l’Associazione si propone lo scopo di organizzare, partecipare e intervenire in qualsiasi evento pubblico (culturale, politico, storico, artistico e religioso) ai fini della difesa, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della Carità e della Fede e Morale Cristiana (cfr. 1^Cor,13,1-3; Gc.2,14-26).
Nella prospettiva del profetizzato “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, l’Associazione "Luce di Cristo" è nata ed è stata posta sotto il patrocinio dell’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto, con cui - quale “reliquia miracolosa” e “luogo dell’Incarnazione” - la Vergine Maria ha operato nei due millenni passati la propagazione e la difesa della cristianità: prima in Oriente, da Nazareth, e poi in Occidente, da Loreto.
L'Associazione intende unire, con un'unica azione comune, singole persone e anche associazioni già costituite, che sentono la necessità di rispondere all’appello del Santo Padre per una “nuova evangelizzazione” dell’Europa, al fine di ripristinarne le Radici Cristiane. Infatti solo stando uniti possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente.
Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», potrebbe sentire una specie di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti talvolta di lotte religiose. Non si tratta di questo: si tratta semplicemente di essere realisti. Se ci sono uomini e gruppi che sistematicamente, con mezzi molto potenti, attaccano la Fede e la Morale Cristiana, in pubblico e in privato, cercando di sradicarle dal cuore della gente, è logico e doveroso che un vero cristiano debba adoperarsi per difenderle e per diffonderle, così come ci ha insegnato Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt.5,14-15).
Se Cristo oggi ci domandasse, come all’Apostolo Pietro: “Mi ami tu?” (Gv.21,15), voi cosa rispondereste?... Perciò, se il vostro cuore batte con quello di Cristo e le vostre convinzioni corrispondono alle nostre, UNIAMOCI, per diventare UNA VOCE FORTE nel difendere le nostre Radici Cristiane e tornare a diffondere la nostra Fede, intervenendo con convinzione in qualsiasi evento pubblico e privato, usando doverosamente, a tale scopo, tutti i mezzi possibili, legittimi e leciti. In tale modo si offrirà al nostro Salvatore Gesù Cristo un contributo, anche se piccolo e umile, per il perseguimento della Salvezza Eterna delle anime di tanti uomini.
Perciò dopo aver letto questo messaggio di presentazione, se vorrete comunicare con l’Associazione “LUCE DI CRISTO” per associarvi, od avere ulteriori chiarimenti, contattateci al numero 071.83552 o al cellulare 339.6424332 o 340.7190085 o 338.8702045. Facsimile dell’Associazione è il numero 071.83552; la Posta Elettronica è: lucedicristo@lavocecattolica.it Il Conto Corrente Postale per le offerte e l’adesione all’Associazione è il n°78026101. Ogni altra informazione utile per aderire all’Associazione la trovi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it o all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm
LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
(Catechismo Chiesa Cattolica, n.811-870.)
La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,
e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine (1^Cor.13,4-8)
LUCE E GRAZIA CONCEDI, O SIGNORE, A QUANTI PER CERCARE TE VERRANNO A NOI
PER INFORMAZIONI E ADESIONI ALL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"
Codice Fiscale 92139970344 - Conto Corrente Postale n°78026101
* Sede di PARMA: Via Verdi, 3 - 43100 PARMA - Cell. 340.7190085 (Tatiana) - Cell. 338.8702045 (Fiorenzo)
* Sede di ANCONA: Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - (Prof. Giorgio Nicolini) - Tel./Facs. 071.83552 - Cell. 339.6424332
* Sede di FIRENZE: Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE - (Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo) - Tel./Facs. 055.400707
Nuova Iork, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).
GIOVANNI PAOLO II
(Roma, sabato 8 dicembre 2001)
NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO
Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO
«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
SOTTO LA TUA PROTEZIONE
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982).
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
Messaggio da Mediugorie del 25 luglio 2007, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
Cari figli, oggi, nel giorno del patrono della vostra parrocchia, vi invito ad imitare la vita dei santi. Che essi vi siano di esempio e di stimolo alla vita di santità. Che la preghiera sia per voi come l’aria che respirate e non un peso. Figlioli, Dio vi rivelerà il suo amore e voi sperimenterete la gioia di essere miei prediletti. Dio vi benedirà e vi darà l’abbondanza della grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Come conservare la purezza?
Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.
La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...
La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.
È libero colui che è capace di resistere, di lottare.
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti
(Martin Luther King)
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)
Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet
www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm
www.lavocecattolica.it/lettera27luglio2007.htm
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie
Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto e sino a Loreto. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona-Loreto con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.
Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione? Card. Joseph Ratzinger
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«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino… (Ez.2,3-5).
Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare (Sir.15,14-20).
PER SOSTENERE
“LA VOCE CATTOLICA” e “TELE MARIA”
LA VERIDICITA' STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Libro di 100 pagine di robusta carta patinata, tutte a colori e tutte illustrate, con elegante grafica adatta anche per bambini, illustrante - con prove documentali del tutto inedite - la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. Il libro contiene anche il testo della “benedizione” di Giovanni Paolo II, spedita in data 11 gennaio 2005 all’autore del libro dal “santo” Pontefice - E' disponibile anche la videocassetta o il DVD: “LA VERITA' DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI”, esposte dal Prof. Giorgio Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute, "... affinché per l'incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso..." (Beato Giovanni Battista Spagnoli - detto "il Mantovano" - sulla "miracolosa traslazione")
Per ricevere il libro o il DVD sulle "MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH" bisogna farne richiesta al Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - Italia – Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile: 071.83552 - Codice Fiscale: NCL GRG 51A18 A271P - Partita IVA: 02231420429 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it – Siti della Rete Internet: www.lavocecattolica.it – www.operadellavita.it – www.telemaria.it - Per le richieste del libro o del DVD per corrispondenza, a mezzo Pacco Postale, si può dare la propria offerta mediante un versamento da farsi nei Conti Correnti sotto indicati intestati a: Nicolini Giorgio – Via Maggini, 230 – 60127 Ancona
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del materiale didattico proposto e dei servizi di apostolato offerti attraverso Internet
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1) Libro: LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO (euro 10,00)
2) Videocassetta o DVD: LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA (esposte dal Prof. Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute) (60 minuti) (euro 10,00)
3) Videocassetta o DVD: LA VITA DI SANTA GIANNA BERETTA MOLLA (la vita della Santa raccontata dal Vescovo Mons. Serafino Spreafico, che ha portato a compimento la causa di canonizzazione e amico di famiglia della Santa) (120 minuti) (euro 10,00)
4) Libro: I MISTERI DEL SANTO ROSARIO MEDITATI ALLA LUCE DEGLI INSEGNAMENTI DI SAN PIO DA PIETRELCINA (con Prefazione di Mons. Angelo Comastri; autori: Mons. Serafino Spreafico, Prof. Giorgio Nicolini, Don Paolo Medici) (euro 10,00)
5) Libro: L’ANGELO DI ANCONA (la vita del Beato Gabriele Ferretti, ascendente del Papa Beato Pio IX e Compatrono di Ancona) (euro 10,00)
6) Videocassetta o DVD: LA VITA DEL BEATO GABRIELE FERRETTI (ascendente del Papa Beato Pio IX e Compatrono di Ancona) (60 minuti) (euro 10,00)
7) Libro o audiocassetta: VI SCRIVERO’ DAL PARADISO (vita della Serva di Dio Santina Campana) (euro 10,00)
8) DVD: IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE (90 minuti), diviso per nuclei tematici, contenente il filmato IL GRIDO SILENZIOSO (euro 10,00) – Per ricevere questo DVD e diffonderlo gratuitamente leggi le istruzioni all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/proposta.htm
9) Videocassetta: IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE (90 minuti), contenente anche il filmato IL GRIDO SILENZIOSO (euro 10,00) - Per ricevere questo DVD e diffonderlo gratuitamente leggi le istruzioni all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/proposta.htm
10) DVD o CD-ROM: contenente il filmato IL GRIDO SILENZIOSO e tutti i testi pubblicati nel Sito del "Movimento con Cristo per la Vita" - Cfr. www.operadellavita.it (euro 10,00)
11) DVD contenente tutti i testi pubblicati nel Sito Internet www.operadellavita.it (euro 10,00)
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Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.
LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO
Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà. Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare. Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.
Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.
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