Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà.
E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni.
Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti.
Verità dolce, ma intatta, inviolata.
(Beato Pio IX)
LETTERA INFORMATIVA n°96
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
SAN BENEDETTO, PATRONO D’EUROPA
NEL RICORDO DELL’OFFERTA DELLA VITA DI UNA MAMMA
PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE DELL’EUROPA
L’APPELLO DI UN SACERDOTE DI PALERMO PER UN AIUTO URGENTE
COME VENGONO UTILIZZATI I FONDI DELL’8 per mille NELLE DIOCESI D’ITALIA?...
Il messaggio che la Madonna ha dato a Mirjana, a Mediugorie, nell'apparizione del 2 luglio: “Cari figli ! Nel grande amore di Dio oggi vengo a voi per condurvi sulla via dell'umiltà e della mitezza. Prima stazione su questa via, figli miei, è la confessione. Rinunciate al vostro orgoglio e inginocchiatevi davanti al mio Figlio. Comprendete, figli miei, che non avete niente e non potete niente. L'unica cosa vostra e quello che possedete è il peccato. Purificatevi e accettate la mitezza e l'umiltà. Mio Figlio avrebbe potuto vincere con la forza, ma ha scelto la mitezza, l'umiltà e l'amore. Seguite mio Figlio e datemi le vostre mani, affinché insieme saliamo sul monte e vinciamo. Vi ringrazio”.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Mercoledì, 11 luglio 2007
SAN BENEDETTO, Patrono d’Europa
Venerdì, 10 luglio 2013
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2007: 2013° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
VENERDI’, 2 MARZO 2007 = DOMENICA, 1° MARZO 2013
INIZIO ANNO 2013
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).
Questa Lettera Informativa ti viene inviata con i testi a colori. Queste pagine a colori si possono trasformare in modo autonomo in una lettura in bianco e nero.
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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA, di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona
e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile 071.83552 – Conto Corrente Postale 13117056
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TOTUS TUUS EGO SUM
Non lo sai forse? Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dá forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi (Is.40,28-31)
LA SANTA CASA DI GIUSEPPE E DI MARIA: ARCA DELLA NUOVA ALLEANZA
TELE MARIA
PATRONO SAN GABRIELE ARCANGELO
(Decreto di Pio XII, Enc. Miranda Prorsus)
L'uomo, infatti, per esigenza della sua stessa natura, fin dal mattino della sua esistenza prese a comunicare agli altri i suoi beni spirituali per mezzo di segni, che mutuati dalle cose sensibili, egli si è ingegnato di sempre più perfezionare. Tutti questi mezzi di comunicazione, dagli ideogrammi e dai segni grafici dell'età più remota fino ai ritrovati tecnici moderni, devono essere indirizzati all'eccelso fine di rendere l'uomo, anche in questo campo, quasi dispensatore di Dio. Perciò, affinché l'attuazione di questo provvidenziale piano divino riesca più sicura ed efficace nell'umanità, in virtù della nostra autorità apostolica, con apposito Breve dichiarammo San Gabriele Arcangelo, "che ha portato al genere umano... il tanto desiderato annunzio di Redenzione", patrono celeste presso Dio di quei mezzi che consentono agli uomini di inviare in un istante, per mezzo dell'elettricità, messaggi scritti ad assenti, parlare fra loro da luoghi molto distanti, trasmettersi notizie attraverso le onde dell'etere e vedere presenti sullo schermo cose ed avvenimenti lontani. Con la designazione di questo celeste patrono intendevamo richiamare l'attenzione sulla nobiltà della loro vocazione a quanti hanno nelle mani i benefici strumenti che permettono di diffondere nel mondo gli inestimabili tesori di Dio, come semi buoni, destinati a portare i frutti della verità e del bene.
TELE MARIA
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET
TELE MARIA è una nuova Emittente Televisiva Cattolica in Internet nata dall’ispirazione di Maria
Trasmette programmi secondo le indicazioni dell’esortazione di San Paolo apostolo ai cristiani: "FRATELLI, TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, QUELLO CHE E' VIRTU' E MERITA LODE, TUTTO QUESTO SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI" (cfr. Fil.4,8).
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete» (Gv.21,6)
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie. Oggi, come mai nel passato, l'umanità è a un "bivio"... (della "vita" e della "morte")... (Giovanni Paolo II, 8 ottobre 2000) (Gv.13,34)
Vi è una lotta perenne tra due città o regni: da un lato la città di Dio e dall’altro lato la città di Satana. Queste due città non sono mai nettamente distinguibili durante la storia umana. Nessun periodo storico né nessuna istituzione sono dominanti esclusivamente dall’una o dall’altra città; esse sono mescolate fino alla fine dei tempi. Alla fine del mondo, con la resurrezione dei morti ed il giudizio finale, sarà chiaro per tutti a quale città abbiamo aderito, se a quella celeste o a quella di Satana. Nel presente l’uomo può cercare di intuirlo solo se interroga se stesso con sincerità ed invoca l’aiuto dello Spirito (Sant’Agostino, La Città di Dio)
Agorà dei Giovani Europei a Loreto
CON MARIA, MISTICA “CITTA’ DI DIO”,
Cfr. Indirizzo Internet: http://medjugorje.altervista.org/doc/vita_di_gesu_e_maria//mistica_citta/1-15.html
IN DIALOGO CON GESÙ
Maria, Madre del
sì,
tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a
Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella
nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perchè la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna
di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a
levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a
tutti il Suo amore.
Benedetto XVI
Cfr. Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE
IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA
Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!"
(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)
Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà. E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni. Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti. Verità dolce, ma intatta, inviolata. (Beato Pio IX)
(Genesi 3,15)
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era LA LUCE degli uomini; LA LUCE splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta (Gv.1,1-5)
ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’
Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto
IN HOC SIGNO VINCES
Ho pensato che questi angeli possono volare
perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto
Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali
LA DISSACRAZIONE LAURETANA DELLA SANTA CASA E DEI LUOGHI DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
LA DISTRUZIONE DELLA SANTA CASA PREPARA LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E DELLA VITA
Il tentativo è quello di sradicare completamente la tradizione cristiana dal cuore del nostro popolo e dalla vita della nostra società distruggendo, talora anche fisicamente, i segni della tradizione cristiana (Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino)
La famiglia, fondata sul matrimonio, è un'istituzione naturale insostituibile ed elemento fondamentale del bene comune di ogni società. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza, non rispettandone l’identità e stravolgendone i compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili” (Giovanni Paolo II, 20 novembre 2004).
MARIA, MADRE DEI GIOVANI
La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito.
Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì.
(Gen.24,16)
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc.1,26-28)…
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l'angelo partì da lei. (Lc.1,38)
MARIA DI NAZARETH, MISTICA CITTA’ DI DIO, MADRE DI TUTTI I VIVENTI:
LA BELLEZZA CHE SALVERA’ IL MONDO
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore,
senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine”
(Qoèlet 3,11)
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie. Oggi, come mai nel passato, l'umanità è a un "bivio"... (della "vita" e della "morte")... (Giovanni Paolo II, 8 ottobre 2000)
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
IN PREPARAZIONE DEL 713° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA
(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2007)
IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO
(Mc.1,15)
E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)
IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO
GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI
ALLA VIGILIA DEL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI EUROPEI”
CHE AVRA’ LUOGO A LORETO L’1-2 SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
SALMO 26
Signore, fammi giustizia: nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare. Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente. La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi. Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori. Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi. Lavo nell'innocenza le mie mani e giro attorno al tuo altare, Signore, per far risuonare voci di lode e per narrare tutte le tue meraviglie. Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria. Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita, perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali. Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia. Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore.
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
SE SARETE QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...
Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
E IL VERBO
“il più bello tra i figli dell'uomo” (Sal.44/45,3)
Si fece carne
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)
Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".
(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.
LETTERA INFORMATIVA n°96
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
SAN BENEDETTO, PATRONO D’EUROPA
NEL RICORDO DELL’OFFERTA DELLA VITA DI UNA MAMMA
PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE DELL’EUROPA
L’appello di un sacerdote di Palermo
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Mercoledì, 11 luglio 2007
SAN BENEDETTO, Patrono d’Europa
LETTURA BIBLICA
Dalla Prima Lettera ai Corinti (9,1-27)
Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore. Questa è la mia difesa contro quelli che mi accusano. Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare? E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge? Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così. Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dá pensiero dei buoi? Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza. Se noi abbiamo seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali? Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo. Non sapete che coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro che attendono all'altare hanno parte dell'altare? Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo. Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto! Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
L’APPELLO DI UN SACERDOTE DI PALERMO
AL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER UN AIUTO URGENTE
COME VENGONO UTILIZZATI I FONDI DELL’8 per mille NELLE DIOCESI D’ITALIA
QUANDO LI SI UTILIZZA PER SCOPI “IGNOTI” O “INUTILI”
E NON AIUTANDO NEPPURE I SACERDOTI E GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE
CHE SONO NEL BISOGNO ESTREMO
E CHE LAVORANO SINCERAMENTE PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA SALVEZZA DELLE ANIME?...
“Iddio mi conceda di parlare secondo quello che penso e di pensare in modo degno dei beni dati,
poiché egli è la guida della Sapienza e il correttore dei saggi”.
(Sapienza di Salomone 7,15)
Palermo, 20 giugno 2007
Ill.mo Signor Presidente,
dell’Associazione “LUCE DI CRISTO”,
è col cuore in mano che mi accingo a scrivere queste righe, sicuramente per me umilianti e vergognose e forse anche inutili. Spero solo che tocchino il cuore di chi le leggerà, sempreché qualcuno lo faccia. Chiedo perdono fin da ora, per il disturbo. Il tono un po’ confidenziale nasce da quella convinzione di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli.
Non è facile a 54 anni, di cui 24 di sacerdozio, accettare di essere un fallito e un mendicante che bussa a tante porte per tendere la mano a chiedere l’elemosina, eppure…
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, ma le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è anche più di questo!
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E si potrebbero anche fare rivelazioni che ci costano, per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che è stato detto, senza capire perché ci sembrava tanto importante da piangere mentre le si diceva. E questa è la cosa peggiore! Quando il segreto rimane chiuso dentro, non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che voglia e sappia ascoltare.
Ho cercato per anni un orecchio disposto ad ascoltarmi, all’interno delle istituzioni ecclesiastiche, ma dopo quasi sette anni di ricerche infruttuose, sono costretto ad arrendermi. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nessuno mi ha creduto, nessuno mi ha aiutato!
“La verità vi farà liberi” (Gv.8,32), leggiamo nel Vangelo, che predichiamo. Eppure, dopo sette anni quasi che cerco, specialmente nell’ambiente ecclesiastico e religioso, un orecchio disponibile ad ascoltare, gridando la verità, i miei sforzi inutili mi convincono che molti preferiscono non conoscerla. Infatti alla verità si preferisce l’apparenza: è incredibile, ma proprio noi che predichiamo un Vangelo di Amore e di Liberazione, lo facciamo puntando il dito piuttosto che tendendo la mano.
Le reazioni, infatti, nel corso di questi ultimi anni, alle mie richieste d’aiuto sono state di incredulità. Tanto che alcune suore di Brescia, ad esempio, hanno avvisato i carabinieri, che hanno svolto regolari indagini.
Altri hanno chiamato la Curia di Palermo o la Curia di Locri, dalla quale ancora dipendo ecclesiasticamente, sebbene abiti ormai da sette anni a Palermo, a seguito di una grave malattia che ha colpito mia madre, e dove ho presentato regolare domanda di incardinazione, ancora in attesa di una risposta.
Ebbene chi ha chiamato si è sentito rispondere che loro mi hanno sempre aiutato. Ma d’altra parte cosa avrebbero dovuto rispondere? A nessuno piace ammettere le proprie responsabilità.
Altri ancora mi hanno telefonato o scritto, dimostrando a parole la loro solidarietà, ma poi sono scomparsi, rendendosi irreperibili.
Tanti mi hanno garantito preghiere: purtroppo, con le preghiere non sono riuscito a togliere alcun debito, provocati da oltre due anni vissuti senza alcuna entrata.
Altri, e sono la maggior parte, hanno preferito ignorarmi. Bontà loro!
L’indifferenza, la mancanza di quella pietas e carità cristiana è la cosa peggiore che sto sperimentando in questi lunghi anni vissuti con l’incubo della solitudine e dell’incomprensione. Subisco l’ingiustizia di false accuse senza potermi neanche difendere, perché accusato, giudicato e condannato a mia insaputa. Ne sto subendo tutte le conseguenze a livello psicologico; per questo avrei voluto denunciare il mio grave disagio. Sono senza alcun incarico ormai da sette anni e trascorro così inutilmente le mie giornate, subendo un forte danno biologico e psicologico.
Per oltre due anni sono rimasto senza alcun mezzo di sostentamento; infatti, a seguito della malattia di mia madre, ho dovuto lasciare il mio ultimo incarico di cappellano sulle navi e fermarmi a Palermo per poter restare vicino a mia madre. Per andare avanti in questi due anni ho dovuto contrarre debiti con le uniche persone che non chiedono garanzie, né garanti, ma i cui interessi diventano micidiali.
Nel 2002 finalmente sono stato reinserito nel Sistema Sostentamento Clero, per un’indennità pari a 700 euro circa. A questo punto per pagare i primi debiti, ne ho dovuto contrarre altri presso alcune finanziarie, finché ultimamente la situazione è esplosa.
Perché a questo punto un ulteriore inutile scritto da parte mia? Forse spero, forse mi illudo! Non è facile compiere gesti estremi ed eclatanti… L’ultima mia indennità integrativa di aprile, è stata pari a 590 euro, con i quali provvedere a tutte le spese: affitto (400 euro), bollette e viveri, oltre che a ripianare i debiti in passato contratti. Ciò con buona pace e tante belle parole di tutti coloro che sono a conoscenza di questa situazione disastrosa.
Affido allo Spirito Santo questo mio scritto, perché possa ispirare chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi a compiere un gesto d’amore e di carità, che il mondo religioso in questi anni mi ha sempre negato, ignorandomi.
Non resta che inviare un sincero e devoto saluto in Cristo, nostro fratello.
Sac. Francesco Lo Gerfo
Via Libertà, 165 - 90143 Palermo
Tel. 091.348840 – Cell. 349.6411511
Posta Elettronica: francescologerfo@alice.it
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P. S. - Qualora le scarne notizie non fossero sufficienti per comprendere appieno la situazione, sono disponibile a tutte le chiarificazioni necessarie.
SAN BENEDETTO,
PADRE DELL’EUROPA
Pio XII - Omelia a San Paolo-Fuori-le-Mura, 18 settembre 1947
ORA ET LABORA
San benedetto è il padre dell’Europa. Quando l’Impero romano è crollato, consumato dalla vecchiaia e dai vizi, e i barbari si sono lanciati sulle sue province, quell’uomo, che è stato chiamato “l’ultimo dei grandi Romani” (secondo l’espressione di Tertulliano), unendo allo stesso tempo la romanità e il Vangelo, ha attinto a queste due fonti il soccorso e la forza per unire efficacemente i popoli di Europa sotto il vessillo e l’autorità di Cristo... Infatti dal mare Baltico al mare Mediterraneo, dall’oceano Atlantico alle piane della Polonia, legioni di monaci benedettini si sono diffusi, rendendo mansuete le nazioni ribelli e selvagge con la croce, i libri e l’aratro.
“Prega e lavora”: questa massima dei benedettini non contiene forse, nella sua brevità maestosa, ciò che è la legge principale dell’umanità e della sua regola di vita?... Pregare, è un precetto divino, come pure lavorare: dobbiamo adempiere l’uno e l’altro per la gloria di Dio e il perfezionamento dei nostri spiriti e dei nostri corpi... Ora [l’indomani della seconda guerra mondiale], l’Europa geme sotto le calamità e le miserie che ha subìte... In mezzo a questa tempesta che fa cadere l’Europa nel disastro e nella sventura, non è inopportuno né inutile ricordare che delle forze interiori potenti, una lunga eccellenza di civilizzazione... si erano stabilite in Europa come su un fondamento di una grande solidità.
IL RICORDO DELL’OFFERTA DELLA VITA DI UNA MAMMA
PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE DELL’EUROPA
NEL 2° ANNIVERSARIO
(11 LUGLIO 2005-11 LUGLIO 2007)
Testo visionabile all’indirizzo Internet
www.lavocecattolica.it/dedica.sito.htm
DALLA LETTERA “SCRITTA” ALLA MAMMA DI GESU’
NELL’ULTIMO GIORNO DELLA MIA MAMMA TERRENA
(10 luglio 2005, ore 23.05)
O dolcissima Mamma di Gesù, stamane mi hai donato l’ultima gioia della Santa Messa celebrata proprio per il papà e la mamma, in Parrocchia, non programmata e non pensabile in gennaio per questa circostanza. E mi hai dato anche la gioia, verso le ore 13.00, di trovarmi da solo con la mia mamma, ormai in coma. Ma nel recitarle accanto la Comunione Spirituale ella ha subito riaperto i suoi occhi limpidi e lucidi e mi ha guardato con amorevolezza. Poi si è sforzata di seguire con la mente le preghiere che recitavo accanto a lei. Dopo le preghiere si è come addormentata ed è entrata nel coma definitivo e in questo momento la sua bella anima è ormai prossima a lasciare questa terra… Domani è la Festa di San Benedetto, Patrono d’Europa, e volentieri ti offro la vita della mia mamma per ottenere la grazia della rievangelizzazione dell’Europa. A San Benedetto affido la sua anima e ti chiedo di accoglierla nel tuo Cuore Immacolato, pura da ogni colpa e da ogni pena e di poterla far entrare in Paradiso subito, senza passare per il Purgatorio. Il tuo Santo Scapolare che indossa la protegga fino all’ultimo respiro nel tuo manto materno. Dona, dolce Mamma di Gesù, la Vita Eterna alla mia dolcissima mamma terrena.
Il tuo umile figlio
TOTUS TUUS EGO SUM
LA MIA MAMMA E’ SPIRATA CIRCA TRE ORE DOPO, ALLE ORE 02.35 DELL’11 LUGLIO 2005
FESTA DI SAN BENEDETTO, PATRONO D’EUROPA
Ancona
Lunedì, 11 luglio 2005
San Benedetto, Patrono d'Europa
Grazie, mamma!
Benedetto il tuo nome in eterno!
«Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente».
La veste di lino sono le
opere giuste dei santi.
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle
nozze dell'Agnello!»
(Ap.19,6-9)
Alle ore 02.35 di lunedì 11 luglio 2005 la mia mamma, di nome Elisa e dal cuore dolcissimo, dopo una vita di esemplare vedovanza, condotta nella totale dedizione ai figli ed al prossimo, ha reso la sua bella anima a Dio, dopo aver vissuto con fede, pazienza e rassegnazione gli ultimi anni di martirio del suo corpo gravemente ammalato.
Ella, il 2 febbraio 2000, durante l'Anno Santo, nel giorno della Festa della Presentazione di Gesù Bambino al Tempio, dovendo subire proprio in quel giorno l'amputazione della gamba sinistra, accettò di offrire quel sacrificio per la conversione dei peccatori e in suffragio delle anime del Purgatorio, così come Maria offrì Gesù Bambino al Tempio per la salvezza degli uomini. Vivendo per oltre cinque anni tra immense sofferenze fisiche, tra letto e carrozzina, tra innumerevoli ricoveri ospedalieri ed interventi chirurgici ella ha rinnovato sempre tale offerta, specie nella Comunione Eucaristica quasi Quotidiana.
Ottenuto il 28 marzo scorso il dono di poter raggiungere, nella gioia della famiglia e dei suoi numerosi figli, i suoi 90 anni, con un particolare permesso del Vescovo per quella circostanza, potei ottenere di farle il dono di poter far celebrare la Santa Messa in casa, dal Parroco, in ringraziamento del raggiungimento di quel “dono” dei suoi 90 anni.
Ma subito, circa 36 ore dopo, ottenuta dal Signore quell'ultima gioia spirituale e familiare, è entrata nella sua crisi più grave ed irreversibile, che si è andata sempre più acuendo, fino a questi ultimi giorni, ove pur in uno stato di "pre-coma" ho potuto portarle un'ultima Comunione sabato scorso 9 luglio, con il rinnovo cosciente della sua offerta, riuscendo anche ad esprimere in un modo particolare tutte le sue benedizioni che donava a tutti e tutte coloro che l'avevano assistita ed aiutata in ogni modo, materiale e spirituale.
Spesso, per darle forza nei momenti più difficili, ricordavo alla mia mamma la “santa morte” che fece mio padre, di nome Augusto, che pure visse gli ultimi quattro anni spesso in Ospedale, patendo molteplici interventi chirurgici a causa di un tumore maligno. Quando non ci fu più nulla da fare, venne rimandato a casa. Il 31 gennaio 1960 (aveva solo 50 anni) volle essere portato con la carrozzina nella Santa Casa di Loreto. A sera, tornando a casa, disse a mia madre: “Io non ho chiesto alla Madonna la guarigione, ma che Dio facesse ciò che era meglio per me”. Il giorno dopo fece chiamare il Parroco, si confessò, si comunicò, si fece dare l’Estrema Unzione, ripetendo tutte le preghiere con il sacerdote, poi – attorniato dai parenti – d’improvviso sollevò il suo volto verso l’alto, come se vedesse “Qualcuno”, a cui disse: “Signore, fammeli vedere dal Cielo questi miei figli”: e subito spirò con un ineffabile ed indimenticabile sorriso.
Anche la mia mamma ha vissuto i suoi ultimi giorni con le stesse disposizioni, accogliendo, infine, il Signore, l'offerta fattagli della restituzione della vita da lui donata alla mia mamma proprio per l'11 luglio, il giorno della Festa di San Benedetto, Patrono d'Europa, per dare modo al Signore, con quest'ultima offerta, di poter elargire un piccolo apporto di "grazia" in più per l'avvio della "ri-evangelizzazione" dell'Europa, secondo il progetto del Santo Padre Benedetto XVI.
La sua bella anima è spirata nella pace, dopo aver ricevuto tutti i Sacramenti, aver fatto nella vita sempre i Primi Venerdì del Mese, i Primi Sabati del Mese, e avere sempre indossato ed essere infine spirata con il Santo Scapolare della Vergine del Carmelo (a cui è legato "il Privilegio Sabatino", di cui ella ha usufruito il successivo16 luglio, proprio nella provvidenziale coincidenza della Festa della Vergine del Carmelo), unitamente alla recita di tanti, per lei e accanto a lei, della Coroncina della Divina Misericordia, per accompagnarla all'incontro definitivo con il Signore Gesù e la Vergine Immacolata, da lei tanto amati e serviti nella vita, e a ricongiungersi per l'eternità con il suo sposo terreno Augusto ed il suo bambino primogenito Leonardo, salito in Paradiso a soli sei mesi di età.
Il suo bel volto, rimasto sempre senza una ruga, dopo la morte è apparso sorprendentemente ringiovanito, ed è rimasto esposto con una espressione composta, con una gravità soave e serena, con un soffuso sorriso, quasi la sua bocca fosse sempre in procinto di riaprirsi ancora a parlare e a donare le sue parole amabili di pace e di conforto, elargiti a tutti coloro che aveva incontrato e beneficato nella vita.
Di fronte al mistero della morte San Paolo ci ricorda e ci conforta: "Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione... Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui" (Rom.6,4-5.8-9).
Nella vicinanza dell'incontro definitivo con Dio nella Vita Eterna ricordavo spesso alla mia mamma questo "mistero" della nostra risurrezione futura, secondo come insegna San Paolo: "Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?»... Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale. Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo (Gesù Cristo) divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo... E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste... Ecco io vi annunzio un mistero: ... tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. E' necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità... Siano rese grazie a Dio che ci dá la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore" (1^Cor.15,35.42-58).
Ringrazio, con questo umile mezzo di Internet - non potendo farlo personalmente - quanti hanno scritto o telefonato nei mesi e nei giorni passati assicurando le loro preghiere per accompagnare l'incontro definitivo dell'anima immortale della mia mamma con il suo Creatore e Padre e con il nostro Salvatore Gesù e la Vergine Immacolata. A tutti gli iscritti che ricevono "LA VOCE" un "grazie di cuore" e il ricordo vivo nella preghiera al Signore.
Personalmente voglio anche rendere partecipi quanti ricevono questi "testi" di una misteriosa gioia spirituale che ho provato nel giorno della sua dipartita, nel sentire anche più viva nell'intimo la presenza di colei che mi aveva donato la vita e tutta la sua dedizione, e che - dopo Dio - più ho amato nella vita: perché ora la sento "realmente" ancora più vicina, nella "verità della Comunione dei Santi", ove il suo amore materno ora non conosce più confini e si dilata nella Luce Infinita di Dio e ove ora può avere il dono della conoscenza e di pregare per tutti quanti ha amato e l'hanno amata nella vita ed anche hanno pregato per lei, anche se sconosciuti, anche attraverso Internet.
Sia benedetta ogni mamma che accoglie con amore e dedizione ogni vita che sboccia nel suo grembo, che è "TEMPIO DELLA VITA", ove Dio ha infuso in ognuno di noi, per mezzo di ogni mamma, dall'istante del concepimento, un'anima immortale che, dopo il distacco dal corpo, può avere il dono ineffabile di vedere e godere Dio per l'eternità.
Quelle cose che occhio non
vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
(1^Cor.2,9)
Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra,
riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.
(2^Cor.5,1)
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. Ecco sono compiute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio (Ap.21,1-7).
Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce (Col.1,9-12).
Onora
tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre.
Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?
(Sir.7,27-28)
Se tutti gli angeli e tutti i geni del mondo avessero studiato ciò che veramente ti è utile in questa o quella situazione, in questo o quel dolore, in questa tentazione o perdita dolorosa, essi non avrebbero trovato ciò che sarebbe stato più adatto per te di ciò che ti ha colpito. Così la Divina Provvidenza di Dio ha pensato fin dall'inizio di darti questa croce quale prezioso regalo proveniente dal suo cuore. Prima di darla a te, Egli l'ha meditata con il suo occhio onnisciente, l'ha pensata con la sua divina intelligenza, l'ha esaminata con la sua saggia giustizia, l'ha riscaldata con la sua misericordia amorosa. Egli l'ha pesata con le sue due mani, affinché non sia troppo grande di un millimetro né troppo pesante di un milligrammo. Poi l'ha benedetta col suo santo nome, unta con la sua grazia, riempita con la sua consolazione e ancora una volta ha guardato te e il tuo coraggio. Essa viene a te addirittura dal cielo come un richiamo di Dio e come regalo del suo amore misericordioso, affinché tu diventi completamente te stesso e trovi in Dio la sua pienezza (San Francesco di Sales, Dottore della Chiesa)
Leggi all'indirizzo Internet:
www.lavocecattolica.it/anima.htm
L'ESISTENZA DELL'ANIMA SPIRITUALE FIN DALL'ISTANTE DEL CONCEPIMENTO
Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
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IL CASO DEL PROF. NICOLINI ANALOGO AL SACERDOTE DI PALERMO Don Francesco Lo Gerfo
E CHE DURA DA 12 (dodici) ANNI !!!...
UNA DELLE LETTERE INASCOLTATE del Prof. Avv. FRANCESCO DAL POZZO
ALL’ARCIVESCOVO DI ANCONA
Ecc.za Rev.ma
Mons. EDOARDO MENICHELLI
Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo
Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA
Tel. 071.55733 – Facs. 071.2075003
OGGETTO: Un meritorio atto di giustizia.
Firenze, venerdì 16 marzo 2007
Ecc.za Rev.ma,
vorrà scusarmi se torno a scriverLe per perorare la causa dello stimatissimo Prof. Giorgio Nicolini, cui si deve l’indefessa difesa di anni, nonostante le molte incomprensioni e addirittura denigrazioni, volta a far ripristinare la verità della miracolosa origine del Santuario Lauretano, radice e cuore della nostra Fede, e dunque baluardo imprescindibile della Cristianità tutta.
Tale suo instancabile impegno è stato anche preceduto da non pochi anni d’insegnamento ed evangelizzazione a beneficio soprattutto delle generazioni più giovani, attuati sia attraverso l’utilizzo di “mass-media” (stampa, audiovisivi, Internet), nei quali il Prof. Nicolini ha competenza specifica, e sia attraverso un più diretto coinvolgimento dei giovani delle Scuole Superiori della Diocesi di Ancona, ove egli è stato gratificato dall’assai elevato interessamento e dalla partecipazione assai attiva degli studenti, così come anche dall’essere state le sue classi assegnatarie di ben significativi Premi Internazionali.
A tale proposito, e più precisamente, il Prof. Nicolini mi ha documentato l’esperienza da lui avuta di una davvero corale partecipazione ai Concorsi Scolastici, indetti dal Movimento per la Vita Italiano, così da rendere possibile la vincita, nell’Istituto Tecnico Femminile dove insegnava, di un “viaggio-premio” di quattro giorni al Parlamento Europeo di Strasburgo per 6 (sei) alunne (poi da lui personalmente accompagnate) in un anno, e di altre 8 (otto) alunne nell’anno successivo (di cui, però, nonostante la volontà delle vincitrici, una sola di esse poté partire). I temi trattati in quei due Concorsi Scolastici avevano per soggetto, rispettivamente, “LA MERAVIGLIA DELLA VITA UMANA” e “LA FAMIGLIA GIUSTA”.
Data la ricchezza sorprendente di quei lavori di tutte le sue classi – densi di acute trattazioni rivelatrici d’inaspettate ricchezze interiori, nonché di giovanili, limpidi entusiasmi – il Prof. Nicolini decise di raccoglierli, fotocopiati, in due consistenti volumi che ancora conserva, e dei quali gran parte furono a Lei offerti nell’occasione dell’inizio del Suo Ministero Episcopale in Ancona.
Lei sa già sa del lungo calvario che, malgrado tutto questo, il Prof. Nicolini ha conosciuto negli ultimi dodici anni, anche a causa di traversìe familiari assai dolorose, ma, non secondariamente, per essere stato inopinatamente privato dell’insegnamento, senza offerta di un sostitutivo lavoro, così da vedersi privato di qualsivoglia risorsa economica, e quindi della possibilità di una vita appena più umana, decente; e non dovrebbe esserLe difficile indovinare le conseguenze peggiorative di tutto ciò sulle sue già non robuste condizioni fisiche.
A questo riguardo basterà solo ricordare gli eventi che lo hanno riguardato, specialmente negli ultimi due anni, e subito dopo il decesso della sua amata mamma, da lui assistita senza risparmio di forze, così da patirne un’ernia inguinale, operata chirurgicamente il 14.07.2005. Tale intervento chirurgico, però, purtroppo non riuscì bene, provocandogli forti e continue sofferenze e insomma una situazione d’invalidità che avrebbe necessitato di un ulteriore intervento chirurgico riparatore. Se non che questo non si rese poi mai possibile, rimasto com’era il Prof. Nicolini privo di qualsiasi possibilità di assistenza, nonché della sua stessa dimora.
La vita estremamente sofferta nell’ultimo anno, senza casa idonea e senza cure, gli ha così causato con ogni verosimiglianza una seconda e assai dolorosa ernia inguinale, operata il 02.02.2007, con indovinabili nuovi dolorosi postumi e senza alcun aiuto per una minima, confacente assistenza post-operatoria. E comunque un nuovo intervento chirurgico ancor lo attende per rimuovere, possibilmente, gli effetti invalidanti del primo, come detto purtroppo assai mal riuscito.
Nonostante tante e tali vicissitudini di afflizione fisica e morale, che da oltre un decennio hanno duramente provato e tuttora provano tale Studioso, che la Sua Diocesi può ben onorarsi di annoverare tra i suoi più affezionati fedeli, egli non ha mai desistito dallo spendersi in ogni possibile modo soprattutto per salvare dalla profanazione totale della sua verità la Santa Casa di Nazareth, in Loreto e, insieme, il miracolo che l’ha riguardata alla fine del XIII secolo, prima con la sua presenza in Dalmazia, e quindi in Ancona e nel suo entroterra, potendo contare per la propria sussistenza e le indispensabili cure, su nient’altro che un modestissimo, precario e per quanto espostomi persino offensivo sussidio d’invalidità: comunque tanto insufficiente, tale elargizione, da aver addirittura indotto il Prof. Nicolini a chiederLe, come Lei ben ricorderà, un urgente aiuto, dopo la mancata nomina per l’insegnamento anche nel corrente anno scolastico. Appello rimasto, però, purtroppo inascoltato.
Si tratta insomma, con tutto ciò, di una situazione manifestamente iniqua in cui il Prof. Nicolini è venuto a trovarsi, in specie a fronte delle possibilità di cooperazione e lavoro che nella Sua Diocesi si danno e che nel presente momento vieppiù sembra doveroso utilizzare in qualche modo anche a suo beneficio, date le sue competenze culturali, in specie storico-religiose, dalle quali mi pare che tante anime e la Sua stessa Diocesi potrebbero trarre arricchimento non comune, in specie di questi tempi, funestati dal dilagante oscuramento della Fede ch’è sotto gli occhi di noi tutti.
Non mi sembra in proposito inopportuno richiamare, per quanto a Lei ben noto, lo stesso insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica, per il quale “L’accesso al lavoro e alla professione deve essere aperto a tutti, senza ingiusta discriminazione: a uomini e a donne, a chi è in buone condizioni psico-fisiche e ai disabili… In rapporto alle circostanze, la società deve da parte sua aiutare i cittadini a trovare un lavoro e un impiego” (C.C.C. n°2433). E anche: “Il giusto salario è il frutto legittimo del lavoro. Rifiutarlo o non darlo a tempo debito può rappresentare una grave ingiustizia” (n°2434).
Certo, non è qui quantificabile quanto spetterebbe al Prof. Nicolini per tutto il lavoro fino ad oggi fatto – e nelle condizioni in cui ancor a tutt’oggi viene svolto - al servizio della Verità e della Chiesa, e quindi della Sua stessa Diocesi, in specie a mezzo di quello strumento planetario d’informazione che è Internet, con riguardo in particolare alla purtroppo travagliatissima “questione lauretana” che Lei ben conosce.
Questo mi permetto di dirLe, Eccellenza, da semplice fedele, e studioso di Filosofia del Diritto, nel ricordo di un contatto telefonico di cui ancor non moltissimo tempo addietro Lei ebbe ad onorarmi. Ho avuto la buona sorte di conoscere personalmente il Prof. Nicolini e vagliare la solidità dei suoi studi e la conseguente serietà dei suoi contributi: in specie appunto riguardo alla Veridicità storica della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto, come recita il titolo del libro a tal fine e a proprie sole spese da quegli pubblicato circa due anni or sono. Un lavoro denso, rigoroso e ben motivato, oggettivamente, che mi pareva e continua a parermi meritevole di un’attenzione assai migliore da parte delle Autorità Ecclesiastiche, che invece lo hanno pressoché ignorato, quando non persino ostacolato. Vale qui la pena ricordare, in proposito, che sempre il Prof. Nicolini si è dichiarato disponibile ad un confronto, senza che mai a tanto si vedesse invitato, né tampoco sollecitato, nonostante la Benedizione Apostolica per tale lavoro ricevuta l’11 gennaio 2005 dal “santo” Pontefice Giovanni Paolo II! Tutt’al contrario, quel libro è stato invece perfettamente ignorato, e anzi in ogni modo ostacolato, come ben mostra anche la recentissima ingiustizia voluta dal Vescovo di Loreto, di rimuovere il Sito Internet del Prof. Nicolini – www.lavocecattolica.it – dall’appena avviata sua collaborazione con il Sito Televisivo - www.mariatv.it -, così da togliergli, in una, sia l’apostolato via etere della verità sulla Santa Casa, e sia un minimo economico di sussistenza. E tutto questo sono a dirLe, Eccellenza, per il nulla che ai Suoi occhi possa valere, perché anche come semplice fedele molto mi addolora ed inquieta che la Chiesa, in tante occasioni ingiustamente accusata di autoritario dogmatismo e penosa cecità, proprio a tale suo figlio, che di sicuro non spicca tra i suoi peggiori, mai ha accordato la “carità” – ma vorrei piuttosto dire: la “saggezza”… – di un’attenzione e considerazione che, giovando a tanti, proprio alla Chiesa stessa per prima avrebbe giovato!
Detto questo sul piano di una doverosità squisitamente morale, non posso tralasciare di ricordare, non foss’altro che per la completezza di questa, che anche la giurisprudenza ordinaria dello Stato, ha da gran tempo fatta sua la preoccupazione di giustizia circa la più sostanziale tutela del genere di legittima aspettativa che ho detto, e a maggior ragione entro un contesto dove le risorse di sicuro non potrebbero dirsi… manchevoli! Ed è appunto a tale riguardo che mi permetto di trasmetterLe una pagina ben illustrativa della Rivista LEGGE E GIUSTIZIA, dove potrà trovare con tutta facilità, se ne avrà la pazienza, e sia pure in breve, ogni spunto utile all’auspicato ripensamento che la Grazia vorrà ispirarLe per una decorosa rivalutazione e ri-valorizzazione – alfine! – della professionalità di quel Suo fedele, così da non costringerlo a nuove iniziative presso la Giustizia Ecclesiastica (cfr. C.D.C. n°1501 e ss.) e/o Giustizia Civile, a pena e scandalo per ogni buon cristiano e la società tutta.
Con tale speranza mi abbia per Suo, rispettosamente.
Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo
Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 – FIRENZE
Posta Elettronica: dalpozzo.francesco@tin.it - Tel. 055.400191 – 055.400707 – Facsimile 055.400707
IL PAPA IN VACANZA A LORENZAGO DI CADORE
DAL 9 AL 27 LUGLIO
PREPARA I DISCORSI PER L’INCONTRO CON I GIOVANI D’EUROPA A LORETO.
PREGHIAMO PERCHE’ IL SIGNORE GLI DIA “IL CORAGGIO”
di dire LA VERITA’ SULLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI della Santa Casa di Nazareth, sino a Loreto
(a Tersatto, a Posatora di Ancona, nella selva di Loreta, sul campo di due fratelli, sulla pubblica strada)
“CONFERMANDO” AI GIOVANI EUROPEI “LA VERITA’” SULLA SANTA CASA
E COSI’ FACCIA CESSARE L’APOSTASIA LAURETANA
NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI
Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).
DENUNCIA E APPELLO AL SANTO PADRE
E A TUTTA LA CHIESA
PER RICHIEDERE UN INTERVENTO AUTORITATIVO IMPROCRASTINABILE
NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA
PRIMA DELL’AGORA’ DEI GIOVANI DELL’1-2 SETTEMBRE 2007 A LORETO
IL MONITO DI SANTA CATERINA DA SIENA
AVETE TACIUTO ABBASTANZA ED E’ ORA DI FINIRLA DI STARE ZITTI.
IO DICO CHE A FORZA DI SILENZI IL MONDO E’ MARCITO.
(Santa Caterina da Siena alle autorità ecclesiastiche)
La Santa scrive al Papa Urbano VI: «Padre santissimo . . cognoscete la grande necessità, che è a voi e alla santa Chiesa di conservare questo popolo (di Firenze) alla obbedienza e reverenza della Santità Vostra, perocché qui è il capo e il principio della nostra fede» (Lettera 170, ed. cit., III, 75). Ai Cardinali, poi, a molti Vescovi e sacerdoti, essa rivolge pressanti esortazioni, né risparmia forti rimproveri, sempre però in tutta umiltà e rispetto per la loro dignità di ministri del Sangue di Cristo. Né Caterina poteva dimenticare di essere figlia di un Ordine religioso, e tra i più gloriosi ed attivi nella Chiesa. Essa, quindi, nutre stima singolare per quelle che chiama le «sante religioni», che considera quasi vincolo di unione tra il Corpo mistico, costituito dai rappresentanti di Cristo (secondo una qualificazione sua propria), ed il corpo universale della religione cristiana, cioè i semplici fedeli. Esige dai religiosi fedeltà alla loro eccelsa vocazione, attraverso l’esercizio generoso delle virtù e l’osservanza delle rispettive regole. Non ultimi, nella sua materna sollecitudine, sono i laici, a cui indirizza vivaci e numerose lettere, volendoli pronti nella pratica delle virtù cristiane e dei doveri del proprio stato, animati da ardente carità per Iddio e per il prossimo, poiché anch’essi sono membra vive del Corpo mistico; ora, dice la Santa, «ella (cioè la Chiesa) è fondata in amore, ed è esso amore» (Lettera 103, a cura di G. Gigli). Come poi non ricordare l’opera intensa, svolta dalla Santa per la riforma della Chiesa? È principalmente ai sacri Pastori che essa rivolge le sue esortazioni, disgustata di santo sdegno per l’ignavia di non pochi di loro, fremente per il loro silenzio, mentre il gregge loro affidato andava disperso ed in rovina. «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue, scrive ad un alto prelato. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).
LA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI
inviata nel dicembre 2005 al Vescovo di Loreto
dopo un appello al santo padre del Prof. Nicolini
ma ancora “OCCULTATA” NEL SANTUARIO DI LORETO
Santa Maria, Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14).
Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.
Dopo il ritorno dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù fino all’ora del suo Battesimo nel Giordano.
Qui hai pregato con Lui, con le antichissime preghiere d’Israele, che allora diventavano parole del Figlio rivolte al Padre, cosicché ora noi, in queste preghiere, possiamo pregare insieme col Figlio e siamo uniti al tuo pregare, santa Vergine Madre.
Qui avete letto insieme le Sacre Scritture e certamente avete anche riflettuto sulle parole misteriose del libro del profeta Isaia: “Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità... Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo... Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità” (Is.53,5.8.11). Già poco dopo la nascita di Gesù, il vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme ti aveva detto che una spada avrebbe trafitto la tua anima (Lc.2,35).
Dopo la prima visita al tempio con il Dodicenne siete tornati in questa casa a Nazaret, e qui per molti anni hai sperimentato quello che Luca riassume nelle parole: “... e stava loro sottomesso” (Lc.2,51). Tu hai visto l’obbedienza del Figlio di Dio, l’umiltà di Colui che è il Creatore dell’universo e dai Suoi connazionali veniva chiamato ed era “il carpentiere” (Mc.6,3).
Santa Madre del Signore, aiutaci a dire “sì” alla volontà di Dio anche quando non la comprendiamo. Aiutaci a fidarci della Sua bontà anche nell’ora del buio. Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio e come lo eri tu.
Proteggi le nostre famiglie, perché siano luoghi della fede e dell’amore; perché cresca in esse quella potenza del bene di cui il mondo ha tanto bisogno. Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente; perché la fede ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani.
Tu, Madre buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte. Amen.
Benedictus PP. XVI
A LORETO
LA VERA SANTA CASA CHE ERA A NAZARETH
(NOTA DEL PROF. NICOLINI ALLA PREGHIERA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI)
In questa preghiera di Benedetto XVI il nuovo Sommo Pontefice – così come tutti i suoi Predecessori - “riconosce” “espressamente”, “ripetutamente” e “inequivocabilmente” che le Sante Pareti, venerate nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù:
ti salutiamo nella tua casa…
qui hai vissuto…
qui hai pregato con Lui…
qui avete letto insieme le Sacre Scritture…
siete tornati in questa casa a Nazareth…
qui per molti anni hai sperimentato…
La Santa Casa di Loreto, quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice - che è proprio “la Casa di Maria”, quella che “proprio” “era” a Nazareth. Perciò, anche nel “pronunciamento” di Benedetto XVI, a Loreto non ci sono delle semplici “sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come sostengono certi “studiosi”): perché, altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e “realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”…
MA IL VESCOVO DI LORETO MONS. DANZI, DOPO DUE ANNI, E NEPPURE ORA, ALLA VIGILIA DELL’INCONTRO DEL PAPA CON I GIOVANI EUROPEI A LORETO, NON VUOLE ANCORA FAR CONOSCERE LA PREGHIERA DEL SANTO PADRE, NON RENDENDOLA DISPONIBILE AI FEDELI CHE GIUNGONO NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA, MENTRE AUTORIZZA LA PROSECUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE DI “FALSI STUDI”. TALI PUBBLICAZIONI, “COSCIENTEMENTE” FALSIFICATI, VANNO CONTRO L’OTTAVO COMANDAMENTO: “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”. INSEGNA SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI CHE DIO PERDONA IL PECCATO, MA NON LA VOLONTA’ DI PECCARE. A LORETO, NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA, SI CONTINUA A MENTIRE OSTINATAMENTE, INGANNANDO I FEDELI, E SI CONTINUA A DISOBBEDIRE AL PAPA E AGLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA. CIO’ E’ UN PECCATO MOLTO GRAVE, CHE, PERPETUATO, E SENZA IL PENTIMENTO, PROVOCHERA’ IL GIUDIZIO DI DIO SUI RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA.
PREGHIAMO PER LA CONVERSIONE E LA SALVEZZA ETERNA DEI RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LA VERITA’
DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA
del Prof. Giorgio Nicolini
In vista dell’incontro del Santo Padre Benedetto XVI con l’Agorà dei giovani d’Italia e d’Europa il prossimo 1-2 settembre a Loreto, torna di particolare attualità la “questione lauretana”, riguardo alla “verità” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto. Tale problema è perciò di particolare attualità, perché concerne “la verità” della presenza a Loreto della “vera” Santa Casa di Nazareth, cioè della reliquia del luogo dell’Annunciazione e dell’Incarnazione del Figlio di Dio in Maria Vergine. Tale reliquia è di fondamentale importanza per la cristianità di ogni tempo, perché si riferisce ed attesta la “radice” stessa della nostra Fede.
E’ tanto importante, quella reliquia, che Nostro Signore stesso e la sua Madre Santissima ebbero cura di preservarla “miracolosamente” da certissima distruzione, in seguito alla conquista musulmana di quelle regioni, allorquando, sul finire del XIII secolo, e precisamente nel 1291, la Santa Casa “sparì” (letteralmente) dal luogo ove si trovava a Nazareth, adiacente ad una grotta, per ricomparire in Dalmazia, a Tersatto, ove rimase dal 10 maggio 1291 al 10 dicembre 1294, per poi arrivare in Italia.
Come ho ampiamente documentato e dimostrato nel mio libro “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, storicamente sono accertate “almeno” “cinque” “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
A questo riguardo devo far presente che risultano oggi ormai dimenticate o persino occultate o contraddette, nella Chiesa stessa, tutte le innumerevoli ed esaustive "prove" storiche, archeologiche e scientifiche, che hanno sempre confermato "la verità" della "tradizione lauretana", come attestato, ad esempio, dallo storico e archeologo Padre Floriano Grimaldi, studioso della Santa Casa, il quale in una intervista del 1979 disse fra l'altro: "Tra il 1962 e il 1965 ho eseguito io stesso una serie di scavi archeologici sotto la Casa di Loreto, che hanno pienamente confermato i risultati già noti dalla tradizione. (...) Sono in corso altre ricerche assai complicate come analisi geologiche e micropaleontologiche sulle pietre della Casa. Quelle finora compiute hanno dato risultati positivi. Tuttavia non sono solo gli studi scientifici a dare la certezza di trovarci di fronte a un fenomeno soprannaturale. Ci sono altri elementi da prendere in considerazione, come il giudizio della Chiesa, dei Papi e i prodigi".
Infatti, in aggiunta alle "prove scientifiche" inconfutabili, abbiamo persino l'avallo di rivelazioni private di tanti Santi e Sante, come Santa Caterina da Bologna e la Beata Anna Caterina Emmerich, e anche di un numero incalcolabile di miracoli divini. Ma soprattutto abbiamo l'approvazione solenne della Santa Chiesa Cattolica, che sull'autenticità della Santa Casa e sulla verità storica delle "Miracolose" traslazioni si è pronunciata innumerevoli volte, soprattutto con i pronunciamenti solenni dei Romani Pontefici, i quali hanno così su ciò impegnato tutta la loro Autorità Apostolica.
Certamente, non siamo di fronte a "dogmi di fede", e tuttavia non bisogna dimenticare che tali innumerevoli e secolari pronunciamenti dei Sommi Pontefici - sullo specifico caso della Santa Casa di Loreto - costituiscono "approvazione ufficiale della Chiesa" di "un evento miracoloso" quale "mai" in tutta la Storia della Chiesa è stato fatto per nessun altro "miracolo".
Inoltre, riguardo al riconoscimento della "verità storica" dell'evento miracoloso della traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è l'unico caso nella Storia della Chiesa di una approvazione ecclesiastica, da parte dei Sommi Pontefici, dichiarata e ripetuta "continuativamente", "solennemente", "inequivocabilmente", in tanti documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi, per sette secoli. Anche per tale motivo, perciò, nessun altro miracolo approvato dalla Chiesa (e quindi "autentico", se approvato!) è paragonabile all'approvazione che è stata fatta riguardo al "miracolo" della "traslazione della Santa Casa di Nazareth", riconosciuta sempre operata "per il ministero angelico": e quindi vero!...
Tali pronunciamenti pontifici impegnano certamente solo "la fede umana" e non quella "teologale", ma obbligano ugualmente ad una "riverente obbedienza", costituendo essi parte del "magistero ordinario" e anche del "magistero solenne" dei Sommi Pontefici, anche se non sono espressi "ex-cathedra".
Per tali motivi – come approfonditamente esposto nei miei studi, prelevabili anche nel Sito Internet www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - non si può ritenere legittimo, per un "vero" cattolico, discostarsi da tali pronunciamenti sino al punto di persino negarli, giudicando così che "tutti" i Sommi Pontefici abbiano sbagliato nell'autenticare un fatto soprannaturale di così universale rilevanza.
Parlando poi degli studi storici, archeologici e scientifici fatti a tale riguardo, non è fuor di luogo ricordare come l'analisi chimica della malta, nei punti dove attualmente tiene unite le pietre, presenta caratteristiche chimiche particolari, proprie della zona di Nazareth, con una omogeneità della tessitura muraria, che esclude ogni possibilità di "smontaggio" e "rimontaggio" delle pietre delle Pareti della Santa Casa. Infatti la malta che tiene unite le pietre è uniforme in tutti i punti e risulta costituita da solfato di calcio idrato (gesso) impastato con polvere di carbone di legna secondo una tecnica dell'epoca, nota in Palestina 2000 anni fa, ma mai impiegata in Italia. Quindi, la Santa Casa non fu mai "scomposta" in blocchi o in pietre, come ultimamente certi pseudostudiosi hanno cercato di far credere, ma è giunta a Loreto - dopo altre precedenti "traslazioni miracolose" - con le pietre già "murate" con la stessa malta usata oltre 2000 anni fa a Nazareth, e così come ancor oggi si presenta.
La collocazione finale, poi, su una pubblica strada a Loreto, dove ancor oggi si trova, è del pari umanamente impossibile, come hanno attestato tutti gli archeologi ed architetti che nei secoli hanno esaminato il sottosuolo della Santa Casa e la strada pubblica su cui "si è posata".
L'architetto Giuseppe Sacconi (1854-1905), ad esempio, dichiarò di aver constatato che "la Santa Casa sta, parte appoggiata sopra l'estremità di un'antica strada e parte sospesa sopra il fosso attiguo". Disse inoltre che, senza entrare in questioni storiche o religiose, bisognava ammettere che la Santa Casa non poteva essere stata fabbricata, come è, nel posto ove si trova ("Annali Santa Casa", anno 1925, n.1). Un singolare dato da rilevare, in proposito, a dimostrazione che le tre Sante Pareti "si posarono" sulla strada, e non che vi furono ricostruite, è la singolarità di un cespuglio spinoso che si trovava sul bordo della strada al momento dell'impatto e che vi è rimasto imprigionato.
Un altro insigne architetto, poi, Federico Mannucci (1848-1935), incaricato dal Sommo Pontefice Benedetto XV di esaminare le fondamenta della Santa Casa, in occasione del rinnovo del pavimento, dopo l'incendio scoppiatovi nel 1921, scrive e asserisce perentoriamente, nella sua "Relazione" del 1923, che "è assurdo solo pensare" che il sacello possa essere stato trasportato "con mezzi meccanici" (F. Mannucci, "Annali della Santa Casa", 1923, 9-11), e rivelò che "è sorprendente e straordinario il fatto che l'edificio della Santa Casa, pur non avendo alcun fondamento, situato sopra un terreno di nessuna consistenza e disciolto e sovraccaricato, seppure parzialmente, del peso della volta costruitavi in luogo del tetto, si conservi inalterato, senza il minimo cedimento e senza una benché minima lesione sui muri" (Federico Mannucci, "Annali della Santa Casa", 1932, 290).
Quindi, se l'intera Santa Casa di Nazareth non possono averla trasportata gli uomini, non può essere stata trasportata altrimenti che miracolosamente, per opera della Onnipotenza Divina, mediante "il ministero angelico", come testimoniato e tramandato dalla "tradizione", approvata da tutti i Sommi Pontefici, e ora anche da Benedetto XVI. Infatti anche l'attuale Sommo Pontefice si è collocato sulla medesima linea delle reiterate constatazioni scientifiche, mediante una inequivoca preghiera che – dopo un mio appello personale - ha fatto pervenire nel dicembre del 2005 al Vescovo di Loreto.
Torna qui opportuno ricordare il monito di Leone XIII, nella Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894, scritta in occasione del VI Centenario della Miracolosa Traslazione della Santa Casa: “Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose”.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Per ulteriori approfondimenti sulla “verità” delle “Miracolose traslazioni” si può richiedere al Prof. Nicolini l’invio di testi specifici spediti come allegati nella propria Posta Elettronica, da comunicare all’indirizzo giorgio.nicolini@poste.it o telefonando al 071.83552 o cell. 339.64242332 o facs. 071.83552. E’ disponibile anche un DVD con le spiegazioni del Prof. Nicolini delle “Miracolose traslazioni” esposte sui luoghi stessi ove sono avvenute.
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):
Se il vescovo non parlerà, chi ha sbagliato morirà della sua colpa, e il vescovo sarà degno di pena perché non ha ammonito chi sbagliava (Sant’Ambrogio)
E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)
Nuova Iork, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).
GIOVANNI PAOLO II
(Roma, sabato 8 dicembre 2001)
NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO
Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.
IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982).
“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc.8,18)
LA STORIA DELLA SANTA CASA
INCISA SUL RIVESTIMENTO MARMOREO
PER VOLERE DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE VIII
All’interno del Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est) si può leggere incisa la sottostante iscrizione del 1595 di Papa Clemente VIII, che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della “reliquia nazaretana” che l’autenticità della “miracolosità” della traslazione angelica.
Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la sanità corporale e le gioie della eternità.
LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI
LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA
L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE
NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):
RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.
IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO
GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI
LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE
Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne
Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci
- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;
- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;
- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;
- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;
- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;
- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;
- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.
STAZIONE XXVI
GESU’ E’ POSTO IN PRIGIONE
IN UNA GROTTA DEL CALVARIO
PREGHIERA
O Gesù, il più amabile degli uomini! Tu sei voluto restare per qualche tempo in una grotta del Calvario in cui i tuoi carnefici ti avevano messo per prepararsi a crocifiggerti e farti soffrire maggiormente: concedici la grazia che dopo esserci sforzati d’imitarti almeno nella tua dolcezza e mortificazione, l’anima nostra possa uscire un giorno gloriosa dalla prigione del suo corpo.
MEDITAZIONE
Un’antica tradizione ci mostra una prigione in cui è certo che Nostro Signore fu racchiuso, sebbene gli evangelisti non ne parlino, poiché non hanno voluto descrivere, come dice San Giovanni, molte delle cose che Gesù ha fatto durante la sua vita (cfr. Gv.20,30-31). Si crede che Gesù fu posto in questa oscura prigione soltanto per fargli riprendere le forze, poiché era spossato di dolore e di fatica, e come sfinito per la grande perdita di sangue e la lunghezza del cammino; ed anche perché quei barbari carnefici potessero riposarsi e riprendere fiato per continuare a incrudelire contro il Divin Salvatore.
Gesù, prima della morte, era chiuso in una prigione oscura, per meritare a noi con questa mortificazione degli occhi la vista delle bellezze celesti; vuole anche insegnarci, attraverso questo raccoglimento nascosto, che tutti noi dobbiamo prepararci a ben morire, facendo di tanto in tanto esercizi spirituali e così prepararci a quell’ora terribile dalla quale dipende tutta la nostra eternità.
Gesù rimase legato strettamente in quella nera prigione, spossato dalle piaghe che ricoprivano tutto il corpo del caro Salvatore; tutti i cinque sensi furono sottoposti a sofferenze per meritarci quei piaceri eterni che saranno in proporzione e in relazione ai nostri sensi, esteriori come inferiori.
INVOCAZIONI
O Gesù, adorabile medico di coloro che languiscono nella fatale malattia del peccato, concedici, di grazia, il coraggio di mortificarci nei piaceri relativi ai nostri cinque sensi durante tutto il tempo che resteremo nella prigione di questo mondo, o meglio in questo luogo in cui l’anima nostra è stata messa in attesa di essere liberata dalla sua cattività.
O mortificazione degli occhi, quanto saresti utile per le nostre preghiere e per la nostra castità se ti possedessimo!
O mortificazione delle orecchie, quante distrazioni, quanti odi, quanti attaccamenti colpevoli non toglieresti via dalla vita cristiana se ti praticassimo!
O mortificazione nelle parole, nel bere e nel mangiare, quanto ci saresti utile se noi potessimo esercitarti anche a costo di farci violenza!
Oh, se conoscessimo il valore della mortificazione: quali progressi nella virtù, quali abbondanza di grazie non ne riceveremmo! Quanti peccati evitati, o piuttosto quanti dannati trattenuti per suo mezzo, nella loro corsa impetuosa verso l’Inferno.
Poveri sventurati! Per non essersi mortificati, essi saranno costretti a chiedere per tutta l’eternità in quell’oscuro carcere una goccia d’acqua senza poterla ottenere (cfr. Lc.16,24). Quante anime non avranno mai altro nutrimento che il fuoco eterno, altro abito che le fiamme, altra dimora che questa prigione oscura e infuocata, altra visione che quella dei carnefici e degli strumenti delle loro sofferenze; non sentiranno che le grida e gli urli continui degli altri dannati, altri odori che quello dello zolfo che brucia, altre parole che maledizioni, bestemmie e imprecazioni, altri contatti che quelli del fuoco che li penetrerà in ogni parte con il suo ardore violento; non avranno altri amici che i loro stessi carnefici dallo sguardo capace di spaventare i più arditi e induriti, altra libertà che quella di essere legati come un fascio da gettare in una fornace ripiena di fiamme impetuose.
Ah! mio Dio, quand’anche non ci dovesse essere che un solo dannato tra mille persone, noi dovremmo esserne atterriti; e tuttavia siamo sicuri che ve ne sarà un gran numero, poiché tanto piccolo è quello dei salvati che tu stesso, amabile Gesù, ne fosti stupito quando dicesti: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt.7,13-14).
Che cosa non dovremmo fare noi, Signore, se crediamo a questo! Abbi misericordia della nostra insensibilità. Ricordati che noi siamo tanto deboli e in procinto di perderci se tu non ci trattieni. Ah! Padre di misericordia! Di grazia, non abbandonarci, abbi ancora una volta pietà della nostra miseria. “Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia così questi pochi anni in un giorno dell'eternità. Per questo il Signore è paziente con gli uomini e riversa su di essi la sua misericordia. Vede e conosce che la loro sorte è misera, per questo moltiplica il perdono… Ha pietà di quanti accettano la dottrina e di quanti sono zelanti per le sue decisioni” (Sir.18,9-11.14).
E’ questa la grazia che noi ti domandiamo per i meriti delle sofferenze che hai sopportato, o Signore, in quell’oscura prigione.
PROPOSITI
Il nostro amabile Salvatore volle mortificarsi per la nostra salvezza, nei cinque sensi del corpo, nel breve tempo che rimase in quella prigione del Calvario. Questo deve spingerci a sacrificargli dal canto nostro i piaceri di cui potremmo godere attraverso i cinque sensi, offrendo a lui, possibilmente ogni giorno, quelli che potremmo avere guardando cose piacevoli o ascoltando discorso di nostro gradimento, oppure privandoci di qualche squisito profumo, mortificando la gola e, infine, astenendoci anche da qualche piacere lecito. (…)
Poiché Dio è un essere infinitamente puro, noi partecipiamo all’eccellenza del suo stato quando amiamo ciò che Egli ama, cioè la purezza, e quando imitiamo coloro che gli stanno più vicino e che sono tutti spiriti purissimi.
E’ dunque soprattutto mediante la virtù della castità, che l’anima nostra, abbandonando i volgari piaceri delle bestie, si avvicina a Dio, partecipa della sua eccelsa bellezza e gode di illuminazioni spirituali. “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt.5,8). San Paolo, ripieno dello Spirito di Dio e per ciò stesso colmo di profondo discernimento su ciò che vi è di più grande e importante nella vita di un cristiano, dice le seguenti parole, degne da parte nostra della massima attenzione, perché ci mostra come tutti i Santi abbiano altamente stimato questa bella virtù: “Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così” (1^Cor.7,25-26); poiché, egli aggiunge: “Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; (…) quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! (…) Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni” (1^Cor.7,29.31-35).
Non vi è nulla sulla terra di così prezioso che possa essere paragonato ad un’anima casta e ad un corpo che vive nella continenza. (…) Un’anima che si trova in questa purezza di cuore non può mancare di vedere il suo Dio e di acquistare, per il sacrificio che gli fa del suo corpo, tutte le altre virtù che le sono necessarie.
Dalla Lettera di San Paolo ai Romani (12,1-2)
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
CELEBRAZIONE DELLA PENITENZA
CON I GIOVANI DELLA
DIOCESI DI ROMA
IN PREPARAZIONE ALLA XXII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Giovedì, 29 marzo 2007
Cari amici,
ci incontriamo questa sera, in prossimità della XXII Giornata Mondiale della Gioventù, che ha per tema, come sapete, il comandamento nuovo lasciatoci da Gesù nella notte in cui fu tradito: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv.13,34). Saluto cordialmente tutti voi che siete venuti dalle varie parrocchie di Roma. Saluto il Cardinale Vicario, i Vescovi Ausiliari, i sacerdoti presenti, con un pensiero speciale per i confessori che tra poco saranno a vostra disposizione. L’odierno appuntamento, come già ha anticipato la vostra Portavoce, che ringrazio per le parole rivoltemi a vostro nome all’inizio della celebrazione, assume un profondo ed alto significato. È, infatti, un incontro attorno alla Croce, una celebrazione della misericordia di Dio che nel Sacramento della confessione ognuno di voi potrà sperimentare personalmente.
Nel cuore di ogni uomo, mendicante di amore, c’è sete di amore. Il mio amato Predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, scriveva già nella sua prima Enciclica Redemptor hominis: “L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa pienamente” (n.10). Ancor più il cristiano non può vivere senza amore. Anzi, se non incontra l’amore vero non può dirsi nemmeno pienamente cristiano, perché, come ho rilevato nell’Enciclica Deus caritas est, “all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (n.1).
L’amore di Dio per noi, iniziato con la creazione, si è fatto visibile nel mistero della Croce, in quella kenosi di Dio, in quello svuotamento ed umiliante abbassamento del Figlio di Dio che abbiamo sentito proclamare dall’apostolo Paolo nella prima Lettura, nel magnifico inno a Cristo della Lettera ai Filippesi. Sì, la Croce rivela la pienezza dell’amore di Dio per noi. Un amore crocifisso, che non si ferma allo scandalo del Venerdì Santo, ma culmina nella gioia della Risurrezione e Ascensione al cielo e nel dono dello Spirito Santo, Spirito dell’amore per mezzo del quale, anche questa sera, saranno rimessi i peccati e concessi il perdono e la pace.
L’amore di Dio per l’uomo, che si esprime in pienezza sulla Croce, è descrivibile con il termine agape, ossia “amore oblativo che cerca esclusivamente il bene dell’altro”, ma pure con il termine eros. Infatti, mentre è amore che offre all’uomo tutto ciò che Dio è, come ho osservato nel Messaggio per questa Quaresima, è anche un amore dove il “cuore stesso di Dio, l’Onnipotente, attende il ‘sì’ delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa”.
Purtroppo “fin dalle sue origini l’umanità, sedotta dalle menzogne del Maligno, si è chiusa all’amore di Dio, nell’illusione di una impossibile autosufficienza (cfr Gn 3,1-7)”. Ma nel sacrificio della Croce Dio continua a riproporre il suo amore, la sua passione per l’uomo, quella forza che, come si esprime lo Pseudo Dionigi, “non permette all’amante di rimanere in se stesso, ma lo spinge a unirsi all’amato” (De divinis nominibus, IV, 13; PG 3, 712), venendo a “mendicare” l’amore della sua creatura.
Questa sera, accostandovi al Sacramento della confessione, potrete fare l’esperienza del “dono gratuito che Dio ci fa della sua vita, infusa nella nostra anima dallo Spirito Santo per guarirla dal peccato e santificarla” (CCC, 1999) affinché, uniti a Cristo, diventiamo creature nuove (cfr 2 Cor 5,17-18).
Cari giovani della Diocesi di Roma, con il Battesimo voi siete già nati a vita nuova in virtù della grazia di Dio. Poiché però questa vita nuova non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l’inclinazione al peccato, ci è data l’opportunità di accostarci al Sacramento della confessione. Ogni volta che lo fate con fede e devozione, l’amore e la misericordia di Dio muovono il vostro cuore, dopo un attento esame di coscienza, verso il ministro di Cristo. A lui, e così a Cristo stesso, esprimete il dolore per i peccati commessi, con il fermo proposito di non peccare più in avvenire e con la disponibilità ad accogliere con gioia gli atti di penitenza che egli vi indica per riparare il danno causato dal peccato.
Sperimentate così il “perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il ricupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenza del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l’accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano di ogni giorno” (Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, 310). Con il lavacro penitenziale di questo Sacramento, siamo riammessi nella piena comunione con Dio e con la Chiesa, compagnia affidabile perché “sacramento universale di salvezza” (Lumen gentium, 48).
Nella seconda parte del comandamento nuovo il Signore dice: “Amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Certamente Egli attende che ci lasciamo attrarre dal suo amore e ne sperimentiamo tutta la grandezza e bellezza, ma non basta! Cristo ci attira a sé per unirsi a ciascuno di noi, affinché, a nostra volta, impariamo ad amare i fratelli con lo stesso suo amore, come Lui ci ha amati. Oggi, come sempre, c’è tanto bisogno di una rinnovata capacità di amare i fratelli. Uscendo da questa celebrazione, con i cuori ricolmi dell’esperienza dell’amore di Dio, siate preparati ad “osare” l’amore nelle vostre famiglie, nei rapporti con i vostri amici e anche con chi vi ha offeso. Siate preparati ad incidere con una testimonianza autenticamente cristiana negli ambienti di studio e di lavoro, ad impegnarvi nelle comunità parrocchiali, nei gruppi, nei movimenti, nelle associazioni e in ogni ambito della società.
Voi, giovani fidanzati, vivete il fidanzamento nell’amore vero, che comporta sempre il reciproco rispetto, casto e responsabile. Se il Signore chiama alcuni di voi, cari giovani amici di Roma, ad una vita di particolare consacrazione siate pronti a rispondere con un “sì” generoso e senza compromessi. Donandovi a Dio e ai fratelli, sperimenterete la gioia di chi non si ripiega su se stesso in un egoismo troppo spesso asfissiante. Ma tutto ciò, certamente, ha un prezzo, quel prezzo che Cristo per primo ha pagato e che ogni suo discepolo, anche se in modo ben inferiore rispetto al Maestro, deve anch’egli pagare: il prezzo del sacrificio e dell’abnegazione, della fedeltà e della perseveranza senza le quali non c’è e non ci può essere vero amore, pienamente libero e sorgente di gioia.
Cari ragazzi e ragazze, il mondo aspetta questo vostro contributo per l’edificazione della “civiltà dell’amore”. “L’orizzonte dell’amore è davvero sconfinato: è il mondo intero!” (Messaggio per la XXII Giornata Mondiale della Gioventù). I sacerdoti che vi seguono ed i vostri educatori sono certi che, con la grazia di Dio ed il costante soccorso della sua divina misericordia, riuscirete ad essere all’altezza dell’arduo compito al quale il Signore vi chiama. Non perdetevi d’animo ed abbiate sempre fiducia in Cristo e nella sua Chiesa! Il Papa vi è vicino e vi assicura un ricordo quotidiano nella preghiera, affidandovi particolarmente alla Vergine Maria, Madre di misericordia, perché vi accompagni e vi sostenga sempre. Amen!
IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI EUROPEI”
CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA
ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA
E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)
Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO
Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della Divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO
PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE
UN PELLEGRINAGGIO PAPALE
SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE
30-31 agosto 2007/1-2…8 settembre 2007
* A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)
* Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).
* Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).
* Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).
* Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.
Ho pensato che questi angeli possono volare
perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto
(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)
LEONE XIII
(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.
GIOVANNI PAOLO II AI GIOVANI
Viviamo tempi di rapidi e profondi mutamenti. Ci si chiede spesso, guardando con apprensione gli eventi. “Dove andare?” e “Con chi andare?”. Serpeggia in diversi vostri coetanei la paura dell’ignoto e dell’avvenire. Si è tentati di cedere, di adagiarsi nel dubbio e nello scoraggiamento, quasi stanchi di vivere e di continuare a lottare per la verità e per il bene. Alzati!”. Ecco il primo fermo invito del Signore… “Alzati!”, ripete Gesù suscitando in chi l’ascolta una meravigliosa forza spirituale. Giovani che mi ascoltate, sì, egli vi invita a mettervi in piedi… Perché? Che cosa significa “alzarsi”? Significa, prima di tutto, uscire dal guscio di una condizione che tiene bloccati, per acquisire la piena misura dell’essere uomini e donne, secondo il progetto divino. Significa reagire alla tentazione di chiudersi nella logica del proprio tornaconto personale, che conduce sempre più lontano dalla vera identità, sino a rendere la persona irriconoscibile, dimentica completamente del “nome”. Di quale nome? Il nome che portiamo tutti, che porta ciascuno di noi: figlio di Dio. Questo nome è profondamente scolpito nei nostri cuori; è scolpito da Gesù attraverso tutto il suo Vangelo, il suo essere con noi attraverso le sue opere e le sue parole e soprattutto attraverso la sua Croce e la sua Risurrezione. Quel nome: figlio di Dio, figli e figlie di Dio. Alzarsi vuol dire mettersi in cammino, un cammino di ricerca e di liberazione, di lotta al proprio egoismo e di apertura ai fratelli. Tutti possono compiere quest’itinerario di conversione e di rinnovamento. Esso si attua innanzitutto nel fondo della coscienza di ognuno. Come racconta San Luca, nella stupenda parabola del Padre misericordioso, il figlio prodigo “rientrò in se stesso e disse: … Mi alzerò…” (Lc.15,17-18). Ogni credente è chiamato a percorrere questo stesso sentiero: alzarsi in se stesso, interiormente, alzarsi dal peccato, alzarsi dall’egoismo, alzarsi dagli errori e dirigersi senza indugio verso Dio e verso il prossimo.
Carissimi giovani,… l’Italia, il mondo intero hanno bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito; hanno bisogno di una umanità giovane nel cuore e nelle intenzioni. Ecco, voi giovani siete una realtà emblematica, perché questo alzarsi palpita nei vostri cuori. Voi dovete essere questa nuova umanità, ricca di promesse e di speranze. Vi chiederete: Come può avvenire questo? Colui che dice “Alzatevi!” non vi dà solo un comando. Egli stesso – possiamo dire – vi prende per mano, vi sta vicino, cammina insieme con voi, fa tutta la strada con voi, dà se stesso per i fratelli, fino alla fine. Non si limita a dare un comando. No, no. Prende per mano. Che cosa è il Vangelo, che cosa è la Croce: è questo prendere per mano ciascuno di noi… Prendere per mano efficacemente, non soltanto comandare. Dare la possibilità, donare se stesso. Donando se stesso dare la forza all’uomo peccatore, all’uomo debole, all’uomo che sempre ha bisogno di conversione…. Ecco la prospettiva dell’edificazione di un’altra civiltà, di una nuova civiltà: la civiltà dell’amore. Siamo qui per dare una realtà, iniziale ma oggettiva, a questo grande progetto della civiltà dell’amore. Questa è la civiltà di Gesù, questa è la civiltà della Chiesa, questa è la civiltà cristiana vera, questa è la vostra civiltà. Voi aspirate a questa civiltà, non ad un’altra: la civiltà dell’amore.
(Giovanni Paolo II, discorso ai giovani)
Si tratta di lavorare e collaborare perché sulla terra, che la Provvidenza ha destinato ad essere l'abitazione degli uomini, la casa di famiglia, simbolo dell'unità e dell'amore, vinca tutto ciò che minaccia questa unità e l'amore tra gli uomini... Perché questa casa familiare diventi l'espressione delle aspirazioni degli uomini, dei popoli, delle nazioni, dell'umanità, malgrado tutto ciò che le è contrario... la casa della propria cultura, della propria storia; la casa di tutti e la casa di ciascuno... Poiché nella nostra difficile epoca, ed anche nei tempi che vengono, può salvare l'uomo soltanto il vero grande AMORE! Senza amore, senza il vero grande Amore, non c'è la casa per l'uomo sulla terra... O madre della Casa Nazaretana, questo mio e nostro pellegrinaggio, che è una grande comune PREGHIERA PER LA CASA dell'uomo della nostra epoca: per la casa, che prepara i figli di tutta la terra all'ETERNA CASA DEL PADRE NEL CIELO. Ecco l'ispirazione che trovo qui, a Loreto.
Giovanni Paolo II - Loreto, 8 settembre 1979
IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA
Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli
NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO
Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.
Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.
In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.
Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).
Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.
dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"
+ Mons. Edoardo Menichelli
Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm
UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
L’APPELLO DI DON FRANCESCO LO GERFO
INVIATO AL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
----- Original Message -----
From: francescologerfo
Sent: Monday, July 09, 2007 5:31 PM
“Iddio mi conceda di parlare secondo quello che penso e di pensare in modo degno dei beni dati,
poiché egli è la guida della Sapienza e il correttore dei saggi”.
(Sapienza di Salomone 7,15)
Palermo, 20 giugno 2007
Ill.mo Signor Presidente,
dell’Associazione “LUCE DI CRISTO”,
è col cuore in mano che mi accingo a scrivere queste righe, sicuramente per me umilianti e vergognose e forse anche inutili.
Spero solo che tocchino il cuore di chi le leggerà, sempreché qualcuno lo faccia. Chiedo perdono fin da ora, per il disturbo. Il tono un po’ confidenziale nasce da quella convinzione di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli.
Non è facile a 54 anni, di cui 24 di sacerdozio, accettare di essere un fallito e un mendicante che bussa a tante porte per tendere la mano a chiedere l’elemosina, eppure…
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, ma le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è anche più di questo!
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E si potrebbero anche fare rivelazioni che ci costano, per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che è stato detto, senza capire perché ci sembrava tanto importante da piangere mentre le si diceva. E questa è la cosa peggiore! Quando il segreto rimane chiuso dentro, non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che voglia e sappia ascoltare.
Ho cercato per anni un orecchio disposto ad ascoltarmi, all’interno delle istituzioni ecclesiastiche, ma dopo quasi sette anni di ricerche infruttuose, sono costretto ad arrendermi. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nessuno mi ha creduto, nessuno mi ha aiutato!
“La verità vi farà liberi” (Gv.8,32), leggiamo nel Vangelo, che predichiamo. Eppure, dopo sette anni quasi che cerco, specialmente nell’ambiente ecclesiastico e religioso, un orecchio disponibile ad ascoltare, gridando la verità, i miei sforzi inutili mi convincono che molti preferiscono non conoscerla. Infatti alla verità si preferisce l’apparenza: è incredibile, ma proprio noi che predichiamo un Vangelo di Amore e di Liberazione, lo facciamo puntando il dito piuttosto che tendendo la mano.
Le reazioni, infatti, nel corso di questi ultimi anni, alle mie richieste d’aiuto sono state di incredulità. Tanto che alcune suore di Brescia, ad esempio, hanno avvisato i carabinieri, che hanno svolto regolari indagini.
Altri hanno chiamato la Curia di Palermo o la Curia di Locri, dalla quale ancora dipendo ecclesiasticamente, sebbene abiti ormai da sette anni a Palermo, a seguito di una grave malattia che ha colpito mia madre, e dove ho presentato regolare domanda di incardinazione, ancora in attesa di una risposta.
Ebbene chi ha chiamato si è sentito rispondere che loro mi hanno sempre aiutato. Ma d’altra parte cosa avrebbero dovuto rispondere? A nessuno piace ammettere le proprie responsabilità.
Altri ancora mi hanno telefonato o scritto, dimostrando a parole la loro solidarietà, ma poi sono scomparsi, rendendosi irreperibili.
Tanti mi hanno garantito preghiere: purtroppo, con le preghiere non sono riuscito a togliere alcun debito, provocati da oltre due anni vissuti senza alcuna entrata.
Altri, e sono la maggior parte, hanno preferito ignorarmi. Bontà loro!
L’indifferenza, la mancanza di quella pietas e carità cristiana è la cosa peggiore che sto sperimentando in questi lunghi anni vissuti con l’incubo della solitudine e dell’incomprensione. Subisco l’ingiustizia di false accuse senza potermi neanche difendere, perché accusato, giudicato e condannato a mia insaputa. Ne sto subendo tutte le conseguenze a livello psicologico; per questo avrei voluto denunciare il mio grave disagio. Sono senza alcun incarico ormai da sette anni e trascorro così inutilmente le mie giornate, subendo un forte danno biologico e psicologico.
Per oltre due anni sono rimasto senza alcun mezzo di sostentamento; infatti, a seguito della malattia di mia madre, ho dovuto lasciare il mio ultimo incarico di cappellano sulle navi e fermarmi a Palermo per poter restare vicino a mia madre. Per andare avanti in questi due anni ho dovuto contrarre debiti con le uniche persone che non chiedono garanzie, né garanti, ma i cui interessi diventano micidiali.
Nel 2002 finalmente sono stato reinserito nel Sistema Sostentamento Clero, per un’indennità pari a 700 euro circa. A questo punto per pagare i primi debiti, ne ho dovuto contrarre altri presso alcune finanziarie, finché ultimamente la situazione è esplosa.
Perché a questo punto un ulteriore inutile scritto da parte mia? Forse spero, forse mi illudo! Non è facile compiere gesti estremi ed eclatanti… L’ultima mia indennità integrativa di aprile, è stata pari a 590 euro, con i quali provvedere a tutte le spese: affitto (400 euro), bollette e viveri, oltre che a ripianare i debiti in passato contratti. Ciò con buona pace e tante belle parole di tutti coloro che sono a conoscenza di questa situazione disastrosa.
Affido allo Spirito Santo questo mio scritto, perché possa ispirare chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi a compiere un gesto d’amore e di carità, che il mondo religioso in questi anni mi ha sempre negato, ignorandomi.
Non resta che inviare un sincero e devoto saluto in Cristo, nostro fratello.
Sac. Francesco Lo Gerfo
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LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA
E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’
Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto
Sede: PARMA - Via Verdi, n.3 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Cell. 340.7190085 - Cell. 338.8702045
Sedi Distaccate: ANCONA - Via Maggini, 230 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332
FIRENZE - Via Vecchia Bolognese, 321 – Tel./Facs. 055.400707 – Cell. 349.2101400
Posta Elettronica: lucedicristo@lavocecattolica.it – Sito Internet: www.lavocecattolica.it
Codice Fiscale 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101
LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
LE FINALITA' DELL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"
LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E L'ESERCIZIO DELLA CARITA'
LETTURA LITURGICA E PROGRAMMATICA DELL'ASSOCIAZIONE (del 28 dicembre 2006, Santi Innocenti)
Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo (1^Gv.1,5-10;2,1-2)
Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO E' LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
Gesù Cristo ha detto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINERA' NELLE TENEBRE, MA AVRA' LA LUCE DELLA VITA" (Gv.8,12). Su queste parole del Vangelo è nata l’Associazione denominata “LUCE DI CRISTO”. L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di perseguire finalità di solidarietà sociale verso i bambini non nati, l’infanzia abbandonata, gli anziani e chiunque versi in stato di disagio, di povertà e di bisogno. Per la realizzazione dei propri scopi sociali l’Associazione si avvale di ogni strumento legittimo e lecito e si propone, in particolare, di procedere ad adozioni a distanza, di prestare assistenza presso i centri infantili e per anziani, di acquistare generi di prima necessità, indumenti, e tutto quanto, secondo la necessità del momento, occorra a soddisfare le esigenze di chi si trovi in stato di bisogno. Inoltre l’Associazione si propone lo scopo di organizzare, partecipare e intervenire in qualsiasi evento pubblico (culturale, politico, storico, artistico e religioso) ai fini della difesa, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della Carità e della Fede e Morale Cristiana (cfr. 1^Cor,13,1-3; Gc.2,14-26).
Nella prospettiva del profetizzato “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, l’Associazione "Luce di Cristo" è nata ed è stata posta sotto il patrocinio dell’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto, con cui - quale “reliquia miracolosa” e “luogo dell’Incarnazione” - la Vergine Maria ha operato nei due millenni passati la propagazione e la difesa della cristianità: prima in Oriente, da Nazareth, e poi in Occidente, da Loreto.
L'Associazione intende unire, con un'unica azione comune, singole persone e anche associazioni già costituite, che sentono la necessità di rispondere all’appello del Santo Padre per una “nuova evangelizzazione” dell’Europa, al fine di ripristinarne le Radici Cristiane. Infatti solo stando uniti possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente.
Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», potrebbe sentire una specie di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti talvolta di lotte religiose. Non si tratta di questo: si tratta semplicemente di essere realisti. Se ci sono uomini e gruppi che sistematicamente, con mezzi molto potenti, attaccano la Fede e la Morale Cristiana, in pubblico e in privato, cercando di sradicarle dal cuore della gente, è logico e doveroso che un vero cristiano debba adoperarsi per difenderle e per diffonderle, così come ci ha insegnato Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt.5,14-15).
Se Cristo oggi ci domandasse, come all’Apostolo Pietro: “Mi ami tu?” (Gv.21,15), voi cosa rispondereste?... Perciò, se il vostro cuore batte con quello di Cristo e le vostre convinzioni corrispondono alle nostre, UNIAMOCI, per diventare UNA VOCE FORTE nel difendere le nostre Radici Cristiane e tornare a diffondere la nostra Fede, intervenendo con convinzione in qualsiasi evento pubblico e privato, usando doverosamente, a tale scopo, tutti i mezzi possibili, legittimi e leciti. In tale modo si offrirà al nostro Salvatore Gesù Cristo un contributo, anche se piccolo e umile, per il perseguimento della Salvezza Eterna delle anime di tanti uomini.
Perciò dopo aver letto questo messaggio di presentazione, se vorrete comunicare con l’Associazione “LUCE DI CRISTO” per associarvi, od avere ulteriori chiarimenti, contattateci al numero 071.83552 o al cellulare 339.6424332 o 340.7190085 o 338.8702045. Facsimile dell’Associazione è il numero 071.83552; la Posta Elettronica è: lucedicristo@lavocecattolica.it Il Conto Corrente Postale per le offerte e l’adesione all’Associazione è il n°78026101. Ogni altra informazione utile per aderire all’Associazione la trovi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it o all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm
LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA
(Catechismo Chiesa Cattolica, n.811-870.)
La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,
e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine (1^Cor.13,4-8)
LUCE E GRAZIA CONCEDI, O SIGNORE, A QUANTI PER CERCARE TE VERRANNO A NOI
PER INFORMAZIONI E ADESIONI ALL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"
Codice Fiscale 92139970344 - Conto Corrente Postale n°78026101
* Sede di PARMA: Via Verdi, 3 - 43100 PARMA - Cell. 340.7190085 (Tatiana) - Cell. 338.8702045 (Fiorenzo)
* Sede di ANCONA: Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - (Prof. Giorgio Nicolini) - Tel./Facs. 071.83552 - Cell. 339.6424332
* Sede di FIRENZE: Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE - (Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo) - Tel./Facs. 055.400707
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO
«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
Messaggio da Mediugorie del 25 giugno 2007, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
Cari figli, anche oggi con grande gioia nel mio cuore vi invito alla conversione. Figlioli, non dimenticate che siete tutti importanti in questo grande piano che Dio porta avanti attraverso Medjugorje. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e la fine di ogni essere. In modo speciale, figlioli, vi invito tutti dal profondo del mio cuore: apritevi a questa grande grazia che Dio vi dà attraverso la mia presenza qui. Desidero ringraziare ciascuno di voi per i sacrifici e le preghiere. Sono con voi e vi benedico tutti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Come conservare la purezza?
Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.
La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...
La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.
È libero colui che è capace di resistere, di lottare.
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti
(Martin Luther King)
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)
Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet
www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm
www.lavocecattolica.it/lettera11luglio2007.htm
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie
Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto e sino a Loreto. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona-Loreto con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.
Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione? Card. Joseph Ratzinger
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«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino… (Ez.2,3-5).
Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare (Sir.15,14-20).
PER SOSTENERE
“LA VOCE CATTOLICA” e “TELE MARIA”
LA VERIDICITA' STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Libro di 100 pagine di robusta carta patinata, tutte a colori e tutte illustrate, con elegante grafica adatta anche per bambini, illustrante - con prove documentali del tutto inedite - la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. Il libro contiene anche il testo della “benedizione” di Giovanni Paolo II, spedita in data 11 gennaio 2005 all’autore del libro dal “santo” Pontefice - E' disponibile anche la videocassetta o il DVD: “LA VERITA' DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI”, esposte dal Prof. Giorgio Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute, "... affinché per l'incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso..." (Beato Giovanni Battista Spagnoli - detto "il Mantovano" - sulla "miracolosa traslazione")
Per ricevere il libro o il DVD sulle "MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH" bisogna farne richiesta al Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - Italia – Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile: 071.83552 - Codice Fiscale: NCL GRG 51A18 A271P - Partita IVA: 02231420429 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it – Siti della Rete Internet: www.lavocecattolica.it – www.operadellavita.it – www.telemaria.it - Per le richieste del libro o del DVD per corrispondenza, a mezzo Pacco Postale, si può dare la propria offerta mediante un versamento da farsi nei Conti Correnti sotto indicati intestati a: Nicolini Giorgio – Via Maggini, 230 – 60127 Ancona
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2) Videocassetta o DVD: LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA (esposte dal Prof. Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute) (60 minuti) (euro 10,00)
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4) Libro: I MISTERI DEL SANTO ROSARIO MEDITATI ALLA LUCE DEGLI INSEGNAMENTI DI SAN PIO DA PIETRELCINA (con Prefazione di Mons. Angelo Comastri; autori: Mons. Serafino Spreafico, Prof. Giorgio Nicolini, Don Paolo Medici) (euro 10,00)
5) Libro: L’ANGELO DI ANCONA (la vita del Beato Gabriele Ferretti, ascendente del Papa Beato Pio IX e Compatrono di Ancona) (euro 10,00)
6) Videocassetta o DVD: LA VITA DEL BEATO GABRIELE FERRETTI (ascendente del Papa Beato Pio IX e Compatrono di Ancona) (60 minuti) (euro 10,00)
7) Libro o audiocassetta: VI SCRIVERO’ DAL PARADISO (vita della Serva di Dio Santina Campana) (euro 10,00)
8) DVD: IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE (90 minuti), diviso per nuclei tematici, contenente il filmato IL GRIDO SILENZIOSO (euro 10,00) – Per ricevere questo DVD e diffonderlo gratuitamente leggi le istruzioni all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/proposta.htm
9) Videocassetta: IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE (90 minuti), contenente anche il filmato IL GRIDO SILENZIOSO (euro 10,00) - Per ricevere questo DVD e diffonderlo gratuitamente leggi le istruzioni all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/proposta.htm
10) DVD o CD-ROM: contenente il filmato IL GRIDO SILENZIOSO e tutti i testi pubblicati nel Sito del "Movimento con Cristo per la Vita" - Cfr. www.operadellavita.it (euro 10,00)
11) DVD contenente tutti i testi pubblicati nel Sito Internet www.operadellavita.it (euro 10,00)
12) DVD contenente tutti i testi pubblicati nel Sito Internet www.lavocecattolica.it (euro 10,00)
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QUESTE PAGINE A COLORI TUTTAVIA SI POSSONO TRASFORMARE IN MODO AUTONOMO IN UNA LETTURA IN BIANCO E NERO
LEGGI NELLA CORRISPONDENZA SOTTOSTANTE LA SEMPLICE PROCEDURA DA SEGUIRE
Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.
LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO
Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà. Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare. Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.
Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.
ATTENDERE IL CARICAMENTO DELLE IMMAGINI
visitatori
dal 11 luglio 2007
Prof.
Giorgio Nicolini - Tel. 071.83552 - Cell. 339.6424332 - Facs. 071.83552 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.itConto Corrente Postale 13117056