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18-25 gennaio: SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI
MARIA, mADRE DI TUTTI I CRISTIANI
UN SOLO SIGNORE, UNA SOLA FEDE, UN SOLO BATTESIMO
(Ef.4,4)
La santa casa di nazareth
TESTIMONE “CATTOLICA” e “centro” DELl’UNITA’ DEI CRISTIANI
“UT UNUM SINT”
(Gv.17,20-21)
“Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa.
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”
(Gv.17,20)
DALLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER LA SANTA CASA DI LORETO
Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.
Qui, hai pregato con Lui, con le antichissime preghiere d’Israele, che allora diventavano parole del Figlio rivolte al Padre, cosicché ora noi, in queste preghiere, possiamo pregare insieme col Figlio e siamo uniti al tuo pregare, santa Vergine Madre.
“Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa.
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”
(Gv.17,20).
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
LETTERA INFORMATIVA n°21
Giornale Informatico Gratuito di Ispirazione Cattolica
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e
dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
Ancona
Giovedì, 19 gennaio 2006
Domenica, 19 gennaio 2012
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE”" www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - attraverso la Posta Elettronica - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” [Biglietto scritto da San Giuseppe Moscati, il 17 ottobre 1922]. Poiché sta scritto nella Parola di Dio: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Così anche Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32).
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TOTUS TUUS EGO SUM
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
LETTURA BIBLICA DEL GIORNO
DAL VANGELO SECONDO MARCO (3,7-12)
In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.
E IL VERBO SI FECE CARNE
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
(Sal.87,2)
MARIA E’ MADRE “CATTOLICA”
DI TUTTI I CRISTIANI!...
Il Papa Giovanni Paolo II, in occasione del VII Centenario della Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto, nel 1994, così si esprimeva nella sua “Lettera” scritta per la circostanza: “San Leone Magno diceva che “i figli della Chiesa sono stati generati con Cristo nella sua nascita” (Sermo VI, 2, PL 54, 213) e la Lumen Gentium afferma, a sua volta, che Maria “è veramente madre delle membra di Cristo, perché cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della Chiesa, i quali di quel capo sono le membra” (n.53). Questo viene a dire che il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)”.
La devozione verso la Santa Casa di Loreto assume nella nostra epoca di crisi un profondo significato. La Domus Mariae per molte ragioni è intimamente legata alla nascita della Chiesa Cattolica. Infatti:
1) Essa fu il tempio dell’Incarnazione. Tra queste Sacre Mura fu concepito e crebbe Gesù Cristo, fondatore e capo della Chiesa.
2) Essa fu la Casa di Maria, cioè della creatura che, secondo i teologi, è l’esemplare che realizza in sé nel modo più perfetto la Chiesa e alla quale perciò la Chiesa stessa è configurata.
3) Essa fu la culla della Chiesa nascente, perché Maria, dopo avervi custodito nel suo Seno lo stesso Verbo, e averne conservato gelosamente nel Cuore tutti i detti e i fatti, in questo luogo, dopo la Risurrezione, trasmise agli Apostoli la dottrina del Divino Maestro, sostenendo e confermando la loro fede.
4) Tra queste Mura, infine, secondo la tradizione, fu celebrato per la prima volta il Divino Sacrificio. Ancora oggi è conservato, nella Santa Casa, l’Altare degli Apostoli, miracolosamente traslato con essa; nel luogo stesso in cui la SS.ma Vergine aveva fatto discendere per la prima volta sulla terra Gesù Cristo, San Pietro vi pronunciò le parole della Consacrazione, che ancora oggi si ripetono in ogni Santa Messa.
(Roberta Mochi, “Radici Cristiane”, novembre 2005, redazione@radicicristiane.it
DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
(Compendio, n.168 e n.162)
CHI APPARTIENE ALLA CHIESA CATTOLICA?
Tutti gli uomini in vario modo appartengono o sono ordinati alla cattolica unità del popolo di Dio. E’ pienamente incorporato alla Chiesa cattolica chi, avendo lo Spirito di Cristo, è unito ad essa dai vincoli della professione di fede, dei sacramenti, del governo ecclesiastico e della comunione. I battezzati, che non realizzano pienamente tale cattolica unità, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa Cattolica.
DOVE SUSSISTE L’UNICA CHIESA DI CRISTO?
L’unica Chiesa di Cristo, come società costituita e organizzata nel mondo, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui. Solo per mezzo di essa si può ottenere la pienezza dei mezzi di salvezza, poiché il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza al solo collegio apostolico, il cui capo è Pietro.
IL BATTESIMO
“COMUNE” A TUTTI I CRISTIANI
CHE LI RENDE FRATELLI IN CRISTO, IL FIGLIO DI DIO
Il 20 gennaio di tanti anni fa ricevevo il Santo Battesimo, come ogni altro cristiano in un proprio giorno specifico. Una occasione per ricordare l’insegnamento della Parola di Dio al riguardo, e la fedeltà alle “promesse” fatte, con “un esame di coscienza”… Prof. GIORGIO NICOLINI
UN NATALE FORSE DIMENTICATO
Da una omelia di Mons. Antonio Ribaldi
www.lavocecattolica.it/certificato.battesimo.htm
C’è nella nostra vita di Cristiani un giorno - il giorno meraviglioso, mi piace definirlo - in cui siamo “rinati”, ossia abbiamo davvero conosciuto e iniziato il cammino della nostra vita. Nascendo, lo sappiamo tutti, noi veniamo alla vita, un poco come orfani, ossia privati dalla paternità che conta, quella, di Dio, da cui veramente siamo stati creati e che, per natura, è il vero nostro Padre. Pesava su di noi, su tutti noi, l'insopportabile peso di quella cacciata dal Paradiso, che conobbero i nostri padri. Ingannati dal serpente, credettero di essere loro soli la sorgente della vera vita, il fine, l'eternità di gioia: tutte realtà meravigliose, che sono di Dio, Creatore, e non possono mai essere delle creature. Queste al più, per divina bontà possono, come "pianeti", essere illuminate e partecipare della luce del sole. Fu ed è la più grande sofferenza quella di sentirsi "fuori casa", come orfani. Ma l'amore di Dio non volle accettare di essere un Padre distratto, indifferente alla sorte delle sue creature. E il suo amore, che quasi svela il bisogno di avere i figli tutti in casa, nella sua casa, si manifestò nel Natale del Figlio Gesù, fattosi uomo come noi e quindi calato nella nostra miseria. (…)
Raccontano gli evangelisti che Gesù, dopo 30 anni di vita nascosta, in cui cresceva in età, sapienza e grazia, scoprendo così la volontà del Padre, un giorno si presentò a Giovanni il Battista, che battezzava quanti andavano da lui, nelle acque del Giordano: un battesimo di penitenza, destinato a lavarsi dai peccati. "Convertitevi e fate penitenza" era il grido di Giovanni. Si meraviglia Giovanni della richiesta di Gesù di essere battezzato, ma alla fine cede e lo battezza. "In quei giorni - racconta Marco - Gesù venne al Giordano per essere battezzato da Giovanni. Uscendo dalle acque, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto". Desta molta meraviglia che anche Gesù, come fosse uno di noi, Lui che era Dio, e quindi la perfezione infinita, si comportasse come un peccatore, e non avesse alcuna vergogna di presentarsi a Giovanni per farsi battezzare. In quel momento Gesù volle davvero "mettersi nei nostri panni", come uno di noi, ma certamente non come noi nel cuore, per ancora una volta dimostrare che "incarnarsi" in chi si ama, significa mettersi nei suoi panni. E i nostri sono davvero panni immondi. Ma è anche il momento in cui l'umiltà di Gesù, incredibile per noi, che ci crediamo perfetti come fossimo dèi e non lo siamo, dà luogo alla manifestazione del Padre, che dice apertamente Chi Gesù è: "Tu sei il Figlio prediletto in cui mi sono compiaciuto". Un battesimo che presenta al mondo di ieri e di oggi la vera natura e presenza di Gesù: "Il Figlio prediletto". Ed è come se in quelle acque Gesù abbia deposti tutti i peccati del mondo, purificati tutti gli uomini e quindi riaperte le porte del Cielo.
Il Padre, così, tornava a tessere la sua storia di amore con noi, ripetendo un giorno nel nostro Battesimo: "Tu sei mio figlio". "Io, il Signore, dice il profeta Isaia, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi, e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre" (Is.42,6-7).
Anche noi cristiani, un giorno, abbiamo conosciuto la gioia del battesimo. Non ho esitazioni nel definirlo, se consideriamo la nostra vita come un ritorno alla casa del Padre, come figli, il vero nostro Natale: quello che conta: quello che va oltre i confini della esperienza eterna e ci fa conoscere l'eternità con Dio; quello che fa di ogni nostro giorno, vissuto da battezzati, alla stupenda luce dell'amore del Padre, una vita che non è più un camminare da orfani senza mèta e senza amore, ma sotto gli occhi di Chi ci ama come un vero papà, Dio.
Era un sentimento fortissimo, nei nostri genitori, quello di considerare come vero nostro Natale, il giorno del Battesimo. Tanto è vero che venivano battezzati quanto prima: possibilmente il giorno stesso della nascita o i giorni più vicini. Nato il 16 gennaio, tempo di neve, mamma non sopportava che fossi "senza nome, quello dato da Dio nel Battesimo" e quindi pregò papà che mi portasse, nonostante la neve, in Chiesa per essere battezzato. E fui battezzato così, il giorno dopo, festa di Sant’Antonio e mi fu dato nome di Antonio. Anche a me fu consegnata la veste bianca, simbolo di una santità che doveva essere la veste della mia vita: mi fu data una candela, simbolo della luce della parola di Dio, luce ai miei passi: mi furono toccate labbra e orecchi perché potessi sempre dare ascolto a Dio e parlassi parole di Dio.
Follia? Non credo: direi piuttosto coscienza che quel giorno era il primo giorno festoso della nuova vita. Oggi siamo come travolti da una mentalità errata, che considera il Battesimo una cerimonia svenduta al consumismo. Ossia ci si preoccupa delle esteriorità, mettendo in un angolo la bellezza del sacramento, che si scorda presto. Giustamente mi diceva un giorno un uomo: "Oggi tutto costa: dal Battesimo, alla Prima Comunione, al Matrimonio e persino alla morte. La vita è diventata, in queste solenni circostanze, che dovrebbero tenere lontano ciò che è profano, un grande affare da multinazionale...a spese del bello che viene da Dio". E non gli si può dare torto, se si guarda a come ci si accosta a questi immensi doni del Padre, che dovrebbero essere profondamente il senso della nostra vita.
C'è lodevolmente nella liturgia di rito ambrosiano, nella Messa, nella liturgia delle Ore, un continuo richiamo al Battesimo, come a ricordarci che è nel Battesimo che siamo entrati nella vita vera e quindi dobbiamo non solo ringraziare, ma impostare la vita sul Battesimo: con quella veste candida che, forse, dobbiamo ritrovare se l'abbiamo smessa, per vestire non si sa quali abiti di mondo: con quella candela accesa, forse caduta di mano e finita chissà dove, facendoci cadere nel buio del cuore che fa tanto soffrire. Dovremmo, almeno iniziando la giornata, quando ci facciamo il segno della croce, ricordarci che non apparteniamo più a questo mondo, come esuli dalla patria celeste, ma siamo figli del Padre, figli dell'eternità beata. Non rimane che riscoprire la bellezza del nostro vero Natale, ossia il giorno del Battesimo e farne "il giorno della vita eterna".
O Padre, che nel battesimo del Giordano con l'autorità della tua voce e la discesa dello Spirito Santo ci hai presentato solennemente il Signore Gesù, come l'Unigenito che Tu ami, dona a noi, rigenerati dall'acqua e dallo Spirito e divenuti tuoi diletti figli, di vivere senza smarrimenti, secondo il tuo disegno di amore, e ravviva ogni giorno in noi la grazia battesimale.
LA CANDIDA VESTE BATTESIMALE
NELL’INSEGNAMENTO DELLA PAROLA DI DIO
“Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? E' assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E' assurdo! Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità a pro dell'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione. Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte. Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore” (Rom.6,1-23).
Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola «ascese», se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinchè non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità (Ef.4,4-16).
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”
“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).
“… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,
non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”
(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)
In data 18 gennaio 2006, alle ore 11.00, per adempiere agli opportuni provvedimenti del caso, ho consegnato a tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale Marchigiana, riuniti a Loreto in Assemblea Ordinaria, una ampia documentazione relativa all’abbandono dalla Basilica Pontifica di Loreto della “verità” delle “Traslazioni Miracolose” della Santa Casa di Nazareth, in contrasto aperto con tutti i pronunciamenti dei Sommi Pontefici e delle Congregazioni Vaticane competenti, e dell’abbandono “arbitrario” della relativa celebrazione liturgica della “Miracolosa Traslazione” del 10 dicembre, non più celebrata secondo come disposto dalla Santa Chiesa Cattolica. Nella documentazione era esposto anche il problema “grave” della pubblicazione e diffusione in Basilica di stampe (libri e opuscoli), contenenti documentazioni “false” o “falsificate”, che “ingannano” i pellegrini sulla “verità” dell’autenticità della Santa Casa e delle sue “miracolose traslazioni”, operate dalla Onnipotenza Divina.
E’ stata anche consegnata a tutti i Vescovi la sottoriportata Lettera della “Sacra Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” - leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/risposta.congregazione.culto.htm - pervenutami in risposta alla Lettera (del 4 dicembre 2005) e alle documentazioni inviate al Card. Francis Arinze, Prefetto della suddetta Congregazione, leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/congregazione.culto.divino.htm
Nel ringraziare sentitamente il Card. Arinze dell’accoglimento delle istanze presentate, si invita quanti avessero o rintracciassero documenti o libri antichi, non più in commercio, che costituissero un arricchimento storico, archeologico o scientifico, e adatti ad una ancora più ampia dimostrazione della “verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa, di inviarli al sottoscritto, per la pubblicazione in Internet, e l’inoltro alla stessa “Congregazione per il Culto Divino”, secondo come concordato telefonicamente con il Segretario del Card. Arinze. Ringrazio anche gli “amici” che ricevono questa Lettera Informativa per la collaborazione che potranno prestare a questo scopo. Chi vuole, può anche scrivere direttamente alla “Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” (Palazzo delle Congregazioni, Piazza Pio XII, 10 – 00193 ROMA) citando il riferimento al Protocollo assegnato alla “questione lauretana”: Prot. n.1802/05/L
Prof. GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA - Italia
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO
ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM
Prot. n.1802/05/L
Roma, 15 dicembre 2005
Egregio Signore
GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA
Questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si pregia rispondere alla lettera del 4 dicembre u.s. con la quale la Signoria Vostra trasmetteva una documentazione relativa alla questione della celebrazione liturgica della “Miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto.
Il Dicastero assicura la Signoria Vostra che alla documentazione inviata sarà data la dovuta considerazione.
Ringraziando per la cortese attenzione, colgo ben volentieri la circostanza per significarLe la mia stima e per confermarmi con sensi di distinto ossequio.
Della Signoria Vostra devotissimo nel Signore.
Mons. Mario Marini, Sotto-Segretario.
APPELLO INVIATO A PADRE LIVIO FANZAGA
PERCHE’ IMPEDISCA UNA ULTERIORE BIASIMEVOLE DIFFUSIONE
ATTRAVERSO RADIO MARIA
di UNA FALSITA’ sulla “questione lauretana”
che è anche “disobbedienza” al Magistero Ordinario della Chiesa
----- Original Message -----
From: Francesco Dal Pozzo
To: Giorgio Nicolini
Sent: Monday, January 16, 2006 5:32 PM
Subject: Segnalazione radiofonica…
Carissimo Giorgio,
sono a segnalarti di avere anche oggi, intorno alle ore 15.00, ascoltato dai microfoni di Radio Maria, per la voce di Roberta, la presentazione del Santuario di Loreto sulla falsariga (falsa di nome e di fatto, appunto…) del libretto di presentazione (mi è parso proprio quello) che ormai da anni in quel Santuario viene fatto circolare.
In detta presentazione, così, la nostra pur brava Roberta, non so quanto consapevolmente - dopo un telegrafico, meramente storico accenno al “trasporto angelico” di quelle “pietre” o “mura” (la distinzione non è però irrilevante…), che per secoli è stato del tutto pacifico nel più autorevole traditur di quel Santuario -, si è fatta tramite della tesi assai recente, “innovativa”, e data di fatto come la sola scientificamente accreditata, e dunque credibile, di “un trasporto umano” di quei materiali, secondo quella “erroneità” della quale hai fatto precisa dimostrazione nel tuo libro su La veridicità storica della miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Per giunta, l’esposizione radiofonica in parola è stata anche alquanto imprecisa, lacunosa, nel senso che la suddetta presentatrice non ha precisato se il trasporto umano sia stato di “sole pietre”, o delle “intere mura” nell’attuale loro posizione… … (omissis) …
Gioverà forse ricordare a Radio Maria, in proposito - anche al di là dei pronunciamenti pontifici e delle rivelazioni dei Santi, dei quali pure hai fatto ampia e ben documentata illustrazione nel citato tuo libro -, la memoria stilata a tale proposito dal Prof. Emanuele Mor, già Docente di Elettrochimica all’Università di Genova, da te riportata su LA VOCE, dove si parla di materiali in uso in Palestina e comunque estranei alla muratoria italica, e in specie marchigiana, dell’epoca, incrostati come sono risultati di micro-organismi propri della Palestina! Non rammento la datazione esatta di quest’ultimo studio (1994, n.d.r.), ma mi pare che si tratti di scritto almeno relativamente recente, in ogni caso successivo al periodo in cui ebbe inizio l’oscuramento della tradizione lauretana a mezzo della connessa, dissacrante propalazione del cosiddetto “trasporto umano” di quelle Sante Mura. E tutto questo, è appena il caso di ricordarlo, avviene dopo tutti gli approfondimenti storici, archeologici e filologici da te fatti e/o riordinati, con tutti gli obiettivi attestati documentali e scientifici…
Verrebbe proprio da dire, dopo tutto questo lavoro di “contro-informazione”, ossia d’informazione “verace” contro “le falsità” perpetrate e diffuse su tale soggetto, che la Divina Provvidenza faccia il resto…
Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo
LA TELEFONATA E IL MESSAGGIO AL CONDUTTORE DI RADIO MARIA
MARCO INVERNIZZI
----- Original Message -----
From: Giorgio Nicolini
To: marco.invernizzi@iltimone.org; livio.fanzaga@radiomaria.org
Sent: Monday, January 16, 2006 11:19 PM
Subject: PROTESTA per la rinnovata diffusione attraverso RADIO MARIA delle "false" ipotesi che negano la "Miracolosa Traslazione" della Santa Casa di Nazareth a Loreto.
Caro Marco Invernizzi,
facendo seguito, e a completamento del nostro colloquio telefonico di questo pomeriggio, vorrei rinnovarLe la preghiera fattaLe per telefono di parlare con Padre Livio, riguardo alle trasmissioni da RADIO MARIA sulla “questione lauretana”.
Come Le ho riferito per telefono, questo pomeriggio anche la bravissima e simpaticissima Roberta, in modo sicuramente del tutto “ignara”, ha letto la spiegazione che viene data a Loreto riguardo alla “traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, che sarebbe stata operata dai principi Angeli dell’Epiro. Ciò, come vado lungamente scrivendo e spiegando - e può approfondire nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - è del tutto “falso”, e tale “falsa” ipotesi non solo misconosce “la miracolosità” della “traslazione” della Santa Casa, ma misconosce anche la stessa “autenticità” della Santa Casa, perché nella Basilica Lauretana ora viene insegnato che a Loreto vi sarebbero solo delle “sante pietre” prese e portate via con la nave dalla Santa Casa di Nazareth, per cui, di conseguenza, la “vera” Santa Casa di Nazareth non sarebbe a Loreto!...
Poiché è a me impossibile raggiungere Padre Livio, La pregherei di riferirgli che è “una grave responsabilità” il non attenersi, da parte dei conduttori di RADIO MARIA, riguardo alla “questione lauretana”, a quello che è stato – ed è!... – il “vero” insegnamento del Magistero Ordinario (e, in questo caso, anche “solenne”) dei Sommi Pontefici, in tutti i secoli, dalla fine del XIII secolo sino ad oggi. Facendo diversamente anche RADIO MARIA “tradisce” “la verità”, crea confusione e smarrimento nelle menti di milioni di ascoltatori e, ancor più, arreca vero “dolore” alla Vergine Maria, della quale porta con tanto merito il nome e cerca di esserne “la voce”.
La “questione lauretana”, infatti, non è una questione di “ipotesi”: ci sono prove storiche, archeologiche, scientifiche, rivelazioni di santi, e soprattutto “i vincolanti” – per un cattolico! - pronunciamenti di tutti i Papi, che non è lecito contraddire senza recare offesa al Signore e alla Vergine Maria e andare contro “la verità” e “il vero pensiero” della Chiesa.
Tutto ciò lo scrissi già nella Lettera inviata a Mons. Comastri, il 1° novembre 2004, che può leggere per intero all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm
Così, tra l’altro, scrivevo a Mons. Comastri:
“Innanzittutto voglio qui evidenziarLe subito che la dimostrazione più autorevole e indiscutibile è data dalla testimonianza della secolare e ininterrotta “Tradizione” (diffusa in ogni luogo), cioè da quanto è stato dichiarato e tramandato a voce da tutti “i testimoni oculari” dell’epoca; lo dimostrano poi “le testimonianze” “giurate” (cioè, chiamando Dio a “testimone” di tale “verità” dichiarata) da parte dei discendenti di alcuni degli stessi “testimoni” che all’epoca videro “davvero” - con i loro propri occhi - la Santa Casa “venire” sul mare, ma dal cielo, in “modo miracoloso”, e non con le navi!; lo dimostrano incontestabilmente le documentazioni storiografiche vastissime; lo dimostra l’archeologia, in tutti i suoi reperti e studi inconfutabili; lo dimostrano persino (e basterebbero solo queste!…) “le rivelazioni” stesse di Gesù “in persona” ai Santi (a Santa Caterina da Bologna, alla Beata Anna Caterina Emmerich, e ad altri Santi ancora); ma lo dimostra soprattutto in modo sicurissimo “l’approvazione” della Santa Madre Chiesa, attraverso i pronunciamenti dei Sommi Pontefici, che “da sempre”, “ininterrottamente”, “secolo dopo secolo”, hanno dichiarato “concordemente”, “unanimemente”, “incessantemente”, “inequivocabilmente”, sino ai nostri giorni, la “verità storica” del “miracolo della Traslazione” della Santa Casa, da istituirne anche la festività liturgica del 10 dicembre, che commemora proprio e solo la “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa, ad opera degli Angeli di Dio!… Questa è “la sola verità” “oggettiva”!… Non ce n’è un’altra!…
Se facciamo il ragionamento al contrario, cioè che nella realtà storica la “traslazione miracolosa” non c’è mai stata, e quindi - per deduzione - asserirlo è una “falsità”, allora bisogna anche dire per conseguenza logica che: tutta la Tradizione tramandata dai testimoni oculari è una colossale e universale mistificazione; tutte le testimonianze “giurate” degli avi sono spergiuri e menzogne; tutti gli studi storici, archeologici e architettonici sarebbero assurdamente “falsi” (pur essendo “scientificamente” “veri”!); tutte le “rivelazioni divine” dichiarate dai Santi sono blasfeme menzogne; tutte “le approvazioni” secolari della “Chiesa ufficiale” sono state un errore e un inganno storico macroscopico e riprovevole (che giustamente potrebbero far tacciare la Chiesa come una colossale mistificatrice a riguardo della “questione lauretana”); e infine l’approvazione liturgica della “traslazione miracolosa” è stato un errore ancor più gigantesco della Chiesa da dover rinnegare al più presto e definitivamente, da obbligare in coscienza a richiederne immediatamente la soppressione, sostituendola con una semplice “memoria del trasporto umano delle sante pietre”, e chiedendone anche “il perdono” - cioè, anche di tale “errore” della “miracolosità” dichiarata e celebrata, oltre a quelli già richiesti dal Papa nel Giubileo del 2000 - sia a tutti i cristiani di ogni epoca come a tutti gli altri uomini, per averli “ingannati” per tanti secoli, pur fosse tutto avvenuto e senza alcun dubbio “in totale buona fede”… Ecc.za, mi perdoni, ma “queste” sono le sole deduzioni logiche inevitabili e incontestabili che ne derivano di conseguenza se si rifiuta (dai “cristiani”!) e si ritiene “falsa” la “verità storica” della “miracolosità” della “Traslazione” della Santa Casa di Nazareth “in vari luoghi” e infine a Loreto!…
Ecc.za amatissima: o crediamo alla Chiesa e ci incanaliamo su quanto essa ci propone a credere e a venerare (anche se, in questo caso, in una obbedienza che implica solo una “fede umana” e non una “fede dogmatica”, ma sempre “riverente” “obbedienza” deve essere!…) od ogni riferimento “sicuro” circa “la verità” perde ogni consistenza, ogni serietà, ogni autorevolezza, ogni credibilità: con danno spirituale incalcolabile alle anime ed i tanti gravi rischi che ne derivano per la Salvezza Eterna di tante di loro, perché “si fa rendere più difficile e dolorosa” o persino “si può far vanificare” l’opera redentrice di Cristo, invece di collaborare con il Signore per “incrementarla” ed “estenderla”!
E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare amarezza e sdegno, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di far capire, di convincere, mi fa chiedere “Udienze” (purtroppo quasi sempre “ovunque” “rifiutate” dai Pastori!…): ma ciò che soprattutto mi spinge in tutto questo è il pensiero del dolore di Cristo! il pensiero del dolore di Maria! il pensiero del dolore delle anime (a me personalmente tante volte “attestato” da tante persone!)! è il pensiero della “confusione” e dello “smarrimento” che si genera nelle menti, soprattutto delle persone semplici e indifese, e al conseguente grave detrimento spirituale che ne deriva per loro e per la loro salvezza!… Ed è anche la consapevolezza “viva” di dover contrastare - con tutte le forze possibili e senza risparmio alcuno di mezzi (anche di quelli economici, da ridurmi spesso nella vita alla povertà assoluta, fino all’indigenza) - quel “fumo di Satana”, del quale il Servo di Dio Paolo VI asseriva drammaticamente essere penetrato inaspettatamente da “fessure” all’interno della stessa Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, e, nel nostro caso, all’interno della stessa “veridicità storica” della Traslazione “miracolosa” della Santa Casa di Nazareth, da “dissacrarne” anche la storia e perciò la venerazione, come ebbe ad “attestare” nel 1988 anche lo stesso Mons. Loris Capovilla, suo predecessore, nel “prendere atto” delle “reazioni” di tantissimi fedeli alla prima pubblicazione del Padre Giuseppe Santarelli fatta nel 1984 (purtroppo “autorizzata” dallo stesso Mons. Capovilla).
Voglia riferire, gentile Invernizzi, tutto questo al carissimo Padre Livio, cui pure trasmetto questo messaggio “in copia” (che però non so se effettivamente lo leggerà), come anche Le chiedo di trasmettergli - per ulteriore chiarezza - anche quanto segue, che pure scrissi a Mons. Comastri, nella stessa lettera, e che intendo come fosse detto anche a Padre Livio e ai conduttori di Radio Maria:
Ecc.za amatissima: “la verità” è “verità”!… “la verità” impegna “la coscienza”!… Anche nella “questione lauretana” non ci sono delle vie intermedie: o “è vero” che la Santa Casa è stata “trasportata miracolosamente” da Dio ad opera degli Angeli o “non è vero”!… Ma se “è vero” (come è vero!), bisogna dire che “è vero”!… qualunque sia la reazione e l’opinione degli uomini, che risponderanno per se stessi davanti a Dio della loro accettazione o del loro rifiuto, a seconda della loro “buona fede” o della loro “mala fede”, secondo come sta scritto: “Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore” (1^Gv.4,6).
E se si è nel dubbio sui fatti accaduti tanti secoli fa bisogna attenersi a ciò che dice la Chiesa al riguardo e non contraddirla!… o quantomeno bisogna “tacere”!… Altrimenti “si rischia” di tradire e “di fatto” si tradisce “la verità”!… perché “si misconosce” UN’OPERA “MIRACOLOSA” “VERA” di Dio, di Gesù, di Maria e degli Angeli Santi!… In tal modo si diventa anche “ingrati” (cfr. C.C.C. n.2094) e si arreca “rammarico” e “dolore” a Dio, a Gesù, a Maria e agli Angeli Santi, perché non si attribuisce loro quanto hanno voluto “realmente”, misericordiosamente e “miracolosamente” attuare per il bene e la salvezza degli uomini!… (cfr. Gen.6,6: “Il Signore si pentì di aver fatto (…) e se ne addolorò in cuor suo”).
Infine, si fanno “deviare” le menti dei credenti e non credenti, generando “confusione” e “smarrimento”, ed anche provocando LA PRIVAZIONE A TANTI UOMINI DELLE TANTE GRAZIE CHE DIO, proprio attraverso “IL SEGNO” e “il richiamo” di un tale “evento miracoloso” (come di tanti altri analoghi), VOLEVA FOSSERO CONCESSE, al fine proprio di far maggiormente incrementare la Fede negli uomini e poter così attuare nella storia l’opera di salvezza di Cristo in un modo più penetrante, più efficace e più esteso.
Ci si rende perciò - in una parola - “responsabili”, sì, “RESPONSABILI” di NON AVER DETTO LA VERITA’ su “un evento miracoloso” che è stato “REALMENTE” COMPIUTO DA DIO e “comprovato” “ufficialmente” dalla Suprema Autorità della Chiesa, che è “sempre” e “davvero” assistita dallo Spirito Santo, anche quando non parla “ex-cathedra!…
Ecc.za Rev.ma, la “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth è “storia”, non è una “leggenda”!… E’ una “approvazione ufficiale della Chiesa” di “un evento miracoloso”, quale “mai” in tutta la storia della Chiesa è stato fatto!… Di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, di Kibeho e di tanti altri prodigi divini avvenuti lungo il corso della storia umana esiste quasi sempre solo una “singola approvazione”, e per lo più solo e semplicemente delle “autorità ecclesiastiche locali”: eppure nessuno dubita (ovviamente tra i cristiani cattolici) riguardo alla “verità storica” che tali approvazioni certificano! Riguardo invece al “riconoscimento” della “VERITA’ STORICA” dell’evento della “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è “l’unico caso” nella Storia della Chiesa di una “approvazione ecclesiastica” da parte dei Sommi Pontefici “dichiarata” e “ripetuta” “continuamente”, “solennemente”, “inequivocabilmente”, per secoli e secoli, in tanti documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi.
Ecc.za amatissima, che cosa sarebbe di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima se si ponesse in dubbio o addirittura si negasse - e proprio “dall’interno degli stessi rispettivi Santuari” e anche solo “per una ipotesi di studio” -, “la verità storica” delle “miracolose” “apparizioni” di Maria? Non si diventerebbe “irriverenti” ed “ingrati” verso Maria? Non ne scadrebbe immensamente tutta la devozione mondiale? Non si creerebbe “un reale ostacolo” a Dio e alla Vergine Immacolata nella loro elargizione dei “doni” di grazia e di salvezza, oltre talvolta anche i miracoli fisici, che effettivamente in quei luoghi avvengono numerosissimi, provocando così un “detrimento grave” del bene delle anime?
Tutto ciò non è in alcun modo paragonabile al Santuario e alla Santa Casa di Loreto, i cui miracoli di grazia e di salvezza - ed anche i veri e propri miracoli nell’ordine fisico - da parte di Dio e della Vergine Immacolata, è impossibile enumerare. Persino tanti Ordini e Movimenti Ecclesiali sono “nati” dentro quelle Sacre Pareti, per “una ispirazione soprannaturale” ricevuta dai Santi Fondatori “solo” “lì”.
Caro Invernizzi, queste riflessioni glieLe avevo esposte in modo sintetico già nella telefonata di questo pomeriggio. Qui glieLe ho volute riportare e ri-esporre più ampiamente, perché anche Padre Livio, che spero Le legga o Lei gliele possa portare direttamente ad Erba, abbia a riflettere a quante “grazie” si fanno perdere alle anime se si fa diffondere anche attraverso Radio Maria “una falsità”, a riguardo delle opere “miracolose” e “misericordiose” di Dio, come di quelle compiute anche attraverso le “miracolose traslazioni” (almeno cinque, tra il 1291 e il 1296!...) della Santa Casa di Nazareth.
In proposito, proprio negli scorsi giorni mi è pervenuta una Lettera dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino, in risposta ad una mia “denuncia” riguardo alla “non celebrazione” a Loreto della Liturgia della “Miracolosa traslazione” il 10 dicembre di ogni anno, secondo come la Chiesa ha prescritto.
In tale risposta mi viene “assicurato” – a nome del Card. Arinze - quanto segue (il testo è leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/risposta.congregazione.culto.htm ).
“Roma, 15 dicembre 2005. Egregio Signore, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si pregia rispondere alla lettera del 4 dicembre u.s. con la quale la Signoria Vostra trasmetteva una documentazione relativa alla questione della celebrazione liturgica della “Miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Il Dicastero assicura la Signoria Vostra che alla documentazione inviata sarà data la dovuta considerazione. Ringraziando per la cortese attenzione, colgo ben volentieri la circostanza per significarLe la mia stima e confermarmi con sensi di distinto ossequio. Della Signoria Vostra devotissimo nel Signore, Mons. Mario Marini, Sotto-Segretario”.
La lettera di cui si parla, con allegate documentazioni, era stata da me inviata direttamente al Card. Arinze, Prefetto della suddetta Congregazione, in cui – il 4 dicembre u.s. - gli scrivevo: www.lavocecattolica.it/congregazione.culto.divino.htm
“Eminenza Rev.ma, Card. FRANCIS ARINZE, Prefetto della “Sacra Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti”, Le invio in allegato una documentazione relativa alla “posizione” dell’Arcivescovo di Loreto riguardo alla imminente celebrazione della Festa Liturgica della “MIRACOLOSA TRASLAZIONE” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, il 10 dicembre prossimo. Ciò faccio in riverente obbedienza ed adempimento di quanto disposto dal n.184 dell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum”: “Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o l’Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice”. Dalla Lettera pervenutami da Sua Ecc.za Mons. Danzi, Arcivescovo di Loreto (indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/vescovo.loreto.htm ), “sembrerebbe” che egli – contrariamente a quanto assicuratomi in una Udienza Personale dell’8 novembre u.s. – non celebrerà la “traslazione miracolosa” in maniera “esplicita” - così come disposto dai Sommi Pontefici e dalla “Sacra Congregazione per il Culto Divino” da molteplici secoli - in quanto egli non crederebbe alla “verità” di tale “traslazione miracolosa”; né “sembra” che egli riconosca che così sia stato disposto dalla Santa Chiesa Cattolica, poiché non riconosce come “PENSIERO DELLA CHIESA” la “traslazione miracolosa”, in evidente contrasto con tutti i pronunciamenti secolari dei Romani Pontefici e della “Sacra Congregazione per il Culto Divino”. Segnalo tale “incongruenza” perché Sua Eminenza possa avere l’opportunità di conferire direttamente con Sua Ecc.za Mons. Danzi, per “chiarire” e “far rispettare” ciò che la Santa Chiesa “ha disposto” dal punto di vista liturgico riguardo alla celebrazione della “miracolosità” della Traslazione della Santa Casa e venga fatta cessare dalla Basilica Lauretana ogni “confusione” al riguardo. Riporto, per maggiore chiarezza, anche la “Lettera” consegnata al Rettore della Basilica della Santa Casa di Loreto, Padre Marzio Calletti (leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/24novembre2005.htm ), in cui gli chiedevo di non permettere – come avveniva negli anni passati – di offrire ai pellegrini dei libretti di preghiere in cui si creava “confusione” e “smarrimento” nella pietà dei fedeli, poiché in essi si presentava la stessa celebrazione come riferita ad “un semplice trasporto umano” della Santa Casa di Nazareth, in evidente contrasto con le disposizioni liturgiche della Chiesa. Certo dell’intervento “chiarificatore” di Sua Eminenza presso l’Arcivescovo di Loreto, mi professo umile e obbediente figlio della Santa Chiesa Cattolica. In fede. Prof. GIORGIO NICOLINI”.
In proposito avevo scritto, tra l’altro, al Rettore del Santuario di Loreto, Padre Mario Calletti, il 24 novembre scorso, leggibile per intero all’indirizzo www.lavocecattolica.it/24novembre2005.htm
“Caro Padre Marzio, (…) ti chiedo qui vivamente “la carità” di non permettere di far stampare, né di consegnare ai pellegrini, nella “Veglia della Venuta”, gli usuali libretti di preghiere predisposti per la circostanza, se in essi – contrariamente alla celebrazione stessa e alle disposizioni liturgiche stabilite dalla Chiesa – vi venisse inserita la narrazione dell’ipotesi di “un trasporto umano” della Santa Casa, come purtroppo avvenuto negli anni passati, creando “confusione” nella pietà dei fedeli e soprattutto costituendo una biasimevole “disobbedienza” alle norme Liturgiche disposte dalla Santa Chiesa, nonché alla volontà del nuovo Arcivescovo di Loreto. Non si può, cioè, celebrare con migliaia e migliaia di fedeli “la Traslazione Miracolosa” della Santa Casa, mentre, nel contempo, si dà a loro dei libretti in cui si espone che si tratta invece della celebrazione di “un trasporto umano” di “sante pietre”: tutto ciò è in stridente contrasto con la Liturgia stessa, oltre ad essere cosa del tutto “falsa” dal punto di vista “storico”!... come da me già diffusamente dimostrato nel mio libro anche a te consegnato e che potrai ancor più documentartene anche attraverso l’apposito Sito Internet da me aperto: www.lavocecattolica/santacasa.htm, che verrà - con il tempo - periodicamente aggiornato ed arricchito di sempre nuove documentazioni “probative”.
Tu ben conosci quanto stabilisce il Can.837 del Codice di Diritto Canonico, che dichiara: “Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa stessa, che è “sacramento di unità”, cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei Vescovi; perciò appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; i singoli membri poi di esso vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli ordini, delle funzioni e dell’attuale partecipazione”.
E’ molto chiaro, al riguardo, quanto anche ha scritto la “Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” nell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” (25 marzo 2004), al n.5: “L’osservanza delle norme emanate dall’autorità della Chiesa esige conformità di pensiero e parola, degli atti esterni e della disposizione d’animo. Una osservanza puramente esteriore delle norme, come è evidente, contrasterebbe con l’essenza della sacra Liturgia, nella quale Cristo Signore vuole radunare la sua Chiesa perché sia con lui «un solo corpo e un solo spirito».
E’ evidente da tale enunciato come, anche nel caso della “Traslazione Miracolosa”, non solo si deve celebrare “esteriormente” solo e soltanto la Liturgia della “Miracolosa Traslazione” della Santa Casa, ma bisogna che ci sia anche “conformità” tra atti esterni e disposizione d’animo, tra pensiero e parola, altrimenti – come è stato scritto nel n.5 dell’Istruzione – vi sarebbe “contrasto” con “l’essenza della sacra Liturgia”, “nella quale Cristo Signore vuole radunare la sua Chiesa perché sia con lui «un solo corpo e un solo spirito»”.
Come a dire, nel caso nostro, celebrare la “Traslazione Miracolosa” senza crederci è “un dividere” Cristo dal suo “corpo”, che è la Chiesa e i fedeli ad essa appartenenti, che vi credono perché vi crede “la Chiesa”. Inoltre, detto in parole più esplicite e fraterne: celebrare la “Traslazione Miracolosa” senza crederci è manifestazione di “ipocrisia”!... perché, o si celebra la Liturgia per ciò che essa intende onorare “per vero”, o se ne chiede la soppressione al Sommo Pontefice se ciò che si celebra “liturgicamente” e “ufficialmente” fosse risultato “non vero” nella realtà storica.
Non si può quindi celebrare la Liturgia della “Miracolosa Traslazione” della Santa Casa e poi dare ai fedeli dei libretti (o lasciarli disponibili nel Santuario) in cui si afferma che non c’è mai stata una “Traslazione Miracolosa”: ciò diverrebbe un’autentica “contraffazione”, non solo della “verità” della “traslazione miracolosa”, ma anche della Liturgia Cattolica, come sta scritto al n.169 dell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum”: “Quando si compie un abuso nella celebrazione della sacra Liturgia, si opera un’autentica contraffazione della Liturgia Cattolica. Ha scritto san Tommaso: «incorre nel vizio di falsificazione chi per conto della Chiesa manifesta a Dio un culto contro la modalità istituita per autorità divina dalla Chiesa e consueta in essa» (S. Tommaso d’Aquino, Summa Theol., II, 2, q. 93, a. 1).
Quando ciò dovesse avvenire, il n.184 dell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” dispone ancora che: “Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o l’Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice. E’ bene, tuttavia, che la segnalazione o la querela sia, per quanto possibile, presentata dapprima al Vescovo diocesano. Ciò avvenga sempre con spirito di verità e carità”. E’ infatti il Vescovo il primo responsabile di ciò che si compie nella propria Diocesi, per cui, dichiara ancora l’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” al n.177: “Poiché deve difendere l’unità della Chiesa universale, il Vescovo è tenuto a promuovere la disciplina comune a tutta la Chiesa e perciò a urgere l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche. Vigili che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della parola, nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, nel culto di Dio e dei Santi” (Codice di Diritto Canonico, can. 838, §.4).
Spero, caro Invernizzi, che il bravissimo Padre Livio anche riguardo a questo “problema ecclesiale” assuma una posizione “netta” e “chiara”, anche attraverso RADIO MARIA, rimanendo “in piena conformità” all’insegnamento “vero” della Chiesa, e che si faccia anzi, anche lui, “difensore” della Santa Casa di Loreto e della sue “miracolose traslazioni”, così come fa con tanto encomiabile zelo per le apparizioni di Lourdes, di Fatima e di Medjugorje.
Lei stesso, nella bellissima Rivista apologetica IL TIMONE, scrisse in un articolo (n.33, luglio 2004)
“Ogni documento, ogni gesto della Chiesa va letto nella prospettiva dell’evangelizzazione: «ogni sua attività deve essere inseparabile dall’impegno per aiutare tutti a incontrare Cristo nella fede», scrive il Papa nel discorso alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma l’evangelizzazione incontra diversi ostacoli, esterni, come «l’odierno contesto culturale» negativamente segnato dal relativismo e «dalla tentazione di un facile pragmatismo», ma anche interni alla Chiesa, quando il Magistero non viene adeguatamente recepito dai fedeli, sia per la superficialità dei mezzi di comunicazione, sia anche per l’incapacità di noi cattolici di fare la fatica di studiare il Magistero e poi di cercare di comunicarlo. Il Papa scrive di «fedeli disorientati più che informati» da come i testi del Magistero vengono presentati dai media, ma ricorda anche come un documento della Chiesa è un «evento ecclesiale» prima che un fatto mediatico, che i cattolici, a cominciare dai pastori fino a tutti i fedeli, devono accoglierlo «nella comunione e nella condivisione più cordiale della dottrina della Chiesa». Avviene così?...”.
RingraziandoLa di quanto potrà fare al riguardo presso Padre Livio, Le esprimo la mia gratitudine anche per tutti i Suoi preziosi servizi sul Magistero della Chiesa, che diffonde attraverso Radio Maria, e di cui usufruisco anch’io con molto frutto.
Le assicuro anche un grato ricordo nella preghiera presso la Vergine Immacolata Lauretana, così come per tutti i collaboratori di RADIO MARIA e dell’ottima Rivista IL TIMONE, presso la cui Redazione questo pomeriggio Le avevo telefonato.
In proposito, se attraverso IL TIMONE volesse far conoscere tutti gli studi che sto pubblicando sulla Santa Casa di Loreto e le sue “miracolose traslazioni”, può far citare nella Rivista o l’indirizzo del mio Sito Internet www.lavocecattolica.it oppure l’indirizzo diretto (sezione del Sito) www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Con la più viva cordialità.
Prof.
GIORGIO NICOLINI
----- Original Message -----
From: … (omissis) …
Sent: Thursday, January 12, 2006 1:14 PM
Subject: la Casa di Nazareth
Egr. Prof. Nicolini,
ho letto con un certo interesse la Sua campagna per un certo riconoscimento della Casa di Maria a Loreto, ma devo confessarLe – lo faccio sottovoce e non Le nascondo, anche un pò timorato – che mi pare di intravvedere un pò di accanimento su di un fatto che mi pare marginale e che di fatto non conduca molto lontano.
Il fatto di riconoscere che quella casa è proprio “quella”, fisicamente quella ove Maria abito, ecc., il luogo esattissimo ove si compirono prodigi; ebbene pur ammesso che tutto sia così, cosa ne avremmo noi? Un primato? Forse. A che pro? Non lo so. Qui sotto ho riportato due passi scritti nella Sua rivista:
La preghiera del Papa:
Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.
Dopo il ritorno dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù fino all’ora del Suo battesimo nel Giordano.
Alcuni detti di Gesù:
Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8).
Mi colpisce come siano stati evidenziati i riferimenti al “luogo”: “nella tua casa”, “qui”, “hai vissuto”,…quasi ad immaginare che proprio quel luogo diventi il mezzo di ispirazione, di trasmissione, di catalisi divina.
Ancor più mi colpisce il detto di Gesù: “andate..” “gratuitamente ricevete, gratuitamente date...”. Siamo su di un alto piano, ove il “locus” non entra e non c’entra.
Da un lato mi racchiudo in una gabbietta sacra a meditare, dall’alto mi apro al mondo, grande e sacro tutto quanto, perché è Creato. Che m’importa dei sacri sassi, che m’importa della polvere che Gesù ha calpestato, se non per meditare su un altro fatto, che sta ad un altro livello e cioè sull’ingresso di Dio nella storia dell’uomo! E’ del mio cuore che devo fare dimora sacra e così del cuore dei fratelli in Cristo. Lasci a Cesare ciò è di Cesare, al mondo ciò che è del mondo, caro Professore e indirizzi le Sue belle energie spirituali ad un livello “altro”.
Le lascio un abbraccio fraterno e non me ne voglia di questa critica, che forse è anche un pò imprudente, nel senso che non conosco tutto ciò che Lei conosce e che - magari - giustificano quello che a me pare un suo fiero accanimento per la difesa di quella verità.
Cordialmente.
(Messaggio firmato)
LA RISPOSTA
Caro G.,
la risposta la trova nel messaggio sopra riportato a Marco Invernizzi e in tutti gli scritti amplissimi che può leggere nel mio Sito all’indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Qui, in più, Le “confermo” l’intuizione di quanto mi scrive alla fine e che è perciò “giustificato” quanto faccio, non l’accanimento, poiché non si tratta di questo, ma del “ristabilimento” di “una verità” di “enorme importanza”, riguardo ad “un progetto di Dio” nella “storia della Chiesa” e per la Salvezza dell’Umanità… “qualcosa” di “passato” e di “futuro”… che Satana vuole distruggere…
Finché dalla Basilica Lauretana non si ritornerà “all’obbedienza” alla “verità” e “all’obbedienza” al Magistero Ordinario della Chiesa, non cesserò la mia azione, finché Dio me ne darà la forza… Abbia pazienza, e continui a seguirmi e… sopportarmi…
Consideri, in ogni caso, che “la falsità” è peccato! e il peccato va combattuto, sempre e con tutte le forze, come abbiamo “promesso” a Dio nel giorno del nostro Battesimo.
Un umile consiglio: provi a venire una sola volta a pregare “nella” Santa Casa di Loreto, oltre che in tutti gli altri luoghi che vuole dell’Universo creato: lì, è diverso! Sì, lì, è diverso, glielo assicuro!... Dio ha stabilito dei luoghi ove certe “grazie” le concede solo lì!... Se vuole farne l’esperienza venga a Loreto!... Io stesso La potrò accompagnare assai volentieri sui luoghi delle “traslazioni miracolose” e spiegarglieli, come ho già fatto con tanti altri. Non se ne pentirà…
Un cordiale abbraccio fraterno anche da parte mia.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it
Sito Internet sulla Santa Casa: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
Messaggio da Mediugorie del 25 dicembre 2005, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
"Cari figli, anche oggi vi porto tra le braccia il piccolo Gesù, Re della pace, che vi benedice con la sua pace. Figlioli, in modo particolare oggi vi invito ad essere miei portatori di pace in questo mondo senza pace. Dio vi benedirà. Figlioli non dimenticate: io sono vostra madre. Col piccolo Gesù tra le mie braccia vi benedico tutti con una speciale benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
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IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti
(Martin Luther King)
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domenica, 26 gennaio 2014 16.32