CRISTO E’ RISORTO! E’ VERAMENTE RISORTO!
“L'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto”. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli” (Mt.28,5-8)
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI:
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie
Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto, ad Ancona e sino al colle ove poi sorse Loreto, quale “nuova Nazareth”. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona e Loreto, con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.
Messaggio da Mediugorie del 25 febbraio 2008
Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito di nuovo alla preghiera e alla rinuncia. Che la vostra giornata sia intessuta di piccole ardenti preghiere per tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto prodigiosamente la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
LETTERA INFORMATIVA n°106
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
25 MARZO 2008: 2014° ANNIVERSARIO
DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
SOLENNITA’ DEL 25 MARZO DELL’ANNUNCIAZIONE A MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH “MIRACOLOSAMENTE” TRASPORTATA A LORETO
MARIA:
SALVEZZA DELL’ITALIA
VERSO LA CIVILTA’ DELL’AMORE
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2008: 2014° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
LUCE DEFINITIVA SULLA SANTA CASA DI LORETO
TELE MARIA – Emittente Televisiva Cattolica in Internet - www.telemaria.it
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET www.telemaria.it
NELLA PROGRAMMAZIONE di TELE MARIA
TRASMISSIONI CONTINUATE SU “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO”
SPIEGATE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI SUI LUOGHI STESSI OVE SONO AVVENUTE
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Sabato 22 marzo 2008
Domenica, 22 marzo 2014
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2008: 2014° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
SABATO, 1° MARZO 2008 = DOMENICA, 1° MARZO 2014
INIZIO ANNO 2014
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato.
(Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).
Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà.
E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni.
Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti.
Verità dolce, ma intatta, inviolata.
(Beato Pio IX)
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
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TOTUS TUUS EGO SUM
QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,
di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
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Vi è una lotta perenne tra due città o regni: da un lato la città di Dio e dall’altro lato la città di Satana. Queste due città non sono mai nettamente distinguibili durante la storia umana. Nessun periodo storico né nessuna istituzione sono dominanti esclusivamente dall’una o dall’altra città; esse sono mescolate fino alla fine dei tempi. Alla fine del mondo, con la resurrezione dei morti ed il giudizio finale, sarà chiaro per tutti a quale città abbiamo aderito, se a quella celeste o a quella di Satana. Nel presente l’uomo può cercare di intuirlo solo se interroga se stesso con sincerità ed invoca l’aiuto dello Spirito (Sant’Agostino, La Città di Dio)
NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI
Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
SE SARETE QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...
Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
E IL VERBO
“il più bello tra i figli dell'uomo” (Sal.44/45,3)
Si fece carne
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)
Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".
(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)
Nessuno di noi sa che cosa succederà nel nostro pianeta, nella nostra Europa, nei prossimi cinquanta, sessanta, settanta anni. Ma, su un punto siamo sicuri: la famiglia di Dio sarà sempre presente e chi appartiene a questa famiglia non sarà mai solo, avrà sempre l'amicizia sicura di Colui che è la vita”
(Benedetto XVI, Omelia dell’8 gennaio 2006)
Lettera di Giovanni Paolo II a Mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto, 15 agosto 1993
Il glorioso Santuario della Santa Casa, che ha avuto una parte così attiva nella vita di tutto il popolo cristiano per quasi tutto il corso del secondo millennio (…), possa averne una altrettanto significativa nel corso del terzo millennio che è alle porte, continuando ad essere, come per il passato, uno dei pulpiti mariani più alti della cristianità. Possa questo Santuario di Loreto essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli. La Vergine Lauretana dall’alto del suo colle benedica e soccorra tutti i popoli (…)”.
LETTURA BIBLICA DEL GIORNO
DAL VANGELO SECONDO LUCA (1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
Dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)
Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:
“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv.1,47)
Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…
Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:
DA NAZARETH PERCIO’ E’ “VENUTA” LA SALVEZZA
E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UMANITA’
Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI” (Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “RALLEGRATI…”.
Dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
L’UMILTA’ DI MARIA
(da “LE GLORIE DI MARIA” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
Sant'Agostino dice che per ottenere con più sicurezza e abbondanza il favore dei santi bisogna imitarli, perché vedendo che noi pratichiamo le virtù da loro esercitate, essi sono più portati a pregare per noi. Maria, la regina dei santi e la nostra prima avvocata, dopo aver sottratto un'anima dagli artigli di Lucifero e averla unita a Dio, vuole che quest'anima cerchi d'imitarla, altrimenti non potrà arricchirla delle sue grazie come vorrebbe, vedendola contraria ai suoi comportamenti. Perciò la Vergine chiama beati quelli che imitano diligentemente la sua vita: "Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie!" (Prov.8,32). Chi ama, o è simile o cerca di rendersi simile alla persona amata, secondo il celebre proverbio: "L'amore trova o fa uguali". Perciò San Girolamo ci esorta dicendo che se noi amiamo Maria, dobbiamo cercare d'imitarla, perché questo è il maggiore omaggio che possiamo offrirle. Riccardo di San Lorenzo afferma che sono e possono chiamarsi veri figli di Maria quelli che cercano di imitare la sua vita. Dunque, conclude San Bernardo, il figlio si sforzi di imitare la Madre, se desidera il suo favore; poiché allora, vedendosi onorata come madre, Maria lo tratterà e favorirà come figlio.
In quanto poi alle virtù di questa Madre, anche se i Vangeli non ne riportano molti dettagli, tuttavia, dato che vi si dice che fu piena di grazia, comprendiamo facilmente che Maria ebbe tutte le virtù e tutte in grado eroico. San Tommaso dice: "Ciascuno degli altri santi ha primeggiato in una virtù particolare: uno fu soprattutto casto, un altro fu soprattutto umile, un altro fu soprattutto misericordioso. Ma la beata Vergine ci è stata data come esempio di tutte le virtù". E Sant'Ambrogio afferma: "Così fu Maria, perché la sua vita fosse di esempio a tutti". Perciò il Santo ci lasciò scritto: "Come in un'immagine rifulga in voi la verginità e la vita di Maria, nella quale risplende ogni forma di virtù. Da lei attingete gli esempi di vita... ciò che dovete correggere, ciò che dovete evitare, ciò a cui dovete aderire".
E poiché, come insegnano i santi padri, l'umiltà è il fondamento di tutte le virtù, vediamo in primo luogo quanto fu grande l'umiltà della Madre di Dio.
L'UMILTA’ DI MARIA
"L'umiltà è fondamento e custode delle virtù", dice San Bernardo, e con ragione. Senza umiltà, infatti, non vi può essere alcun'altra virtù in un'anima. Anche se essa possiede tutte le virtù, tutte verranno meno se viene meno l'umiltà. Al contrario, come San Francesco di Sales scrisse alla beata suor Giovanna di Chantal, Dio ama tanto l'umiltà, che subito accorre dove la vede. Questa bella virtù così necessaria era sconosciuta nel mondo, ma il Figlio stesso di Dio venne ad insegnarla sulla terra con il suo esempio e volle che specialmente in essa noi cercassimo d'imitarlo: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore" (Mt.11,29). Come fu la prima e più perfetta discepola di Gesù Cristo in tutte le virtù, così Maria lo fu anche nell'umiltà, per cui meritò di essere esaltata sopra tutte le creature. Fu rivelato a santa Matilde che la prima virtù esercitata dalla Vergine fin dalla fanciullezza fu l'umiltà.
Il primo atto dell'umiltà di cuore è avere un basso concetto di sé. Maria ebbe sempre un così basso concetto di se stessa, come fu ugualmente rivelato a Santa Matilde, che, pur vedendosi arricchita di grazie più degli altri, non si mise mai al di sopra di nessuno. Spiegando quel passo del Cantico dei Cantici: "Mi hai ferito il cuore, sorella mia sposa... con un solo capello del tuo collo" (Ct.4,9 Vulg.), l'abate Ruperto dice che questo capello del collo della sposa fu appunto l'umile concetto che Maria ebbe di sé, con cui ferì il cuore di Dio; "che cosa c’è infatti più sottile di un capello?". Non già che la santa Vergine si stimasse peccatrice, perché l'umiltà è verità, come dice Santa Teresa, e Maria sapeva di non aver mai offeso Dio. Non che non confessasse di aver ricevuto da Dio maggiori grazie di tutte le altre creature, perché un cuore umile ben riconosce i favori speciali del Signore per umiliarsi ancor più; ma la divina Madre, alla luce più grande che aveva per conoscere l'infinita grandezza e bontà del suo Dio, conosceva meglio la sua piccolezza. Perciò si umiliava più di ogni altro e con la sposa del Cantico dei Cantici diceva: "Non guardate che io sono bruna, perché mi ha abbronzato il sole" (Ct.1,6). San Bernardo commenta: "In confronto al suo splendore, mi trovo nera". Infatti, dice San Bernardino, "la Vergine aveva sempre un rapporto attuale con la divina maestà e con il proprio niente". Come una mendicante, se indossa una ricca veste che le è stata donata, non se ne insuperbisce, ma nel vederla tanto più si umilia davanti al suo donatore perché più si ricorda della sua povertà, così Maria, quanto più si vedeva arricchita, tanto più si umiliava, ricordandosi che tutto era dono di Dio. La Vergine stessa disse alla benedettina Santa Elisabetta: "Sappi che io mi ritenevo la creatura più spregevole e indegna della grazia di Dio". San Bernardino afferma: "Come nessuna creatura, dopo il Figlio di Dio, s'innalzò sulle vette della grazia quanto Maria, così nessuna creatura scese più in basso nell'abisso dell'umiltà".
Inoltre è atto di umiltà nascondere i doni celesti. Maria volle tacere a San Giuseppe la grazia di essere divenuta Madre di Dio, anche se pareva necessario informarlo, per dissipare i sospetti che lo sposo poteva avere sulla sua onestà vedendola incinta, o almeno per liberarlo dal turbamento. San Giuseppe infatti, non potendo dubitare della castità di Maria e d'altra parte ignorando il mistero, "decise di rimandarla in segreto" (Mt.1,19); e, se l'angelo non gli avesse rivelato che la sposa aveva concepito per opera dello Spirito Santo, l'avrebbe lasciata.
Inoltre l'umile rifiuta le lodi per sé e le riferisce tutte a Dio. Maria si turbò nel sentirsi lodare dall'angelo Gabriele e quando santa Elisabetta le disse: "Benedetta tu fra le donne... A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?... Beata colei che ha creduto... " (Lc.1), la Vergine, attribuendo tutte quelle lodi a Dio, rispose con l'umile cantico: "L'anima mia magnifica il Signore". Come se dicesse: Elisabetta, tu lodi me, ma io lodo il Signore a cui solo è dovuto l'onore. Tu ammiri che io venga a te; io ammiro la divina bontà: "il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore". Tu mi lodi perché ho creduto; io lodo il mio Dio che ha voluto esaltare il mio niente: "perché ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc.1,46-48). Maria disse a Santa Brigida: "Perché mi umiliavo tanto e ho meritato tanta grazia, se non perché ho saputo e pensavo di non essere e di non avere niente? Perciò non volli la mia lode, ma soltanto quella del donatore e del creatore". Parlando dell'umiltà di Maria, Sant'Agostino esclama: "O beata umiltà, che donò Dio agli uomini, aprì il paradiso e liberò le anime dagli inferi".
È proprio degli umili il servire, e Maria non esitò ad andare a servire Elisabetta per tre mesi. Dice dunque San Bernardo: "Elisabetta si meravigliava che Maria fosse venuta, ma ancor più si stupisca che sia venuta non per essere servita, ma per servire".
Gli umili se ne stanno in disparte e si scelgono il posto peggiore. Perciò Maria, osserva San Bernardo, quella volta che Gesù stava predicando in una casa (Mt.12), desiderava parlargli ma "non volle interrompere il discorso di suo Figlio con la sua autorità di madre e non entrò nella casa in cui egli parlava". Per la stessa ragione, stando nel cenacolo con gli apostoli, Maria volle mettersi all'ultimo posto. Leggiamo in San Luca: "Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù" (At.1,14). Non che San Luca non conoscesse i meriti della divina Madre, per cui avrebbe dovuto nominarla in primo luogo; ma poiché Maria si era messa all'ultimo posto nel cenacolo, dopo gli apostoli e le altre donne, San Luca menziona tutti i presenti secondo l'ordine in cui stavano collocati. È questo il pensiero di un autore. Dice San Bernardo: "Giustamente l'ultima è diventata la prima perché, pur essendo la prima di tutti, si comportava come se fosse l'ultima".
Infine gli umili amano le manifestazioni di disprezzo. Perciò non si legge che Maria fosse presente in Gerusalemme quando nella Domenica delle palme il Figlio fu ricevuto dal popolo con tanti onori. Invece al momento della morte di Gesù la Vergine non si astenne dal comparire in pubblico sul Calvario, affrontando il disonore di essere riconosciuta come madre del condannato, che moriva da infame con una morte infame. Maria disse a santa Brigida: "Che cosa c'è di più spregevole di essere considerata incapace, di avere bisogno di tutto e di credersi la più indegna di tutti? Tale, o figlia, fu la mia umiltà, questa la mia gioia e questa la mia volontà, perché non avevo altro pensiero che di piacere unicamente a mio Figlio".
Alla venerabile suor Paola da Foligno fu dato in un'estasi di comprendere quanto fu grande l'umiltà della Santa Vergine. Parlandone al suo confessore, la religiosa, piena di stupore, diceva: "Ah padre, l'umiltà della Madonna! Nel mondo non vi è neppure un minimo grado di umiltà in confronto a quella di Maria". Una volta, il Signore fece vedere a Santa Brigida due dame, una tutta fasto e vanità. "Questa, le disse, è la superbia. L'altra che vedi, con atteggiamento modesto, rispettosa verso tutti, con il pensiero rivolto unicamente a Dio e che si considera come un niente, è l'umiltà e si chiama Maria". Dio volle in tal modo manifestarci che la sua beata Madre era così umile, che era l'umiltà stessa.
È certo che per la nostra natura corrotta dal peccato non c'è forse, dice San Gregorio Nisseno, nessuna virtù più difficile da praticare che l'umiltà. Ma non c'è altra via: non potremo mai essere veri figli di Maria se non siamo umili. Dice San Bernardo: "Se non puoi imitare la verginità dell'umile, imita l'umiltà della Vergine". Ella aborrisce i superbi, chiama a sé soltanto gli umili: "Chi è fanciullo venga a me" (Prov.9,4). Riccardo di San Lorenzo afferma: "Maria ci protegge sotto il mantello dell'umiltà". La Madre di Dio stessa così parlò a Santa Brigida: "Anche tu, figlia mia, vieni e nasconditi sotto il mio mantello; questo mantello è la mia umiltà". Poi disse che la considerazione della sua umiltà è un buon mantello che riscalda. Ma come il mantello non riscalda se non chi lo porta, non solo con il pensiero, ma anche in opera, così, aggiunse, "la mia umiltà non giova, se non ci si sforza di imitarla. Perciò, figlia mia, rivestiti di questa umiltà". Quanto sono care a Maria le anime umili! San Bernardo scrive: "La Vergine riconosce e ama quelli che la amano ed è vicina a coloro che la invocano, specialmente a quelli che vede conformi a sé nella castità e nell'umiltà". Perciò il santo esorta tutti coloro che amano Maria ad essere umili: "Sforzatevi di emulare questa virtù, se amate Maria". Martino d'Alberto della Compagnia di Gesù per amore della Vergine era solito scopare il convento e raccoglierne le immondizie. Una volta, riferisce il padre Nierembergh, gli apparve la divina Madre e ringraziandolo gli disse: "Quanto mi è cara quest'azione fatta per amor mio!".
Dunque, mia Regina, non potrò mai essere tuo vero figlio se non sono umile. Ma non vedi che i miei peccati dopo avermi reso ingrato verso il mio Signore mi hanno fatto diventare anche superbo? Madre mia, poni tu rimedio alla mia situazione: per i meriti della tua umiltà ottienimi di essere umile, divenendo così figlio tuo. Amen.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
MARIA: SALVEZZA DELL’ITALIA
PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Cfr. Internet: www.lavocecattolica.it/lettera26gennaio2006.htm
L’8 settembre 1998 si inaugurò nella SANTA CASA di Loreto “la preghiera quotidiana per l'Italia”, dopo che già nel 1994 Giovanni Paolo II vi aveva fatto iniziare la GRANDE PREGHIERA PER L’ITALIA.
Per la circostanza, il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II scrisse al Card. Ruini, che presiedette l’avvio di quella Preghiera Quotidiana per l’Italia: “La Grande Preghiera per l'Italia iniziò nel 1994, quando la costante sollecitudine che nutro per la diletta Nazione italiana, mi spinse ad invitare a far salire incessantemente a Dio una preghiera nella Chiesa (cfr. At.12,5) al fine d'ottenere la grazia della CONVERSIONE dei cuori, condizione indispensabile per costruire una convivenza più giusta e solidale. (...). La nuova provvidenziale iniziativa, che riprendendo quell'invito è divenuta la Preghiera Quotidiana per l'Italia, prolunga l'invocazione di pace (…), volgendo lo sguardo con rinnovato e filiale amore a Colei che in ogni contrada della Penisola è venerata quale rifugio sicuro nei pericoli e Madre benevola verso le suppliche di quanti sono nella prova. (...). La Lampada dell'Italia, che ogni giorno brillerà nella Casa Santa, luogo che richiama il mistero del Verbo fatto carne, sarà simbolo del costante affidamento alla Madre del Signore da parte della comunità italiana. Essa ricorderà allo stesso tempo che è compito dei cristiani, essere vigilanti con le lanterne accese (cfr. Mt.25,1-13) e perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo per illuminare con la fiaccola della Verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed economiche dell'esistenza”.
NELL’IMMINENZA DELLE ELEZIONI POLITICHE
“LA VOCE” PROPONE L’AFFIDAMENTO DELL’ITALIA ALLA VERGINE LAURETANA
CON UNA NOVENA DI PREGHIERA E DI DIGIUNO
(4-12 aprile)
PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA
POSTA DI FRONTE AL BIVIO DECISIVO DEL BENE E DEL MALE
(Deuteronomio cap. 30,19)
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione;
scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza,
Si suggerisce, perciò, durante tutta la Novena di fare ricorso alle preghiere più potenti, cioè:
* LA PARTECIPAZIONE QUOTIDIANA alla SANTA MESSA.
* LA SANTA COMUNIONE QUOTIDIANA (fatta in Grazia di Dio).
* In alternativa alla Comunione Sacramentale, si può fare la COMUNIONE SPIRITUALE (da fare dopo un sincero atto di dolore per i propri peccati): “Gesù mio, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell'anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore... (pausa di preghiera silenziosa) ... Come già venuto, io ti abbraccio e mi unisco tutto a te; non permettere che mi abbia mai a separare da te. Unito a te, Gesù, voglio pregare il Padre tuo perché non solo non vincano nelle Elezioni Politiche le forze disgregatrici del male, unite insieme contro la vita e contro la famiglia, ma anche perché in futuro siano rafforzate le misure di protezione a vantaggio della famiglia e della vita, dal concepimento alla morte naturale. Dona, Padre, sapienza ai cristiani, perché smascherino oggi, davanti a tutti, le falsità di chi si oppone alla Verità”.
* IL SANTO ROSARIO QUOTIDIANO.
* UNA GIORNATA DI DIGIUNO (per chi può), preferibilmente il Venerdì 11 aprile.
GIOVANNI PAOLO II
“La preghiera è infatti una forza soprannaturale che ha efficacia nell’intento di illuminare le coscienze per individuare gli obiettivi da perseguire e le strategie da promuovere così da costruire “la civiltà della vita e dell’amore”. Così si esprimeva il Santo Pontefice: “Ritroviamo, dunque, l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore” (Evangelium Vitae, 100)
PREGHIERA PER L’ITALIA DI GIOVANNI PAOLO II
O Dio, nostro Padre, ti lodiamo e ringraziamo. Tu che ami ogni uomo e guidi tutti i popoli accompagna i passi della nostra nazione, spesso difficili ma colmi di speranza. Fa’ che vediamo i segni della tua presenza e sperimentiamo la forza del tuo amore, che non viene mai meno.
Gloria a te, o Padre, che operi tutto in tutti. Signore Gesù, Figlio di Dio e Salvatore del mondo, fatto uomo nel seno della Vergine Maria, ti confessiamo la nostra fede. il tuo Vangelo sia luce e vigore per le nostre scelte personali e sociali. La tua legge d’amore conduca la nostra comunità civile a giustizia e solidarietà, a riconciliazione e pace.
Gloria a te, o Figlio, che per amore ti sei fatto nostro servo. Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio, con fiducia ti invochiamo. Tu che sei maestro interiore svela a noi i pensieri e le vie di Dio. Donaci di guardare le vicende umane con occhi puri e penetranti, di conservare l’eredità di santità e civiltà propria del nostro popolo, di convertirci nella mente e nel cuore per rinnovare la nostra società.
Gloria a te, o Spirito Santo che semini i tuoi doni nei nostri cuori. Gloria a te, o Santa Trinità, che vivi e regi nei secoli dei secoli. Amen.
PREGHIERA ALLA VERGINE IMMACOLATA LAURETANA
PER L’ITALIA
Signora e Madre di Dio, di quante grazie e favori colmasti l'Italia, mia Patria, nel corso dei secoli! Eppure il mio cuore si sente pieno di tristezza e di apprensione nel considerare le condizioni in cui essa oggi si trova. Nel pensare che questa Penisola, in cui il tuo Divin Figlio incastonò come una gemma di inestimabile valore la Cattedra di Pietro, stabilendola nella città di Roma; la penisola in cui, per un disegno tuo e del tuo Divin Figlio venne trasportata miracolosamente la Santa Casa di Nazareth a Loreto; in cui vive un popolo che diede alla Chiesa e alla civiltà cristiana in Europa grandi Santi e benefattori dell’Umanità; ora però l’Italia si trova ridotta alle tristissime condizioni di oggi! Come non pensare, o Madre, che quando manifestasti a Fatima la tua tristezza per le condizioni del mondo di allora e la tua apprensione per ciò che sarebbe accaduto se gli uomini non avessero fatto penitenza, l'Italia sarebbe divenuta una delle maggiori ragioni della tua tristezza ed uno dei destinatari del tuo appello alla penitenza? Frattanto i motivi della tua tristezza per noi non hanno fatto che aggravarsi, mentre il nostro spirito di penitenza con il tempo non ha fatto che diminuire, fino a giungere alla estrema pochezza in cui oggi si trova.
Senza un intervento speciale della grazia sull'Italia, nulla si può sperare; ma in compenso, con questo intervento si può sperare tutto: sperare per l'Italia, sperare per l'Europa, sperare per il mondo. La Provvidenza ha dato infatti alla nostra Nazione i mezzi per influenzare profondamente tutto il Continente Europeo, e l'Europa è tutt’oggi la grande tribuna dall'alto della quale il pensiero umano si rivolge a tutti i popoli della terra. Che gloria sarebbe per te, Signora, se l'Italia si convertisse sinceramente e profondamente con una conversione totale che la rendesse a te più familiare e più sottomessa di quanto lo è stata persino nei tempi più aurei della sua storia!
O Madre, torna fra noi! Richiama l'Italia affinché essa ritorni a te e al tuo Divin Figlio Gesù! Unisciti sempre di più all'Italia ed unisci sempre di più l'Italia a te.
O Madre, ricordati dell'Italia, nazione da te tanto prediletta e che riempisti di tanta dolcezza. Infondile nostalgia di te, poiché sono certo che tu hai nostalgia di lei; ritorna al più presto in Italia, mediante il regno della tua grazia, per trasformarla in un grande strumento della Restaurazione del tuo Regno nel mondo e della “Civiltà dell’Amore”.
Amen.
Pater, Ave, Gloria
Preghiera a San Giuseppe
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme a quello della tua Santissima Sposa. Deh! per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della Divina Famiglia l'eletta prole di Gesù Cristo. Allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi che ammorbano il mondo; assistici propizio dal Cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore. E come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e copri ciascuno di noi con il tuo continuo patrocinio, affinché, con il tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in Cielo. Amen.
ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA
E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)
Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
L’ITALIA AL BIVIO: INDICAZIONI MORALI
NELL’IMMINENZA DELLE ELEZIONI POLITICHE ITALIANE
gli INEQUIVOCABILI insegnamenti morali
DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI
DATI NELLE PRECEDENTI ELEZIONI DEL 2006
Roma, giovedì 30 marzo 2006
Ci sono tre principi non negoziabili per la Chiesa e i cristiani nella vita pubblica, spiegò Benedetto XVI: la difesa della vita, il riconoscimento della famiglia e la libertà di educazione. Il Papa lo disse a circa cinquecento parlamentari del Partito Popolare Europeo, che avevano celebrato a Roma il loro congresso continentale. Nel suo discorso, con il quale rispose alle parole di saluto del Presidente del Gruppo Parlamentare, Hans-Gert Poettering, il Santo Padre rivendicò il diritto dei rappresentanti religiosi ad esprimere i loro princìpi in una società democratica.
LE PAROLE DI BENEDETTO XVI
Non bisogna dimenticare che, quando le Chiese o le comunità ecclesiali intervengono nel dibattito pubblico, esprimendo riserve o richiamando certi principi, ciò non costituisce una forma di intolleranza o un'interferenza poiché tali interventi sono volti solamente a illuminare le coscienze, permettendo loro di agire liberamente e responsabilmente secondo le esigenze autentiche di giustizia, anche quando ciò potrebbe confliggere con situazioni di potere e interessi personali.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, l'interesse principale dei suoi interventi nell'arena pubblica è la tutela e la promozione della dignità della persona e quindi essa richiama consapevolmente una particolare attenzione su princìpi che non sono negoziabili. Fra questi ultimi, oggi emergono particolarmente i seguenti:
- tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale;
- riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale;
- tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli.
Questi principi non sono verità di fede anche se ricevono ulteriore luce e conferma dalla fede. Essi sono iscritti nella natura umana stessa e quindi sono comuni a tutta l'umanità. L'azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Al contrario, tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi perché ciò costituisce un'offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia stessa.
Cari amici, nell'esortarvi a essere credibili e coerenti testimoni di queste verità fondamentali attraverso la vostra attività politica e più basilarmente attraverso il vostro impegno a condurre una vita autentica e coerente, invoco su di voi e sulla vostra opera la permanente assistenza di Dio, nel cui nome imparto la mia Benedizione Apostolica su di voi e su quanti vi accompagnano.
PERCHE’ ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 13 APRILE
NON E’ LECITO AD UN CATTOLICO
E’ UN PECCATO MORTALE!
Cfr. www.lavocecattolica.it/lettera6aprile2006.htm
VOTARE CANDIDATI DEL PARTITO DEMOCRATICO
ANCHE SE DICHIARATISI “CATTOLICI”
O ALTRI PARTITI DELLA “SINISTRA”
CHE SONO EREDI DEL GOVERNO PRODI
Testo di b25 – dal Sito Internet: www.barby25.com
www.barby25.com/modules.php?name=News&file=article&sid=7519
Chi è cristiano, chi è giusto (quindi non necessariamente cattolico ma ricercatore della Verità, dell'Onestà e della Giustizia), chi è cattolico, non può e NON DEVE votare Veltroni né alcun altro partito minore che possa appoggiarlo. I radicali PERVERTITI, sono tutti lì dentro ed è ormai chiaro che la sinistra parteggia a spada tratta per un'ideologia completamente ANTIETICA che porterebbe l'Italia allo sfacelo… (omissis) …
Perché l'odierna legge elettorale fatta ad hoc per le sinistre, dà un enorme premio di maggioranza a quello schieramento politico che superi SOLO DI MEZZO PUNTO il suo antagonista.
Testo di b25 – dal Sito Internet: www.barby25.com
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
LA DISAPPROVAZIONE DIVINA
NELLA CADUTA DEL GOVERNO DI PRODI
PROPRIO NEL GIORNO DELLE CENERI, ALL’INIZIO DELLA QUARESIMA
Dalla Lettera di San Paolo ai Romani
(1,18-32)
In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
Per coloro che ritenessero eccessivo quanto fin qui letto segnaliamo le parole del Servo di Dio Giovanni Paolo II: "Al di là delle intenzioni, che possono essere varie e magari assumere forme suadenti persino in nome della solidarietà, siamo in realtà di fronte a una oggettiva «congiura contro la vita» che vede implicate anche Istituzioni internazionali, impegnate a incoraggiare e programmare vere e proprie campagne per diffondere la contraccezione, la sterilizzazione e l'aborto. Non si può, infine, negare che i mass media sono spesso complici di questa congiura, accreditando nell'opinione pubblica quella cultura che presenta il ricorso alla contraccezione, alla sterilizzazione, all'aborto e alla stessa eutanasia come segno di progresso e conquista di libertà, mentre dipinge come nemiche della libertà e del progresso le posizioni incondizionatamente a favore della vita".-
(Lettera Enciclica Evangelium Vitae, n. 17)
PER NON DIMENTICARE
Articolo scritto dal Prof. Mario Palmaro
ne “IL TIMONE” di marzo 2008
E' in corso una calcolata operazione di oblìo sugli ultimi due anni di governo. Tanto che i “leader” dello schieramento di centro-sinistra, fanno da tempo finta di non conoscere Prodi & C., il cui governo hanno sostenuto fino a ieri. In vista delle elezioni è quindi opportuno ricordare gli attentati alla legge naturale e alla vita commessi sistematicamente in questo biennio dal Governo Prodi. Perché non si ripetano gli stessi errori. Sul numero del “Timone” di Marzo, ci ha pensato Mario Palmaro a sintetizzare il tutto in questo articolo che vi proponiamo.
“Io duro perché faccio» aveva affermato Romano Prodi il 28 dicembre 2007, parlando con alcuni giornalisti. Non l'avesse mai detto. Dopo quella profezia ottimistica, per il Governo di centro sinistra - che ha sempre avuto una salute cagionevole - la situazione è letteralmente precipitata: prima l'emergenza rifiuti in Campania, poi le dimissioni del Ministro della Giustizia Clemente Mastella e l'abbandono della maggioranza da parte dell'Udeur.
Un'agonia politica che ha avuto il suo epilogo la sera di giovedì 24 gennaio 2008, quando il Senato ha sfiduciato l'esecutivo. Una crisi senza rimedio, visto che - dopo il tentativo fallito da Franco Marini - il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sciolto le Camere, e ha fissato nuove elezioni per il13 e il14 aprile.
«Duro perché faccio», aveva detto il Presidente del Consiglio. Ma che cosa ha fatto in venti mesi il Governo guidato da Romano Prodi in tutte quelle materie che Benedetto XVI ha definito "non negoziabili"?
Converrà che a parlare siano i fatti.
Maggio 2006: Comunisti e Radicali al potere. La formazione di Governo è sostenuta da 21 partiti, e conta 103 membri tra ministri e sottosegretari: è l'esecutivo più numeroso di sempre.
Ma, soprattutto, è il primo governo della storia repubblicana a vedere la partecipazione diretta di Rifondazione Comunista e dei Radicali italiani, divenendo così l'unico governo sostenuto dall'intera sinistra parlamentare, cosa che non accadeva più dal 1947.
Maggio 2006: la sperimentazione sugli embrioni. Non sono ancora trascorsi quindici giorni dalla nascita dell'esecutivo, che il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi ritira, a Bruxelles, l'adesione italiana a una moratoria nell'uso degli embrioni come cavie di laboratorio, voluta dal governo Berlusconi insieme a Germania, Polonia, Slovenia, Austria e Malta. È il 30 maggio 2006. Mussi auspica apertamente «il cambiamento della legge 40».
Infuria la polemica politica. Ma, pur di salvare la ghirba del Governo, i cattolici che sostengono la maggioranza bocciano una mozione presentata dall'opposizione, nella quale la tutela dell'embrione è affermata in maniera inequivocabile.
Giugno 2006: l'anticamera dell'eutanasia. I partiti di governo lanciano nella mischia il senatore Ignazio Marino, "cattolico", che il 27 giugno 2006 presenta - insieme alla capogruppo dell'Ulivo al Senato Anna Finocchiaro - un disegno di legge sul "Testamento biologico", anticamera dell'eutanasia. Questa iniziativa - guardata con approvazione anche da settori dell'opposizione - sembra destinata al successo, e viene fermata solo dalla caduta del Governo.
Settembre 2006: al Papa ci pensino le Guardie Svizzere. Romano Prodi è a New York per intervenire all'Onu. È il 19 settembre e un giornalista gli domanda che cosa ne pensi dell'allarme lanciato da Ali Agca, che ha parlato di pericoli per il viaggio in Turchia del Papa. «Che cosa vuole che sappia, io, della sicurezza del Papa in Turchia? Non so nulla, in proposito, vedranno le sue guardie...» è la sconcertante risposta del premier.
Novembre 2006: la droga raddoppia. Il ministro della Salute Livia Turco, "cattolico", emana un decreto sul tema delle droghe: viene innalzato da 500 a 1000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis che può essere detenuto per uso personale. È il 13 novembre 2006. Si scatenano aspre polemiche e dopo alcuni mesi il decreto viene affondato da una decisione del TAR.
Febbraio 2007: i Dico per le unioni tra omosessuali. È la sera dell'8 febbraio 2007 quando tutti i principali telegiornali si aprono con le immagini del Ministro delle Pari opportunità Barbara Pollastrini e del Ministro della Famiglia Rosy Bindi che annunciano con toni trionfalistici il disegno di legge sui Dico. La sigla - che significa "Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi" - indica la volontà del Governo Prodi di riconoscere una serie di diritti alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso. È il provvedimento più contestato di tutta la breve vita dell'esecutivo di centro sinistra. Il Ministro Bindi si giustifica dicendo che alla stesura del decreto «hanno collaborato molti giuristi cattolici», guidati da Renato Balduzzi (presidente del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) e da Stefano Ceccanti (ex presidente della FUCI - Federazione Universitaria Cattolica Italiana). La Chiesa e le opposizioni intervengono duramente, e ne scaturisce una mobilitazione che sfocia nel Family Day, a Roma, il 12 maggio 2007. Anche esponenti della maggioranza prendono poco alla volta le distanze dai Dico, che naufragano.
Il rapporto con la Chiesa Cattolica. La vicenda dei Dico porta il Governo al minimo storico nei rapporti fra potere politico e Chiesa in Italia. Alcuni cattolici che fanno parte dell'esecutivo tentano di far credere che i Dico siano compatibili con il Magistero, e vengono apertamente sconfessati dalla Conferenza episcopale. I partiti della sinistra al governo (comunisti, verdi, socialisti) e i radicali aprono il fuoco contro "l'ingerenza del Vaticano nella politica italiana". I rapporti con la Chiesa resteranno tesi per tutta la legislatura.
Luglio 2007: arrivano i CUS. Di fronte al fallimento clamoroso dei Dico, la maggioranza non demorde e si inventa i CUS (Contratti di Unione Solidale). È il 12 luglio del 2007. I due conviventi, anche dello stesso sesso, ricorreranno al notaio o al giudice di pace. L'ideatore è il senatore Cesare Salvi. L'iter del provvedimento sembra più facile di quello toccato ai Dico, ma viene bruscamente interrotto dalla fine del governo.
Luglio 2007: attacco alla legge 40 del 2004. Il Ministro della Salute Livia Turco - con l'appoggio di ampie fette della maggioranza - avvia un progetto di riforma delle Linee Guida della Legge 40 sulla fecondazione artificiale. Obiettivo: rendere più permissiva la legge in vigore, aggirando alcuni divieti in essa contenuti. Proprio quando il Ministro sta per pubblicare il regolamento, il governo cade. Ma in queste settimane la Turco potrebbe ancora emanare le nuove regole, che affosserebbero la legge vigente.
Gennaio 2008: il bavaglio al Papa. C'è lo zampino del Governo nella vergognosa vicenda della Sapienza: mentre monta l'ostilità contro la visita del Papa, Prodi e i suoi ministri tacciono. Parleranno soltanto quando il Pontefice annuncerà di aver rinunciato. Il Ministro degli interni Giuliano Amato - rivela Andrea Tornielli su il Giornale - avrebbe consigliato il Papa di inventarsi una malattia diplomatica e restarsene a casa.
Che fine hanno fatto i protagonisti? A futura memoria, è interessante ricordare che cosa fanno oggi i protagonisti di questi atti. Romano Prodi ha annunciato che non si ricandiderà. Fabio Mussi e Cesare Salvi sono esponenti di spicco della Sinistra Arcobaleno, che candiderà come premier Fausto Bertinotti. Livia Turco è una dirigente del nuovo Partito Democratico guidato da Walter Veltroni. Rosy Bindi è stata candidata alle primarie del Partito democratico e ne è elemento di spicco. Barbara Pollastrini è uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito democratico. Del quale fanno parte anche Ignazio Marino, Giuliano Amato e Anna Finocchiaro.
Conclusioni
Di fronte a fatti così eloquenti, si impongono alcune considerazioni. La prima: il Governo Prodi ha progettato una serie di attentati alla legge naturale e alla libertà di parola della Chiesa, che non si sono concretizzati solamente per la sua fine prematura. Dunque, la caduta del Governo Prodi è stata provvidenziale. Secondo: è la prima volta nella storia repubblicana che è il governo (e non il Parlamento) a farsi direttamente promotore di iniziative così numerose di marca anti-cattolica. Terza e ultima considerazione: il giorno in cui ognuno di noi dovrà andare a votare, sarà bene non dimenticare questi venti mesi di autentico assedio ai valori che contano. La minaccia continua.
Prof. MARIO PALMARO
IL TIMONE - Marzo 2008 (pag. 12-13)
di Bruto M. Bruti
In Italia il relativismo morale interessa trasversalmente tutte le forze politiche, senza escluderne alcuna. Tuttavia il fronte dove si raccoglie la massima concentrazione ideologica del relativismo etico è certamente quello egemonizzato dal partito democratico (quello di Veltroni per intenderci) che è diventato il nuovo partito radicale di massa.
Gli atteggiamenti anticristiani (e anti-etici b25©) dominanti (il principio del piacere, il vietato vietare, la cultura del dubbio, il pensiero debole, il nichilismo, ecc..) hanno come motore soprattutto il partito "democratico".
RIASSUMIAMONE I TRATTI FONDAMENTALI
PREMESSA:
NON DIMENTICARE MAI IL TENTATIVO DI INTRODURRE IL REATO DI OPINIONE (legge sull'omofobia) PER MANDARE IN GALERA CHI CRITICA ATTI OMOSESSUALI, MATRIMONI E ADOZIONI GAY!
Ecco i tratti fondamentali della sinistra-radicale-antietica chiamata eufemisticamente "Partito democratico".
1) la droga si vince con la droga;
2) la marjuana è il fumo progressista che non fa male;
3) l'omosessualità deve essere equiparata alla famiglia naturale;
4) omicidio–aborto;
5) omicidio-eutanasia;
6) fecondazione in vitro e clonazione;
7) Solidarietà strumentale, senza sussidiarietà, per introdurre il socialismo: quindi nessun limite costituzionale al prelievo fiscale;
8) Immigrazione selvaggia per fomentare una nuova forma di lotta di classe;
9) coppie di fatto;
10) divorzio lampo (il matrimonio considerato meno di un contratto d'affitto);
11) politica socialista degli asili nido con lo scopo di togliere alla famiglia il compito di prendersi cura dei bambini. Questo il principio: non aiutare la famiglia a svolgere il suo compito, ma sostituirsi al ruolo della famiglia. Per questo motivo vengono spesi migliaia di euro per ogni bambino degli asili nido, ma neppure un centesimo viene dato per aiutare quelle madri che volessero prendersi carico della cura dei bambini;
12) Monopolio statale dell'educazione: mentre per la Dottrina Sociale della Chiesa, compito dello Stato non è tanto quello di fare le scuole e di fare il maestro ma soprattutto quello di aiutare le famiglie a creare centri educativi (autonomi nei programmi, nei metodi e nella scelta dei professori) e quello di garantire il diritto delle famiglie di scegliere la scuola dove mandare i propri figli.
Dall’intervista di ZENIT a MONS. ANGELO AMATO,
Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
nelle Elezioni del 2006
Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di decidere sul voto o quando si agisce in politica?
«La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati (cfr. Nota Dottrinale, n.4). È in gioco l'essenza dell'ordine morale che riguarda il bene integrale della persona e della comunità».
È possibile operare da cattolici all'interno di una forza politica che non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o quell'esponente...
”Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare le forze di questo secondo tipo”.
L’INTERVISTA A MONS. ANGELO AMATO
Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
Data pubblicazione: 30 marzo 2006
I “valori irrinunciabili” sono il “metro di giudizio” per l'impegno politico dei cattolici
Afferma il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
ROMA, giovedì, 30 marzo 2006 (www.zenit.org) - In questa intervista concessa al quotidiano “Avvenire” (30 marzo 2006), l’Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, rilegge la “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”, pubblicata dal suo Dicastero all’inizio del 2003.
La «Nota» non è stata pensata per l'Italia del 2006 ma si direbbe che le
calzi a pennello. Come lo spiega?
«Quel documento non fu scritto in vista di una congiuntura politica determinata né fu condizionato da un particolare momento storico. Lo scopo della "Nota" era di richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che debbono ispirare e orientare l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche, tenendo nel medesimo tempo presenti certi indirizzi e posizioni ambigue e discutibili che emergono dal contesto pluralista e relativista della nostra cultura, e che si infiltrano anche nel mondo cattolico. Rivolgendosi ai cristiani, che partecipano alla vita pubblica come cittadini, la Nota ricordava, in concreto, la figura di san Tommaso Moro, proclamato patrono dei governanti e dei politici, che nella difesa della dignità inalienabile della retta coscienza cristiana affermò con la sua vita e con la sua morte che "l'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale"».
Nel testo della Congregazione è ribadito a chiare lettere il diritto
della Chiesa a «richiamare alcuni principi propri della coscienza
cristiana». Autorità della Chiesa e libertà di coscienza del credente: in
che rapporto sono?
«La domanda suppone la definizione esatta del concetto di libertà di coscienza. Una concezione della libertà che la pone come principio assoluto rispetto alla norma morale e all'ordinamento naturale voluto dal Creatore è una concezione falsa della libertà, che porta alla dissoluzione e all'autodistruzione dell'uomo stesso. La persona, in quanto creata a immagine di Dio, deve orientarsi alla verità e deve lasciarsi formare dalla verità. La voce autorevole della Chiesa illumina la coscienza nello scoprire i princìpi e i criteri di giudizio perché la verità della persona umana e del bene comune siano riconosciuti e tutelati anche nell'ambito politico e sociale».
Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di
decidere sul voto o quando si agisce in politica?
«La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto
l'attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della
fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati
(cfr. Nota dottrinale, 4). È in gioco l'essenza dell'ordine morale che
riguarda il bene integrale della persona e della comunità».
Quali sono allora i princìpi sui quali non si può derogare e che devono
valere come metro di giudizio?
«Nella Nota si elencano concretamente tali esigenze, che recentemente sono state anche richiamate dall'intervento del Cardinale Ruini al Consiglio Permanente della CEI: la difesa del diritto alla vita, la salvaguardia dei diritti dell'embrione umano, la protezione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra uomo e donna, la libertà di educazione, la tutela sociale dei minori, l'emancipazione dalle forme moderne di schiavitù (sfruttamento della prostituzione, liberalizzazione delle droghe), il diritto alla libertà religiosa, il rispetto della giustizia sociale, della sussidiarietà e della solidarietà, la difesa della pace (da non confondersi con il pacifismo ideologico) contro ogni forma di violenza e di terrorismo».
La politica è l'arte della mediazione. Anche la mediazione conosce un
limite?
«La mediazione come espressione della prudenza, dell'equilibrio e della saggezza non può trasformarsi in negoziazione o compromesso, quando siano in gioco le esigenze fondamentali e irrinunciabili dell'ordine morale naturale, conforme alla verità della persona umana e alla giustizia».
Al convegno ecclesiale di Palermo nel '95 Giovanni Paolo II disse che i
cattolici devono evitare una «facile adesione a forze politiche e sociali
che si oppongano o non prestino sufficiente attenzione ai principi della
dottrina sociale della Chiesa». Alla luce della Nota, questo principio come
si traduce? Il "mercato" della politica offre un gran numero di formazioni
che non si sa quali garanzie offrano al rispetto di quei princìpi...
«È certamente vero che non è sempre facile trovare una forza politica o un'alleanza politica in cui la dottrina morale e sociale della Chiesa sia perfettamente e pienamente tradotta e praticata in proposte programmatiche precise, anche se a me pare di poter riconoscere alcuni movimenti e partiti politici che riconoscono di ispirarsi alla dottrina morale e sociale cattolica e di orientare le loro scelte sulla base del patrimonio dei valori e dei principi morali dell'ordine naturale e cristiano. Così come a me pare altrettanto evidente che altre formazioni politiche e culturali hanno una visione dell'uomo e della società incompatibili con la visione cristiana. Sono proprio le prese di posizione circa le esigenze etiche fondamentali di cui si parlava poc'anzi a costituire un chiaro criterio e metro di giudizio al riguardo. Tutti ovviamente hanno diritto di proporre le loro opinioni in merito, ma anche la Chiesa ha diritto di esprimere il suo giudizio su ciò che è conforme o meno alla legge morale naturale e ai valori fondamentali che devono guidare una società fedele alla verità della persona umana e al bene comune».
È possibile operare da cattolici all'interno di una forza politica che
non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della
famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per
essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile
trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della
propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o
quell'esponente...
«Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze
politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di
governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche
che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla
dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare
le forze di questo secondo tipo. Quando la Chiesa afferma che non opta a
favore di nessun partito e di nessuno schieramento politico non vuol dire
che rinuncia a dare un giudizio etico sui princìpi e sui programmi dei
diversi schieramenti o partiti, in riferimento ai valori e alle istanze
etiche fondamentali richiamate: vita, famiglia, libertà di educazione,
libertà religiosa, giustizia sociale... Come ha precisato lo stesso
cardinale Ruini, non è possibile non vedere con preoccupazione che singole
Regioni in Italia hanno dato via libera a normative che tendono a equiparare
le unioni di fatto, eterosessuali e omossessuali alle unioni familiari
fondate sul matrimonio, e che vi sono forze politiche di un determinato
schieramento che intendono portare nel Parlamento nazionale tali proposte.
Spesso il cattolico deve scegliere nel voto il male minore, purché questo
"male minore" non favorisca forze politiche che non riconoscono o si
oppongono ai princìpi e alle norme della legge morale naturale».
Vita e famiglia: due priorità etiche sull'agenda della politica italiana.
Qualcuno sembra pensare che basta “accontentare” i cattolici e la Chiesa su
questi punti. Come smentire questa idea?
«Appare veramente strano che qualcuno possa continuare ancora a dubitare su questo punto: "vita" e "famiglia" sono realtà appartenenti alla natura dell'uomo, e non alla interpretazione confessionale della Chiesa cattolica. Il "decalogo" appartiene al patrimonio comune della civiltà umana. Soltanto una ideologia relativista, nichilista e dissolutrice del patrimonio razionale dell'umanità può arrivare a negare le basi fondamentali della nostra società. Il dialogo che si sta costruendo fruttuosamente tra pensatori cattolici e diversi rappresentanti del mondo laico e liberale (non laicista) è il segno che questa è la strada per costruire insieme una società sempre più giusta e libera».
“Nell’intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: fà questo, evita quest’altro. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo. Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità tanti problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale” (Concilio Ecumenico Vaticano II: "Gaudium et Spes", n.16).
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
Gesù a Santa Faustina Kowalska
“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia
per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se
l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci
fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi
consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore
e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi
prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai
esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia
mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai
refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori.
Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per
punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della
misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte,
rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia
Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia
gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e
fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le
anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza.
Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie
piaghe!”
RECITI LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA ALLE 15.00 DI OGNI GIORNO,
COME HA CHIESTO GESU' A SANTA FAUSTINA KOWALSKA,
PER RICORDARE IL MOMENTO DELLA SUA MORTE?
CONOSCI LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA?
Il Venerdì Santo è iniziata la Novena alla Divina Misericordia, richiesta da Gesù stesso come preparazione alla Festa della Divina Misericordia, nella Prima Domenica dopo Pasqua. La Festa della Divina Misericordia, secondo l’intenzione di Gesù, deve essere il giorno di riparazione e di rifugio per tutte le anime e specialmente per quelle dei poveri peccatori. In quel giorno, infatti, l’immensa generosità di Gesù si spande completamente sulle anime infondendo grazie di ogni genere e grado, senza alcun limite. Ne è la prova la grazia principale che Gesù ha legato alla festa della Misericordia per chi si confesserà e comunicherà in quel giorno, che consiste nella totale remissione dei peccati che non sono stati ancora rimessi e di tutte le pene derivanti da questi peccati. "In quel giorno, chi si confesserà e comunicherà conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132). "Questa grazia" - spiega don I. Rozycki, studioso del messaggio della Divina Misericordia - "è qualcosa di decisamente più grande che l' indulgenza plenaria. (...). Nelle promesse riportate, Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo".
In modo particolare la Festa sarà un'ottima occasione di riaccostarsi ai Sacramenti per tutti quei fratelli che per motivi personali non si confessano e comunicano da diversi mesi o anni. Non dubitiamo dell'immensa bontà del Signore che ci attende a braccia aperte e approfittiamo della Festa per lavare ogni nostra colpa nel Preziosissimo Sangue.
GESU’ CONFIDO IN TE:
LA NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA
Dal Diario di Santa Faustina:
"Novena alla Divina Misericordia che Gesù mi ha ordinato di scrivere e di fare prima della festa della Misericordia. Ha inizio il Venerdì Santo. "Desidero che durante questi nove giorni tu conduca le anime alla fonte della Mia Misericordia, affinché attingano forza, refrigerio ed ogni grazia, di cui hanno bisogno per le difficoltà della vita e specialmente nell'ora della morte. Ogni giorno condurrai al Mio Cuore un diverso gruppo di anime e le immergerai nel mare della Mia Misericordia. E io tutte queste anime le introdurrò nella casa del Padre Mio. Lo farai in questa vita e nella vita futura. E non rifiuterò nulla a nessun'anima che condurrai alla fonte della Mia Misericordia. Ogni giorno chiederai al Padre Mio le grazie per queste anime per la Mia dolorosa Passione". Risposi: "Gesù, non so come fare questa novena e quali anime introdurre prima nel Tuo misericordiosissimo Cuore." E Gesù mi rispose che me l'avrebbe detto giorno per giorno quali anime dovevo introdurre nel Suo Cuore."
PRIMO GIORNO (Venerdì Santo)
“Oggi conduciMi tutta l’umanità e specialmente tutti i peccatori e immergili nel mare della Mia Misericordia. E con questo Mi consolerai dell’amara tristezza in cui Mi getta la perdita delle anime”.
Gesù misericordiosissimo, la cui prerogativa è quella d'avere compassione di noi e di perdonarci, non guardare i nostri peccati, ma la fiducia che abbiamo nella Tua infinita bontà e accoglici nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore e non lasciarci uscire di lì per l'eternità. Ti supplichiamo per l'amore che Ti unisce al Padre ed allo Spirito Santo.
O Onnipotenza della divina Misericordia,
Rifugio per l'uomo peccatore,
Tu che sei la Misericordia e un mare di compassione,
Aiuta chi t'invoca in umiltà.
Eterno Padre, guarda con occhio di misericordia specialmente i poveri peccatori e tutta l'umanità, che è racchiusa nel pietosissimo Cuore di Gesù, e per la Sua dolorosa Passione mostraci la Tua misericordia, affinché per tutti i secoli possiamo esaltare l'Onnipotenza della Tua misericordia. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
SECONDO GIORNO (Sabato Santo)
“Oggi conduciMi le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi e immergile nella Mia insondabile Misericordia. Essi Mi hanno dato la forza di superare l'amara Passione. Per mezzo loro come per mezzo di canali, la Mia Misericordia scende sull'umanità”.
Misericordiosissimo Gesù, da cui proviene ogni bene, aumenta in noi la grazia, affinché compiamo degne opere di Misericordia, in modo che quanti ci osservano lodino il Padre della Misericordia che è nei cieli.
La fonte dell'amore di Dio,
Alberga nei cuori limpidi,
Purificati nel mare della Misericordia,
Luminosi come le stelle, chiari come l'aurora.
Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua misericordia la schiera eletta per la Tua vigna, le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi, e dona loro la potenza della Tua benedizione, e per i sentimenti del Cuore del Figlio Tuo, il Cuore in cui essi sono racchiusi, concedi loro la potenza della Tua luce, affinché possano guidare gli altri sulla via della salvezza, in modo da poter cantare assieme per tutta l’eternità le lodi della Tua Misericordia infinita. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
TERZO GIORNO (Santa Pasqua)
“Oggi conduciMi tutte le anime devote e fedeli ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Queste anime Mi hanno confortato lungo la strada del Calvario, sono state una goccia di conforto in un mare di amarezza”.
O Gesù misericordiosissimo, che elargisci a tutti in grande abbondanza le Tue grazie dal tesoro della Tua Misericordia, accoglici nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore e non farci uscire da esso per tutta l'eternità. Te ne supplichiamo per l'ineffabile amore, di cui il Tuo Cuore arde per il Padre Celeste.
Sono imperscrutabili le meraviglie della Misericordia,
Non riesce a scandagliarle né il peccatore, né il giusto.
A tutti rivolgi sguardi di compassione,
E attiri tutti al Tuo amore.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime fedeli, come l'eredità del Figlio Tuo e per la Sua Passione dolorosa concedi loro la Tua benedizione e accompagnale con la Tua protezione incessante, affinché non perdano l'amore ed il tesoro della santa fede, ma con tutta la schiera degli angeli e dei santi glorifichino la Tua illimitata Misericordia nei secoli dei secoli. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
QUARTO GIORNO (Lunedì dell'Angelo)
“Oggi conduciMi i pagani e coloro che non Mi conoscono ancora. Anche a loro ho pensato nella Mia amara Passione e il loro futuro zelo ha consolato il Mio Cuore. Immergili nel mare della Mia Misericordia”.
O misericordiosissimo Gesù, che sei la luce del mondo intero, accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime dei pagani che non Ti conoscono ancora. I raggi della Tua grazia li illuminino, affinché anche loro assieme a noi glorifichino i prodigi della Tua Misericordia e non lasciarli uscire dalla dimora del Tuo pietosissimo Cuore.
La luce del Tuo amore,
Illumini le tenebre delle anime;
Fa' che queste anime Ti conoscano
E glorifichino con noi la Tua Misericordia.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime dei pagani e di coloro che non Ti conoscono ancora, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Attirale alla luce del Vangelo. Queste anime non sanno quale grande felicità è quella di amarTi. Fa' che anche loro glorifichino la generosità della Tua Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
QUINTO GIORNO
“Oggi conduciMi le anime degli eretici e degli scismatici ed immergile nel mare della Mia Misericordia. Nella Mia amara Passione Mi hanno lacerato le carni ed il cuore, cioè la Mia Chiesa. Quando ritorneranno all'unità della Chiesa, si rimargineranno le Mie ferite ed in questo modo allevieranno la Mia Passione”.
Misericordiosissimo Gesù, che sei la bontà stessa, Tu non rifiuti la luce a coloro che Te la chiedono; accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime degli eretici e le anime degli scismatici; attirali con la Tua luce all'unità della Chiesa e non lasciarli partire dalla dimora del Tuo pietosissimo Cuore, ma fa' che anch'essi glorifichino la generosità della Tua Misericordia.
Anche per coloro che stracciarono la veste della Tua unità,
Sgorga dal Tuo Cuore una fonte di pietà.
L'Onnipotenza della Tua Misericordia, o Dio,
Può ritrarre dall'errore anche queste anime.
Eterno Padre, guarda con gli occhi della Tua Misericordia alle anime degli eretici e degli scismatici, che hanno dissipato i Tuoi beni ed hanno abusato delle Tue grazie, perdurando ostinatamente nei loro errori. Non badare ai loro errori, ma all'amore del Figlio Tuo ed alla Sua amara Passione, che ha preso su di Sé per loro, poiché anche loro sono racchiusi nel pietosissimo Cuore di Gesù. Fa' che anche essi lodino la Tua grande Misericordia per i secoli dei secoli. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
SESTO GIORNO
“Oggi conduciMi le anime miti e umili e le anime dei bambini e immergile nella Mia Misericordia. Queste anime sono le più simili al Mio cuore. Esse Mi hanno sostenuto nell'amaro travaglio dell'agonia. Li ho visti come gli angeli della terra che avrebbero vigilato presso i Miei altari. Su di loro riverso le Mie grazie a pieni torrenti. Solo un'anima umile è capace di accogliere la Mia grazia; alle anime umili concedo la Mia piena fiducia”.
Misericordiosissimo Gesù, che hai detto.. "Imparate da Me che sono mite ed umile di cuore", accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime miti e umili e le anime del bambini. Queste anime attirano l'ammirazione di tutto il paradiso e formano lo speciale compiacimento del Padre Celeste; sono un mazzo di fiori davanti al trono di Dio, del cui profumo si delizia Dio stesso. Queste anime hanno stabile dimora nel pietosissimo Cuore di Gesù e cantano incessantemente l'inno dell'amore e della Misericordia per l'eternità.
In verità l'anima umile e mite
Già qui sulla terra respira il paradiso,
E del profumo del suo umile cuore
Si delizia il Creatore stesso.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime miti e umili ed alle anime dei bambini, che sono racchiuse nella dimora del pietosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono le più simili al Figlio Tuo; il loro profumo s'innalza dalla terra e raggiunge il Tuo trono. Padre di Misericordia e di ogni bontà, Ti supplico per l'amore ed il compiacimento che hai per queste anime, benedici il mondo intero, in modo che tutte le anime cantino assieme le lodi della Tua Misericordia per tutta l'eternità. Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
SETTIMO GIORNO
“Oggi conduciMi le anime che venerano in modo particolare ed esaltano la Mia Misericordia ed immergile nella Mia Misericordia. Queste anime hanno sofferto maggiormente per la Mia Passione e sono penetrate più profondamente nel Mio spirito. Esse sono un riflesso vivente del Mio Cuore pietoso. Queste anime risplenderanno con una particolare luminosità nella vita futura. Nessuna finirà nel fuoco dell'inferno, difenderò in modo particolare ciascuna di loro nell'ora della morte”.
Misericordiosissimo Gesù, il cui Cuore è l'amore stesso, accogli nella dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime che in modo particolare venerano ed esaltano la grandezza della Tua Misericordia. Queste anime sono forti della potenza di Dio stesso, in mezzo ad ogni genere di tribolazioni e contrarietà, avanzano fiduciose nella Tua Misericordia. Queste anime sono unite a Gesù e reggono sulle loro spalle l'umanità intera. Esse non saranno giudicate severamente, ma la Tua Misericordia le avvolgerà nell'ora della morte.
L'anima che esalta la bontà del Suo Signore,
Viene da Lui particolarmente amata,
È sempre accanto alla sorgente viva,
Ed attinge la grazia dalla divina Misericordia.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che esaltano e venerano il Tuo più grande attributo, cioè la Tua insondabile Misericordia e che sono racchiuse nel misericordiosissimo Cuore di Gesù. Queste anime sono un Vangelo vivente, le loro mani sono colme di opere di Misericordia e la loro anima è piena di gioia e canta all'Altissimo l'inno della Misericordia. Ti supplico, o Dio, mostra loro la Tua Misericordia secondo la speranza e la fiducia che hanno posto in Te; si adempia in essi la promessa di Gesù che ha detto loro: " Le anime che onoreranno la Mia insondabile Misericordia, Io stesso le difenderò come Mia gloria durante la vita, ma specialmente nell'ora della morte".
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
OTTAVO GIORNO
“Oggi conduciMi le anime che sono nel carcere del purgatorio ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. I torrenti del Mio Sangue attenuino la loro arsura. Tutte queste anime sono molto amate da Me; ora stanno dando soddisfazione alla Mia giustizia; è in tuo potere recar loro sollievo. Prendi dal tesoro della Mia Chiesa tutte le indulgenze ed offrile per loro... Oh, se conoscessi i loro tormenti, offriresti continuamente per loro l'elemosina dello spirito e pagheresti i debiti che essi hanno nei confronti della mia giustizia!”.
Misericordiosissimo Gesù, che hai detto che vuoi Misericordia, ecco io conduco alla dimora del Tuo pietosissimo Cuore le anime del purgatorio, anime che a Te sono molto care e le quali tuttavia debbono soddisfare la Tua giustizia. I torrenti del Sangue e dell'Acqua che sono scaturiti dal Tuo Cuore spengano il fuoco del purgatorio, in modo che anche là venga glorificata la potenza della Tua Misericordia.
Dall'arsura tremenda del fuoco del purgatorio,
S'innalza un lamento alla Tua Misericordia,
E ricevono conforto, sollievo e refrigerio
Nel torrente formato dal Sangue e dall'Acqua.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime che soffrono nel purgatorio, e che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Ti supplico per la dolorosa Passione del Figlio Tuo Gesù e per tutta l'amarezza da cui fu inondata la Sua santissima anima, mostra la Tua Misericordia alle anime che sono sotto lo sguardo della Tua giustizia, non guardare a loro se non attraverso le Piaghe del Tuo amatissimo Figlio Gesù, poiché noi crediamo che la Tua bontà e la Tua Misericordia sono senza limiti.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
NONO GIORNO (Vigilia della Festa della Divina Misericordia)
“Oggi conduciMi le anime tiepide ed immergile nell'abisso della Mia Misericordia. Queste anime feriscono il Mio Cuore nel modo più doloroso. La Mia anima nell'Orto degli Ulivi ha provato la più grande ripugnanza per un'anima tiepida. Sono state loro la causa per cui ho detto: "Padre, allontana da Me questo calice, se questa è la Tua volontà." Per loro, ricorrere alla Mia Misericordia costituisce l'ultima tavola di salvezza”.
Misericordiosissimo Gesù, che Sei la pietà stessa, introduco nella dimora del Tuo Cuore pietosissimo le anime tiepide. Possano riscaldarsi nel Tuo puro amore queste anime di ghiaccio, che assomigliano a cadaveri e suscitano in te tanta ripugnanza. O Gesù pietosissimo, usa l'onnipotenza della Tua Misericordia ed attirale nell'ardore stesso del Tuo amore e concedi loro l'amore santo, dato che puoi tutto.
Il fuoco e il ghiaccio non possono stare uniti,
Poiché, o si spegne il fuoco
O si scioglie il ghiaccio,
Ma la Tua Misericordia, o Dio, Può soccorrere miserie anche maggiori.
Eterno Padre, guarda con occhi di Misericordia alle anime tiepide, che sono racchiuse nel pietosissimo Cuore di Gesù. Padre della Misericordia, Ti supplico per l'amarezza della Passione del Tuo Figlio e per la Sua agonia di tre ore sulla croce, permetti che anche loro lodino l'abisso della Tua Misericordia... Amen.
(Si reciti la Coroncina alla Divina Misericordia)
Recitiamo ogni giorno, possibilmente alle ore 15.00, la Coroncina alla Divina Misericordia insegnata da Gesù a Suor Faustina Kowalska di Cracovia.
Il 13 settembre 1935, Suor M. Faustina Kowalska ( 1905 - 1938 ), vedendo un Angelo sul punto di eseguire un tremendo castigo sull' umanità, fu ispirata di offrire al Padre
"Il Corpo e il Sangue, l' Anima e la Divinità" del suo dilettissimo Figlio "in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo".
Mentre la Santa ripeteva la preghiera, l' Angelo era impotente a mettere in atto quel castigo.
Il giorno dopo Gesù le chiese di recitare con le medesime parole questa "Coroncina", usando i grani del Rosario: "Ecco come reciterai la Coroncina della mia Misericordia. La reciterai per nove giorni cominciando con: il Padre nostro, l' Ave Maria e il Credo.
Poi usando una comune corona del Rosario, sui grani del Padre Nostro reciterai la preghiera seguente:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue,
l' Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio
e nostro Signore Gesù Cristo,
in espiazione dei nostri peccati
e di quelli di tutto il mondo.
Sui grani dell' Ave Maria reciterai per 10 volte:
Per la sua dolorosa Passione,
abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Per finire, ripeterai 3 volte questa invocazione:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale,
abbi pietà di noi e del mondo intero.
Il Signore non si limitò a descrivere la coroncina, ma fece a Suor Faustina queste promesse:
* “Concederò grazie senza numero a chi recita questa coroncina, per il ricorso alla mia Passione commuove l' intimo della mia Misericordia. Quando la reciti, avvicini a me l’umanità.
* Le anime che mi pregheranno con queste parole saranno avvolte dalla mia Misericordia per tutta la loro vita e in modo speciale al momento della morte.
* Invita le anime a recitare questa Coroncina e darò loro ciò che chiederanno. Se la reciteranno i peccatori, riempirò la loro anima con la pece del perdono e farò sì che la loro morte sia felice.
* I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza. Anche il peccatore più indurito, recitando, sia pure una sola volta questa Coroncina, riceverà qualche grazia dalla mia Misericordia.
* Scrivi che, quando questa Coroncina sarà recitata accanto a un morente, mi collocherò io stesso fra quell' anima e il Padre mio, non come giusto giudice, ma come salvatore. La mia Misericordia infinita abbraccerà quell' anima in considerazione delle sofferenze della mia Passione ".
il cristiano è chiamato a mobilitarsi
per far fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita
(Benedetto XVI, 24 febbraio 2007)
LA VITA VINCERA’
La vita vincerà: è questa per noi una sicura speranza.
Sì, vincerà la vita, perché dalla parte della vita stanno la verità, il bene, la gioia, il vero progresso.
Dalla parte della Vita è Dio, che ama la vita e la dona con larghezza»
(Giovanni Paolo II - Discorso ai Partecipanti alla VII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, 3 marzo 2001)
UN FATTO ESEMPLARE
Che smaschera l’ingiustizia e l’iniquità della Legge 194 sull’aborto
Pordenone, 22 mar. - (Adnkronos) –
Giovane ma determinata: una ragazzina di soli 15 anni si è rivolta ad un avvocato per farsi tutelare al fine di poter portare a termine una gravidanza. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano il Gazzettino, la giovane, figlia di una buona famiglia di Pordenone, avrebbe deciso di tenere il bambino concepito con il fidanzato. Contrari più che mai i genitori che in quel ragazzo di origine albanese, amato dalla figlia, non vedono un futuro.
La ragazza, inoltre, non sarebbe nuova a gravidanze impreviste: già due anni fa un bimbo da lei partorito era stato dato in adozione. Proprio sulla scorta di questa esperienza "non voglio abortire - avrebbe riferito la giovane al legale - e voglio questo figlio: non saprei sopportare il dolore di un altro allontanamento, né di un aborto". L'avvocato quindi si è rivolto ad un giudice tutelare affinché possa accompagnare la ragazzina in un percorso di scelta ragionato.
"Il gesto di questa ragazzina di 15 anni che vuole tenersi il figlio e che rinuncia all'aborto, è l'espressione di quella difesa ostinata e pervicace della vita che i laicisti non concepiscono: si consenta a questa ragazza di difendere la sua creatura", afferma la senatrice Maria Burani Procaccini, ex Presidente della Commissione Bicamerale Infanzia. "Non vorrebbero farla partorire - conclude la Burani - i signori che sanno trovare una risposta a tutto, ma davanti al dramma tutti devono rispettare il rifiuto della morte che questa ragazzina esprime".
PREGHIERA DI UN BAMBINO CHE STA PER ESSERE UCCISO CON L’ABORTO
O Dio,Vieni a salvarmi,
Signore,vieni presto in mio aiuto.
Siano confusi e arrossiscano quanti attentano alla mia vita.
Siano respinti e sconfitti quanti vogliono la mia morte.
Con vergogna siano umiliati quelli che dicono che non sono vivo.
Gioia e grande allegria per quelli che cercano di salvarmi.
Ma io sono impaurito e infelice, vieni presto, mio Dio;
tu sei mio aiuto e mio salvatore;
Signore, non tardare.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli.
Amen.
Giova qui ricordare quanto scritto dal Prof. Nicolini riguardo ad una proposta di istituzione
di una Memoria Liturgica dei SANTI NON NATI
e leggibile per intero all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/memoria.liturgica.htm
Alla fine del mondo, dopo la risurrezione finale dei corpi ed il Giudizio Universale, esisterà solo il Paradiso e l’Inferno… (omissis) … come Gesù stesso nel Vangelo rivela chiaramente riguardo alla condizione che subentrerà dopo il Giudizio Universale: è scritto, infatti, che gli uomini “se ne andranno, o al supplizio eterno, o alla vita eterna” (cfr. Mt.25,46). (…). Ciò è insegnato da Gesù stesso, che sarà il Giudice infallibile di tutti gli uomini nel Giudizio Universale, alla fine del mondo: “Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. …(omissis) …
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna” (Mt.25,31-46).
Gesù stesso, perciò, nel Vangelo dichiara che dopo il Giudizio Universale gli uomini “se ne andranno, chi “al supplizio eterno” e chi “alla vita eterna” (Mt.25,46), perché “ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me” (Mt.24,45), oppure “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt.25,40).
Proprio queste parole evangeliche sono espressamente riportate alla conclusione dell’Istruzione “Donum Vitae” della Congregazione per la Dottrina della Fede (del 22 febbraio 1987) con l’interpretazione “testuale” che “la parola di Cristo trova qui una risonanza nuova e particolare: "Ciò che avrete fatto (o non avrete fatto) al più piccolo dei miei fratelli lo avrete fatto (o non lo avrete fatto) a me" (Mt.25,40). L’istruzione “Donum Vitae” interpreta chiaramente che Gesù definisce il “bambino non nato” o “appena concepito” come “il più piccolo” dei suoi fratelli, ritenendo fatto a se stesso quanto si fa in suo favore o contro di lui: cioè, nel caso specifico, salvaguardandone la vita nel grembo materno o sopprimendola con l’aborto o con la fecondazione artificiale. Da tale interpretazione si deduce come Gesù ponga a “criterio-base” di salvezza o di condanna per gli altri uomini quanto è stato fatto o non è stato fatto “proprio” e “in modo particolare” a tali suoi fratelli “più piccoli” (cioè, ai “bambini non nati” o “appena concepiti”).
La stessa elencazione delle opere, da Gesù enunciate per la definizione del giudizio di “salvezza” o di “condanna” per ogni uomo, sono perfettamente riconducibili, e nel grado estremo, ai “bambini non nati”: anch’essi “avevano fame e sete” (per poter continuare la gestazione nel grembo materno), “erano forestieri” (alla realtà del mondo esterno ancora non mai visto), “erano nudi” (letteralmente), “erano malati” (come a causa delle malattie genetiche), “erano in carcere” (perché “chiusi” nel grembo materno): e sono stati “conservati in vita” e “fatti nascere” o “non sono stati conservati in vita “ e “non sono stati fatti nascere”. Nei “bambini non nati”, perciò, più che nel caso di ogni altro essere umano, si può vedere come già soltanto e proprio loro - uno solo di loro! - siano come “il criterio di constatazione” se “si sono praticate tutte le opere di misericordia elencate da Gesù” oppure “se non si è praticata nessuna delle opere di misericordia elencate da Gesù”, determinando così il Giudizio di salvezza o di condanna.
Tornano a questo proposito “illuminanti” le parole scritte dalla Beata Teresa di Calcutta, in una Lettera del 31 maggio 1992 indirizzata al "Movimento per la Vita": “Cari amici, di tutta Italia, oggi Gesù viene in mezzo a noi ancora una volta come bambino, come il bambino non nato, ed i suoi non lo accolgono. Gesù divenne un fanciullo in Betlemme per insegnarci ad amare il bambino. Il bambino non nato - il feto umano - è un membro vivente della razza umana, come te e me, creato ad immagine e somiglianza di Dio, per grandissime cose: amare ed essere amato. Perciò non c'è più da scegliere una volta che il bambino è stato concepito. Una seconda vita - un altro essere umano - è già nel grembo della madre. Distruggere questa vita con l'aborto è omicidio, così come un qualunque altro omicidio, anzi peggio di ogni altro assassinio. Poiché chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo ed il più misero della razza umana, e la sua stessa vita dipende dalla madre: dipende da te e da me, per una vita autentica”.
…(omissis) …
Prof. GIORGIO NICOLINI
Il testo intero è leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/memoria.liturgica.htm
IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE
UNA PROPOSTA DI SENSIBILIZZAZIONE DELLE COSCIENZE
IN FAVORE DEL DIRITTO ALLA VITA E CONTRO L’ABORTO
attraverso la diffusione di un filmato didattico-scientifico
trattante la vita umana pre-natale e l’aborto
“La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita” (Catechismo Chiesa Cattolica, n°2270)
La Beata Teresa di Calcutta diceva: "Se una madre può uccidere il suo stesso figlio nel suo grembo, distruggere la carne della sua carne, vita della sua vita e frutto del suo amore, perché ci sorprendiamo della violenza e del terrorismo che si sparge intorno a noi?". E aggiungeva severe parole profetiche: "L'aborto è il più grande nemico della pace, perché se una madre può uccidere il figlio, ciò significa che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e più facilmente possono uccidersi a vicenda". Quanto sta attualmente accadendo nel mondo non ne è una tragica riprova?
In proposito, il Card. Sodano, commentando la tragedia che ha sconvolto gli Stati Uniti e il mondo intero l'11 settembre 2001, diceva: "C'è una legge naturale valida per tutti che Dio ha scritto nel cuore dell'uomo. Questa legge è identica per tutte le religioni e si traduce nel comandamento "NON UCCIDERE". Di qui, ha concluso il Card. Sodano, "un appello a lavorare insieme per rinnovare la nostra umanità, formando le coscienze, rispettando i grandi valori etici a cominciare dal diritto alla vita".
Anche il Papa, Giovanni Paolo II, nell'Enciclica "Evangelium Vitae" (n°91) ammoniva che "solo la concorde cooperazione di quanti credono nel valore della vita potrà evitare una sconfitta della civiltà dalle conseguenze imprevedibili", invitando tutti ad accogliere "l'ardua sfida" per la vita, all'inizio del Terzo Millennio. Così il 13 gennaio 2003, al Corpo Diplomatico, Giovanni Paolo II ha ribadito: "Non vi sorprenda il fatto che, di fronte ad una platea di diplomatici, io proponga al riguardo alcuni imperativi, ai quali mi sembra necessario ottemperare, se si vuole evitare che popoli interi, forse addirittura l'umanità stessa, precipitino nell'abisso. Anzitutto un «SÌ ALLA VITA»! Rispettare la vita e le vite: tutto comincia da qui, poiché il più fondamentale diritto umano è il diritto alla vita. L'aborto, l'eutanasia o la clonazione umana, ad esempio, rischiano di ridurre la persona umana ad un semplice oggetto: in qualche modo, la vita e la morte a comando! Quando sono prive di ogni criterio morale, le ricerche scientifiche che manipolano le sorgenti della vita, sono una negazione dell'essere e della dignità della persona. Anche la stessa guerra attenta alla vita umana, perché reca con sé sofferenza e morte. La lotta per la pace è sempre una lotta per la vita!".
In questo spirito, per partecipare attivamente in questa nuova e maggiore sensibilizzazione in favore del diritto alla vita e contro l'aborto, viene proposto il DVD "IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE”, la cui riproduzione e diffusione è completamente libera (purché non a scopo di lucro), e che illustra chiaramente tutta la crudeltà del "delitto abominevole" dell'aborto (Gaudium et Spes, n.51), sanzionato dalla Chiesa con la scomunica (Can. 1398).
In questo DVD è inserito il filmato “IL GRIDO SILENZIOSO”, realizzato dal Dott. Bernard Nathanson. Egli era stato direttore della più importante clinica per aborti degli Stati Uniti, poi “convertitosi”, e divenuto il più zelante sostenitore del “diritto alla vita” del bambino non nato. Il filmato venne realizzato durante l’effettuazione di un aborto, in cui l'ecografia mostra la scena drammatica del bambino che nel grembo materno tenta disperatamente di difendersi dall'apparecchio abortivo che lo sta uccidendo.
Chi volesse ricevere il filmato "IL GRIDO SILENZIOSO” può richiederlo al prof. Giorgio Nicolini, che ha ottenuto dal responsabile audiovisivi della casa editrice proprietaria del filmato di poterlo duplicare e utilizzare liberamente, curandone anche una rielaborazione didatticamente adatta pure per i giovani, dal titolo “IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE”. Si precisa tuttavia che la visione di tale videocassetta richiede un certo grado di maturità da parte dello spettatore, ed essa non è consigliata a ragazzi minori dei quindici anni.
Si propone pertanto (in specie a insegnanti, genitori, parrocchie e associazioni) di fare richiesta di questo filmato per vederlo, duplicarlo e diffonderlo ulteriormente, ove possibile, per "sensibilizzare le coscienze" di giovani ed adulti al rispetto della vita umana nascente, con la speranza che possa salvare (come è anche avvenuto) qualche vita umana che sta per essere soppressa forse per ignoranza o per leggerezza. Si fanno tanti sforzi, a volte, per salvare una vita umana; ebbene, anche questa è un’occasione che va nella direzione giusta, di cui dobbiamo sentirci responsabili, con un gesto che contribuisca ad avallare l’unicità del valore della vita umana.
Per l’invio a domicilio del DVD o per avere maggiori informazioni sull’iniziativa rivolgersi direttamente al prof. Giorgio Nicolini di Ancona, ai seguenti recapiti: Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 – Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Siti Internet: www.lavocecattolica.it – www.operadellavita.it – www.telemaria.it
Prof. GIORGIO NICOLINI
IL METODO DEL DVD (o videocassetta)
Essendo un professore di Religione, nel passato mi sono trovato a dover insegnare per vari anni in un Istituto Tecnico Femminile, ove la richiesta della trattazione dell’argomento dell’aborto era continua. E fu proprio per l’insistenza di tali richieste delle alunne, che volevano assolutamente vedere il filmato del Dott. Nathanson “IL GRIDO SILENZIOSO”, che mi decisi ad acquistare la videocassetta (conosciuta solo attraverso articoli di giornali) e a prenderne visione e sincerarmi della sua reale efficacia pedagogica. Nelle mie classi una notevole percentuale delle ragazze non si rendevano assolutamente conto della natura umana del concepito ed erano favorevoli all’aborto per sola ignoranza.
Avendo le mie alunne un’età dai 14 ai 18 anni mi sono poi preoccupato di far vedere quelle parti del filmato che di volta in volta ritenevo adatte alla specifica maturazione delle singole classi. A tale scopo avevo pensato di realizzare vari montaggi di sequenze ed insegnamenti tratti da filmati biblici o documentaristici per accompagnare psicologicamente, in modo graduale, alla visione di quelle parti del filmato del Dott. Nathanson che erano più crude e realiste. Per certe alunne molto giovani (14-15 anni) era opportuno, ad esempio, non mostrare tutte le immagini in movimento, ma renderle fisse - a modo di diapositive - con l’identica spiegazione a voce. Tale modo rende meno drammatiche le sequenze, pur mostrate sempre nel loro crudo realismo.
Ho ritenuto assai efficace il presentare in modo specifico - nei miei montaggi – la figura di Maria Santissima, dal concepimento in lei di Gesù alla sua nascita, fino alla strage degli innocenti, per incrementare da un lato il naturale interiore apprezzamento della bellezza e della gioia del Dono della Vita e della Maternità e, per contrasto, suscitare la repulsa verso la distruzione della vita, attuata con l’aborto prima della nascita, come Erode lo fece (dopo la nascita) a riguardo dei SS. Innocenti di Betlemme (in una Chiesa, proprio in Italia, ad Ancona, dai primissimi secoli si conservano le piccole ossa di alcuni dei bambini uccisi da Erode).
Preparate psicologicamente all’accoglimento dell’aspetto positivo della vita e a respingere quello negativo, le parti selezionate del drammatico documentario del Dott. Nathanson ha prodotto in pressocché tutte le alunne che lo hanno visto un mutamento radicale del loro giudizio sull’aborto, accettando tutte di giudicarlo per quello che esso è realmente: l’omicidio di un essere umano innocente ed indifeso, che vanamente e disperatamente si autodifende nel grembo materno prima di essere fatto a pezzi. In proposito, ho anche preventivamente esigito dalle alunne – prima della visione – il grave rispetto della piccola vittima del Dott. Nathanson, per togliere ogni aspetto di vana curiosità o spettacolarizzazione, e accentuare ancor più in loro la coscientizzazione della inequivocabile natura umana di “quel” bambino ucciso nel grembo materno dal Dott. Nathanson.
Sapendo, poi, per vie indirette, di qualche alunna che poteva aver praticato l’aborto, per aiutarle a rendersi coscienti di quanto intuivo avevano fatto, senza farle cadere nella disperazione, ho poi aggiunto altri strumenti didattici per suscitare in loro il senso del pentimento e la fiducia nella misericordia di Dio, utilizzando a tale scopo opportuni insegnamenti di Madre Teresa di Calcutta, oltre agli ordinari princìpi del Magistero della Chiesa al riguardo.
Quel filmato – opportunamente adattato a seconda dell’età e della maturità dell’uditorio – dalla mia esperienza di insegnante ho constatato che ha prodotto tanto bene e può persino aver salvato delle vite umane. Tante ragazze, infatti, convintesi ormai della natura umana del concepito, hanno poi fatto il sincero e fermo proposito: “Io non abortirò mai”.
Ritengo che ancor oggi il filmato “IL GRIDO SILENZIOSO” sia uno strumento provvidenziale ed eccezionale per salvare altre vite umane, come nella realtà è anche avvenuto, anche attraverso la visione in Internet del sottostante filmato, come attestatoci da corrispondenze pervenuteci.
Prof. GIORGIO NICOLINI
IN RICORDO DI CHIARA LUBICH
Un messaggio del Presidente del “Movimento per la Vita”, Carlo Casini, in merito alla scomparsa di Chiara Lubich.
Cari amici del Movimento per la Vita,
la morte di Chiara Lubich, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 marzo scorso, merita da parte di tutti noi un particolare momento di ricordo, di preghiera, di lode a Dio.
Ho avuto occasione di dire a Chiara più volte, che lei è stata un po’ la levatrice del nostro Movimento. Nel 77-78 i focolarini dettero braccia e gambe alla nostra proposta di legge di iniziativa popolare - prima grande uscita del Movimento - dimostrando una incredibile capacità di mobilitazione rapida e generale. La stessa cosa avvenne in occasione del referendum del 1981. Come non ricordare poi la grande manifestazione del 17 maggio 1986, al Palasport di Firenze, dove Chiara Lubich e Madre Teresa di Calcutta ci proposero insieme le loro mirabili riflessioni sulla vita e sulla famiglia nella cornice di una unione europea pensata come patria dei diritti umani, particolarmente bisognosa di uno specifico apporto di sensibilità femminile? Quella manifestazione vide lo straordinario contributo organizzativo di tutto il Movimento dei focolari, terminò con una richiesta sottoscritta da Chiara e da Madre Teresa rivolta al Parlamento Europeo affinché i diritti dei bambini non ancora nati fossero adeguatamente riconosciuti e protetti, dette avvio a quella fruttuosa nostra iniziativa educativa del concorso europeo in gran parte delle scuole d’Italia, ripetutasi per anni fino ad oggi. E come non ricordare anche la sua visita a Strasburgo, nel 1998 e le tante attenzioni manifestate verso di noi concretamente con la presenza focolarina presso la Presidenza nazionale e nei nostri Centri e Movimenti locali?
Ci lascia un altro dei grandi personaggi che ci hanno accompagnato nella nostra storia. Restiamo ancora più carichi di responsabilità. Ma ci sembra facile e ragionevole pensare che Chiara ormai nel cuore trinitario di Dio, accanto al suo Gesù abbandonato e a Maria madre della vita, ci sarà operosamente più vicina di prima.
La vita di Chiara ha percorso il tempo caratterizzato da un protagonismo femminile per alcuni aspetti ostile alla vita e alla stessa dignità della donna. Tanto più ella si pone come modello di un genio femminile, che, proprio in ragione della sua sensibilità e delle sue caratteristiche di donna, sa guidare in nome dell’unità un grande rinnovamento nelle religioni, nella Chiesa, nelle società.
Carlo Casini
LA CONVERSIONE DI MAGDI ALLAM
La notte di Pasqua il vicedirettore del “Corriere della Sera” Magdi Allam ha ricevuto il battesimo da Benedetto XVI divenendo cristiano.
Ha scelto proprio Cristiano come nome di battesimo.
Pubblichiamo il racconto del percorso interiore che ha portato Magdi Allam a scegliere la religione cattolica dopo una approfondita riflessione sull'islam.
* * * * *
Cari Amici,
sono particolarmente lieto di condividere con voi la mia immensa gioia per questa Pasqua di Resurrezione che mi ha portato il dono della fede cristiana. Vi propongo volentieri la lettera da me inviata al Direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, in cui racconto il percorso interiore che mi ha portato alla scelta della conversione al cattolicesimo. Questa è la versione integrale della lettera che è stata pubblicata, solo parzialmente, oggi dal Corriere della Sera.
Caro Direttore,
ciò che ti sto per riferire concerne una mia scelta di fede religiosa e di vita personale che non vuole in alcun modo coinvolgere il Corriere della Sera di cui mi onoro di far parte dal 2003 con la qualifica di vice-direttore ad personam. Ti scrivo pertanto da protagonista della vicenda come privato cittadino.
Ieri sera mi sono convertito alla religione cristiana cattolica, rinunciando alla mia precedente fede islamica. Ha così finalmente visto la luce, per grazia divina, il frutto sano e maturo di una lunga gestazione vissuta nella sofferenza e nella gioia, tra la profonda e intima riflessione e la consapevole e manifesta esternazione. Sono particolarmente grato a Sua Santità il Papa Benedetto XVI che mi ha impartito i sacramenti dell’iniziazione cristiana, Battesimo, Cresima e Eucarestia, nella Basilica di San Pietro nel corso della solenne celebrazione della Veglia Pasquale. E ho assunto il nome cristiano più semplice ed esplicito: “Cristiano”. Da ieri sera dunque mi chiamo Magdi Cristiano Allam.
Per me è il giorno più bello della vita. Acquisire il dono della fede cristiana nella ricorrenza della Risurrezione di Cristo per mano del Santo Padre è, per un credente, un privilegio ineguagliabile e un bene inestimabile. A quasi 56 anni, nel mio piccolo, è un fatto storico, eccezionale e indimenticabile, che segna una svolta radicale e definitiva rispetto al passato. Il miracolo della Risurrezione di Cristo si è riverberato sulla mia anima liberandola dalle tenebre di una predicazione dove l’odio e l’intolleranza nei confronti del “diverso”, condannato acriticamente quale “nemico”, primeggiano sull’amore e il rispetto del “prossimo” che è sempre e comunque “persona”; così come la mia mente si è affrancata dall’oscurantismo di un’ideologia che legittima la menzogna e la dissimulazione, la morte violenta che induce all’omicidio e al suicidio, la cieca sottomissione e la tirannia, permettendomi di aderire all’autentica religione della Verità, della Vita e della Libertà.
Nella mia prima Pasqua da cristiano io non ho scoperto solo Gesù, ho scoperto per la prima volta il vero e unico Dio, che è il Dio della Fede e Ragione. La mia conversione al cattolicesimo è il punto d’approdo di una graduale e profonda meditazione interiore a cui non avrei potuto sottrarmi, visto che da cinque anni sono costretto a una vita blindata, con la vigilanza fissa a casa e la scorta dei carabinieri a ogni mio spostamento, a causa delle minacce e delle condanne a morte inflittemi dagli estremisti e dai terroristi islamici, sia quelli residenti in Italia sia quelli attivi all’estero.
Ho dovuto interrogarmi sull’atteggiamento di coloro che hanno pubblicamente emesso delle fatwe, dei responsi giuridici islamici, denunciandomi, io che ero musulmano, come “nemico dell’islam”, “ipocrita perché è un cristiano copto che finge di essere musulmano per danneggiare all’islam”, “bugiardo e diffamatore dell’islam”, legittimando in tal modo la mia condanna a morte. Mi sono chiesto come fosse possibile che chi, come me, si è battuto convintamente e strenuamente per un “islam moderato”, assumendosi la responsabilità di esporsi in prima persona nella denuncia dell’estremismo e del terrorismo islamico, sia finito poi per essere condannato a morte nel nome dell’islam e sulla base di una legittimazione coranica. Ho così dovuto prendere atto che, al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale.
Parallelamente la Provvidenza mi ha fatto incontrare delle persone cattoliche praticanti di buona volontà che, in virtù della loro testimonianza e della loro amicizia, sono diventate man mano un punto di riferimento sul piano della certezza della verità e della solidità dei valori. A cominciare da tanti amici di Comunione e Liberazione con in testa don Juliàn Carròn; a religiosi semplici quali don Gabriele Mangiarotti, suor Maria Gloria Riva, don Carlo Maurizi e padre Yohannis Lahzi Gaid; alla riscoperta dei salesiani grazie a don Angelo Tengattini e don Maurizio Verlezza culminata in una rinnovata amicizia con il Rettore maggiore Don Pascual Chavez Villanueva; fino all’abbraccio di alti prelati di grande umanità quali il cardinale Tarcisio Bertone, monsignor Luigi Negri, Giancarlo Vecerrica, Gino Romanazzi e, soprattutto, monsignor Rino Fisichella che mi ha personalmente seguito nel percorso spirituale di accettazione della fede cristiana. Ma indubbiamente l’incontro più straordinario e significativo nella decisione di convertirmi è stato quello con il Papa Benedetto XVI, che ho ammirato e difeso da musulmano per la sua maestria nel porre il legame indissolubile tra fede e ragione come fondamento dell’autentica religione e della civiltà umana, e a cui aderisco pienamente da cristiano per ispirarmi di nuova luce nel compimento della missione che Dio mi ha riservato.
Il mio è un percorso che inizia da quando all’età di quattro anni, mia madre Safeya – musulmana credente e praticante – per il primo della serie di “casi” che si riveleranno essere tutt’altro che fortuiti bensì parte integrante di un destino divino a cui tutti noi siamo assegnati –mi affidò alle cure amorevoli di suor Lavinia dell’Ordine dei Comboniani, convinta della bontà dell’educazione che mi avrebbero impartito delle religiose italiane e cattoliche trapiantate al Cairo, la mia città natale, per testimoniare la loro fede cristiana tramite un’opera volta a realizzare il bene comune. Ho così iniziato un’esperienza di vita in collegio, proseguita dai salesiani dell’Istituto Don Bosco alle medie e al liceo, che mi ha complessivamente trasmesso non solo la scienza del sapere ma soprattutto la coscienza dei valori.
E’ grazie ai religiosi cattolici che io ho acquisito una concezione profondamente e essenzialmente etica della vita, dove la persona creata a immagine e somiglianza di Dio è chiamata a svolgere una missione che s’inserisce nel quadro di un disegno universale ed eterno volto alla risurrezione interiore dei singoli su questa terra e dell’insieme dell’umanità nel Giorno del Giudizio, che si fonda nella fede in Dio e nel primato dei valori, che si basa sul senso della responsabilità individuale e sul senso del dovere nei confronti della collettività. E’ in virtù dell’educazione cristiana e della condivisione dell’esperienza della vita con dei religiosi cattolici che io ho sempre coltivato una profonda fede nella dimensione trascendentale, così come ho sempre ricercato la certezza della verità nei valori assoluti e universali.
Ho avuto una stagione in cui la presenza amorevole e lo zelo religioso di mia madre mi hanno avvicinato all’islam, che ho periodicamente praticato sul piano cultuale e a cui ho creduto sul piano spirituale secondo un’interpretazione che all’epoca, erano gli anni Sessanta, corrispondeva sommariamente a una fede rispettosa della persona e tollerante nei confronti del prossimo, in un contesto – quello del regime nasseriano – dove prevaleva il principio laico della separazione della sfera religiosa da quella secolare.
Del tutto laico era mio padre Mahmoud al pari di una maggioranza di egiziani che avevano l’Occidente come modello sul piano della libertà individuale, del costume sociale e delle mode culturali ed artistiche, anche se purtroppo il totalitarismo politico di Nasser e l’ideologia bellicosa del panarabismo che mirò all’eliminazione fisica di Israele portarono alla catastrofe l’Egitto e spianarono la strada alla riesumazione del panislamismo, all’ascesa al potere degli estremisti islamici e all’esplosione del terrorismo islamico globalizzato.
I lunghi anni in collegio mi hanno anche consentito di conoscere bene e da vicino la realtà del cattolicesimo e delle donne e degli uomini che hanno dedicato la loro vita per servire Dio in seno alla Chiesa. Già da allora leggevo la Bibbia e i Vangeli ed ero particolarmente affascinato dalla figura umana e divina di Gesù. Ho avuto modo di assistere alla santa messa ed è anche capitato che, una sola volta, mi avvicinai all’altare e ricevetti la comunione. Fu un gesto che evidentemente segnalava la mia attrazione per il cristianesimo e la mia voglia di sentirmi parte della comunità religiosa cattolica.
Successivamente, al mio arrivo in Italia all’inizio degli anni Settanta tra i fumi delle rivolte studentesche e le difficoltà all’integrazione, ho vissuto la stagione dell’ateismo sventolato come fede, che tuttavia si fondava anch’esso sul primato dei valori assoluti e universali. Non sono mai stato indifferente alla presenza di Dio anche se solo ora sento che il Dio dell’Amore, della Fede e della Ragione si concilia pienamente con il patrimonio di valori che si radicano in me.
Caro Direttore, mi hai chiesto se io non tema per la mia vita, nella consapevolezza che la conversione al cristianesimo mi procurerà certamente un’ennesima, e ben più grave, condanna a morte per apostasia. Hai perfettamente ragione. So a cosa vado incontro ma affronterò la mia sorte a testa alta, con la schiena dritta e con la solidità interiore di chi ha la certezza della propria fede. E lo sarò ancor di più dopo il gesto storico e coraggioso del Papa che, sin dal primo istante in cui è venuto a conoscenza del mio desiderio, ha subito accettato di impartirmi di persona i sacramenti d’iniziazione al cristianesimo. Sua Santità ha lanciato un messaggio esplicito e rivoluzionario a una Chiesa che finora è stata fin troppo prudente nella conversione dei musulmani, astenendosi dal fare proselitismo nei paesi a maggioranza islamica e tacendo sulla realtà dei convertiti nei paesi cristiani. Per paura. La paura di non poter tutelare i convertiti di fronte alla loro condanna a morte per apostasia e la paura delle rappresaglie nei confronti dei cristiani residenti nei paesi islamici. Ebbene oggi Benedetto XVI, con la sua testimonianza, ci dice che bisogna vincere la paura e non avere alcun timore nell’affermare la verità di Gesù anche con i musulmani.
Dal canto mio dico che è ora di porre fine all’arbitrio e alla violenza dei musulmani che non rispettano la libertà di scelta religiosa. In Italia ci sono migliaia di convertiti all’islam che vivono serenamente la loro nuova fede. Ma ci sono anche migliaia di musulmani convertiti al cristianesimo che sono costretti a celare la loro nuova fede per paura di essere assassinati dagli estremisti islamici che si annidano tra noi. Per uno di quei “casi” che evocano la mano discreta del Signore, il mio primo articolo scritto sul Corriere il 3 settembre 2003 si intitolava “Le nuove catacombe degli islamici convertiti”. Era un’inchiesta su alcuni neo-cristiani in Italia che denunciano la loro profonda solitudine spirituale ed umana, di fronte alla latitanza delle istituzioni dello Stato che non tutelano la loro sicurezza e al silenzio della stessa Chiesa. Ebbene mi auguro che dal gesto storico del Papa e dalla mia testimonianza traggano il convincimento che è arrivato il momento di uscire dalle tenebre dalle catacombe e di affermare pubblicamente la loro volontà di essere pienamente se stessi. Se non saremo in grado qui in Italia, la culla del cattolicesimo, a casa nostra, di garantire a tutti la piena libertà religiosa, come potremmo mai essere credibili quando denunciamo la violazione di tale libertà altrove nel mondo? Prego Dio affinché questa Pasqua speciale doni la risurrezione dello spirito a tutti i fedeli in Cristo che sono stati finora soggiogati dalla paura. Buona Pasqua a tutti.
Cari amici, andiamo avanti sulla via della verità, della vita e della libertà con i miei migliori auguri di successo e di ogni bene.
Magdi Allam
[Fonte: http://www.magdiallam.it]
UNA SOLA CITTA’
LE TRASLAZIONI MIRACOLOSE DELLA SANTA CASA
UNA DOMANDA FREQUENTE:
PERCHE’ A TERSATTO?... PERCHE’ AD ANCONA?... PERCHE’ A LORETO?...
PERCHE’ MEDIUGORIE?....
IL BEATO GABRIELE FERRETTI
www.lavocecattolica.it/gabrieleferretti.htm
Compatrono di Ancona e Falconara
(Nato a Castelferretti, quando era parte del Comune di Ancona)
UNA SOLA CITTA’
Porto – Aeroporto – Ferrovia - Autostrada
UNA PROPOSTA GIA’ AVANZATA NEL 2000 DAL PROF. GIORGIO NICOLINI
Leggibile in Internet all’indirizzo www.lavoce.an.it/indice%20main/quattro%20castelli.htm
Porto - Aeroporto - Ferrovia - Autostrada
IL BEATO GABRIELE FERRETTI
UN SANTO PATRONO PER I GIOVANI
che debbono operare una scelta di vita
Nato nel Castello di CASTELFERRETTI, da famiglia nobile e ricchissima, contrariamente a quanto fece il giovane del Vangelo egli lasciò le sue grandi ricchezze e seguì Gesù nella povertà e nell’umiltà, divenendo così esempio e stimolo per “i giovani” che devono operare una scelta di vita per seguire Gesù nella rinuncia ai beni terreni (cfr. Mc.10,17-31)
Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna».
(Mc.10,17-31)
IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA
Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli
NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO
Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.
Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.
In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.
Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).
Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.
dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"
+ Mons. Edoardo Menichelli
Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm
UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.
Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm
LETTERA APERTA AL PADRE STEFANO VITA
Vicario del nuovo Vescovo di Loreto
Dopo una nuova telefonata fatta il 18 marzo 2008
per rinnovare una richiesta di Udienza con il nuovo Vescovo di Loreto, Mons. Tonucci
Ancona, 18 marzo 2008
Caro Padre Stefano,
ti ho inviato a parte (nella Posta Elettronica) due numeri de LA VOCE CATTOLICA (il n°100 www.lavocecattolica.it/lettera28settembre2007.htm e il n°103 www.lavocecattolica.it/lettera25gennaio2008.htm ove potrai avere altri approfondimenti sulla "questione lauretana".
Caro Padre Stefano,
in relazione a quanto ci siamo detti per telefono, non è vero che "una verità" vale "l'altra": perché o una realtà è vera in un modo o non è vera, né possono essere "vere" due realtà "opposte". Ai fedeli si deve insegnare ciò che HA DICHIARATO e PROPOSTO da credersi - da sette secoli - il Magistero Ordinario della CHIESA. Si tratta certamente di "fede umana" e non di "fede dogmatica". Tuttavia non è lecito dissentire dal Magistero secolare dei Papi o non considerarlo importante al punto di negarne totalmente il valore e perfino contrapponendosi ad esso, persino nelle celebrazioni liturgiche che a Loreto non seguono più quanto disposto dalla Chiesa. Infatti la Chiesa ha istituito e fa celebrare il 10 dicembre solo e soltanto "l'evento miracoloso" della "Traslazione Miracolosa" della Santa Casa. Tutto ciò, invece, a Loreto non si celebra più e anzi ormai la si nega apertamente (come avvenuto anche nel 10 dicembre u.s., persino nella diretta mondiale attraverso Telepace, con informazioni date in modo menzognero, oltreché da profondo incompetente dal Padre Franco Nardi).
E' ovvio che sia lecito ogni studio scientifico e storico; ma non è lecito "mentire" e ingannare il popolo e gli stessi studiosi, con l’occultare o il "falsificare" documenti storici, archeologici, scientifici, ecclesiali, pontifici, liturgici, come fa da 30 anni il Padre Santarelli, e si continua a fare continuamente nella Basilica Pontificia Lauretana, anche da altri, come ti avevo già più volte ampiamente illustrato, e puoi tornare a leggere e ad approfondire - con ogni dovizia di documentazioni - nel Sito www.lavocecattolica.it/santacasa.htm e in tutti i numeri del Giornale Informatico "LA VOCE CATTOLICA" all'indirizzo www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm
Inoltre, come saprai, ho aperto una Televisione in Internet, che ho chiamato TELE MARIA, all'indirizzo www.telemaria.it ove trasmetto quotidianamente molte spiegazioni storiche, archeologiche e scientifiche sui luoghi stessi ove sono avvenute le TRASLAZIONI MIRACOLOSE.
Collegandoti a TELE MARIA, potrai avere ancora maggiori informazioni sulla "questione lauretana".
Caro Padre Stefano,
vorrei che considerassi seriamente quanto è accaduto negli ultimi due anni con Mons. Danzi...
Egli si è continuamente contrapposto a me, persino con calunnie e azioni repressive, procurandomi molte sofferenze morali ed anche materiali, al punto - come ricorderai - di essere stato costretto a doverlo denunciare (cfr. www.lavocecattolica.it/lettera16marzo2007.htm), dopo un estremo tentativo alla resipiscenza – fino all’ultima ora - fatto proprio attraverso te (e dopo aver telefonato in Vaticano a “chi di dovere”, per consiglio)…
… ed ora, Mons. Danzi non c'è più... Speriamo e preghiamo che ora sia nella Misericordia di Dio... Ma riflettiamoci seriamente...
Riflettiamoci, perché, come ammonisce San Paolo: "NON CI SI PUO' PRENDERE GIOCO DI DIO" (Gal.6,7).
Riguardo alla richiesta Udienza con Mons. TONUCCI, come ti ho detto al telefono, a me è attualmente possibile in OGNI MARTEDI' MATTINA, essendo gli altri giorni occupato con l'insegnamento a scuola.
Resto pertanto in fiduciosa attesa del giorno in cui potrò essere ricevuto da Mons. Tonucci per potergli consegnare IMPORTANTI DOCUMENTAZIONI sulla "questione lauretana", della quale il nuovo Vescovo ha ora ereditato tutta la responsabilità riguardo a tale "questione".
Prego sempre perché il nuovo Vescovo sia illuminato, protetto e guidato dalla Vergine Immacolata, nel discernimento della VERITA', superando le gravi omissioni del predecessori, e davvero - per l'occasione del 90° anniversario della proclamazione della Vergine Lauretana a PATRONA DELL'AVIAZIONE - egli possa cogliere questa occasione per far ripristinare IN TUTTO IL SUO SPLENDORE LA VERITA' DELL'AUTENTICITA' DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI, soltanto a motivo delle quali, e confermandone “la veridicità”, il Papa Benedetto XV - come indicò nel Decreto – fu indotto a proclamare la Vergine della Santa Casa di Loreto “Patrona degli Aviatori”.
Restando in attesa del riscontro a quanto richiesto, ti saluto con sincera amicizia e nel grato ricordo nella preghiera.
Dio ci benedica.
Prof. GIORGIO NICOLINI
DA UNA VECCHIA CORRISPONDENZA DEL 2006 SULLA “QUESTIONE LAURETANA”
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From: Padre Stefano Bertolini Spina
Sent: Sunday, April 23, 2006 1:34 AM
Subject: Il ministero angelico di Loreto
Egr. Dott. Nicolini,
sono un sacerdote della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri di (…omissis…). Per caso ho “incontrato” il suo Sito Internet (www.lavocecattolica.it ) cercando materiale per una Via Crucis da tenere nella Parrocchia che reggo insieme ad un confratello, qui a (…omissis…).
Le scrivo per ringraziarla vivamente di quanto ella scrive sulla traslazione angelica della Santa Casa di Loreto, e comprendo tutte le sue difficoltà. Anche io, fino a quando non ho letto i suoi scritti e non ho riflettuto un poco, credevo nel trasporto via mare ad opera dei Crociati.
Purtroppo - come lei ben sa - il morbo del razionalismo modernista si è impossessato anche di vasti strati della Chiesa, non ultimo - anzi soprattutto! - proprio del clero e dei pastori. Anche io, come tanti altri sacerdoti - tenga presente che sono nato nel 1960 e quindi appartengo già alla generazione “post-conciliare” - ho ricevuto una formazione teologica intrisa di illuminismo, per cui i miracoli sono dei “teologumeni” privi di fondamento storico.
In realtà le cose stanno proprio come dice lei: c'è forse qualcosa di impossibile a Dio? Negando le possibilità dell'intervento divino soprannaturale, finiamo per negare l'essenza stessa della religione e infine per affermare che Dio non è onnipotente! Tanto vale allora essere onesti e definirsi atei.
Da diversi anni ormai - e grazie a Dio e alla Madonna! - mi sono ampiamente ricreduto, anche se restano in me - a causa appunto della formazione ricevuta - alcune incrostazioni di “razionalismo” che mi sforzo, con l'aiuto di Dio, di superare, per abbracciare una più piena ed autentica dimensione di fede. Così ho preso ad insegnare in questo modo ai miei fedeli, e ho trovato insieme a loro la via di Cristo.
Grazie anche a lei per il contributo che ha dato a questa mia maturazione: è vero “nulla è impossibile a Dio!”. Proceda con fermezza su questa strada, non si scoraggi per le incomprensioni che le derivano anche e proprio da chi dovrebbe difendere la fede (ho letto la risposta che le ha dato l'attuale Arcivescovo di Loreto!) e non si rende conto che non sono in gioco solo le “Sante Pietre”, ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica: in realtà il discorso è ben più ampio del problema di Loreto e inerisce il senso stesso della fede vera e della religiosità autentica.
Che il Signore e la Madonna benedicano e sostengano il suo prezioso lavoro!
Di tutto cuore un abbraccio in Cristo.
Padre Stefano Bertolini Spina
LA RISPOSTA
Ancona, 14 settembre 2006
Caro Padre Stefano,
La ringrazio di quanto mi ha scritto. Lei ha perfettamente compreso cosa c’è “in gioco” e “il perché” della mia lotta per difendere “la verità” della reale presenza a Loreto della Santa Casa di Nazareth e “la verità” delle “miracolose traslazioni” con cui essa è stata portata fin lì, proprio per “il miracoloso ministero angelico”.
La “sordità” però da Loreto è quasi totale: anzi – dopo la mia ultima “denuncia canonica” per il delitto di falso consegnata al Vescovo di Ancona - non avendo più altri argomenti da opporre, da Loreto mi sono giunte anche pretestuose “intimidazioni”. Ma in una lettera privata, dell’1 settembre u.s., scritta al mio Vescovo di Ancona Mons. Edoardo Menichelli, a cui ho consegnato il 24 agosto u.s. la mia “denuncia canonica” per “il delitto di falso”, gli ho anche aggiunto, tra le altre cose: “… non tacerò per “la questione lauretana” finché non si sarà pervenuti nella Chiesa al “ristabilimento solenne ed inequivocabile” della “verità”, percorrendo con tutte le mie forze tutti i sentieri che la Provvidenza Divina mi aprirà, come ha fatto sino ad oggi, qualunque sacrificio costasse, perché – a riguardo della Santa Casa - si tratta di un Progetto Divino e di un Bene Immenso che riguarda l’intera Storia della Chiesa e dell’Umanità, e perciò riguarda la Salvezza Eterna delle anime, per le quali Gesù ha dato tutto il suo Sangue sulla Croce”.
Tutto ciò mi costa, oltre a sacrifici personali immensi e a un dispendio di mezzi, anche ingiuste e pretestuose emarginazioni nella Chiesa, anche lavorative ed economiche, e anche da parte di coloro che dovrebbero essere i collaboratori in questo sforzo “a difesa della verità”, sia da parte di autorità ecclesiastiche locali e nazionali, come anche da parte di giornali e strumenti mass-mediatici cattolici. Per essere più esplicito, riguardo a questi ultimi, parlo in modo particolare anche del quotidiano “Avvenire” e di “Radio Maria”, del pur bravissimo e amatissimo Padre Livio, come anche di altri. Li può giustificare davanti a Dio solo una supposta e sperata “non conoscenza” e “non competenza” sulla “questione lauretana”: ma fino a quando si può parlare ancora di “ignoranza”?... Dopo tutto quanto ho scritto e fatto sino ad oggi, per anni, si può parlare ancora di “buona fede” da parte di tutti?... (cfr. anche il Sito Internet all’indirizzo www.lavocecattolica.it/santacasa.htm).
Qui Le voglio comunque aggiungere che nel 1994, nella circostanza del VII Centenario della Miracolosa Traslazione, “qualcuno” (un alto esponente ecclesiastico!) si presentò in Vaticano al Santo Padre Giovanni Paolo II, consegnandogli sul tavolo del suo studio una lettera, con l’intimazione (!) di non andare a Loreto per l’inizio di quel Centenario e di non parlare più della “miracolosa traslazione”. Ma Giovanni Paolo II non se ne spaventò e – pur tra innumerevoli insidie - andò ugualmente a Loreto per l’inaugurazione di quel Centenario. Persino i Papi li si cerca di “intimidire”!... E a che scopo?... Chi manovra “occultamente” ogni cosa?...
Chissà se il Santo Padre Benedetto XVI conosce questi e tanti altri “particolari”?... Chissà se “il filtro” alla sua corrispondenza gli fa regolarmente pervenire le mie lettere e documentazioni ormai settimanali?... Chissà se non sarà pure lui oggetto di “pressioni occulte” come Giovanni Paolo II?... Ci parlai personalmente, anche se fuggevolmente, quando era il Card. Ratzinger, il 23 febbraio 2005, in Vaticano, poco prima di essere eletto Sommo Pontefice, venendo anche poi a sapere che egli “era entusiasta” di quanto gli scrivevo quando era Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della Fede”. Da allora “il filtro vaticano” non mi ha reso più possibile di poterlo “contattare” personalmente, nonostante rassicurazioni avute (ma “non firmate”) dell’arrivo a destinazione delle corrispondenze: ciò anche a causa di una generalizzata omertà e ignavia di varie interposte Autorità Ecclesiastiche responsabili.
Il Santo Padre Benedetto XVI era comunque già intervenuto sulla “questione lauretana” - dietro una mia urgente richiesta - per la celebrazione Liturgica della “Miracolosa” traslazione del 10 dicembre dello scorso anno, facendo pervenire al Vescovo di Loreto una relativa “inequivoca” e bellissima preghiera da recitarsi nel Santuario. Tale preghiera, ed un mio commento ad essa, la si può leggere all’indirizzo del mio Sito Internet www.lavocecattolica.it/preghiera.benedettoXVI.htm).
In questa preghiera il Sommo Pontefice Benedetto XVI – così come tutti i suoi Predecessori – “riconosce” anche lui espressamente, ripetutamente e inequivocabilmente che le Sante Pareti, venerate nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù. Egli infatti, tra l’altro, scrive nella preghiera: “Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa… qui hai vissuto… qui hai pregato con Lui… qui avete letto insieme le Sacre Scritture… siete tornati in questa casa a Nazareth… qui per molti anni hai sperimentato…”. La Santa Casa di Loreto, quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice – che è proprio “la Casa di Maria”, quella che “proprio” “era” a Nazareth.
Perciò, anche nel “pronunciamento” di Benedetto XVI, a Loreto non ci sono delle semplici “sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come sostengono irrazionalmente certi “studiosi”, andando contro gli stessi rilievi scientifici): perché, altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e “realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”…
Nella Basilica Pontificia Lauretana, tuttavia, si continua a proporre e a insegnare l’opposto e la preghiera del Santo Padre viene del tutto occultata. Anzi, si è stampata un’altra preghiera (anonima) ove si sconfessano subliminalmente le affermazioni del Papa, mentre si continua nell'arbitrio dell'affermazione di un trasporto umano, utilizzando e abusando “ad arte” anche un involontario errore storico dell’ex-Card. Ratzinger, in una omelia che pronunciò a Loreto nel 1991.
Questi e altri retroscena non molto edificanti li “manifesterò” a suo tempo, permettendolo il Signore, Giusto Giudice, e la Vergine Immacolata Lauretana.
Alla fine, in ogni caso, caro Padre Stefano, IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA TRIONFERA’, anche a Loreto.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it
UNA TESTIMONIANZA
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From: ::: (... omissis…) :::
Sent: Saturday, May 05, 2007 4:33 PM
Subject: Lettera per Dr. Nicolini
Egregio Dr. Nicolini, da diverso tempo conosco questo sito (www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm).
Mi chiamo A., e purtroppo conosco la disperazione e il dramma che vive quotidianamente chi ha abortito. Quanto dolore e quanto amore buttato via per un bambino che non nascerà. E quanta indifferenza e falsa solidarietà nei confronti di una donna che deve affrontare una gravidanza inattesa o indesiderata. Ho ancora oggi, e credo avrò per sempre, dentro al cuore le ferite di una mancanza così grave come è senza dubbio la consapevolezza che il proprio bimbo è andato distrutto. Poi è inutile rimpiangere il momento in cui si è state talmente fragili e vulnerabili da cedere ai ricatti e alle pressioni di chi considerava il proprio figlio, il proprio nipote, un errore o peggio un nemico da sopprimere. Se è interessato posso mandarle la mia testimonianza.
Di una cosa sono certa: esiste una grande omertà se si affronta il tema dell'aborto, della quale le donne, e purtroppo anch'io, ne sono vittime. Chissà che non siano proprio le donne che hanno abortito a fare chiarezza su ciò che hanno vissuto e subìto. A fare chiarezza sui loro sentimenti feriti, sulla loro libertà violata di diventare madri di un bambino che è unico e irripetibile, a parlare esplicitamente del rimpianto per non avere ricevuto l'aiuto al quale avevano diritto per evitare di abortire.
Spero di poterle parlare, anche attraverso una “mail”. Grazie.
Messaggio firmato
L’APPELLO DI DON FRANCESCO LO GERFO
----- Original Message -----
From: francescologerfo@alice.it
Sent: Monday, July 09, 2007 5:31 PM
“Iddio mi conceda di parlare secondo quello che penso e di pensare in modo degno dei beni dati,
poiché egli è la guida della Sapienza e il correttore dei saggi”.
(Sapienza di Salomone 7,15)
Palermo, 20 giugno 2007
Ill.mo Signor Presidente,
è col cuore in mano che mi accingo a scrivere queste righe, sicuramente per me umilianti e vergognose e forse anche inutili.
Spero solo che tocchino il cuore di chi le leggerà, sempreché qualcuno lo faccia. Chiedo perdono fin da ora, per il disturbo. Il tono un po’ confidenziale nasce da quella convinzione di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli.
Non è facile a 54 anni, di cui 24 di sacerdozio, accettare di essere un fallito e un mendicante che bussa a tante porte per tendere la mano a chiedere l’elemosina, eppure…
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, ma le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è anche più di questo!
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E si potrebbero anche fare rivelazioni che ci costano, per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che è stato detto, senza capire perché ci sembrava tanto importante da piangere mentre le si diceva. E questa è la cosa peggiore! Quando il segreto rimane chiuso dentro, non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che voglia e sappia ascoltare.
Ho cercato per anni un orecchio disposto ad ascoltarmi, all’interno delle istituzioni ecclesiastiche, ma dopo quasi sette anni di ricerche infruttuose, sono costretto ad arrendermi. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nessuno mi ha creduto, nessuno mi ha aiutato!
“La verità vi farà liberi” (Gv.8,32), leggiamo nel Vangelo, che predichiamo. Eppure, dopo sette anni quasi che cerco, specialmente nell’ambiente ecclesiastico e religioso, un orecchio disponibile ad ascoltare, gridando la verità, i miei sforzi inutili mi convincono che molti preferiscono non conoscerla. Infatti alla verità si preferisce l’apparenza: è incredibile, ma proprio noi che predichiamo un Vangelo di Amore e di Liberazione, lo facciamo puntando il dito piuttosto che tendendo la mano.
Le reazioni, infatti, nel corso di questi ultimi anni, alle mie richieste d’aiuto sono state di incredulità. Tanto che alcune suore di Brescia, ad esempio, hanno avvisato i carabinieri, che hanno svolto regolari indagini.
Altri hanno chiamato la Curia di Palermo o la Curia di Locri, dalla quale ancora dipendo ecclesiasticamente, sebbene abiti ormai da sette anni a Palermo, a seguito di una grave malattia che ha colpito mia madre, e dove ho presentato regolare domanda di incardinazione, ancora in attesa di una risposta.
Ebbene chi ha chiamato si è sentito rispondere che loro mi hanno sempre aiutato. Ma d’altra parte cosa avrebbero dovuto rispondere? A nessuno piace ammettere le proprie responsabilità.
Altri ancora mi hanno telefonato o scritto, dimostrando a parole la loro solidarietà, ma poi sono scomparsi, rendendosi irreperibili.
Tanti mi hanno garantito preghiere: purtroppo, con le preghiere non sono riuscito a togliere alcun debito, provocati da oltre due anni vissuti senza alcuna entrata.
Altri, e sono la maggior parte, hanno preferito ignorarmi. Bontà loro!
L’indifferenza, la mancanza di quella pietas e carità cristiana è la cosa peggiore che sto sperimentando in questi lunghi anni vissuti con l’incubo della solitudine e dell’incomprensione. Subisco l’ingiustizia di false accuse senza potermi neanche difendere, perché accusato, giudicato e condannato a mia insaputa. Ne sto subendo tutte le conseguenze a livello psicologico; per questo avrei voluto denunciare il mio grave disagio. Sono senza alcun incarico ormai da sette anni e trascorro così inutilmente le mie giornate, subendo un forte danno biologico e psicologico.
Per oltre due anni sono rimasto senza alcun mezzo di sostentamento; infatti, a seguito della malattia di mia madre, ho dovuto lasciare il mio ultimo incarico di cappellano sulle navi e fermarmi a Palermo per poter restare vicino a mia madre. Per andare avanti in questi due anni ho dovuto contrarre debiti con le uniche persone che non chiedono garanzie, né garanti, ma i cui interessi diventano micidiali.
Nel 2002 finalmente sono stato reinserito nel Sistema Sostentamento Clero, per un’indennità pari a 700 euro circa. A questo punto per pagare i primi debiti, ne ho dovuto contrarre altri presso alcune finanziarie, finché ultimamente la situazione è esplosa.
Perché a questo punto un ulteriore inutile scritto da parte mia? Forse spero, forse mi illudo! Non è facile compiere gesti estremi ed eclatanti… L’ultima mia indennità integrativa di aprile, è stata pari a 590 euro, con i quali provvedere a tutte le spese: affitto (400 euro), bollette e viveri, oltre che a ripianare i debiti in passato contratti. Ciò con buona pace e tante belle parole di tutti coloro che sono a conoscenza di questa situazione disastrosa.
Affido allo Spirito Santo questo mio scritto, perché possa ispirare chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi a compiere un gesto d’amore e di carità, che il mondo religioso in questi anni mi ha sempre negato, ignorandomi.
Non resta che inviare un sincero e devoto saluto in Cristo, nostro fratello.
Sac. Francesco Lo Gerfo
Via Libertà, 165 - 90143 Palermo
Tel. 091.348840 – Cell. 349.6411511
P. S. - Qualora le scarne notizie non fossero sufficienti per comprendere appieno la situazione, sono disponibile a tutte le chiarificazioni necessarie.
AI SACERDOTI CHE VOGLIONO AIUTARE DON FRANCESCO:
SE AVETE INTENZIONI DI MESSE IN SOVRAPPIU’ DA POTER OFFRIRE
CONCEDETELE A DON FRANCESCO PER LA CELEBRAZIONE, CON LA RELATIVA OFFERTA
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
DAL PRESIDENTE DI “CRISTIANI PER SERVIRE”
I frequenti e gravi episodi che si verificano nel nostro Paese, quasi giornalmente od a periodi delle stagioni in cui l’anno è diviso, scaturiti dalla stessa matrice di follia di menti psichicamente instabili nei quali bambini, giovani, donne, anziani e gente comune sono vittime di incuria, violenze ed abusi d’ogni genere, ci lasciano attoniti, sconcertati e con noi l’opinione pubblica per la grave dimensione del “fenomeno”. I “fattacci” avvenuti, come ci informano i TG nazionali, ad opera di persone sofferenti di depressione, a volte in cura, sono crude manifestazioni di una realtà che da moltissimi anni “invadono le cronache dei mass media”. Ci dimostrano l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni a prendere sul serio questo grave disagio sociale, con opportuni provvedimenti legislativi-socio-sanitari e strutture atte alla prevenzione e cura di questi “malati”.
Con l’adozione del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 nel quale si è voluto riconfermare “il principio di uniformità sul territorio nazionale all’interno del federalismo sanitario”, la 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica nella Seduta n.300 del 22 novembre 2005 ed autorizzata dal Presidente del Senato in data 28 novembre 2005 ha avviato una “Indagine conoscitiva sullo stato di assistenza psichiatrica in Italia e sull’attuazione dei progetti-obiettivo per la tutela della salute mentale”. Il Documento è una sintesi complessiva negativa del “problema” così testualmente definita: “La salute mentale è ancora lontana dall’essere universalmente condivisa; ciononostante non si può negare che la logica basagliana per cui la malattia mentale rappresenta una condizione sociale da accettare e non una vera e propria patologia da curare, si è rivelata essenzialmente fallimentare e quindi intrinsecamente debole” (Legislatura 14° Resoconto Sommario Senato della Repubblica n. 312 del 1 febbraio 2006).
Intanto cresce e diventa più forte e sentito il bisogno di giustizia, di protezione a fronte di situazioni che procurano paura, insofferenza e delusione per la mancanza di credibili azioni che diano al cittadino almeno la sensazione di essere tutelati, malgrado il meritevole impegno delle Forze dell’Ordine, alle quali devono essere indirizzate parole di plauso per l’impegno di sicurezza, anche giuridica.
Magna quaestio est ?( E’una situazione così difficile da risolvere?). Si fa tanto clamore nell’immediatezza del dramma, per poi voltare pagina e lasciare nel buio di un angolo, anche della nostra coscienza, i diversi scottanti problemi come quelli sollevati dalla malattia mentale. Intanto Dio ci aiuti e ci liberi da uno Stato sensibile agli umori della piazza!
L’Associazione “Cristiani per servire”, a mia firma, con Petizioni, ha sempre richiesto, considerando che siamo giunti a ben 30 anni dalla chiusura dei “manicomi”, con la massima urgenza , una legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica, affinché le singole Regioni possano in maniera omogenea intervenire con provvedimenti legislativi di aiuto alla patologia mentale.
La nostra Associazione è “libera”, non ha né chiede contributi palesi od occulti a nessuno, ma la convinzione, interpretativa dell’opinione pubblica, che nessuno deve rimanere insensibile a fronte di queste vicissitudini che offendono la civiltà e l’etica di un popolo, se si ritarda a risolvere questa autentica “piaga sociale o “patata bollente”! “Viaggi”all’estero,“manifestazioni”esteriori,“privilegi”inqualificabili a carico del contribuente, considerando, inoltre, che nella legge finanziaria 2008 sono stati “ dimenticati” questi sofferenti e le loro famiglie, non è amministrare come dovrebbe fare il “buon padre di famiglia”, a fronte di impellenti necessità e priorità come nei drammatici casi che avvengono quasi giornalmente! Non voler trovare “fondi” per attivare quegli strumenti tecnici per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche atte a permettere l’integrazione dei disabili nella società, affinché siano in grado di assicurare un livello di indipendenza e sicurezza o programmare, ripeto, quelle strutture per i disabili psico-fisici che attendono una soluzione da moltissimo tempo, dimostrano un grandissimo disinteresse verso la società e verso quel principio fondamentale di solidarietà etica (e dico poco!).
Purtroppo l’Italia non ha una politica rivolta alla famiglia dove vi sono persone con disabilità psico-fisica, “problema” disatteso, ripeto, dalle Istituzioni, anche se grazie ad un cantante al Festival della Canzone del 2007 di San Remo questa tematica, anche se in parte, è stata portata alla ribalta dell’attenzione. Purtroppo non è successo niente! Ma quali effetti ha prodotto quel “fondo per la non autosufficienza” per il progetto del “Dopodinoi” e “Durantenoi” previsto dal Ministero delle Politiche per la Famiglia? (lettera a noi pervenuta prot. n.164/polfam 2 febbraio 2007). Ma quale politica rivolta alla famiglia è in atto dove insistono cittadini con disabilità psico-fisica sapendo che le provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili e sordomuti con importi e limiti di reddito a mala pena raggiungono la somma di 246,73 euro mensili e consentono non di vivere, ma di sopravvivere? Ma non è autentica vergogna?
Signori della Politica: non pare giusto essere attenti alla “sostanza delle cose” ed accantonare una volta per tutte, il libro dei sogni”? Dove è finita quella “solidarietà sociale”(o popolare che dir si voglia) per il genere umano, più volte “esumata”, ma ormai ritenuta dall’opinione pubblica pseudo ed ipocrita ? (anche con tutto il rispetto che nutriamo per gli animali, non possiamo non disconoscere che sono stati promossi nella serie “A” della considerazione giuridica e nella rivoluzione etica, nuova moralità che supera a volte il centralismo dell’uomo!).
Intanto constatiamo che nessuna compagine politica ha inserito nel proprio “programma elettorale” un “cenno” per la risoluzione di questo grave ed urgente disagio sociale costituito dalla malattia mentale. Ne prendiamo atto!
Un ennesimo appello è rivolto al buon senso del Politico-Legislatore perché dia una “valida promessa” più confacente alla evidente gravità, anche se latente, delle turbe di cui soffrono i malati mentali, per non dovere ancora “assistere” alla “mattanza di innocenti” come quasi giornalmente avviene!.
Dott. FRANCO PREVITE
Presidente Associazione “CRISTIANI PER SERVIRE”
VISITA IL NUOVO SITO TELEVISIVO
LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
Nuova York, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).
GIOVANNI PAOLO II
(Roma, sabato 8 dicembre 2001)
NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO
Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO
«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
SOTTO LA TUA PROTEZIONE
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982).
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
Messaggio da Mediugorie del 25 febbraio 2008, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito di nuovo alla preghiera e alla rinuncia. Che la vostra giornata sia intessuta di piccole ardenti preghiere per tutti coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Come conservare la purezza?
Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.
La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...
La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.
È libero colui che è capace di resistere, di lottare.
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti
(Martin Luther King)
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)
Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie
Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto, ad Ancona e sino al colle ove poi sorse Loreto, quale “nuova Nazareth”. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona e Loreto, con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.
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NELLA PROGRAMMAZIONE di TELE MARIA
TRASMISSIONI CONTINUATE SU “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO”
SPIEGATE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI SUI LUOGHI STESSI OVE SONO AVVENUTE
LA SANTA CASA DI GESU’, DI GIUSEPPE E DI MARIA: ARCA DELLA NUOVA ALLEANZA
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