Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Ancon Dorica Civitas Fidei
VERSO IL XXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE AD ANCONA
(4-11 settembre 2011)
"lettera INFORMATIVA n°119
QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,
di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona,
e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
L’EUROPA O SARA’ CRISTIANA, O NON SARA’…
NOTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 6-7 GIUGNO 2009
Cfr. in Internet www.nuoveonde.com
LA SANTA CASA BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
TELE MARIA – Emittente Televisiva Cattolica in Internet - www.telemaria.it
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Martedì, 2 giugno 2009
Martedì, 3 giugno 2015
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2009: 2015° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
DOMENICA, 1° MARZO 2009 = DOMENICA, 1° MARZO 2015
INIZIO ANNO 2015
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
Cfr. in Internet: www.lavocecattolica.it/lettera1marzo2009.htm
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,
e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Il grande Pontefice Beato PIO IX dichiarava: “Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà. E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni. Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti. Verità dolce, ma intatta, inviolata” (Beato Pio IX). E il Card. Giacomo Biffi affermava: NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI. Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza.
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile 071.83552 – Conto Corrente Postale 13117056
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it – Sito Televisivo: www.telemaria.it
1) Messaggi da Mediugorie ………………………………………………………………….… pag. 2
2) Dalla Santa Casa di Nazareth a Loreto la Nuova Evangelizzazione …...…………………… pag. 3
3) Benedetto XVI: la minaccia di giudizio sulla Chiesa e sull’Occidente …………………...… pag. 4
4) Messaggio del Vescovo di San Marino sulle Elezioni Europee …………………...………... pag. 5
5) La misteriosa espiazione richiesta a Giovanni Paolo II …. ……………………...……….…. pag. 6
6) Indicazioni morali del Magistero nell’imminenza delle elezioni ……….….……………....... pag. 7
7) Intervista a Mons. Angelo Amato sul voto dei cattolici ……… …………………………..… pag. 9
8) Omelia di Benedetto XVI nella solennità di Pentecoste 2009 ……………………………….. pag. 11
9) Loreto: baluardo dell’Europa Cristiana ………………………………………………….. .… pag. 13
10) Corrispondenze con LA VOCE …………….……………………………………………...… pag. 14
11) TELE MARIA, Emittente Televisiva Cattolica in Internet ……………………..…………… pag. 16
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI
- DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE -
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI:
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
MESSAGGI DA MEDIUGORIE
Messaggio a Marija del 25 maggio 2009
Cari figli, in questo tempo vi invito tutti a pregare per la venuta dello Spirito Santo su ogni creatura battezzata, cosicché lo Spirito Santo vi rinnovi tutti e conduca sulla via della testimonianza della vostra fede voi e tutti coloro che sono lontani da Dio e dal suo amore. Io sono con voi e intercedo per voi presso l’Altissimo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2009
Cari figli! Già da lungo tempo vi do il mio Cuore materno e vi porgo mio Figlio. Voi mi rifiutate. Permettete che il peccato vi avvolga sempre di più. Permettete che vi conquisti e vi tolga la capacità di discernimento. Poveri figli miei, guardatevi intorno e osservate i segni del tempo. Pensate di poter vivere senza la benedizione di Dio? Non permettete che la tenebra vi avvolga. Anelate dal profondo del cuore a mio Figlio. Il Suo Nome dissipa la tenebra più fitta. Io sarò con voi, voi solo chiamatemi: “Eccoci Madre, guidaci!”. Vi ringrazio!
La Madonna era molto triste. Ha dato solo il messaggio e ci ha benedetti.
Messaggio a Mirjana del 2 giugno 2009
«Cari figli! Il mio amore cerca il vostro amore totale e incondizionato che non vi lascerà identici, ma vi cambierà e vi insegnerà la fiducia in mio Figlio. Figli miei, col mio amore io vi salvo e vi rendo veri testimoni della bontà di mio Figlio. Perciò, figli miei, non abbiate paura di testimoniare l’amore nel nome di mio Figlio. Vi ringrazio». Mentre la Madonna se ne andava, Mirjana ha visto una croce e al centro della croce un cuore con una corona di spine intorno ad esso. La Madonna non era triste.
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
SE SARETE QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...
Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)
LA SANTA CASA DI LORETO
E’ IL LUOGO DEL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA
E DEL CONCEPIMENTO MIRACOLOSO DI GESU’ IN MARIA
profetizzato sin dalle origini della creazione dell’uomo, subito dopo il Peccato Originale: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen.3,15)
Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)
Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:
“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv.1,47)
Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…
Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:
· da Nazareth è “venuta” all’esistenza la Vergine Maria, “concepita” Immacolata nella Santa Casa di Nazareth;
· da Nazareth è “venuta” alla luce la Vergine Maria, essendo ella nata nella stessa Santa Casa in cui fu concepita Immacolata;
· da Nazareth è “venuto” all’esistenza Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Salvatore degli uomini, incarnatosi per opera dello Spirito Santo nel seno verginale di Maria nella Santa Casa di Nazareth;
· la Santa Casa di Nazareth è “venuta”, infine, a Loreto, dopo varie “traslazioni miracolose” operate dagli angeli del Cielo, dopo essere stata “divelta dalle fondamenta” a Nazareth (secondo l’espressione usata dal Beato Pio IX), e così poter continuare dall’Europa e dall’Italia - quale “reliquia miracolosa” e luogo dell’Incarnazione - l’opera di salvezza di Maria e di Gesù per la Chiesa e per l’Umanità.
DA NAZARETH PERCIO’ E’ “VENUTA” LA SALVEZZA
E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UMANITA’
Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI” (Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “RALLEGRATI…”.
dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto prodigiosamente la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
E IL VERBO
“il più bello tra i figli dell'uomo” (Sal.44/45,3)
si fece carne
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo»
(Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE
(Gb.38,10)
LA MINACCIA DI GIUDIZIO SULLA CHIESA E SULL’OCCIDENTE
Omelia di BENEDETTO XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
Benedetto XVI, ai sacerdoti di Albano: 31 agosto 2006
(…) abbiamo speranza (…) per la Chiesa? Rispondo senza esitazione: sì! Naturalmente abbiamo speranza: la Chiesa è viva! Abbiamo duemila anni di storia della Chiesa, con tante sofferenze, anche con tanti fallimenti: pensiamo alla Chiesa in Asia Minore, la grande e fiorente Chiesa dell'Africa del Nord, che con l'invasione musulmana è scomparsa. Quindi porzioni di Chiesa possono realmente scomparire, come dice san Giovanni nell'Apocalisse, o il Signore tramite Giovanni: «Se non ti ravvederai verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto» (2,5). Ma, d'altra parte, vediamo come tra tante crisi la Chiesa è risorta con una nuova giovinezza, con una nuova freschezza.
Nel secolo della Riforma, la Chiesa Cattolica appariva in verità quasi finita. Sembrava trionfare questa nuova corrente, che affermava: adesso la Chiesa di Roma è finita. E vediamo che con i grandi santi, come Ignazio di Loyola, Teresa d'Avila, Carlo Borromeo ed altri, la Chiesa risorge. Trova nel Concilio di Trento una nuova attualizzazione e una rivitalizzazione della sua dottrina. E rivive con grande vitalità. Vediamo il tempo dell'Illuminismo, nel quale Voltaire ha detto: Finalmente è finita questa antica Chiesa, vive l'umanità! E cosa succede, invece? La Chiesa si rinnova. Il secolo XIX diventa il secolo dei grandi santi, di una nuova vitalità per tante Congregazioni religiose, e la fede è più forte di tutte le correnti che vanno e vengono. È così anche nel secolo passato. Ha detto una volta Hitler: «La Provvidenza ha chiamato me, un cattolico, per farla finita con il cattolicesimo. Solo un cattolico può distruggere il cattolicesimo». Egli era sicuro di avere tutti i mezzi per distruggere finalmente il cattolicesimo. Ugualmente la grande corrente marxista era sicura di realizzare la revisione scientifica del mondo e di aprire le porte al futuro: la Chiesa è alla fine, è finita! Ma, la Chiesa è più forte, secondo le parole di Cristo. È la vita di Cristo che vince nella sua Chiesa.
Lettura BIBLICA
Dalla Lettera di San Paolo ai Romani (1,18-32)
In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
L’EUROPA O SARA’ CRISTIANA, O NON SARA’…
NOTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 6-7 GIUGNO 2009
26 maggio 2009
Nell’approssimarsi di questo doppio importante appuntamento socio politico il Vescovo sente in coscienza il dovere di ribadire alcuni punti che sono sostanziali, e quindi, normativi per l’atteggiamento che i cristiani sono chiamati ad assumere in questa occasione.
1. Il magistero del Vescovo, (le lettere pastorali, i ripetuti interventi nei momenti della vita delle varie comunità parrocchiali), ha riproposto continuamente che il cristiano è chiamato a percorrere un itinerario, personale e sociale, che va, senza soluzione di continuità, dalla fede alle opere. La fede non può non diventare cultura, non può non dettare criteri etici e sociali, per un intervento originale nella vita della società. L’impegno attivo a partecipare alla tornata elettorale è pertanto non un fattore facoltativo ma necessario, per la verità dell’esperienza di fede.
2. Debbono essere privilegiate formazioni socio politiche e singoli candidati che garantiscano una fedeltà viva ed operativa ai principi fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa. Sinteticamente essi sono: la centralità assoluta della persona umana, nella sua dignità e responsabilità; il rispetto e la difesa della sacralità della famiglia fondata sul matrimonio che si esprime nell’assunzione responsabile della paternità e della maternità e della educazione dei figli. Non meno grave è il compito di promuovere la indisponibilità della vita umana a qualsiasi forma di potere mondano. La vita umana deve essere riconosciuta ed amata in tutti gli stadi dell’esistenza, con un’opposizione forte a qualsiasi tentazione manipolatrice, ed a qualsiasi, ipocrita deriva di carattere eutanasico. Occorre poi lavorare attivamente perché la liberta di educazione e di cultura possano essere riconosciute ed attuate anche in questo territorio. Il Vescovo ritiene assolutamente intollerabili gestioni del problema adolescenziale e giovanile che risultino, di fatto, connivenze con le devianze di alcolismo e di droga. Tali principi dovrebbero ovviamente essere alla base dei programmi di singoli o di coalizioni che intendano coniugare questi principi della Dottrina Sociale della Chiesa con le condizioni le esigenze e i problemi delle popolazioni di questo territorio. I problemi reali devono essere illuminati dai principi, non i principi essere di fatto estromessi dal “piccolo cabottaggio” istituzionale ed amministrativo. I principi fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa sono proposti in modo inequivocabile solo dalla Autorità della Chiesa. L’autorità della Chiesa giudicherà persone coalizioni ed amministrazioni, tenendo presente esclusivamente la fedeltà vera a questi principi fondamentali.
3. Per quanto riguarda le elezioni europee: il Vescovo non può non comunicare il suo profondo disagio per atteggiamenti e decisioni che hanno informato, negli ultimi anni, l’unione Europea e le sue strutture operative. Abbiamo assistito a posizioni discriminatorie e vessatorie nei confronti dei valori della tradizione cristiana e anche nei confronti di persone che li testimoniavano coraggiosamente nella vita politica europea. L’Unione Europea ha preteso più di una volta di interferire nella libertà del magistero papale aprendo pubblicamente polemiche disinformate ed intolleranti. L’Unione Europea e le sue strutture operative sono, oggi come oggi, un luogo di serio e continuo attentato alla libertà della Chiesa ed alla varietà delle culture dei popoli europei. Per questi motivi, il Vescovo ritiene che sia assolutamente necessario, utilizzando la possibilità della preferenza, mandare in Europa personalità di limpida cultura cattolica e disposti al sacrificio di una testimonianza pubblica, anche quando richiedesse sacrifici. Non è certo il momento di mandare in Europa piccoli funzionari che hanno concluso la fase locale della loro carriera politica o personalità stravaganti, ma senza dignità culturale e senza reale amore al bene comune. Il popolo della Diocesi sappia utilizzare fino in fondo la possibilità che gli è data di un voto “qualificato”. Il Vescovo implora sul popolo, impegnato in questi importanti scadenze elettorali l’aiuto e la protezione della Beata Vergine delle Grazie, che in tempi non meno tristi di questi ha assicurato a questo popolo conforto e sostegno nella quotidiana testimonianza della fede.
GIOVANNI PAOLO II
Per coloro che ritenessero eccessivo quanto fin qui e di seguito verrà letto segnaliamo le parole del Servo di Dio Giovanni Paolo II: "Al di là delle intenzioni, che possono essere varie e magari assumere forme suadenti persino in nome della solidarietà, siamo in realtà di fronte a una oggettiva «congiura contro la vita» che vede implicate anche Istituzioni internazionali, impegnate a incoraggiare e programmare vere e proprie campagne per diffondere la contraccezione, la sterilizzazione e l'aborto. Non si può, infine, negare che i mass media sono spesso complici di questa congiura, accreditando nell'opinione pubblica quella cultura che presenta il ricorso alla contraccezione, alla sterilizzazione, all'aborto e alla stessa eutanasia come segno di progresso e conquista di libertà, mentre dipinge come nemiche della libertà e del progresso le posizioni incondizionatamente a favore della vita". (Lettera Enciclica Evangelium Vitae, n. 17)
L’EUROPA O SARA’ CRISTIANA, O NON SARA’…
NOTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 6-7 GIUGNO 2009
“Le antiche nazioni dell'Europa conservano un'anima cristiana, che costituisce un tutt'uno col "genio" e la storia dei rispettivi popoli. Il secolarismo ne minaccia purtroppo i valori fondamentali, ma la Chiesa intende lavorare per mantenere continuamente desta questa tradizione spirituale e culturale”.
(Giovanni Paolo II, Udienza del 7 maggio 2003)
«Certamente non sì può dubitare che la fede cristiana appartenga, in modo radicale e determinante, ai fondamenti della cultura europea. Il cristianesimo, infatti, ha dato forma all'Europa, imprimendovi alcuni valori fondamentali. [...] Più che come luogo geografico, essa [l'Europa] è qualificabile come "un concetto prevalentemente culturale e storico, che caratterizza una realtà nata come Continente grazie anche alla forza unificante del cristianesimo, il quale ha saputo integrare tra loro popoli e culture diverse ed è intimamente legato all'intera cultura europea" (Propositio 39)».
(Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Europa, n. 108 - del 28 giugno 2003)
«[...] è un fatto che, con le sue opere, [San] Beda [il Venerabile,
672/673-735] contribuì efficacemente alla costruzione di una Europa
cristiana, nella quale le diverse popolazioni e culture si sono fra loro
amalgamate, conferendole una fisionomia unitaria, ispirata alla fede
cristiana. Preghiamo
perché anche oggi ci siano personalità della statura di Beda, per mantenere
unito l'intero Continente; preghiamo affinché tutti noi siamo disponibili a
riscoprire le nostre comuni radici, per essere costruttori di una Europa
profondamente umana e autenticamente cristiana».
(Benedetto XVI, Udienza del 18 febbraio 2009)
«[...]
la
cultura europea è stata la ricerca di Dio e la disponibilità al suo ascolto».
(Benedetto XVI, Omelia del 24 maggio 2009)
LA MISTERIOSA ESPIAZIONE RICHIESTA A GIOVANNI PAOLO II
Quattro giorni prima del Referendum sulla Legge 194/78, il 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II fu colpito quasi a morte in Piazza San Pietro da Alì Agcà. Il giorno successivo a quello in cui si era svolto il referendum nella camera del “Gemelli”, dove era stato ricoverato quasi in fin di vita, gli giunsero le notizie sul referendum. Mi domandai allora e mi sono poi chiesto tante volte, se egli fu ferito più gravemente dall’attentato o dal voto degli italiani. Ecco come lui stesso, parlando ai Cardinali di Curia il 22 dicembre successivo, valutò l’accaduto: “Migliaia e migliaia di vittime innocenti sono sacrificate nel seno della madre! Si sta purtroppo oscurando il senso della vita e di conseguenza il rispetto dell’uomo! Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. E l’avvenire ne riserverà di peggiori se non si pone rimedio. La Chiesa reagisce a questa mentalità con ogni mezzo, esponendosi e pagando di persona. Così ho fatto io, così mi sono esposto io nella scorsa primavera. E nei giorni della mia lunga sofferenza ho pensato molto al significato misterioso, al segno arcano – che mi veniva dato come dal Cielo – della prova che ha messo a repentaglio la mia vita, quasi un tributo di espiazione per questo rifiuto occulto o palese della vita umana…”
Carlo Casini, da “Sì alla Vita” dell’aprile 2005
Messaggio da Mediugorie del 25 gennaio 2008
Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore che Io consegnerò a mio figlio Gesù per la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano per voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi così a lungo perchè siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio a Mirjana del 2 febbraio 2009
Cari figli, oggi con cuore materno desidero ricordarvi, cioè avvertirvi dell’immenso amore di Dio e della pazienza che scaturisce da esso. Il vostro Padre mi manda e aspetta. Aspetta i vostri cuori aperti pronti per le sue opere. Aspetta i vostri cuori uniti nell’amore cristiano e nella misericordia nello spirito di mio Figlio. Non perdete tempo, figli, perché non ne siete padroni. Vi ringrazio.
L’EUROPA O SARA’ CRISTIANA, O NON SARA’…
NOTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 6-7 GIUGNO 2009
L’EUROPA AL BIVIO:
INDICAZIONI MORALI NELL’IMMINENZA DELLE ELEZIONI
PER IL PARLAMENTO EUROPEO
gli INEQUIVOCABILI insegnamenti morali
DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI
DATI IN PRECEDENTI ELEZIONI
Roma, giovedì 30 marzo 2006
Ci sono tre principi non negoziabili per la Chiesa e i cristiani nella vita pubblica, spiegò Benedetto XVI: la difesa della vita, il riconoscimento della famiglia e la libertà di educazione. Il Papa lo disse a circa cinquecento parlamentari del Partito Popolare Europeo, che avevano celebrato a Roma il loro congresso continentale. Nel suo discorso, con il quale rispose alle parole di saluto del Presidente del Gruppo Parlamentare, Hans-Gert Poettering, il Santo Padre rivendicò il diritto dei rappresentanti religiosi ad esprimere i loro princìpi in una società democratica.
LE PAROLE DI BENEDETTO XVI
Non bisogna dimenticare che, quando le Chiese o le comunità ecclesiali intervengono nel dibattito pubblico, esprimendo riserve o richiamando certi princìpi, ciò non costituisce una forma di intolleranza o un'interferenza poiché tali interventi sono volti solamente a illuminare le coscienze, permettendo loro di agire liberamente e responsabilmente secondo le esigenze autentiche di giustizia, anche quando ciò potrebbe confliggere con situazioni di potere e interessi personali.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, l'interesse principale dei suoi interventi nell'arena pubblica è la tutela e la promozione della dignità della persona e quindi essa richiama consapevolmente una particolare attenzione su princìpi che non sono negoziabili.
Fra questi ultimi, oggi emergono particolarmente i seguenti:
- tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale;
- riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale;
- tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli.
Questi principi non sono verità di fede anche se ricevono ulteriore luce e conferma dalla fede. Essi sono iscritti nella natura umana stessa e quindi sono comuni a tutta l'umanità. L'azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Al contrario, tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi perché ciò costituisce un'offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia stessa.
Cari amici, nell'esortarvi a essere credibili e coerenti testimoni di queste verità fondamentali attraverso la vostra attività politica e più basilarmente attraverso il vostro impegno a condurre una vita autentica e coerente, invoco su di voi e sulla vostra opera la permanente assistenza di Dio, nel cui nome imparto la mia Benedizione Apostolica su di voi e su quanti vi accompagnano.
In merito alle prossime consultazioni elettorali europee del 6-7 giugno un cristiano può votare e far votare solo per quei partiti i cui candidati risultino - per chi osservi in buona fede e sia dotato di retta ragione - maggiormente in linea con i princìpi contenuti nel costante insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa, soprattutto alla luce di quelli che Benedetto XVI nel Discorso del 30 marzo 2006 ai partecipanti al Convegno promosso dal Partito Popolare Europeo segnalò come «principi che non sono negoziabili [...] - e cioè:
- tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale;
- riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale;
- tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli».
Proprio in tale ottica di discernimento culturale e politico si propone all'attenzione e meditazione di tutti gli elettori la Nota Dottrinale su alcune questioni riguardanti l'impegno ed il comportamento dei cattolici nella vita politica, emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 24 novembre 2002, quando ne era Prefetto l'allora Card. Joseph Ratzinger.
Risulta oltremodo opportuno ricordare questo documento proprio perché esso «intende [...] richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che ispirano l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche. E ciò perché in questi ultimi tempi, spesso per l'incalzare degli eventi, sono emersi orientamenti ambigui e posizioni discutibili, che rendono opportuna la chiarificazione di aspetti e dimensioni importanti della tematica in questione» (n.1).
PERCHE’ ALLE ELEZIONI EUROPEE DEL 6-7 GIUGNO 2009
NON E’ LECITO AD UN CATTOLICO
VOTARE CANDIDATI DEL PARTITO DEMOCRATICO
ANCHE SE DICHIARATISI “CATTOLICI”
O ALTRI PARTITI DELLA “SINISTRA”
CHE SONO DICHIARATAMENTE CONTRO LA VITA E LA FAMIGLIA
- DAL PUNTO DI VISTA MORALE E’ UN PECCATO MORTALE! -
Cfr. www.lavocecattolica.it/lettera6aprile2006.htm
Dall’intervista di ZENIT a MONS. ANGELO AMATO
Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
(nelle Elezioni del 2006)
Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di decidere sul voto o quando si agisce in politica?
«La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati (cfr. Nota Dottrinale, n.4). È in gioco l'essenza dell'ordine morale che riguarda il bene integrale della persona e della comunità».
È possibile operare da cattolici all'interno di una forza politica che non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o quell'esponente...
”Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare le forze di questo secondo tipo”.
UNA INTERVISTA SEMPRE ATTUALE
L’INTERVISTA A MONS. ANGELO AMATO
Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
Data pubblicazione: 30 marzo 2006
I “valori irrinunciabili” sono il “metro di giudizio” per l'impegno politico dei cattolici
afferma il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede
ROMA, giovedì, 30 marzo 2006 (www.zenit.org) - In questa intervista concessa al quotidiano “Avvenire” (30 marzo 2006), l’Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, rilegge la “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”, pubblicata dal suo Dicastero all’inizio del 2003.
La «Nota» non è stata pensata per l'Italia del 2006 ma si direbbe che le calzi a pennello. Come lo spiega?
«Quel documento non fu scritto in vista di una congiuntura politica determinata né fu condizionato da un particolare momento storico. Lo scopo della "Nota" era di richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che debbono ispirare e orientare l'impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche, tenendo nel medesimo tempo presenti certi indirizzi e posizioni ambigue e discutibili che emergono dal contesto pluralista e relativista della nostra cultura, e che si infiltrano anche nel mondo cattolico. Rivolgendosi ai cristiani, che partecipano alla vita pubblica come cittadini, la Nota ricordava, in concreto, la figura di san Tommaso Moro, proclamato patrono dei governanti e dei politici, che nella difesa della dignità inalienabile della retta coscienza cristiana affermò con la sua vita e con la sua morte che "l'uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale"».
Nel testo della Congregazione è ribadito a chiare lettere il diritto della Chiesa a «richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana». Autorità della Chiesa e libertà di coscienza del credente: in che rapporto sono?
«La domanda suppone la definizione esatta del concetto di libertà di coscienza. Una concezione della libertà che la pone come principio assoluto rispetto alla norma morale e all'ordinamento naturale voluto dal Creatore è una concezione falsa della libertà, che porta alla dissoluzione e all'autodistruzione dell'uomo stesso. La persona, in quanto creata a immagine di Dio, deve orientarsi alla verità e deve lasciarsi formare dalla verità. La voce autorevole della Chiesa illumina la coscienza nello scoprire i princìpi e i criteri di giudizio perché la verità della persona umana e del bene comune siano riconosciuti e tutelati anche nell'ambito politico e sociale».
Quanto dice la Chiesa in cosa è vincolante per i credenti al momento di decidere sul voto o quando si agisce in politica?
«La coscienza cristiana formata non permette di favorire con il proprio voto l'attuazione di un programma politico in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale cristiana siano misconosciuti, contrastati o negati (cfr. Nota dottrinale, 4). È in gioco l'essenza dell'ordine morale che riguarda il bene integrale della persona e della comunità».
Quali sono allora i princìpi sui quali non si può derogare e che devono valere come metro di giudizio?
«Nella Nota si elencano concretamente tali esigenze, che recentemente sono state anche richiamate dall'intervento del Cardinale Ruini al Consiglio Permanente della CEI: la difesa del diritto alla vita, la salvaguardia dei diritti dell'embrione umano, la protezione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra uomo e donna, la libertà di educazione, la tutela sociale dei minori, l'emancipazione dalle forme moderne di schiavitù (sfruttamento della prostituzione, liberalizzazione delle droghe), il diritto alla libertà religiosa, il rispetto della giustizia sociale, della sussidiarietà e della solidarietà, la difesa della pace (da non confondersi con il pacifismo ideologico) contro ogni forma di violenza e di terrorismo».
La politica è l'arte della mediazione. Anche la mediazione conosce un limite?
«La mediazione come espressione della prudenza, dell'equilibrio e della saggezza non può trasformarsi in negoziazione o compromesso, quando siano in gioco le esigenze fondamentali e irrinunciabili dell'ordine morale naturale, conforme alla verità della persona umana e alla giustizia».
Al convegno ecclesiale di Palermo nel '95 Giovanni Paolo II disse che i cattolici devono evitare una «facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano o non prestino sufficiente attenzione ai principi della dottrina sociale della Chiesa». Alla luce della Nota, questo principio come si traduce? Il "mercato" della politica offre un gran numero di formazioni che non si sa quali garanzie offrano al rispetto di quei princìpi...
«È certamente vero che non è sempre facile trovare una forza politica o un'alleanza politica in cui la dottrina morale e sociale della Chiesa sia perfettamente e pienamente tradotta e praticata in proposte programmatiche precise, anche se a me pare di poter riconoscere alcuni movimenti e partiti politici che riconoscono di ispirarsi alla dottrina morale e sociale cattolica e di orientare le loro scelte sulla base del patrimonio dei valori e dei principi morali dell'ordine naturale e cristiano. Così come a me pare altrettanto evidente che altre formazioni politiche e culturali hanno una visione dell'uomo e della società incompatibili con la visione cristiana. Sono proprio le prese di posizione circa le esigenze etiche fondamentali di cui si parlava poc'anzi a costituire un chiaro criterio e metro di giudizio al riguardo. Tutti ovviamente hanno diritto di proporre le loro opinioni in merito, ma anche la Chiesa ha diritto di esprimere il suo giudizio su ciò che è conforme o meno alla legge morale naturale e ai valori fondamentali che devono guidare una società fedele alla verità della persona umana e al bene comune».
È possibile operare da cattolici all'interno di una forza politica che non sempre rispetta la visione cristiana della persona, della vita e della famiglia, e a quali condizioni? Allo stesso modo, è possibile votare per essa senza compromettere la propria coscienza? A molti sembra impossibile trovare uno schieramento che soddisfi pienamente le aspirazioni della propria coscienza per la presenza di questo o quel partito, di questo o quell'esponente...
«Direi che è importante fare una chiara e netta distinzione tra forze politiche che rispettano nella loro ispirazione e nel loro programma di governo i princìpi e le esigenze etiche non negoziabili, e forze politiche che su questi aspetti e vincoli fondamentali hanno una visione opposta alla dottrina cristiana o comunque relativista. Il cattolico non può appoggiare le forze di questo secondo tipo. Quando la Chiesa afferma che non opta a favore di nessun partito e di nessuno schieramento politico non vuol dire che rinuncia a dare un giudizio etico sui princìpi e sui programmi dei diversi schieramenti o partiti, in riferimento ai valori e alle istanze etiche fondamentali richiamate: vita, famiglia, libertà di educazione, libertà religiosa, giustizia sociale... Come ha precisato lo stesso cardinale Ruini, non è possibile non vedere con preoccupazione che singole Regioni in Italia hanno dato via libera a normative che tendono a equiparare le unioni di fatto, eterosessuali e omossessuali alle unioni familiari fondate sul matrimonio, e che vi sono forze politiche di un determinato schieramento che intendono portare nel Parlamento nazionale tali proposte. Spesso il cattolico deve scegliere nel voto il male minore, purché questo "male minore" non favorisca forze politiche che non riconoscono o si oppongono ai princìpi e alle norme della legge morale naturale».
Vita e famiglia: due priorità etiche sull'agenda della politica italiana. Qualcuno sembra pensare che basta “accontentare” i cattolici e la Chiesa su questi punti. Come smentire questa idea?
«Appare veramente strano che qualcuno possa continuare ancora a dubitare su questo punto: "vita" e "famiglia" sono realtà appartenenti alla natura dell'uomo, e non alla interpretazione confessionale della Chiesa cattolica. Il "decalogo" appartiene al patrimonio comune della civiltà umana. Soltanto una ideologia relativista, nichilista e dissolutrice del patrimonio razionale dell'umanità può arrivare a negare le basi fondamentali della nostra società. Il dialogo che si sta costruendo fruttuosamente tra pensatori cattolici e diversi rappresentanti del mondo laico e liberale (non laicista) è il segno che questa è la strada per costruire insieme una società sempre più giusta e libera».
“Nell’intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: fà questo, evita quest’altro. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo. Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità tanti problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale” (Concilio Ecumenico Vaticano II: "Gaudium et Spes", n.16).
Nei giorni che ancora mancano alle elezioni tutti i credenti ricorrano al potente mezzo della preghiera perché lo Spirito Santo illumini la mente degli italiani e degli europei e la Vergine Madre ne guidi la mano al momento in cui esprimeranno il proprio voto!
Attraverso la preghiera è possibile, infatti, auspicare che al Parlamento Europeo giunga qualche rappresentante politico italiano ed europeo degno delle tradizionali radici cristiane dell'Europa, oggi sempre più misconosciute.
Con riferimento ai candidati italiani essi saranno da valutare - in considerazione della suddivisione dell'Italia in 5 circoscrizioni elettorali - alla luce:
1) delle dichiarazioni rilasciate durante l'attuale campagna elettorale in merito ai temi etici più rilevanti (vita, famiglia, ed educazione);
2) del comportamento tenuto e delle dichiarazioni rilasciate durante un eventuale precedente mandato (nell'ipotesi essi fossero già stati eletti a qualche carica politica) nei confronti degli stessi temi.
Cfr. in proposito il Sito www.nuoveonde.com
OMELIA DI BENEDETTO XVI
del 31 maggio 2009
NELLA SOLENNITÀ DI PENTECOSTE
Cari fratelli e sorelle!
Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, viviamo nella fede il mistero che si compie sull’altare, partecipiamo cioè al supremo atto di amore che Cristo ha realizzato con la sua morte e risurrezione. L’unico e medesimo centro della liturgia e della vita cristiana – il mistero pasquale – assume poi, nelle diverse solennità e feste, "forme" specifiche, con ulteriori significati e con particolari doni di grazia. Tra tutte le solennità, la Pentecoste si distingue per importanza, perché in essa si attua quello che Gesù stesso aveva annunciato essere lo scopo di tutta la sua missione sulla terra. Mentre infatti saliva a Gerusalemme, aveva dichiarato ai discepoli: "Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!" (Lc 12,49). Queste parole trovano la loro più evidente realizzazione cinquanta giorni dopo la risurrezione, nella Pentecoste, antica festa ebraica che nella Chiesa è diventata la festa per eccellenza dello Spirito Santo: "Apparvero loro lingue come di fuoco… e tutti furono colmati di Spirito Santo" (At 2,3-4). Il vero fuoco, lo Spirito Santo, è stato portato sulla terra da Cristo. Egli non lo ha strappato agli dèi, come fece Prometeo, secondo il mito greco, ma si è fatto mediatore del "dono di Dio" ottenendolo per noi con il più grande atto d’amore della storia: la sua morte in croce.
Dio vuole continuare a donare questo "fuoco" ad ogni generazione umana, e naturalmente è libero di farlo come e quando vuole. Egli è spirito, e lo spirito "soffia dove vuole" (cfr Gv 3,8). C’è però una "via normale" che Dio stesso ha scelto per "gettare il fuoco sulla terra": questa via è Gesù, il suo Figlio Unigenito incarnato, morto e risorto. A sua volta, Gesù Cristo ha costituito la Chiesa quale suo Corpo mistico, perché ne prolunghi la missione nella storia. "Ricevete lo Spirito Santo" – disse il Signore agli Apostoli la sera della risurrezione, accompagnando quelle parole con un gesto espressivo: "soffiò" su di loro (cfr Gv 20,22). Manifestò così che trasmetteva ad essi il suo Spirito, lo Spirito del Padre e del Figlio. Ora, cari fratelli e sorelle, nell’odierna solennità la Scrittura ci dice ancora una volta come dev’essere la comunità, come dobbiamo essere noi per ricevere il dono dello Spirito Santo.
Nel racconto, che descrive l’evento di Pentecoste, l’Autore sacro ricorda che i discepoli "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo". Questo "luogo" è il Cenacolo, la "stanza al piano superiore" dove Gesù aveva fatto con i suoi Apostoli l’Ultima Cena, dove era apparso loro risorto; quella stanza che era diventata per così dire la "sede" della Chiesa nascente (cfr At 1,13). Gli Atti degli Apostoli tuttavia, più che insistere sul luogo fisico, intendono rimarcare l’atteggiamento interiore dei discepoli: "Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera" (At 1,14). Dunque, la concordia dei discepoli è la condizione perché venga lo Spirito Santo; e presupposto della concordia è la preghiera.
Questo, cari fratelli e sorelle, vale anche per la Chiesa di oggi, vale per noi, che siamo qui riuniti. Se vogliamo che la Pentecoste non si riduca ad un semplice rito o ad una pur suggestiva commemorazione, ma sia evento attuale di salvezza, dobbiamo predisporci in religiosa attesa del dono di Dio mediante l’umile e silenzioso ascolto della sua Parola. Perché la Pentecoste si rinnovi nel nostro tempo, bisogna forse – senza nulla togliere alla libertà di Dio – che la Chiesa sia meno "affannata" per le attività e più dedita alla preghiera. Ce lo insegna la Madre della Chiesa, Maria Santissima, Sposa dello Spirito Santo. Quest’anno la Pentecoste ricorre proprio nell’ultimo giorno di maggio, in cui si celebra solitamente la festa della Visitazione. Anche quella fu una sorta di piccola "pentecoste", che fece sgorgare la gioia e la lode dai cuori di Elisabetta e di Maria, una sterile e l’altra vergine, divenute entrambe madri per straordinario intervento divino (cfr Lc 1,41-45).
La musica e il canto, che accompagnano questa nostra liturgia, ci aiutano anch’essi ad essere concordi nella preghiera, e per questo esprimo viva riconoscenza al Coro del Duomo e alla Kammerorchester di Colonia. Per questa liturgia, nel bicentenario della morte di Joseph Haydn, è stata infatti scelta molto opportunamente la sua Harmoniemesse, l’ultima delle "Messe" composte dal grande musicista, una sublime sinfonia per la gloria di Dio. A voi tutti convenuti per questa circostanza rivolgo il mio più cordiale saluto.
Per indicare lo Spirito Santo, nel racconto della Pentecoste gli Atti degli Apostoli utilizzano due grandi immagini: l’immagine della tempesta e quella del fuoco. Chiaramente san Luca ha in mente la teofania del Sinai, raccontata nei libri dell’Esodo (19,16-19) e del Deuteronomio (4,10-12.36). Nel mondo antico la tempesta era vista come segno della potenza divina, al cui cospetto l’uomo si sentiva soggiogato e atterrito. Ma vorrei sottolineare anche un altro aspetto: la tempesta è descritta come "vento impetuoso", e questo fa pensare all’aria, che distingue il nostro pianeta dagli altri astri e ci permette di vivere su di esso. Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale. Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria – e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità –, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società - ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna - a questo sembra che ci si abitui senza difficoltà. Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l’animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà. La metafora del vento impetuoso di Pentecoste fa pensare a quanto invece sia prezioso respirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l’aria salubre dello spirito che è l’amore!
L’altra immagine dello Spirito Santo che troviamo negli Atti degli Apostoli è il fuoco. Accennavo all’inizio al confronto tra Gesù e la figura mitologica di Prometeo, che richiama un aspetto caratteristico dell’uomo moderno. Impossessatosi delle energie del cosmo – il "fuoco" – l’essere umano sembra oggi affermare se stesso come dio e voler trasformare il mondo escludendo, mettendo da parte o addirittura rifiutando il Creatore dell’universo. L’uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso; si dichiara autonomo, libero, adulto. Evidentemente tale atteggiamento rivela un rapporto non autentico con Dio, conseguenza di una falsa immagine che di Lui si è costruita, come il figlio prodigo della parabola evangelica che crede di realizzare se stesso allontanandosi dalla casa del padre. Nelle mani di un uomo così, il "fuoco" e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l’umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia. A perenne monito rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l’energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite.
Si potrebbero in verità trovare molti esempi, meno gravi eppure altrettanto sintomatici, nella realtà di ogni giorno. La Sacra Scrittura ci rivela che l’energia capace di muovere il mondo non è una forza anonima e cieca, ma è l’azione dello "spirito di Dio che aleggiava sulle acque" (Gn 1,2) all’inizio della creazione. E Gesù Cristo ha "portato sulla terra" non la forza vitale, che già vi abitava, ma lo Spirito Santo, cioè l’amore di Dio che "rinnova la faccia della terra" purificandola dal male e liberandola dal dominio della morte (cfr Sal 103/104,29-30). Questo "fuoco" puro, essenziale e personale, il fuoco dell’amore, è disceso sugli Apostoli, riuniti in preghiera con Maria nel Cenacolo, per fare della Chiesa il prolungamento dell’opera rinnovatrice di Cristo.
Infine, un ultimo pensiero si ricava ancora dal racconto degli Atti degli Apostoli: lo Spirito Santo vince la paura. Sappiamo come i discepoli si erano rifugiati nel Cenacolo dopo l’arresto del loro Maestro e vi erano rimasti segregati per timore di subire la sua stessa sorte. Dopo la risurrezione di Gesù questa loro paura non scomparve all’improvviso. Ma ecco che a Pentecoste, quando lo Spirito Santo si posò su di loro, quegli uomini uscirono fuori senza timore e incominciarono ad annunciare a tutti la buona notizia di Cristo crocifisso e risorto. Non avevano alcun timore, perché si sentivano nelle mani del più forte.
Sì, cari fratelli e sorelle, lo Spirito di Dio, dove entra, scaccia la paura; ci fa conoscere e sentire che siamo nelle mani di una Onnipotenza d’amore: qualunque cosa accada, il suo amore infinito non ci abbandona. Lo dimostra la testimonianza dei martiri, il coraggio dei confessori della fede, l’intrepido slancio dei missionari, la franchezza dei predicatori, l’esempio di tutti i santi, alcuni persino adolescenti e bambini. Lo dimostra l’esistenza stessa della Chiesa che, malgrado i limiti e le colpe degli uomini, continua ad attraversare l’oceano della storia, sospinta dal soffio di Dio e animata dal suo fuoco purificatore. Con questa fede e questa gioiosa speranza ripetiamo oggi, per intercessione di Maria: "Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra!".
BENEDETTO XVI
(Omelia dell’8 gennaio 2006)
Nessuno di noi sa che cosa succederà nel nostro pianeta, nella nostra Europa, nei prossimi cinquanta, sessanta, settanta anni. Ma, su un punto siamo sicuri: la famiglia di Dio sarà sempre presente e chi appartiene a questa famiglia non sarà mai solo, avrà sempre l'amicizia sicura di Colui che è la vita.
LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore. Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
LA STORIA DELLA SANTA CASA
INCISA SUL RIVESTIMENTO MARMOREO
PER VOLERE DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE VIII
All’interno del Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est) si può leggere incisa la sottostante iscrizione di Papa Clemente VIII, che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della reliquia nazaretana che l’autenticità della “Miracolosa” traslazione, per “il ministero angelico”. In tal modo Clemente VIII, in unione con tutte le attestazioni pontificie, ha voluto consacrare con un pronunciamento magisteriale solenne il Santuario della Santa Casa e “la verità” della sua origine miracolosa.
Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la santità corporale e le gioie della eternità.
Lettera di Giovanni Paolo II a Mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto, 15 agosto 1993
Il glorioso Santuario della Santa Casa, che ha avuto una parte così attiva nella vita di tutto il popolo cristiano per quasi tutto il corso del secondo millennio (…), possa averne una altrettanto significativa nel corso del terzo millennio che è alle porte, continuando ad essere, come per il passato, uno dei pulpiti mariani più alti della cristianità. Possa questo Santuario di Loreto essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli. La Vergine Lauretana dall’alto del suo colle benedica e soccorra tutti i popoli (…)”.
+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
L’APPELLO DEL PRESIDENTE DEL “MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO”
----- Original Message -----
From: CASINI Carlo
To: lavocecattolica@lavocecattolica.it
Sent: Monday, June 01, 2009 6:40 PM
Subject: RE: Newsletter Carlo Casini
Cari Amici,
in questa campagna elettorale ho sentito dire più volte che l’Europa rappresenta una realtà lontana e inutile. E’ un giudizio sbagliato ! L’Unione europea è il più grande progetto politico di tutti i tempi, ed è dovuto a coscienze cristiane. Richiamare i nomi di De Gasperi, di Adenauer e di Schuman non è vuota retorica. Per rendersi conto dell’ importanza che ha assunto l’Europa per ciascuno di noi, basta riflettere sul fatto che la guerra è diventata addirittura impensabile tra i Paesi che fanno parte dell’Unione e che per oltre un millennio si erano combattuti tra loro. Ancora, basti pensare alla libertà di circolare, di studiare, di lavorare in tutti i Paesi della Comunità europea. Basti pensare che anche la grande crisi economica nella quale ci troviamo sarebbe stata ancora più grave se non ci fosse stata l’Unione europea.
Purtroppo, però, il grande ideale iniziale, che voleva trasformare in progetto politico le radici cristiane dell’Europa, è andato offuscandosi. E ' , perciò, urgente restituire all’Europa la sua anima. L’Europa non può essere soltanto un’area mercantile. Essa deve davvero porre al suo centro la dignità umana e dunque il diritto alla vita di tutti, a cominciare dai più piccoli e i più deboli, e la famiglia, come nucleo fondamentale della società e dello Stato.
Queste parole non sono pure astrazioni, ma valori irrinunciabili, che esigono di essere tradotti in progetti concreti di sostegno economico-sociale alle famiglie. Se l’Europa non ritrova la sua anima, essa inquinerà le nazioni che ne fanno parte con la pretesa, spesso ripetuta nel Parlamento Europeo, di considerare l’aborto un diritto umano fondamentale, di permettere l’eutanasia, di ritenere superata la famiglia come solido nucleo indispensabile in una visione di solidarietà sociale.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale chiedo il vostro aiuto per avere la forza necessaria a contrastare la congiura contro la vita e per contribuire ad un vero rinnovamento civile e morale. Per questo motivo la ricerca di ogni voto utile diventa fondamentale per l'affermazione dei nostri "valori non negoziabili".
Carlo Casini
Leggi le ultime interviste nella sezione "Rassegna stampa personale" del sito www.carlocasini.it
LETTERA DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
A SOCI E SIMPATIZZANTI
www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm
ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”
PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’
Miei cari Soci, finalmente siamo riusciti ad iscrivere la nostra Associazione nel “Registro provinciale delle Associazioni di volontariato”, acquisendo così i “pari-diritti” delle ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale), ai sensi dell’art. 7 della Legge 383/2000. Recentemente siamo riusciti, nei tempi già di per sé stretti, ad inoltrare domanda ai competenti Uffici della Agenzia Regionale delle Entrate per essere iscritti nel Registro degli aventi diritto al “5 per mille”.
Ciò posto, vi informo che - proprio dalla denuncia dei redditi IRPEF di quest’anno - sarà possibile devolvere “il 5 per mille” a favore della nostra Associazione. Non si dovrà fare altro che inserire il Codice Fiscale n° 92139970344 della nostra Associazione.
Analogamente lo potranno fare anche coloro che non hanno l’obbligo della presentazione della Denuncia dei Redditi, compilando, firmando ed inserendo nell’apposito spazio della relativa SCHEDA il numero di Codice Fiscale della nostra Associazione. In caso di difficoltà basta telefonare al numero verde 848.800.444 dell’Assistenza fiscale, interpellare un commercialista od i referenti della vostra Parrocchia.
Tali entrate dovranno essere - per Legge - tutte devolute in beneficenza per aiutare quelle molteplici persone che si trovano in estrema difficoltà di sopravvivenza. All’uopo dovrà poi essere redatta apposita relazione esplicativa.
Poiché non ci dobbiamo dimenticare che “A Dio piace chi dona con gioia ed Egli può darvi ogni bene abbondantemente, in modo che abbiate sempre il necessario e siate in grado di provvedere ad ogni opera buona” (2ªCor.9,7-8), invito Voi tutti ad assegnare il Vostro 5 per mille alla nostra Associazione, che provvederà a devolverlo completamente in beneficenza.
Cordialmente. Parma, aprile 2009 IL PRESIDENTE - Avv. Dino Pennacchietti -dinopennacchietti@libero.it - Sede Legale dell’Associazione: Via Verdi, 3 – 43121 PARMA - Sede Distaccata: Via Maggini, 230 – 60127 Ancona - Cell. 339.3846358 – 340.7190085 – 338.8702045 – 339.6424332
Cod. Fisc. 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101
Codice IBAN: 1T90.H076.0112.7000.0007.8026.101
L’APPELLO DI DON FRANCESCO LO GERFO
----- Original Message -----
From: francescologerfo@alice.it
Sent: Monday, July 09, 2007 5:31 PM
“Iddio mi conceda di parlare secondo quello che penso e di pensare in modo degno dei beni dati,
poiché egli è la guida della Sapienza e il correttore dei saggi”.
(Sapienza di Salomone 7,15)
Palermo, 20 giugno 2007
Ill.mo Signor Presidente,
è col cuore in mano che mi accingo a scrivere queste righe, sicuramente per me umilianti e vergognose e forse anche inutili. Spero solo che tocchino il cuore di chi le leggerà, sempreché qualcuno lo faccia. Chiedo perdono fin da ora, per il disturbo. Il tono un po’ confidenziale nasce da quella convinzione di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli.
Non è facile a 54 anni, di cui 24 di sacerdozio, accettare di essere un fallito e un mendicante che bussa a tante porte per tendere la mano a chiedere l’elemosina, eppure…
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, ma le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è anche più di questo! Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E si potrebbero anche fare rivelazioni che ci costano, per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che è stato detto, senza capire perché ci sembrava tanto importante da piangere mentre le si diceva. E questa è la cosa peggiore! Quando il segreto rimane chiuso dentro, non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che voglia e sappia ascoltare.
Ho cercato per anni un orecchio disposto ad ascoltarmi, all’interno delle istituzioni ecclesiastiche, ma dopo quasi sette anni di ricerche infruttuose, sono costretto ad arrendermi. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nessuno mi ha creduto, nessuno mi ha aiutato! “La verità vi farà liberi” (Gv.8,32), leggiamo nel Vangelo, che predichiamo. Eppure, dopo sette anni quasi che cerco, specialmente nell’ambiente ecclesiastico e religioso, un orecchio disponibile ad ascoltare, gridando la verità, i miei sforzi inutili mi convincono che molti preferiscono non conoscerla. Infatti alla verità si preferisce l’apparenza: è incredibile, ma proprio noi che predichiamo un Vangelo di Amore e di Liberazione, lo facciamo puntando il dito piuttosto che tendendo la mano.
Le reazioni, infatti, nel corso di questi ultimi anni, alle mie richieste d’aiuto sono state di incredulità. Tanto che alcune suore di Brescia, ad esempio, hanno avvisato i carabinieri, che hanno svolto regolari indagini. Altri hanno chiamato la Curia di Palermo o la Curia di Locri, dalla quale ancora dipendo ecclesiasticamente, sebbene abiti ormai da sette anni a Palermo, a seguito di una grave malattia che ha colpito mia madre, e dove ho presentato regolare domanda di incardinazione, ancora in attesa di una risposta.
Ebbene chi ha chiamato si è sentito rispondere che loro mi hanno sempre aiutato. Ma d’altra parte cosa avrebbero dovuto rispondere? A nessuno piace ammettere le proprie responsabilità.
Altri ancora mi hanno telefonato o scritto, dimostrando a parole la loro solidarietà, ma poi sono scomparsi, rendendosi irreperibili. Tanti mi hanno garantito preghiere: purtroppo, con le preghiere non sono riuscito a togliere alcun debito, provocati da oltre due anni vissuti senza alcuna entrata.
Altri, e sono la maggior parte, hanno preferito ignorarmi. Bontà loro!
L’indifferenza, la mancanza di quella pietas e carità cristiana è la cosa peggiore che sto sperimentando in questi lunghi anni vissuti con l’incubo della solitudine e dell’incomprensione. Subisco l’ingiustizia di false accuse senza potermi neanche difendere, perché accusato, giudicato e condannato a mia insaputa. Ne sto subendo tutte le conseguenze a livello psicologico; per questo avrei voluto denunciare il mio grave disagio. Sono senza alcun incarico ormai da sette anni e trascorro così inutilmente le mie giornate, subendo un forte danno biologico e psicologico.
Per oltre due anni sono rimasto senza alcun mezzo di sostentamento; infatti, a seguito della malattia di mia madre, ho dovuto lasciare il mio ultimo incarico di cappellano sulle navi e fermarmi a Palermo per poter restare vicino a mia madre. Per andare avanti in questi due anni ho dovuto contrarre debiti con le uniche persone che non chiedono garanzie, né garanti, ma i cui interessi diventano micidiali.
Nel 2002 finalmente sono stato reinserito nel Sistema Sostentamento Clero, per un’indennità pari a 700 euro circa. A questo punto per pagare i primi debiti, ne ho dovuto contrarre altri presso alcune finanziarie, finché ultimamente la situazione è esplosa.
Perché a questo punto un ulteriore inutile scritto da parte mia? Forse spero, forse mi illudo! Non è facile compiere gesti estremi ed eclatanti… L’ultima mia indennità integrativa di aprile, è stata pari a 590 euro, con i quali provvedere a tutte le spese: affitto (400 euro), bollette e viveri, oltre che a ripianare i debiti in passato contratti. Ciò con buona pace e tante belle parole di tutti coloro che sono a conoscenza di questa situazione disastrosa.
Affido allo Spirito Santo questo mio scritto, perché possa ispirare chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi a compiere un gesto d’amore e di carità, che il mondo religioso in questi anni mi ha sempre negato, ignorandomi.
Non resta che inviare un sincero e devoto saluto in Cristo, nostro fratello.
Sac. Francesco Lo Gerfo
Via Libertà, 165 - 90143 Palermo
Tel. 091.348840 – Cell. 349.6411511
P. S. - Qualora le scarne notizie non fossero sufficienti per comprendere appieno la situazione, sono disponibile a tutte le chiarificazioni necessarie.
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“LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO”
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Questo numero de “La Voce Cattolica” (cfr. www.lavocecattolica.it/lettera2giugno2009.htm) e quelli precedenti
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