Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI:
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Messaggio da Mediugorie del 25 gennaio 2008
Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore che Io consegnerò a mio figlio Gesù per la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano per voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi così a lungo perchè siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio a Mirjana del 2 febbraio 2009
Cari figli, oggi con cuore materno desidero ricordarvi, cioè avvertirvi dell’immenso amore di Dio e della pazienza che scaturisce da esso. Il vostro Padre mi manda e aspetta. Aspetta i vostri cuori aperti pronti per le sue opere. Aspetta i vostri cuori uniti nell’amore cristiano e nella misericordia nello spirito di mio Figlio. Non perdete tempo, figli, perché non ne siete padroni. Vi ringrazio.
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto prodigiosamente la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.
(LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
VERSO IL XXV CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE AD ANCONA
(4-11 settembre 2011)
Ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento.
Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.
(Gc.1,17-18)
Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona.
Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più.
Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio…
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
(Apocalisse 3,11-13)
Ancon Dorica Civitas Fidei
"lettera INFORMATIVA n°114
LA VOCE
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv. 3,8)
La vicenda di eluana:
LA VITA E L’ANTI-VITA
UN SEGNO DI CONTRADDIZIONE
PERCHE’ SIANO SVELATI I PENSIERI DI MOLTI CUORI
LA SANTA CASA BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
AUXILIUM CHRISTIANORUM ORA PRO NOBIS
TELE MARIA – Emittente Televisiva Cattolica in Internet - www.telemaria.it
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET
NELLA PROGRAMMAZIONE di TELE MARIA
TRASMISSIONI CONTINUATE SU “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH SINO A LORETO”
SPIEGATE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI SUI LUOGHI STESSI OVE SONO AVVENUTE
ANCONA
ANCON DORICA CIVITAS FIDEI
Sabato, 14 febbraio 2009
Santi Cirillo e Metodio, Compatroni d’Europa
Domenica, 17 febbraio 2014
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2008: 2014° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
SABATO, 1° MARZO 2008 = DOMENICA, 1° MARZO 2014
INIZIO ANNO 2014
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Il grande Pontefice Beato PIO IX dichiarava: “Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà. E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni. Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti. Verità dolce, ma intatta, inviolata” (Beato Pio IX)
NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI
Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
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TOTUS TUUS EGO SUM
QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,
di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona, e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
(Gal.2,20)
LETTURA BIBLICA
DAL LIBRO DELLA GENESI (3,1-24)
Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.
DAL LIBRO DELLA GENESI (3,1-24)
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
LA SANTA CASA DI LORETO E’ IL LUOGO DEL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA
E DEL CONCEPIMENTO MIRACOLOSO DI GESU’ IN MARIA
profetizzato sin dalle origini della creazione dell’uomo, subito dopo il Peccato Originale
“Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”
(Gen.3,15)
Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)
Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:
“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv.1,47)
Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…
Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:
da Nazareth è “venuta” all’esistenza la Vergine Maria, “concepita” Immacolata nella Santa Casa di Nazareth;
da Nazareth è “venuta” alla luce la Vergine Maria, essendo ella nata nella stessa Santa Casa in cui fu concepita Immacolata;
da Nazareth è “venuto” all’esistenza Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Salvatore degli uomini, incarnatosi per opera dello Spirito Santo nel seno verginale di Maria nella Santa Casa di Nazareth;
la Santa Casa di Nazareth è “venuta”, infine, a Loreto, dopo varie “traslazioni miracolose” operate dagli angeli del Cielo, dopo essere stata “divelta dalle fondamenta” a Nazareth (secondo l’espressione usata dal Beato Pio IX), e così poter continuare dall’Europa e dall’Italia - quale “reliquia miracolosa” e luogo dell’Incarnazione - l’opera di salvezza di Maria e di Gesù per la Chiesa e per l’Umanità.
DA NAZARETH PERCIO’ E’ “VENUTA” LA SALVEZZA
E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UMANITA’
Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI” (Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “RALLEGRATI…”.
dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
SE SARETE QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...
Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
E IL VERBO
“il più bello tra i figli dell'uomo” (Sal.44/45,3)
Si fece carne
NEL GREMBO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
TUTTI LA’ SONO NATI
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)
Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".
(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)
Nessuno di noi sa che cosa succederà nel nostro pianeta, nella nostra Europa, nei prossimi cinquanta, sessanta, settanta anni. Ma, su un punto siamo sicuri: la famiglia di Dio sarà sempre presente e chi appartiene a questa famiglia non sarà mai solo, avrà sempre l'amicizia sicura di Colui che è la vita”
(Benedetto XVI, Omelia dell’8 gennaio 2006)
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato. (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).
LA TRAGICA VICENDA DI ELUANA ENGLARO
UNA MISTERIOSA COINCIDENZA
PROPRIO IL 2 FEBBRAIO,
IN COINCIDENZA CON LA FINE DELLA CELEBRAZIONE LITURGICA
DELLA PRESENTAZIONE E DELL’OFFERTA DI GESU’ AL TEMPIO
ELUANA VENIVA “TRADITA” E “PRELEVATA” NELLA NOTTE,
COME GESU’ NELL’ORTO DEL GETZEMANI
(cfr. Gv.13,30; 18,12-14)
E QUASI NUOVO AGNELLO OFFERTO E SACRIFICATO COME GESU’
PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’UMANITA’
DEDICATA A ELUANA
Eluana, piccolo fiore
Tu sei la prediletta
al cuore del Signore.
Tace la tua voce
mentre sei distesa
sul legno della croce.
La tua luce splende
nella notte oscura
di un mondo che non comprende.
Il tuo cuore è una sorgente
che emana amore
sul freddo della gente.
Tu sei un tesoro
molto più prezioso
di un forziere d'oro
Una mano che rapina
al tuo letto si è avvicinata
nella penombra della mattina.
Anche tu, come Gesù,
griderai "Ho sete!"
prima di volare lassù.
Ottienici in dono
quando entrerai in cielo
la grazia del perdono.
Padre Livio
da
Radio Maria
GIOVANNI PAOLO II
Pur tra difficoltà e incertezze, ogni uomo sinceramente aperto alla verità e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, può arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore (cfr. Rom.2,14-15) il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si fonda l'umana convivenza e la stessa comunità politica. Questo diritto devono, in modo particolare, difendere e promuovere i credenti in Cristo, consapevoli della meravigliosa verità ricordata dal Concilio Vaticano II: «Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo». In questo evento di salvezza, infatti, si rivela all'umanità non solo l'amore sconfinato di Dio che «ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv.3,16), ma anche il valore incomparabile di ogni persona umana. E la Chiesa, scrutando assiduamente il mistero della Redenzione, coglie questo valore con sempre rinnovato stupore e si sente chiamata ad annunciare agli uomini di tutti i tempi questo «vangelo», fonte di speranza invincibile e di gioia vera per ogni epoca della storia. Il Vangelo dell'amore di Dio per l'uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita sono un unico e indivisibile Vangelo.
(Giovanni Paolo II, Enc. “Evangelium Vitae”, n.2)
DAL QUOTIDIANO “AVVENIRE” DEL 7 FEBBRAIO 2009 (PAG.6)
COSSIGA: GRAVE ERRORE DI NAPOLITANO
«Napolitano, evidentemente, sente forte la pressione dei suoi ex-compagni di partito ed ora anche quella della piazza, da Grillo a Di Pietro». Così il senatore a vita Francesco Cossiga ha commentato la decisione del Presidente della Repubblica di non firmare il decreto del Governo sulla vicenda Englaro. E poi riguardo alla lettera inviata da Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi, nella quale vengono indicati i “precedenti” relativi al diniego di emanare decreti legge, fa presente che il riferimento a sé è un caso «totalmente diverso». «In realtà – ha sottolineato Cossiga – allora io mi limitai a rinviare al governo un testo del decreto legge perché lo esaminasse accogliendo le osservazioni formulate dalle organizzazioni sindacali in materia di sicurezza del lavoro; il caso è totalmente diverso: qui il Capo dello Stato si è rifiutato di emanare un decreto legge non per dare ragione a sindacati ma per dar ragione a degli “estrosi” assassini di stato» . E infine ha dichiarato anche: «Da cittadino, da cattolico, da senatore, da ex-Presidente del Consiglio dei Ministri una calda lode e un sincero grazie al premier Silvio Berlusconi per la sua iniziativa a favore della causa della vita e contro gli “assassini legali”» .
L’AUTOPSIA DI ELUANA: UCCISA DALLA LEBBRA DEL PECCATO
Commento al Vangelo della Domenica 15 febbraio 2009, VI Domenica del Tempo Ordinario / B
di Padre Angelo del Favero
Padre Angelo, cardiologo, nel 1978 ha fondato uno dei primi Centri di Aiuto alla Vita all'ospedale Santa Chiara di Trento. E' diventato carmelitano nel 1984. E' stato ordinato sacerdote nel 1991 ed è stato Consigliere spirituale nel santuario di Tombetta, vicino a Verona. Attualmente si dedica alla spiritualità della vita nel convento Carmelitano di Bolzano, presso la parrocchia Madonna del Carmine.
"Venne da lui un lebbroso che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi puoi purificarmi!". Ne ebbe compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato" (Mc.1,40-42).
La Parola del Vangelo è sempre attuale, incarnata nella vita concreta come l'acqua e il lievito nella farina, amalgamati per diventare pane. Essa è reale nutrimento per la persona, poiché, se viene accolta, infonde lo Spirito stesso di Gesù, la forza e la gioia della Sua Presenza in ogni circostanza, sia che si tratti di fatti personali chiusi nel segreto, sia di quelli di rilevanza sociale.
Anche in questa VI Domenica del Tempo Ordinario, la Parola di Dio illumina, interpreta e giudica la vicenda di Eluana, "segno di contraddizione" (Lc.2,34) per tutti e per ognuno, il cui significato ancor meglio si comprende adesso che le è stata tolta la vita. E il significato è questo: negli imperscrutabili disegni di Dio, tutto è accaduto "perché siano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc.2,34-35).
Come l'autopsia serve ad accertare le cause organiche della morte di una persona, così l'evento della morte di Eluana ne ha svelato la causa prima di ordine morale e spirituale: un'autopsia compiuta da lei su quelli che, materialmente per azione diretta, o moralmente per approvazione, le hanno tolto il sondino.
L'autopsia si fa con il bisturi, per scoprire la verità clinica.
Il bisturi della "Verità" è la Parola di Dio: "viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore" (Eb.4,12).
In questa VI Domenica il bisturi ha un nome: Eluana.
Il Vangelo racconta la guarigione di un lebbroso e viene preparato dalla prima lettura che parla dei criteri diagnostici di questa malattia secondo l'Antico Testamento, con una serie di norme che hanno soprattutto lo scopo di difendere la comunità dal contagio, isolando totalmente il malato: "Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto..., se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento" (Lv.13,45-46).
La lebbra, assieme ad altre affezioni della pelle, era considerata impurità contagiosa per se stessa (come inchiostro che macchia), incompatibile con la partecipazione al culto nel tempio e in sinagoga, allo stesso modo in cui un telo sterile in sala operatoria non può essere toccato da mano scoperta, altrimenti è inutilizzabile e si getta via. "Tuttavia si trattava di una questione religiosa, non medica. Le malattie della pelle, in cui appariva un disfacimento, venivano associate al disfacimento del cadavere. La "lebbra" era percepita come una minaccia all'integrità fisica dell'uomo e tutto ciò che corrompe o è corrotto, non può essere considerato puro. "Puro" è ciò che appartiene alla sfera di Dio e del sacro, "impuro" è ciò che vi si oppone e rende inadatti alla comunione con la divinità. La lebbra escludeva dalla comunità ed era perciò considerata segno di un castigo divino su un gravissimo peccato del soggetto colpito. Nei casi di lebbra dichiarata, la situazione del malato diventava drammatica: attraverso il suo abbigliamento che è quello del lutto (capo scoperto e vesti stracciate), attraverso la segnalazione pubblica della sua impurità, il lebbroso testimoniava la sua tragedia di escluso dalla società e dal culto" (G. Ravasi, in Nuova guida alla Bibbia, p. 104-105).
Eluana si trovava in una comunità religiosa di sorelle che avevano stabilito con lei una relazione di amicizia profonda, fatta di rassicurante presenza, di intensa comunicazione mediante lo sguardo, il volto sorridente, la tenerezza della parola e della mano. Ella poteva sentire questi messaggi d'amore, poiché i suoi sensi, corporali e spirituali, come attraverso un "sondino" li facevano giungere nel sacrario segreto del suo spirito immortale, vivo e vigile anche nel coma del corpo. Strumenti tecnici o dati di laboratorio non potevano cogliere i segnali vitali dell'anima di Eluana, ma le suore che l'hanno circondata per tanti anni li avvertivano con certezza, grazie all'amore.
Come un bambino strappato dal seno di sua madre, improvvisamente Eluana è stata separata dall'amore della "sua" comunità religiosa e relegata in uno spaventoso isolamento, per essere sottoposta ad un protocollo di morte che certo lei non voleva: può forse un bambino desiderare di morire?
Sì, Eluana da 17 anni viveva come una bambina, in tutto dipendente, in tutto serena perché affidata alle mani di persone che le volevano bene per se stessa, come si ama un figlio. Perché è stata portata via? Perché Eluana è un caso di lebbra, non lei ovviamente, ma gli altri.
E' una diagnosi uscita dalla bocca di Benedetto XVI, all'Angelus del 14 ottobre 2008, commentando il Vangelo domenicale che presentava Gesù che guarisce dieci lebbrosi: "In verità, la lebbra che realmente deturpa l'uomo e la società è il peccato; sono l'orgoglio e l'egoismo che generano nell'animo umano indifferenza, odio e violenza. Questa lebbra dello spirito, che sfigura il volto dell'umanità, nessuno può guarirla se non Dio, che è Amore. Aprendo il cuore a Dio, la persona che si converte viene sanata interiormente dal male".
Questa è la verità che scaturisce dall'autopsia operata dalla Parola di Dio su coloro che hanno causato direttamente la sua morte e su coloro che, potendolo fare, non l'hanno impedita: "Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere" (Mt.25,42). Potranno essi rispondere: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato e non ti abbiamo servito?" (Mt.25,44). Mistero della coscienza che solo Dio può scrutare. Forse, oggi, risponderebbero: "ma se non lo abbiamo fatto, non lo abbiamo fatto per Te!".
Proprio così: la coscienza di molti, divenuta sorda e insensibile al grido esistenziale di Eluana (è tipico dei malati di lebbra la perdita della sensibilità dolorifica periferica), ha ritenuto di farle del bene togliendole il bene fondamentale della vita. E a tal punto è giunto l'errore e l'autoinganno di coloro che si sono associati per assicurarle la morte, che si sono dati questo nome: "Per Eluana".
"Per!": come a convincere e a convincersi di un movente buono, favorevole alla sua vita. Si può stare davanti ad un corpo disfatto, coperto di piaghe da decubito e affermare che è perfettamente sano? Questa denominazione "Per Eluana" dice un ascesso, non un tessuto sano. Questo succede quando il cuore è diventato cieco, e non può vedere che "la vita dell'uomo non è un bene disponibile, ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento" (Benedetto XVI, 11/2/2009, Discorso agli ammalati e agli operatori sanitari per la XVII Giornata mondiale del malato).
Non è solo insensato questo "per", ma anche blasfemo, se solo facciamo memoria delle Parole di Gesù nell'ultima Cena, con le quali annuncia il dono della Sua vita per la nostra salvezza: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; ... questo è il mio sangue che è versato per voi" (Lc.22,19-20).
Coloro che hanno privato del vitale nutrimento il corpo di Eluana hanno mostrato uno stato di profonda denutrizione della propria coscienza, e il loro esempio rischia di comprometterne il retto giudizio anche in molti altri, come insegna Benedetto XVI: "Così la coscienza, che è un atto della ragione mirante alla verità delle cose, cessa di essere luce e diventa un semplice sfondo su cui la società dei media getta le immagini e gli impulsi più contraddittori" (Discorso alla Pontificia Accademia per la Vita, il 24/02/2007, in occasione del congresso su "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita").
Ma siamo certi che Eluana non è morta invano, e dal Cielo ha già iniziato la sua missione sulla terra: quella di far comprendere la preziosità assoluta di ogni vita umana.
"HO AVUTO FAME E NON MI AVETE DATO DA MANGIARE,
HO AVUTO SETE E NON MI AVETE DATO DA BERE"
COMMENTO AL VANGELO DELLA XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Matteo 25,31-46)
di Padre Angelo del Favero – www.zenit.org - 21 novembre 2008
"Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere [...] non lo avete fatto a me" (Mt 25,42.45). La Luce abbagliante di queste parole di Gesù ci illumina "senz'ombra di dubbio", e fa "crollare i muri di inganni e di menzogne che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e leggi ostili alla vita" (Enciclica Evangelium Vitae, di Giovanni Paolo II, n° 100, 1995).
Collocata sul candelabro di quest'ultima domenica dell'anno liturgico, Solennità di "Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo", questa Luce guida "alla verità tutta intera" (Gv.16,13) tutti coloro che desiderano sinceramente conoscerla, con particolare ed illuminante riferimento alla verità di Eluana Englaro, questa "bellissima ragazza... che ogni mattina apre gli occhi e alla sera li chiude" (Il Foglio, 17/11/2008, testimonianza di Marco Barbieri), diventata ormai "tutti noi".
La sentenza dei Giudici di Milano e quella delle Sezioni unite della Cassazione, "Quando il figlio dell'uomo verrà nella gloria con tutti i suoi angeli" (Mt.25,31) sarà valutata alla luce del Vangelo di Cristo, come in uno specchio. Allora, sia coloro che l'hanno scritta, sia quelli che l'hanno approvata nel loro cuore, riconosceranno la Verità tutta intera di Eluana, e comprenderanno che non si trattava solamente della figlia di Beppino Englaro, ma del Figlio di Dio che ha detto: "In verità vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me" (Mt 25,45).
Se il sondino verrà staccato dal corpo di Eluana, Gesù morirà di fame e di sete. Il sacerdote anzitutto, ma anche ogni credente in Cristo, oggi più che mai deve saper imitare Paolo, l'apostolo dei pagani, in ciò che Benedetto XVI ha detto di lui aprendo l'Anno Paolino: "Paolo... non ha cercato un'armonia superficiale. Nella prima delle sue lettere egli stesso dice: "Abbiamo avuto il coraggio... di annunziarvi il Vangelo di Dio in mezzo a molte lotte" (1^Ts.2,2). La verità che aveva sperimentato nell'incontro con il Risorto ben meritava, per lui, la lotta, la persecuzione, la sofferenza. Ma ciò che lo motivava nel più profondo era l'essere amato da Gesù Cristo e il desiderio di trasmettere ad altri questo amore.
"In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza. Chi vuol schivare la sofferenza, tenerla lontana da sé, tiene lontana la vita stessa e la sua grandezza; non può essere servitore della verità e così servitore della fede. Non c'è amore senza sofferenza, senza la sofferenza della rinuncia a se stessi, della trasformazione e della purificazione dell'io per la vera libertà. Là dove non c'è niente che valga che per esso si soffra, anche la stessa vita perde il suo valore" (Omelia per l'apertura dell'Anno Paolino, 28 giugno 2008).
Alla luce della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa che ne è lo sviluppo e le "linee guida", comprendiamo che Eluana è stata scelta da Dio quale "segno di contraddizione", e "sigillo di profezia", non solamente "perché siano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc.2,34-35), ma anche per essere strumento di grazia perché "quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita" (dalla preghiera conclusiva a Maria, che chiude l'Enciclica Evangelium Vitae).
“Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre” (Oriana Fallaci).
La mentalità che ci vogliono imporre: nessuno tocchi Caino.
Ma se un innocente non parla più e non sa mangiare da solo, allora
lasciatelo morire.
Ma la ragione dice che alla sofferenza di un familiare non autosufficiente
non si risponde con l'abbandono delle cure.
Per questo non possiamo tacere !
Morire è una condizione naturale, un fatto ineluttabile della nostra condizione umana. Ma quella di Eluana Englaro non è stata una morte naturale. La verità è molto semplice: Eluana Englaro è stata uccisa. E quando qualcuno viene ucciso, la giustizia degli uomini ha il dovere di indagare le responsabilità penali personali di coloro che hanno commesso il fatto criminoso. Per questo motivo – senza alcuna esitazione e senza alcun ripensamento – confermiamo quanto annunciato nelle scorse settimane: Verità e Vita presenterà quanto prima una denuncia alla Procura della Repubblica di Udine con l'ipotesi del reato di omicidio volontario. Verità e Vita si batterà – insieme a tutti coloro che vorranno invocare giustizia – affinché i colpevoli di questo abominevole delitto vengano processati e condannati da un tribunale dello Stato Italiano.
Ci sono delle responsabilità penali, e toccherà alla Magistratura accertarle. Ma vogliamo dire – con la nostra abituale schiettezza – che esiste anche una colpa morale, esiste una responsabilità che sfugge alle aule dei tribunali, ma che non può sottrarsi a un Giudizio più profondo e decisivo.
Noi vogliamo dirlo forte: sono in molti ad avere sulla coscienza questo delitto.
L'uccisione di Eluana pesa innanzitutto sulla coscienza di suo padre Beppino, anche se fortissimi sono i condizionamenti che ha dovuto subire. Appare lui il principale artefice di questa infernale procedura, nella quale i padri vagano alla ricerca di un giudice che li autorizzi a togliere di mezzo i propri figli.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di quegli avvocati che hanno abilmente difeso le ragioni della morte contro quelle della vita, continuando a conservare una cattedra come docenti in quella Università cattolica che fu fondata da Padre Agostino Gemelli, non certo per propagare in Italia il diritto a uccidere i malati per fame e per sete.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di quei magistrati che in questi anni hanno scritto decisioni di morte. O che non hanno impedito la consumazione del delitto.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di quei medici che, in spregio alla loro vocazione e alla deontologia ippocratica – hanno dichiarato ai mass-media che "Eluana era già morta 17 anni fa".
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di quei politici che, in spregio al loro dovere di agire per il bene comune, hanno detto che si poteva lecitamente far morire per fame e per sete una donna inerme.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di quegli altri politici "moderati", che hanno spiegato che bisognava "abbassare i toni". Come se – di fronte a uno che sta affogando nelle acque di un fiume – l'importante fosse non disturbare la quiete pubblica urlando con quanto fiato abbiamo in corpo "aiuto!".
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza del Presidente della Camera Gianfranco Fini, che con le sue esternazioni si candida a raccogliere l'eredità politica non di Silvio Berlusconi, ma di Marco Pannella.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza del senatore a vita Giulio Andreotti che, dopo aver firmato nel 1978 la legge 194 sull'aborto, in questa occasione ha parlato per dire che lo Stato non doveva intervenire per salvare Eluana. Ha parlato, e sarebbe stato meglio se avesse taciuto: non avrebbe aggiunto al computo tremendo dei 5 milioni di italiani uccisi dall'aborto di Stato un'altra vittima innocente.
L'uccisione di Eluana pesa sulla coscienza di tutti coloro che in questi mesi hanno riempito le nostre orecchie con il loro assordante silenzio: credenti e non credenti, intellettuali e gente comune, laici e vescovi, che - forse per codardia - hanno taciuto, abbandonando questa vittima muta al suo destino.
L'uccisione di Eluana pesa – soprattutto – sulla coscienza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E' stato lui a rifiutarsi di firmare un decreto che avrebbe letteralmente salvato la vita di questa donna. Questione di due-tre giorni: i due-tre giorni che sono serviti per ucciderla.
Può darsi che, adesso, la grande macchina organizzata per togliere di mezzo Eluana si metta a fare baccano per impedire che si dicano queste verità. A noi la cosa non fa paura. Andremo avanti, e chiediamo a tutti di fare lo stesso. Perché non ci sia, mai più, un'altra Eluana ammazzata così.
Per il Comitato Verità e Vita
Mario Palmaro,
Presidente
Marisa Orecchia, Vicepresidente
Mario Paolo Rocchi, Vicepresidente
Giuseppe Garrone, Segretario
Paolo Gregori, Tesoriere
Giovanni Ceroni, Socio
Elena Baldini, Socia
Il testo del comunicato stampa è consultabile
all'indirizzo
http://www.comitatoveritaevita.it/pub/comunicati_read.php?read=174
IL VERO VOLTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI
24 gennaio 2009 - Aborto, Vaticano condanna Obama: la scelta peggiore
CITTA' DEL VATICANO - ''Tra le tante cose buone che poteva fare, Barack Obama ha scelto invece la peggiore'' quella di non fermare ''la strage di innocenti'' nel mondo: così il presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, mons. Elio Sgreccia, ha commentato con l'ANSA, la decisione del nuovo inquilino della Casa Bianca di concedere nuovamente i finanziamenti alle Ong e alle cliniche che contemplano anche l'aborto come mezzo di pianificazione familiare.''Si tratta di un duro colpo non solo per noi cattolici ma per le persone che in tutto il mondo si battono contro la strage degli innocenti che si compie con l'aborto'', ha detto mons. Sgreccia. ''Il diritto alla vita è il primo da tutelare e difendere'', ha aggiunto. ''E del resto, da una statistica condotta di recente dai vescovi americani, mi pare che l'80% dei cittadini degli States fossero contrari all'aborto. Con tutto il rispetto verso la politica di Obama, questo è qualcosa che come chiesa dobbiamo dire''.
ERODE A STELLE E STRISCE
Nessuna persona di buon senso si era fatta illusioni sulla figura di Barack Obama. In campagna elettorale il candidato democratico lo aveva detto: se verrò eletto, gli Stati Uniti torneranno a finanziare l'aborto nel mondo. E puntualmente, appena insediatosi alla Casa Bianca, Obama ha mantenuto la parola, e ha abrogato le disposizioni a suo tempo varate da Ronald Reagan e da Jeorge W. Bush.
Purtroppo i campioni delle democrazie liberali sono molto abili nel nascondere il loro aspetto terribile sotto il pelo rassicurante di un agnello. Mentre i tiranni e i sovrani più spregiudicati dei secoli passati non si preoccupavano di dissimulare e di nascondere la loro malvagità, i nuovi Erode sentono il bisogno di apparire buoni e perfino cristiani. Barack Obama si è fatto "incoronare" con una cerimonia sontuosa, costata molto di più che quella dei suoi predecessori. Una regia sapiente che serve a consolidare nel suo Paese e nel mondo l'immagine dell'uomo sincero e onesto che con le sue sole forze, e nonostante il colore della sua pelle, riesce nella scalata al ruolo più potente del mondo.
Una strategia che potrà anche ingannare i più sprovveduti e gli ingenui. Ma che non incanta tutti coloro che sanno guardare in faccia la realtà. E la realtà dice che Barack Obama ha voluto iniziare il suo mandato presidenziale firmando la condanna a morte di un numero incalcolabile di esseri umani innocenti che saranno uccisi con l'aborto nel mondo, finanziato dagli Stati Uniti d'America.
"We can!" è il motto che tanta fortuna ha portato alla campagna elettorale di Obama. Sì, caro presidente, tu puoi fare molte cose. Ma fra queste una certamente non ti è concessa, e nessuna autorità te la potrà mai concedere: quella di decretare che si possa uccidere anche un solo innocente con l'aborto.
Per quanto lussuosa sia la reggia del nuovo Erode, per quanto potente sia il suo esercito, egli non si faccia illusioni. Quando un'autorità umana si fonda sull'ingiustizia e sulla ubris – la tracotanza di cui già parlavano i greci – il suo destino è segnato. Per quanto assordante sia il vociare servile e conformista dei mezzi di comunicazione, ci sarà sempre qualcuno che come Giovanni il Battista – e oggi come i Pro life americani, come noi di Verità e Vita – denunceranno il Tiranno.
Ci sarà sempre qualcuno che, senza paura di essere smentiti, dirà che Barack Obama è come Erode. Il tempo e la storia ci mostreranno quale futuro sarà riservato a questo Presidente, dopo che egli ha voluto esordire nello spregio del più elementare diritto naturale: quello alla vita dei non nati. Noi tremiamo al solo pensiero che il destino del mondo sia affidato a un politico capace di tanto disumano cinismo.
Mario Palmaro
Presidente Comitato Verità e Vita
Indirizzo Internet: http://www.comitatoveritaevita.it/pub/comunicati_read.php?read=169
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto prodigiosamente la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.
(LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
L’IMMACOLATA CONCEPIMENTO DI MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX
SULLA “MIRACOLOSA TRASLAZIONE” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
E LA GRANDEZZA INCOMPARABILE DEL SANTUARIO DI LORETO
Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852
“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio” (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).
LA DIVINA E PROVVIDENZIALE “PREPARAZIONE” NEI SECOLI
DEL PROFETIZZATO “TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA”
Nazareth-Tersatto-Ancona-LORETO: la Casa Nazaretana del “Concepimento Immacolato di Maria” viene dagli “angeli” miracolosamente trasportata “in vari luoghi” “prescelti” e infine collocata stabilmente a Loreto.
LOURDES: Maria rivela a Santa Bernadetta e conferma il suo “privilegio”: “Io sono l’Immacolata Concezione”, che avvenne nella Santa Casa di Nazareth.
FATIMA: Maria rivela ai tre pastorelli che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore “Immacolato” per pervenire al compimento del suo predetto “trionfo” futuro.
Tersatto/LORETO-Ancona-MEDIUGORIE: Maria sta portando a compimento il futuro “trionfo” del suo Cuore Immacolato, “concepito” “Immacolato” nella Santa Casa di Nazareth (che ha “sostato” a Tersatto, Ancona e Loreto, luoghi da cui oggi “si deve” “necessariamente” passare o partire per andare a Mediugorie).
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…
… E disse loro: «Non capite ancora?».
(Mc.8,18.21)
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
MA LA CHIESA ANCORA NON LO VUOLE COMPRENDERE
LEONE XIII
(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.
LE PRIORITA’ PER L’AVVENIRE DELLA CHIESA
DARE IL CIBO AGLI ALTRI NEL TEMPO GIUSTO
DA UN INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
CON I SACERDOTI DELLA DIOCESI DI ALBANO
GIOVEDI’ 31 AGOSTO 2006
Giovedì 31 agosto 2006, nella Sala degli Svizzeri, del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i Sacerdoti della Diocesi di Albano, nel cui territorio si trova Castel Gandolfo. Dopo l’indirizzo di omaggio del Vescovo di Albano, S.E. Mons. Marcello Semeraro, il Papa ha risposto ad alcune domande rivolte da 5 sacerdoti presenti all’Incontro. Domanda di Padre Giuseppe Zane, Vicario ad omnia, di 83 anni: “Il nostro Vescovo Le ha illustrato, seppure brevemente, la situazione della nostra Diocesi di Albano. Noi sacerdoti siamo pienamente inseriti in questa Chiesa, vivendone tutti i problemi e le complessità. Giovani e anziani, ci sentiamo tutti inadeguati, in primo luogo perché siamo in pochi rispetto ai tanti bisogni e abbiamo provenienze diverse, soffriamo, inoltre, la scarsità di vocazioni al sacerdozio. Per questi motivi a volte ci scoraggiamo, cercando di tamponare un po' di qua e un po' di là, spesso costretti a fare solo cose di pronto soccorso senza progetti precisi. Vedendo le tante cose da fare, subiamo la tentazione di privilegiare il fare trascurando l'essere e questo inevitabilmente si riflette sulla vita spirituale, il colloquio con Dio, la preghiera e la carità (l'amore) verso i fratelli, specie i lontani. Santo Padre, cosa può dirci in merito? Io ho una certa età... ma questi giovani confratelli possono avere speranza?».
BENEDETTO XVI
Cari fratelli, vorrei dirvi, innanzitutto, una parola di benvenuto e di ringraziamento. Grazie al Cardinale Sodano per la sua presenza, con la quale esprime il suo amore e la sua cura per questa Chiesa Suburbicaria. Grazie a Lei, Eccellenza, per le sue parole. Con poche espressioni, Lei mi ha presentato la situazione di questa Diocesi, che non conoscevo in questa misura. Sapevo che è la più grande delle Diocesi Suburbicarie, ma, non sapevo, che fosse cresciuta fino a cinquecentomila abitanti. Vedo così, una Diocesi ricca di sfide, di problemi, ma, certamente anche di gioie nella fede. E vedo, che tutte le questioni del nostro tempo sono presenti: l'emigrazione, il turismo, l'emarginazione, l'agnosticismo, ma anche una fede ferma.
Non ho la pretesa adesso di essere quasi come un «oracolo», che potrebbe rispondere in modo sufficiente a tutte le questioni. Le parole di san Gregorio Magno che Lei ha citato, Eccellenza - che ognuno conosca «infirmitatem suam» - valgono anche per il Papa. Anche il Papa, giorno per giorno, deve conoscere e riconoscere «infirmitatem suam», i suoi limiti. Deve riconoscere che solo nella collaborazione con tutti, nel dialogo, nella cooperazione comune, nella fede, come «cooperatores veritatis» - della Verità che è una Persona, Gesù - possiamo fare insieme il nostro servizio, ciascuno per la sua parte. In questo senso, le mie risposte non saranno esaustive ma frammentarie. Tuttavia, accettiamo proprio questo: che solo insieme possiamo comporre il «mosaico» di un lavoro pastorale che risponde alla grandezza delle sfide.
Lei, Cardinale Sodano, aveva detto che il nostro caro confratello, P. Zane, appare un po' pessimista. Ma, devo dire, che ognuno di noi ha momenti in cui può scoraggiarsi davanti alla grandezza di ciò che bisognerebbe fare e ai limiti di quanto invece può realmente fare.
Questo, riguarda di nuovo anche il Papa. Che cosa devo fare in quest'ora della Chiesa, con tanti problemi, con tante gioie, con tante sfide che riguardano la Chiesa universale? Tante cose succedono giorno per giorno e non sono in grado di rispondere a tutto. Faccio la mia parte, faccio quanto posso fare. Cerco di trovare le priorità. E sono felice di essere coadiuvato da tanti buoni collaboratori. Posso dire già qui, in questo momento: vedo ogni giorno il grande lavoro che fa la Segreteria di Stato sotto la sua sapiente guida. E solo con questa rete di collaborazione, inserendomi con le mie piccole capacità in una totalità più grande, posso e oso andare avanti.
E così, naturalmente, ancora più un parroco che sta da solo, vede che tante cose ci sarebbero da fare in questa situazione da Lei, P. Zane, brevemente descritta. E può fare solo qualcosa, «tamponare» - come Lei ha detto -, fare una specie di «pronto soccorso», consapevole che si dovrebbe fare molto di più. Direi, allora, che la prima necessità di noi tutti è di riconoscere con umiltà i nostri limiti, riconoscere che dobbiamo lasciar fare la maggior parte delle cose al Signore. Oggi, abbiamo sentito nel Vangelo la parabola del servo fidato (Mt 24, 42-51). Questo servo - così ci dice il Signore - dà il cibo agli altri al tempo giusto. Non fa tutto insieme, ma è un servo saggio e prudente, che sa distribuire nei diversi momenti quanto deve fare in quella situazione. Lo fa con umiltà, ed è anche sicuro della fiducia del suo padrone. Così noi, dobbiamo fare il possibile per cercare di essere saggi e prudenti, e anche avere fiducia nella bontà del nostro «Padrone», del Signore, perché alla fine deve egli stesso guidare la sua Chiesa. Noi ci inseriamo con il piccolo dono nostro e facciamo quanto possiamo fare, soprattutto le cose sempre necessarie: i Sacramenti, l'annuncio della Parola, i segni della nostra carità e del nostro amore.
(……….)
La Sua seconda domanda è stata: abbiamo speranza per questa Diocesi, per questa porzione di popolo di Dio che è questa Diocesi di Albano e per la Chiesa? Rispondo senza esitazione: sì! Naturalmente abbiamo speranza: la Chiesa è viva! Abbiamo duemila anni di storia della Chiesa, con tante sofferenze, anche con tanti fallimenti: pensiamo alla Chiesa in Asia Minore, la grande e fiorente Chiesa dell'Africa del Nord, che con l'invasione musulmana è scomparsa. Quindi porzioni di Chiesa possono realmente scomparire, come dice san Giovanni nell'Apocalisse, o il Signore tramite Giovanni: «Se non ti ravvederai verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto» (2,5). Ma, d'altra parte, vediamo come tra tante crisi la Chiesa è risorta con una nuova giovinezza, con una nuova freschezza.
Nel secolo della Riforma, la Chiesa Cattolica appariva in verità quasi finita. Sembrava trionfare questa nuova corrente, che affermava: adesso la Chiesa di Roma è finita. E vediamo che con i grandi santi, come Ignazio di Loyola, Teresa d'Avila, Carlo Borromeo ed altri, la Chiesa risorge. Trova nel Concilio di Trento una nuova attualizzazione e una rivitalizzazione della sua dottrina. E rivive con grande vitalità. Vediamo il tempo dell'Illuminismo, nel quale Voltaire ha detto: Finalmente è finita questa antica Chiesa, vive l'umanità! E cosa succede, invece? La Chiesa si rinnova. Il secolo XIX diventa il secolo dei grandi santi, di una nuova vitalità per tante Congregazioni religiose, e la fede è più forte di tutte le correnti che vanno e vengono. È così anche nel secolo passato. Ha detto una volta Hitler: «La Provvidenza ha chiamato me, un cattolico, per farla finita con il cattolicesimo. Solo un cattolico può distruggere il cattolicesimo». Egli era sicuro di avere tutti i mezzi per distruggere finalmente il cattolicesimo. Ugualmente la grande corrente marxista era sicura di realizzare la revisione scientifica del mondo e di aprire le porte al futuro: la Chiesa è alla fine, è finita! Ma, la Chiesa è più forte, secondo le parole di Cristo. È la vita di Cristo che vince nella sua Chiesa.
PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI
“LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Non siamo “ingrati” alla Vergine Lauretana,
dimenticando il ruolo “unitivo della cristianità” che ebbe durante il tempo dell’esilio avignonese (1305-1377)
e dello scisma d’Occidente,
e per la vittoria di Lepanto del 1571 e quella di Vienna del 1683, che salvò l’Europa “cristiana” e l’intera cristianità…
AUXILIUM CHRISTIANORUM, ORA PRO NOBIS
Spunti dal passato per riflessioni sul presente…
PERCHE’ AVVENNERO LE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE”?...
Fu la Santa Casa di Nazareth e l’inaudito miracolo delle “molteplici traslazioni Miracolose” a tenere “aggregata” e “unita”, prima dello scisma d’Occidente e dopo di esso, l’intera cristianità. Essa fu “traslata” dagli angeli del Cielo proprio nel momento storico in cui stava per essere trasferita la sede del Papato ad Avignone, lasciando così l’Italia e la cattolicità “smarrita”… E allora Dio volle fare della Santa Casa “il centro” di “gravitazione” e di “unione” della “cattolicità smarrita”, proprio mediante il clamoroso evento delle “traslazioni Miracolose”, la cui “notizia straordinaria” fece confluire folle enormi da tutta l’Europa e il Medio Oriente sino a Loreto, per “vedere” quel “prodigio” e pregarvi la “Madre comune”, ricevendone fiducia e certezza della sua protezione materna sulla cristianità.
E’ storicamente accertato ed indiscutibile come Bonifacio VIII (1294-1303), avvenuta e conosciuta la “traslazione miracolosa” della Santa Casa da Tersatto nell’anconitano, abbia spedito a Recanati (Loreto ancora non esisteva) Mons. Federico di Nicolò di Giovanni, vescovo e cittadino recanatese, perché assumesse la più premurosa cura del celeste Santuario; consigliò poi i Recanatesi ad inviare nella Schiavonia, e quindi nella Palestina, sedici uomini scelti tra i più insigni delle Marche, per verificare “la verità” dell’assenza a Tersatto e Nazareth della Santa Casa, come venne realmente constatato. Per renderne poi più celebre il culto in tutta l’Europa, Bonifacio VIII istituì nel 1299 il primo Giubileo del 1300, programmando di farlo celebrare ogni cento anni. E così tutta “la cattolicità” conobbe quell’evento straordinario, confluendo a moltitudini verso Loreto a vedere quel prodigio divino.
Poi i Papi si trasferirono ad Avignone, da cui solo per l’opera e le ammonizioni di Santa Brigida e di Santa Caterina da Siena ritornarono a Roma nel 1377. Il Santuario di Loreto divenne in quel periodo di “smarrimento” il più importante Santuario di tutto il mondo cattolico, ove si venerava “la Madre comune”, tanto che il Papa Beato Urbano V, in un momentaneo ritorno in Italia da Avignone, volle fare tappa nel 1367 e pregare in quel Santuario, già ovunque famoso (e fu sicuramente il primo Papa a visitarlo!).
In tutta l’epoca medievale i pellegrini diretti a Roma e alla Terra Santa facevano immancabilmente tappa anche a Loreto.
Nel periodo della contestazione protestante l’Eucaristia e la Santa Casa di Loreto divennero i due segni di distinzione tra i cattolici e i protestanti.
Fu poi la Vergine venerata nella Santa Casa di Loreto che fece di nuovo “unire” tutta la cristianità, anche dopo la Riforma Protestante, per fronteggiare “il pericolo comune” dell’espansione musulmana. San Pio V, infatti, la fece invocare da tutta la cristianità, con il Santo Rosario, ed attestò che “l’impossibile” vittoria di Lepanto dei cristiani “uniti” la si ebbe grazie all’intervento straordinario della Vergine Lauretana, facendo anche aggiungere nelle Litanie Lauretane l’invocazione “Auxilium Christianorum” e istituendo la celebrazione liturgica della Beata Vergine del Rosario (di Loreto!), del 7 ottobre…
Così pure avvenne circa un secolo dopo nella altrettanto decisiva battaglia, durante l’assedio di Vienna, dell’11 settembre 1683, in cui il Beato Marco d’Aviano fece porre l’immagine della Vergine Lauretana su ogni bandiera, ed ottenne la vittoria decisiva a salvezza della cristianità per l’intercessione della Vergine Lauretana.
Il Beato Innocenzo XI, riconoscente alla Madonna di Loreto per la grande vittoria, inviò al Santuario la bandiera tolta ai Turchi e, come ex-voto, istituì la festa in onore del SS.mo Nome di Maria (di Loreto!). Il 25 novembre 1683 un atto della Congregazione dei Riti la estendeva a tutta la Chiesa e la fissava nella domenica fra l'ottava della Natività di Maria. San Pio X l'ha fissata per il 12 settembre, giorno anniversario della vittoria.
Nel periodo risorgimentale, poi, quando gli attacchi contro la Chiesa portarono alla occupazione violenta dello Stato Pontificio, la Chiesa venne guidata in quel periodo tempestoso e cruciale da un pontefice santo e grandissimo, donato dalla Vergine di Loreto: il Beato Pio IX.
È in effetti alla Vergine di Loreto che la cristianità deve il papato di Pio IX. Il giovane conte Giovanni Maria Mastai Ferretti – discendente del Beato Gabriele Ferretti (Compatrono di Ancona) - era stato votato alla Vergine sin dalla sua infanzia; «I miei genitori », disse un giorno ad un vescovo francese, «solevano fare ogni anno un viaggio alla Santa Casa e vi conducevano i miei fratelli e me; dal momento dell’annuncio della partenza, io non dormivo più». All’uscita dal collegio, abbracciò la carriera delle armi per diventare soldato difensore della Santa Sede. Ma fu improvvisamente bloccato da una terribile malattia: l’epilessia; la sua salute ne fu profondamente segnata. Le medicine si mostravano impotenti a combattere il male e la sua fine si annunciava vicina. Papa Pio VII amava Mastai e gli domandò se avesse pensato alla santità della vita religiosa. Il giovane conte rispose che vi aveva pensato, soprattutto dopo la malattia che il Signore gli aveva inviato, ma che la sua salute attuale gli impediva questo tipo di vita, come quello delle armi. Il Papa lo consolò e gli assicurò che sarebbe potuto guarire se avesse accettato di consacrarsi completamente al servizio di Dio. Incoraggiato da queste parole, il giovane conte intraprese il pellegrinaggio a Loreto per implorare la sua guarigione nella stanza di Maria e fece il voto, nel caso che ottenesse questo favore, di abbracciare la vita ecclesiastica. La Santa Vergine lo esaudì: fu guarito completamente e, tornato a Roma, si fece prete. Aveva 21 anni. E così divenne sacerdote, vescovo, cardinale e, infine, il grande e santo Sommo Pontefice che conosciamo, con il più lungo pontificato della storia della Chiesa. Più tardi Pio IX doveva sdebitarsi magnificamente per il suo debito di riconoscenza verso la Vergine di Loreto, proclamando a tutto il mondo il dogma della sua Immacolata Concezione, avvenuta proprio nella Santa Casa, come scrisse, nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852: “A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
Anche il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, richiamando l’incomparabile efficacia della preghiera del Rosario, riconobbe anch’egli il ruolo avuto nella storia da tale preghiera innalzata proprio dalla Santa Casa, come scrisse nella Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae” (16 ottobre 2002, n.39): “A questa preghiera (del Rosario) la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili. In momenti in cui la cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si attribuì lo scampato pericolo e la Vergine del Rosario (di Loreto!.. n.d.r.) fu salutata come propiziatrice della salvezza”.
E nella lettera a Mons. Pasquale Macchi, arcivescovo di Loreto, inviatagli in data 15 agosto 1993, Giovanni Paolo II attestava e auspicava: “Il glorioso Santuario della Santa Casa, che ha avuto una parte così attiva nella vita di tutto il popolo cristiano per quasi tutto il corso del secondo millennio (…), possa averne una altrettanto significativa nel corso del terzo millennio che è alle porte, continuando ad essere, come per il passato, uno dei pulpiti mariani più alti della cristianità. Possa questo Santuario di Loreto essere sempre come una finestra aperta sul mondo, a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli. La Vergine Lauretana dall’alto del suo colle benedica e soccorra tutti i popoli (…)”.
Ecco perché, parafrasando il famoso detto di Benedetto Croce “Perché non possiamo non dirci cristiani”, anche i cristiani dovrebbero dire: PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”!…
Prof. GIORGIO NICOLINI
LA STOLTEZZA E LE GRAVI CONSEGUENZE DELLA DISSACRANTE APOSTASIA LAURETANA
(CON L’ABBANDONO DELLA “VERITA’” SULLA SANTA CASA E LE SUE MIRACOLOSE TRASLAZIONI)
OFFUSCA E OCCULTA LA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE
NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE
SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):
ANCHE NELLA BELLA TRASMISSIONE SULLA SANTA CASA
ANDATA IN ONDA IN PRIMA SERATA NEL PROGRAMMA CULTURALE “VOYAGER”
(IN RAI DUE DEL 4 FEBBRAIO 2009)
IL DIRETTORE DELLA “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”,
IL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI,
HA RIPROPOSTO A MILIONI DI TELESPETTATORI
“LE DISSACRANTI FALSITA’” DA LUI PROPALATE DA TRE DECENNI,
E CHE IL PROF. GIORGIO NICOLINI
HA DENUNCIATO E DIMOSTRATO “FALSE” INNUMEREVOLI VOLTE:
SIA ALLO STESSO PADRE SANTARELLI
CHE ALLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE OBBLIGATE AD UN INTERVENTO “CORRETTIVO”,
MA SEMPRE INGIUSTIFICATAMENTE “ELUSO”
(cfr. www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - www.lavocecattolica.it/appelli.htm)
Cfr. Allegato 1: www.lavocecattolica.it/lettera.santarelli.17novembre2005.htm
Cfr. Allegato 2: www.lavocecattolica.it/lettera.tonucci.29aprile2008.htm
Cfr. Allegato 3: www.lavocecattolica.it/lettera.tonucci.2agosto2008.htm
Cfr. Allegato 4: www.lavocecattolica.it/lettera.tonucci.31ottobre2008.htm
“Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre” (Oriana Fallaci).
IL COMMENTO DI UN TELESPETTATORE
SULLA TRASMISSIONE DI “VOYAGER”
----- Original Message -----
From: "enzo" <cleifire7@alice.it>
To: "Prof.Nicolini" <giorgio.nicolini@telemaria.it>
Sent: Thursday, February 05, 2009 12:15 AM
Subject: Trasmissione RAI
Caro Prof. Nicolini,
ho seguito e registrato la trasmissione di Voyager sulla Santa Casa di Loreto.
Sostanzialmente sono rimasto favorevolmente colpito dalla spiegazione sul trasporto che ha favorito, secondo me, l'ipotesi del trasporto angelico, documentando come mai fatto prima da nessuno, questa possibilità.
Ha prevalso nel taglio della trasmissione lo scopo di presentare gli enigmi seguendo una logica di una completa spiegazione, per poi passare subito alla presentazione (mettendo in dubbio quanto prima affermato) di un'altra verità, per poi presentarne un'altra. Così facendo si circonda tutto con un alone di mistero su quanto presentato, ma questo però porta il telespettatore attraverso un percorso suggerito dagli autori che alla fine, se lo spettatore non segue tutto senza distrazioni (zapping) resta con un punto di domanda senza riuscire a farsi un'idea propria.
Comunque secondo me è stata una bella trasmissione, presentando con coraggio una tesi che ormai per la maggioranza della gente è pura fantascienza, anche con lo scritto di una santa.
Mi ha colpito però l'idea e la prova che il Santarelli ha portato nel documento dove si fa menzione delle pietre portate in dote per il matrimonio, e questo mi ha sul momento scombussolato. Poi le decine delle altre prove riguardo la traslazione angelica e il buonsenso mi hanno riportato sulla giusta strada. Però... non so quanti siano rimasti alla seconda ipotesi.
Ho pensato alla illogicità di successive costruzioni da parte dei templari a distanza di pochi mesi, la stessa malta usata nella Palestina, il fatto di queste successive edificazioni e distruzioni del manufatto avrebbero rovinato questi mattoni sottoposti a queste successive operazioni, la casa in bilico su tre lati e poi successivamente rinforzata da fondamenta e mi sono detto: ma come si può dar credito al trasporto terrestre contro decine di prove a favore della tradizione? (…)
Per ultimo, mi dispiace per la sua intervista di 50 minuti completamente tagliata, ma penso che gli argomenti da lei portati abbiano contribuito a dare un'altro percorso alla trasmissione.
Comunque ringraziamo Maria che ha voluto far sapere a tutti il segreto della sua Casa e fare conoscere anche il portavoce di questa battaglia.
Un caro saluto.
Fiorenzo Clementi
IN DIFESA DELLA NOSTRA FEDE cristiana
PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Potremo nel futuro rimanere “cristiani”
se non ci sarà più la Santa Casa di Nazareth a Loreto?...
Non siamo “ingrati” alla Vergine Lauretana, dimenticando il ruolo “unitivo della cristianità” che ebbe durante il tempo dell’esilio avignonese (1305-1377) e dello scisma d’Occidente e per la vittoria di Lepanto del 7 ottobre 1571, che salvò l’Europa “cristiana” e l’intera cristianità… … e ora, quale Regina della Pace, appare a Mediugorie, unendo i luoghi delle “traslazioni miracolose” (Tersatto, Loreto, Ancona) a Mediugorie, in un unico progetto di Salvezza e di Pace per la Chiesa e l’Umanità.
AIUTO DEI CRISTIANI, PREGA PER NOI
LA PREDICAZIONE DI MARIA SANTISSIMA
Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,18-20)
Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano (Mc.16,15-20).
“Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At. 4,11-12).
In questo periodo di grande confusione, di dialogo a tutti i costi e con chiunque (fuorché con quanti si richiamano ai valori evangelici nella loro genuinità ed eternità), conviene meditare con estrema attenzione sul comportamento della grande evangelizzatrice del XX Secolo: Maria Santissima. E' fuor di dubbio che lo Spirito Santo, il quale soffia dove vuole (Gv.3,8) (anche in contrasto con le intenzioni dei buonisti, dei cattocomunismi, dei cattobuddisti, dei cattomusulmani, ecc.), abbia incaricato la REGINA DEI PROFETI di evangelizzare e rievangelizzare l'umanità corrotta dalle seduzioni del principe di questo mondo.
Esaminiamo quindi con attenzione le apparizioni di Mediugorie, che, per ammissione della Madonna stessa, costituiscono la continuazione di Fatima. Non dobbiamo dimenticare l'importanza di tali apparizioni (due veggenti sono stati dichiarati beati da Giovanni Paolo II), mediante le quali il Signore ha voluto valorizzare la devozione al Cuore Immacolato di Maria. A Fatima la Madonna si è proclamata “Regina del Rosario” (preghiera giudicata monotona e ripetitiva da molti “modernisti” che si pongono in contrasto con il desiderio espresso da Maria Santissima in diverse apparizioni riguardo alla recita di tale orazione).
Nel mese di giugno 1981 la Regina dell'Universo è apparsa in uno sperduto paesino di Mediugorie (Bosnia Erzegovina) a sette ragazzi (esaminati con le più moderne strumentazioni da diverse “squadre” scientifiche che hanno sentenziato ripetutamente la genuinità delle visioni e dello stato d'estasi dei veggenti). Tali apparizioni sono state accompagnate, a comprova della soprannaturalità delle medesime, da centinaia di guarigioni fisiche inspiegabili (documentate) e da milioni di conversioni (miracoli spirituali!). Faccio presente, per inciso, che in occasione del raduno internazionale dei giovani ho osservato centinaia di ragazzi e ragazze, provenienti da ogni parte del mondo, confessarsi fino a tarda serata. Una scena ovviamente inconsueta in molte nostre sociologiche parrocchie.
Nel paesino delle apparizioni (che si trova a cavallo tra il mondo ateo-comunista, islamico, greco ortodosso e cattolico) la Madonna ha fatto conoscere al mondo, tramite i veggenti, gli stessi messaggi che si possono così sintetizzare:
1) Pace con Dio, mediante la CONFESSIONE e l'osservanza della Sacra Scrittura, che dev'essere letta ogni giorno in famiglia.
2) Preghiera incessante (soprattutto del SANTO ROSARIO) personale, familiare e di gruppo per ottenere la pace nei cuori, nelle famiglie e nel mondo; per ottenere le grazie spirituali e fisiche di cui abbiamo bisogno; per essere illuminati dallo Spirito Santo; per comprendere i piani di Dio ed il nostro compito; per poter amare maggiormente Dio; per la CONVERSIONE dei peccatori; per eliminare i mali che minacciano la Chiesa; per neutralizzare l'opera nefasta di Satana (personaggio scomparso nella quasi totalità delle predicazioni “moderne”).
3) Partecipazione frequente all'EUCARISTIA (fulcro e centro della Chiesa) per incontrare ed adorare Gesù vivo.
4 ) CONFESSIONE almeno mensile.
5) DIGIUNO settimanale a pane e acqua e della televisione per meglio realizzare l'astensione dal peccato.
6) Invito a vivere e diffondere i suoi messaggi nel mondo.
La Madonna insiste sulla necessità della preghiera e dell'evangelizzazione verso tutti (Mc.16,15). Non effettua sottili distinzioni tra le varie RELIGIONI, consigliando comportamenti differenziati, ma, come Madre della Parola, rammenta il dovere (anche a Cardinali, Vescovi, Preti e Suore) di ammaestrare tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che Gesù ha comandato (Mt.28,19).
La Madonna ripete in continuazione “PREGATE, PREGATE, PREGATE”, “vivete e diffondete i miei messaggi”, anziché “dialogate, dialogate, dialogate”!
La Madonna non aggiunge nulla di nuovo alla Sacra Scrittura: ci ricorda solo gli insegnamenti che derivano dalla Parola di Dio: istruzioni che molti hanno dimenticato a vantaggio delle teorie del mondo ispirate da Satana!
Ovviamente, trattandosi della Madonna, certi cosiddetti cristiani non possono tacciarla, come nel caso di una qualunque vera credente, di integralismo fuori dal tempo presente; di conseguenza preferiscono ignorare le sue apparizioni!...
(Testo del Dott. Arrigo Muscio)
Cfr. Indirizzo Internet: www.genitoricattolici.org/predicazione%20di%20Maria.htm
QUALE FUTURO PER L’EUROPA?
Cosa può aspettarsi la nostra Europa che ha rinnegato le sue radici, la sua fede, la sua cultura, la sua civiltà, la meravigliosa bellezza dei suoi monumenti, delle sue chiese, il suo diritto esemplare fondato sulla dignità della persona e sulla famiglia?
La storia dimostra che civiltà così degenerate sono tutte finite nelle mani dei loro nemici, e in modo drammatico, oltretutto!
Questa Unione Europea che rifiuta e calpesta le sue radici cristiane che l’hanno resa gloriosa nei secoli, che non esita a cedere chiese cattoliche ai musulmani in segno di ecumenismo, a togliere i crocifissi in segno di tolleranza, a fare sfoggio di ateismo e di libertinaggio sessuale a vasto raggio;
questa Unione Europea che pretende di legiferare su tutto, dal sistema di riproduzione delle fragole a quella dell’essere umano, considerato merce da eliminare quando inizia a “deteriorarsi”;
questa Unione Europea che sta distruggendo la famiglia nei suoi valori perenni, che stanzia fondi per l’aborto facile e per il controllo delle nascite in tutto il mondo, vale a dire per la morte dei nascituri e di tutte le persone “improduttive”;
questa Europa che pretende di legalizzare qualunque libertinaggio trasgressivo presentandosi come “arbitra del sesso” e arrivando perfino a negare ai bambini il diritto di avere una famiglia normale per accontentare le pretese assurde di certe coppie…
Questa Unione Europea senz’anima che si è macchiata di apostasia, è avviata inesorabilmente verso la propria distruzione: l’Islam che nei secoli passati non è riuscito a conquistare l’Europa grazie alla forza del Cristianesimo, “Croce e Rosario”, la sta ora conquistando con le stesse leggi inique degli Europei.
CENTRO CULTURA CRISTIANA di VERONA
L’INTERVISTA del Card. BIFFI, Arcivescovo Emerito di Bologna, rilasciata il 10 maggio 1997:
“Una casa non si può costruire dicendo che deve essere tutta aperta. Ci vogliono le mura, poi si fa l’apertura. Un’Europa così non ha prospettiva. O si sveglia l’anima cristiana o l’Europa sarà musulmana. Perché i musulmani da noi vengono con una intransigenza di principio e hanno di fronte soltanto il “vietato vietare”.
CHE FINE FAREMO?
La terribile notizia della sentenza con cui la Suprema Corte di Cassazione ha condannato a morte Eluana, una giovane donna in coma, ha lasciato molti di noi, a dir poco, inorriditi. (…) Se avessero condannato a questa morte un gattino, avremmo avuto la protesta in piazza di animalisti, ecologisti e affini, ma è da troppo tempo che l’uomo non vale più nulla, da quando lo si può ammazzare, inerme, sin dal grembo materno.
Da quella triste legge in favore dell’aborto di circa 30 anni fa, l’uomo ha iniziato il suo lento ma graduale declino, distruggendo sé stesso perché mettere le mani sulla vita, qualunque sia il motivo, è un gesto di sfida contro Dio, autore della vita, e pertanto Dio ha lasciato l’uomo in balìa delle sue miserie, lo ha reso cieco, sordo e muto anche alla voce della propria coscienza e della propria ragione. L’uomo ha voluto perdere la perla preziosa che lo distingue da tutti gli altri esseri viventi: il senno, la saggezza, cioè il “ben dell’intelletto” che è la voce della Verità, cioè la voce di Cristo, cioè la voce di Dio, e allora Dio lo ha lasciato in balia delle tenebre.
E quale lume può avere quella persona che insiste con una pertinacia spaventosa per anni e anni nel tentativo di far morire un suo familiare, appellandosi alla legge e aprendo in tale modo una breccia insidiosa che potrebbe avere delle ripercussioni devastanti nella legislazione civile? La cosa è ancora più assurda se si pensa che esistono istituti religiosi disposti a prendersi cura gratuitamente dell’assistenza di certi invalidi, senza farne cadere il peso sulla famiglia.
Quale vittoria meravigliosa hai ottenuto cara Italia con questa sentenza di morte atroce! Chi garantisce che gli aguzzini di oggi non siano tra le vittime di domani? E poi ti lamenti, cara Italia, se l’economia va a rotoli trascinata sempre più in basso dall’immoralità dei costumi? Se diminuisce il lavoro anche per i medici, oltre che per gli avvocati senza scrupoli, perché anziani e malati cominciano a rifiutare il ricovero per timore del peggio? Ti meravigli se aumentano gli omicidi, i drogati, i criminali, i maniaci sessuali in una società che propina solo la morte? E poi magari te la prendi col Padre Eterno se capita qualche calamità, mentre per tutto il resto mai ti ricordi di inginocchiarti per chiedere aiuto, consapevole che sei creatura fragile, povera, provvisoria, che ti basta un incidente qualunque per restare paralizzata o presentarti davanti a Lui per la resa dei conti!
Qui sulla terra, infatti, ci stiamo giocando la vita del Cielo, e se perdiamo quella, abbiamo miseramente fallito tutto, checché ne dicano i cosiddetti laici benpensanti, vale a dire gli atei, gli agnostici, quelli che sfidano Dio, la vita e le sue leggi! E in questo percorso terreno all’insegna della precarietà anche la sofferenza fisica o morale ha il suo ruolo e il suo significato perchè ci rende più forti nelle difficoltà e più comprensivi verso le sofferenze degli altri; fa emergere quei valori morali che costituiscono la dignità della nostra persona e l’eroismo delle nostre virtù, ma soprattutto ci fa comprendere il mistero della Croce di Cristo da cui proviene la nostra salvezza.
E tu, cara Eluana, se veramente dovessi raggiungere il gaudio eterno attraverso questo martirio, ricordati che il Signore ti darà la forza per superarlo, come ha sempre fatto con i santi martiri davanti ai loro aguzzini di tutti i tempi, e poi ti incontrerai con l’Amore per sempre.
Mentre noi, quando saremo chiamati a rendere conto del nostro operato a Dio, giusto Giudice - che avverrà sicuramente, anche se nessuno vuole sentirne parlare - ci verrà chiesto se abbiamo dato da mangiare a quelli che avevano fame, se abbiamo dato da bere a quelli che avevano sete, se abbiamo avuto cura dei nostri ammalati…e questa sentenza sarà per noi definitiva, per tutta l’Eternità, senza possibilità di appello.
Patrizia Stella
Centro culturale Nicolò Stenone - Verona
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…
Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto prodigiosamente la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.
(LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).
PREGHIERA ALLA VERGINE IMMACOLATA LAURETANA
PER L’ITALIA
Signora e Madre di Dio, di quante grazie e favori colmasti l'Italia, mia Patria, nel corso dei secoli! Eppure il mio cuore si sente pieno di tristezza e di apprensione nel considerare le condizioni in cui essa oggi si trova. Nel pensare che questa Penisola, in cui il tuo Divin Figlio incastonò come una gemma di inestimabile valore la Cattedra di Pietro, stabilendola nella città di Roma; la penisola in cui, per un disegno tuo e del tuo Divin Figlio venne trasportata miracolosamente la Santa Casa di Nazareth a Loreto; in cui vive un popolo che diede alla Chiesa e alla civiltà cristiana in Europa grandi Santi e benefattori dell’Umanità: ora però l’Italia si trova ridotta alle tristissime condizioni di oggi! Come non pensare, o Madre, che quando manifestasti a Fatima la tua tristezza per le condizioni del mondo di allora e la tua apprensione per ciò che sarebbe accaduto se gli uomini non avessero fatto penitenza, l'Italia sarebbe divenuta una delle maggiori ragioni della tua tristezza ed uno dei destinatari del tuo appello alla penitenza? Frattanto i motivi della tua tristezza per noi non hanno fatto che aggravarsi, mentre il nostro spirito di penitenza con il tempo non ha fatto che diminuire, fino a giungere alla estrema pochezza in cui oggi si trova.
Senza un intervento speciale della grazia sull'Italia, nulla si può sperare; ma in compenso, con questo intervento si può sperare tutto: sperare per l'Italia, sperare per l'Europa, sperare per il mondo. La Provvidenza ha dato infatti alla nostra Nazione i mezzi per influenzare profondamente tutto il Continente Europeo, e l'Europa è tutt’oggi la grande tribuna dall'alto della quale il pensiero umano si rivolge a tutti i popoli della terra. Che gloria sarebbe per te, Signora, se l'Italia si convertisse sinceramente e profondamente con una conversione totale che la rendesse a te più familiare e più sottomessa di quanto lo è stata persino nei tempi più aurei della sua storia!
O Madre, torna fra noi! Richiama l'Italia affinché essa ritorni a te e al tuo Divin Figlio Gesù! Unisciti sempre di più all'Italia ed unisci sempre di più l'Italia a te.
O Madre, ricordati dell'Italia, nazione da te tanto prediletta e che riempisti di tanta dolcezza. Infondile nostalgia di te, poiché sono certo che tu hai nostalgia di lei; ritorna al più presto in Italia, mediante il regno della tua grazia, per trasformarla in un grande strumento della Restaurazione del tuo Regno nel mondo e della “Civiltà dell’Amore”.
Amen.
Pater, Ave, Gloria
LA STORIA DELLA SANTA CASA
INCISA SUL RIVESTIMENTO MARMOREO
PER VOLERE DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE VIII
All’interno del Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est) si può leggere incisa la sottostante iscrizione di Papa Clemente VIII, che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della reliquia nazaretana che l’autenticità della “Miracolosa” traslazione, per “il ministero angelico”. In tal modo Clemente VIII, in unione con tutte le attestazioni pontificie, HA VOLUTO CONSACRARE CON UN PRONUNCIAMENTO MAGISTERIALE SOLENNE il Santuario della Santa Casa e “la verità” della sua origine miracolosa.
Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la santità corporale e le gioie della eternità.
IMPORTANTISSIMI ANTICHI LIBRI SULLA STORIA DELLA SANTA CASA
RICCHI DI DOCUMENTAZIONI STORICHE
Per scaricare da Internet un antico e importantissimo libro (di pagine 218) sulla storia delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa
dal titolo "DISSERTAZIONE CRITICO STORICA SULLA IDENTITA’ DELLA SANTA CASA DI NAZARETTE”, di Vincenzo Murri, scritto nel 1791,
collegarsi all’indirizzo Internet
Il libro è digitalizzato da Google, per cui è visibile e scaricabile in formato PDF.
Altre notizie storiche importantissime si possono trarre dalla pagina 203 alla pagina 287 del
DIZIONARIO DI ERUDIZIONE STORICO-ECCLESIASTICA di Gaetano Moroni, del 1846,
scaricabile in formato PDF collegandosi all’indirizzo Internet
http://books.google.it/books?id=R7lDAAAAIAAJ&pg=PA286&dq
Un altro libro ancora più antico, del 1696, scritto da Baldassare Bartoli,
dal titolo LE GLORIE MAESTOSE DEL SANTUARIO DI LORETO (di pagine 134)
può essere scaricato collegandosi all’indirizzo Internet
www.lavocecattolica.it/libro.legloriemaestosedelsantuariodiloreto.pdf
IL BEATO GABRIELE FERRETTI
www.lavocecattolica.it/gabrieleferretti.htm
Compatrono di Ancona e Falconara
(Nato a Castelferretti, quando era parte del Comune di Ancona)
UNA SOLA CITTA’
Porto - Aeroporto - Ferrovia - Autostrada
Quattro Castelli un unico Comune
Cfr. www.lavoce.an.it/indice%20main/quattro%20castelli.htm
UNA PROPOSTA GIA’ AVANZATA NEL 2000 DAL PROF. GIORGIO NICOLINI
Leggibile in Internet all’indirizzo www.lavoce.an.it/indice%20main/quattro%20castelli.htm
IL BEATO GABRIELE FERRETTI
UN SANTO PATRONO PER I GIOVANI
che debbono operare una scelta di vita
Nato nel Castello di CASTELFERRETTI, da famiglia nobile e ricchissima, contrariamente a quanto fece il giovane del Vangelo egli lasciò le sue grandi ricchezze e seguì Gesù nella povertà e nell’umiltà, divenendo così esempio e stimolo per “i giovani” che devono operare una scelta di vita per seguire Gesù nella rinuncia ai beni terreni (cfr. Mc.10,17-31)
Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna».
(Mc.10,17-31)
IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA
Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli
NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO
Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.
Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.
In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.
Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).
Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.
dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"
+ Mons. Edoardo Menichelli
Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm
UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE
CORRISPONDENZE CON “LA VOCE”
Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile. Prof. Giorgio Nicolini - giorgio.nicolini@poste.it
Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.
Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm
IL MESSAGGIO DI MAGDI CRISTIANO ALLAM
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From: Magdi Allam
Sent: Saturday, December 27, 2008 11:11 AM
Subject: R: Davanti alla grotta di Nazareth e di Betlemme
Carissimo Giorgio,
ti ringrazio di cuore per aver voluto condividere con me l’emozione straordinaria di questo primo Natale da cristiano. Insieme a Valentina, Davide, Martino, Alessandro e Sofia contraccambio a te e a tutti i tuoi cari l’augurio di Buon Natale e uno straordinario 2009 di Verità e Libertà, Fede e Ragione, Valori e Regole.
Se anche tu credi a questi principi e vuoi impegnarti a perseguire questo traguardo aderisci e sostieni il Partito Protagonisti per l’Europa Cristiana tramite il sito www.protagonistiec.it .
Ti abbraccio fraternamente e ti auguro un mondo di bene.
Magdi Cristiano
LA RISPOSTA DEL PROF. NICOLINI
----- Original Message -----
From: giorgio.nicolini@poste.it
Sent: Sunday, December 28, 2008 12:24 AM
Subject: La preghiera nella Santa Casa per Magdi Cristiano
Ancona, 27 dicembre 2008
Carissimo Madgi Cristiano,
ti ringrazio del messaggio e della familiarità con cui mi scrivi. Proprio in questo pomeriggio mi sono recato a Loreto, ed ho pregato nella Santa Casa anche per te, per la tua famiglia e per i tuoi progetti per difendere e diffondere la Fede Cristiana nell'Europa che l'ha abbandonata.
Ricordo con gratitudine quell'incontro che tenesti ad Ancona il 6 giugno u.s., ove illustrasti il tuo libro "Grazie, Gesù".
Ripresi tutta quella conferenza con la telecamera e la trasmetto spesso nella mia Televisione in Internet TELE MARIA (www.telemaria.it).
Alla fine di quella conferenza ti feci dono del mio libro "La veridicità storica della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto", così come puoi rivedere nel breve filmato in allegato.
Io ho avuto il dono di ricevere il Battesimo appena due giorni dopo la mia nascita, grazie agli ottimi genitori avuti; e tutta la mia vita è stata contrassegnata da un'instancabile adesione al Signore Gesù e ad un intenso apostolato per la diffusione della Verità e della Grazia che ci ha portato Gesù con la sua Incarnazione nel grembo di Maria Vergine e la sua Passione, Morte e Risurrezione.
Da "cristiano da una vita", e sempre vissuto in ambienti cristiani e nella Chiesa Cattolica, posso assicurarti che la testimonianza che stai offrendo, anche a rischio della vita, ha un'efficacia straordinaria in tantissime anime, che ritrovano in te l'entusiasmo per la Fede che avevano ricevuta da bambini e che l'avevano offuscata o dimenticata a causa della grave "apostasia" che ha coinvolto tutto il mondo occidentale.
Hai da parte mia il pieno sostegno, anche per il nuovo Partito Cristiano, con il quale vuoi contribuire a difendere e diffondere in Europa i valori cristiani, in specie della famiglia e della vita.
Ti assicuro, a tale scopo, anche il ricordo ogni giorno nella preghiera, e in modo speciale lo farò nella Santa Casa di Loreto, ove mi reco spesso, e da dove la Vergine Immacolata ha difeso per secoli "l'Europa cristiana" (cfr. in Internet l'indirizzo www.lavocecattolica.it/lettera25ottobre2008.htm).
Contraccambio l'abbraccio fraterno e l'augurio di ogni bene, per il nuovo Anno 2009.
Con sincera e grata amicizia.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LA PROTESTA DELL’ING. PECORARI IN RIFERIMENTO AD UNA TRASMISSIONE DI “PORTA A PORTA”
----- Original Message -----
From: Pecorari Giorgio (giorgiopec@tiscali.it)
To: Andrea Tornielli (andrea.tornielli@ilgiornale.it)
Cc: Giorgio Nicolini (giorgio.nicolini@poste.it); Vittorio Messori (messori@numerica.it)
Sent: Friday, December 12, 2008 1:18 PM
Subject: La miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazaret
Di quel poco che ho potuto seguire della trasmissione televisiva "Porta a Porta" di lunedì 8 dicembre scorso, mi ha molto disgustato la dichiarazione di un giornalista che si professa vaticanista che, con una sicumera incredibile, nega una verità avvalorata da tutti i Papi sulla MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA (e in modo particolarmente solenne - lungo i secoli - da Paolo II, Giulio II, Leone X, Clemente VIII, San Pio V, Sisto V, il Beato Pio IX, Leone XIII, Benedetto XV), spacciando per verità storica la favoletta inventata decenni fa che gli Angeli che hanno trasportato la CASA non erano i Celesti puri spiriti ma dei Crociati che avevano il cognome "Angeli" e che avrebbero trasportato l'immobile via mare.
A mitigare il mio disgusto c'è stata la reazione di Vittorio Messori, che, molto giustamente, faceva osservare che, se la Santa Casa fosse stata posizionata a Loreto dagli uomini, questi non l'avrebbero collocata sulla pubblica via. Tante altre cose si potrebbero aggiungere: il cespuglio schiacciato sotto le mura dalla Casa, lo sbalzo di un angolo della costruzione, sul vuoto di un fossato, ecc.
La tradizione del trasporto angelico, scartata con gran faciloneria da quel giornalista, afferma invece che la Santa Casa ha avuto, dal 1291 al 1296, almeno cinque Miracolose Traslazioni. La prima a Tersatto in Dalmazia, e successivamente ad Ancona e in almeno altre due località vicine, fino a posarsi su quella pubblica strada dove ancora oggi si trova, sormontata successivamente dal Santuario e circondata dalla cittadina di Loreto che è sorta attorno a lei.
In omaggio a tale avvenimento la Chiesa ha istituito la celebrazione liturgica della TRASLAZIONE MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO, che si effettua in data 10 dicembre. (...).
Sembra che molti cattolici, ecclesiastici e non, facciano di tutto per screditare e quindi demeritare queste meravigliose benemerenze celesti. Un magistrale sunto dei fatti, commenti e prove in argomento sulla Casa Nazaretana sono illustrati in un articolo che allego; articolo comparso sulla rivista "Medjugorje" attorno agli anni 1996, a firma del Professore di Elettrochimica dell'Università di Genova, Emanuele Mor. Oltre ai titoli di cui sopra, il Prof. Mor era anche un cattolico praticante e fervoroso che, nell'anno 2000, è passato a miglior vita.
Chi volesse ulteriori documentazioni sulla "verità" della MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA potrebbe avvalersi anche degli studi del Prof. Giorgio Nicolini, notizie che si possono trovare facilmente nel sito www.lavocecattolica.it ed anche ascoltare nella televisione in Internet TELE MARIA - www.telemaria.it - ove lo stesso Prof. Nicolini trasmette quotidianamente le spiegazioni storiche, archeologiche e scientifiche delle TRASLAZIONI MIRACOLOSE sui LUOGHI STESSI ove esse avvennero.
Distintamente
Dott. Ing. GIORGIO PECORARI
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From: Pecorari Giorgio
To: Andrea Tornielli
Cc: Giorgio Nicolini ; Vittorio Messori
Sent: Saturday, December 13, 2008 6:13 PM
Subject: R: La miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazaret
Preg.mo sig. Tornielli,
lo conosco personalmente il P. Santarelli! Già nel luglio 2003 gli avevo detto (e questo vale anche per tutti quelli che sostengono l'ipotesi del trasporto via mare): "Con questa teoria Lei dà dello stupido, per esempio, al Papa Benedetto XV il quale, a motivo della traslazione "aerea" della Santa Casa, ha proclamato la Madonna di Loreto PATRONA DEGLI AVIATORI!"
Il P. Giuseppe Santarelli non ha potuto smentirmi! E non lo può neppure Lei che ha attinto scienza dagli studi dello storico studioso e frate della “Congregazione della Santa Casa di Loreto”, al quale ho insegnato a distinguere la poppa dalla prua dei velieri del XIII secolo. Gli ho anche raccontato, e illustrato con fotografie, il mio viaggio per mare su un veliero moderno, viaggio che ho fatto da Trieste a Haifa (e ritorno). Da lì ho potuto proseguire via terra a visitare la grotta dell'Annunciazione sulla quale era "appoggiata" la Casa di Nazaret. Casa di Nazaret che ho visitato tante volte a Loreto. Ho visitato anche il Santuario di Tersatto che conserva, nella cappellina più importante, le dimensioni di quella Casa nella sua prima traslazione.
Gli articoli del prof. Emanuele Mor figurerebbero benissimo non solo sulla rivista "Medjugorje" ma anche su importanti quotidiani, e io ho letto diversi libri sulla Casa di Nazaret. Posseggo più di un libro in argomento compreso quello del P. Santarelli. Da un antiquario ho scovato anche un libretto rilegato con il dorso in pelle del 1885 che tratta delle "Prodigiose traslazioni della Santa Casa di Nazaret" e che riporta anche elenchi di governatori e vescovi della Città di Loreto e vescovi venuti a visitare il santuario da molte parti del mondo, compresi anche gli Stati Uniti, il Canadà e la Cina.
Se la Chiesa ci lascia liberi di non credere neppure alle apparizioni di Lourdes o di Fatima senza per questo uscire dalla Chiesa stessa, Lei, il P. Santarelli e seguaci potranno, se in buona fede, meritare il paradiso ma, continuando a parlar o scrivere dissacrando quello che altri credono, provocheranno ancora il mio e altrui disgusto.
Per quando il Signore vorrà, Le auguro il paradiso, ma attenzione a non ricevere allora qualche tiratina d'orecchi da parte della Madonna.
Per il prossimo presente ricambio saluti e auguri di Buon Natale e sereno 2009
Dott. Ing. Giorgio Pecorari
IL PROF. GIORGIO NICOLINI AD ANDREA TORNIELLI
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From: Giorgio Nicolini
To: andrea.tornielli@ilgiornale.it
Cc: 00023.MESSORI VITTORIO ; 01000.PECORARI GIORGIO
Sent: Friday, December 12, 2008 9:32 PM
Subject: Lettera aperta al Padre Giuseppe Santarelli (17.11.2005)
Ancona, 12 dicembre 2008
Caro Tornielli,
io non ho avuto modo di vedere la trasmissione di "Porta a Porta". Un lettore del mio Giornale Informatico "La Voce Cattolica" (www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm) mi ha però trasmesso uno stralcio audio del Suo intervento e di quello di Messori.
Voglio dirLe da parte mia che credo alla Sua buona fede, poiché probabilmente non ha avuto mai la possibilità di leggere altro al di fuori degli scritti del Padre Santarelli. Il disgusto di cui parla l'Ing. Pecorari riguarda il fatto che in molti, invece, non c'è questa "buona fede" ed anche in chi lo è (in buona fede) viene purtroppo spesso ingannato e diventa involontario diffusore della "falsità", come è avvenuto anche nel Suo caso nella trasmissione di "Porta a Porta".
Io conosco il Padre Santarelli da una vita, e con lui ho cercato ogni via amichevole e cristianamente caritatevole per una Sua "resipiscenza", perché purtroppo devo dire che è "un falsificatore" della storia della Santa Casa, ed anche Lei evidentemente è rimasto ingannato - in buona fede - dai suoi scritti, falsificati in un modo molto sofisticato, che hanno ingannato la Chiesa intera ed hanno distrutto sette secoli di storia della Chiesa.
Ho dovuto purtroppo anche procedere con una "denuncia canonica", in atto, per "il delitto di falso" a riguardo degli scritti del Padre Santarelli, che sono quasi tutti pieni di documenti "inventati", "manipolati", "falsificati", come potrà dedurre da quanto dichiaro nella Lettera allo stesso Padre Santarelli, che Le invio in allegato.
Anch'io studio da una vita la storia della Santa Casa, e vi ho anche operato in essa per anni, al servizio della Basilica. Posseggo centinaia di testi e volumi dal 1500 ad oggi, pieni di documentazioni antichissime, ritrovati provvidenzialmente anche recentemente, e risalenti fino all'epoca delle "Traslazioni Miracolose" e attestanti con prove storiche e archeologiche inconfutabili la veridicità di esse. Se avrà occasione di passare per Ancona mi venga a trovare e La ospiterò molto volentieri, dandoLe modo di consultare qualcuno di quei volumi. Vorrei poterli rendere disponibili in Internet, scannerizzandoli tutti; ma per fare un lavoro simile, da solo, mi ci vogliono anni di lavoro. Né ho alcun mezzo economico per incaricare qualcun altro.
In ogni caso, ho anche scritto un libro (che sintetizza i contenuti di quei volumi), con molte prove documentali anche inedite. Nel mio sito, all'indirizzo www.lavocecattolica.it/santacasa.htm, e in www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm, potrà trovare inoltre abbondante materiale di studio, come anche ascoltare in TELE MARIA - www.telemaria.it - le spiegazioni che io stesso espongo sui luoghi stessi delle "Miracolose Traslazioni" (disponibile anche in DVD).
Mi farebbe piacere approfondire l'argomento, se lo gradisce, anche mediante via telefonica.
Un saluto anche da parte mia, con l'augurio di un Santo Natale e l'assicurazione di un sincero ricordo nella preghiera.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LA RISPOSTA DI ANDREA TORNIELLI
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From: Andrea Tornielli
To: Giorgio Nicolini
Sent: Saturday, December 13, 2008 7:46 AM
Subject: Re: Lettera aperta al Padre Giuseppe Santarelli (17.11.2005)
Caro professore,
La ringrazio per la sua cortese lettera e per la documentazione che mi ha inviato. Non ho problemi ad ammettere che le mie conoscenze sulla Santa Casa si basano esclusivamente sugli studi di Santarelli e di Nanni Morelli. Leggerò con molta attenzione.
Ricambio gli auguri di Buon Natale.
Se mi dà delle indicazioni precise dove procurarmelo, leggerò molto volentieri il suo libro.
Con stima
Andrea Tornielli
LE DATE DI ARRIVO DELLA SANTA CASA
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From: Rudolph Cauchi - rudcauchi@gmail.com
Sent: Sunday, November 18, 2007 8:38 PM
Subject: la storia della Santa Casa
Caro Giorgio,
sono Rudolph da Malta-Gozo, dalla parrocchia dedicata alla Madonna di Loreto-Ghajnsielem. www.gsmyouths.com - www.ghajnsielem.com
Ho letto tutte le tue storie sulle traslazioni miracolose della Santa Casa di Nazareth e le ho trovate così interessanti che le ho tradotte in maltese per un mio programma sulla radio della nostra parrocchia www.radjulauretana.com . Ma non ho saputo spiegare quei 3 mesi, dopo il 10 dicembre1294 fino circa marzo 1295: siccome ad Ancona la casa è rimasta fino a dicembre 1295 e vi ha sostato per nove mesi.
Mi puoi per favore spiegare un poco?
Noi facciamo una grande festa in onore alla Madonna di Loreto e abbiamo due chiese dedicate a lei
Rudolph Cauchi
BREVE RISPOSTA E SPIEGAZIONE
Le documentazioni storiche sulla traslazione miracolosa della Santa Casa in Ancona attestano soltanto che la sosta sulla collina anconitana di Posatora avvenne nel 1295, e per nove mesi, senza però una precisazione sul mese di arrivo e sul mese di partenza. Pertanto non si può dire con certezza in quale mese del 1295 la Santa Casa è giunta in Ancona e in quale mese del 1295 è ancora “volata via”, giungendo poi nella Selva della signora Loreta, nella zona recanatese.
La reale discrepanza tra la data di partenza da Tersatto (il 10 dicembre 1294) e la sosta nel 1295 ad Ancona (“saltando” quindi almeno un mese dalla fine del 1294 all’inizio del 1295) potrebbe essere la dimostrazione e la conferma che la Santa Casa, dopo essere “partita” da Tersatto, prima ancora di arrivare ad Ancona, ha sostato anche in altri “vari luoghi”, secondo la rivelazione fatta da Gesù a Santa Caterina da Bologna, ed è anche attestato da radicate tradizioni popolari locali, come riportato nell’articolo di Padre Angelo Maria d’Anghiari, pubblicato qui di seguito.
Secondo tali tradizioni locali, infatti, la Santa Casa – provenendo da Tersatto – avrebbe “trasvolato” sulle Marche, l’Umbria e anche parte della Toscana. Infatti la Festa della Traslazione della Santa Casa in Umbria si chiama la Festa del PASSAGGIO, mentre nelle Marche la si chiama la Festa della VENUTA (perché qui si è poi "fermata"). Così è infatti che la tradizione popolare vuole che la Santa Casa PASSASSE per l’Umbria prima di venire nelle Marche. Secondo tali tradizioni popolari, perciò, le “traslazioni miracolose” furono anche più di cinque: quelle nelle Marche si qualificano con la parola “VENUTA”, mentre nell’Umbria si qualificano con la parola “PASSAGGIO”, e in qualche zona della Toscana si chiamano ancora “IL GRAN TRAGITTO”.
Potrebbe essere molto probabilmente proprio questa la spiegazione – e non può essere altrimenti! - di quei circa due o tre mesi che sono passati tra la partenza da Tersatto il 10 dicembre 1294 e l’arrivo e la sosta in Ancona nel 1295, per nove mesi, da cui poi è “ripartita”, pervenendo nella Selva della signora Loreta, nella zona recanatese, verso la fine del 1295.
Prof. GIORGIO NICOLINI
----- Original Message -----
From: angelo.gardetto@libero.it
Sent: Sunday, October 19, 2008 7:44 PM
Subject: RICHIESTA
Mi sono innamorato di Maria, oltre che con la preghiera intendo venerarla anche nei momenti di divertimento sto raccogliendo immaginette recenti della Madonna. Se mi potete aiutare con invio di materiale. GARDETTO ANGELO - Via San Benedetto, 14/36 - 18100 Imperia
IL COMMENTO DI UN TELESPETTATORE
SULLA TRASMISSIONE DI “VOYAGER”
----- Original Message -----
From: "enzo" <cleifire7@alice.it>
To: "Prof.Nicolini" <giorgio.nicolini@telemaria.it>
Sent: Thursday, February 05, 2009 12:15 AM
Subject: Trasmissione RAI
Caro Prof. Nicolini,
ho seguito e registrato la trasmissione di Voyager sulla Santa Casa di Loreto.
Sostanzialmente sono rimasto favorevolmente colpito dalla spiegazione sul trasporto che ha favorito, secondo me, l'ipotesi del trasporto angelico, documentando come mai fatto prima da nessuno, questa possibilità.
Ha prevalso nel taglio della trasmissione lo scopo di presentare gli enigmi seguendo una logica di una completa spiegazione, per poi passare subito alla presentazione (mettendo in dubbio quanto prima affermato) di un'altra verità, per poi presentarne un'altra. Così facendo si circonda tutto con un alone di mistero su quanto presentato, ma questo però porta il telespettatore attraverso un percorso suggerito dagli autori che alla fine, se lo spettatore non segue tutto senza distrazioni (zapping) resta con un punto di domanda senza riuscire a farsi un'idea propria.
Comunque secondo me è stata una bella trasmissione, presentando con coraggio una tesi che ormai per la maggioranza della gente è pura fantascienza, anche con lo scritto di una santa.
Mi ha colpito però l'idea e la prova che il Santarelli ha portato nel documento dove si fa menzione delle pietre portate in dote per il matrimonio, e questo mi ha sul momento scombussolato. Poi le decine delle altre prove riguardo la traslazione angelica e il buonsenso mi hanno riportato sulla giusta strada. Però... non so quanti siano rimasti alla seconda ipotesi.
Ho pensato alla illogicità di successive costruzioni da parte dei templari a distanza di pochi mesi, la stessa malta usata nella Palestina, il fatto di queste successive edificazioni e distruzioni del manufatto avrebbero rovinato questi mattoni sottoposti a queste successive operazioni, la casa in bilico su tre lati e poi successivamente rinforzata da fondamenta e mi sono detto: ma come si può dar credito al trasporto terrestre contro decine di prove a favore della tradizione? (…)
Per ultimo, mi dispiace per la sua intervista di 50 minuti completamente tagliata, ma penso che gli argomenti da lei portati abbiano contribuito a dare un'altro percorso alla trasmissione.
Comunque ringraziamo Maria che ha voluto far sapere a tutti il segreto della sua Casa e fare conoscere anche il portavoce di questa battaglia.
Un caro saluto.
Fiorenzo Clementi
IL RITROVAMENTO DI TESTI ANTICHI
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From: alice
To: lavocecattolica@lavocecattolica.it
Sent: Thursday, August 14, 2008 6:54 PM
Subject: DA STEFANO GIZZI: MILLE CONGRATULAZIONI E RINGRAZIAMENTI
Carissimo Prof. NICOLINI,
seguo con grande attenzione la Sua meritoria opera in difesa della Santa Casa di Loreto, che la Provvidenza Le ha affidato.
In particolare, la segnalazione ultima al Padre LaurentIn è davvero preziosissima!
E' davvero significativo che questa opera magistrale della fine del XVIII secolo sia ora disponibile sul quel motore di ricerca Google. Una volta tanto i mezzi moderni lavorano per la Gloria di Dio e della Sua Santissima Madre Immacolata!
Sarebbe utile, con l'aiuto di tutto il mondo chiamato "tradizionalista" organizzare un convegno di studi storici proprio su questo libro che Lei ha rinvenuto e sulle ultime acquisizioni che confermano la tesi insigne della traslazione miracolosa della SANTA CASA A LORETO.
Ci pensi su e ci sentiremo più in là.
Con sincera stima e viva riconoscenza per la Sua opera meritoria
Avv. Stefano Gizzi, Ceccano
----- Original Message -----
From: alice
Sent: Sunday, December 07, 2008 7:07 PM
Subject: DA STEFANO GIZZI
Carissimo Professore,
alla vigilia della Festività dell'IMMACOLATA e a pochi giorni dal grande giorno della festività lauretana, Le giunga un saluto sempre riconoscente e devoto per la Sua preziosa attività a tutela e salvaguardia della VERITA' DI LORETO, così importante per la Chiesa Cattolica!
Grazie e vivissime congratulazioni per la Sue iniziative così benemerite.
Avv. Stefano Gizzi, Ceccano
non sono in gioco solo le “Sante Pietre”
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica
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From: Padre Stefano Bertolini Spina
Sent: Sunday, April 23, 2006 1:34 AM
Subject: Il ministero angelico di Loreto
Egr. Dott. Nicolini,
sono un sacerdote della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri di (…omissis…). Per caso ho “incontrato” il suo Sito Internet (www.lavocecattolica.it) cercando materiale per una Via Crucis da tenere nella Parrocchia che reggo insieme ad un confratello, qui a (…omissis…).
Le scrivo per ringraziarla vivamente di quanto ella scrive sulla traslazione angelica della Santa Casa di Loreto, e comprendo tutte le sue difficoltà. Anche io, fino a quando non ho letto i suoi scritti e non ho riflettuto un poco, credevo nel trasporto via mare ad opera dei Crociati.
Purtroppo - come lei ben sa - il morbo del razionalismo modernista si è impossessato anche di vasti strati della Chiesa, non ultimo - anzi soprattutto! - proprio del clero e dei pastori. Anche io, come tanti altri sacerdoti - tenga presente che sono nato nel 1960 e quindi appartengo già alla generazione “post-conciliare” - ho ricevuto una formazione teologica intrisa di illuminismo, per cui i miracoli sono dei “teologumeni” privi di fondamento storico.
In realtà le cose stanno proprio come dice lei: c'è forse qualcosa di impossibile a Dio? Negando le possibilità dell'intervento divino soprannaturale, finiamo per negare l'essenza stessa della religione e infine per affermare che Dio non è onnipotente! Tanto vale allora essere onesti e definirsi atei.
Da diversi anni ormai - e grazie a Dio e alla Madonna! - mi sono ampiamente ricreduto, anche se restano in me - a causa appunto della formazione ricevuta - alcune incrostazioni di “razionalismo” che mi sforzo, con l'aiuto di Dio, di superare, per abbracciare una più piena ed autentica dimensione di fede. Così ho preso ad insegnare in questo modo ai miei fedeli, e ho trovato insieme a loro la via di Cristo.
Grazie anche a lei per il contributo che ha dato a questa mia maturazione: è vero “nulla è impossibile a Dio!”.
Proceda con fermezza su questa strada, non si scoraggi per le incomprensioni che le derivano anche e proprio da chi dovrebbe difendere la fede (ho letto la risposta che le ha dato l'attuale Arcivescovo di Loreto! … Mons. Danzi: n.d.r.) e non si rende conto che non sono in gioco solo le “Sante Pietre”, ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica: in realtà il discorso è ben più ampio del problema di Loreto e inerisce il senso stesso della fede vera e della religiosità autentica.
Che il Signore e la Madonna benedicano e sostengano il suo prezioso lavoro!
Di tutto cuore un abbraccio in Cristo.
Padre Stefano Bertolini Spina
Leggere la risposta all’indirizzo www.lavocecattolica.it/lettera14settembre2006.htm
NON PRAEVALEBUNT!
----- Original Message -----
From: Padre Stefano Bertolini Spina
Sent: Monday, September 18, 2006 12:44 AM
Subject: Non praevalebunt!
Carissimo Prof. Nicolini,
ho ricevuto con piacere la sua “e-mail” di risposta; non si preoccupi per il ritardo: la capisco benissimo! Già prima avevo visto la pubblicazione della mia lettera: ha fatto benissimo! E spero davvero che possa essere utile a molti. Contrista dover prendere atto delle chiusure da parte di certi pastori della Chiesa su cose che pure dovrebbero essere ovvie e logiche per un credente, compresi tra i credenti i Vescovi che queste cose dovrebbero difenderle semplicemente con... naturalezza! E contrista doversi scontrare con i filtri e le barriere che certamente sono poste in atto nei confronti del Papa.
Ricordo che in un libro che lessi tanti anni fa - un libro che purtroppo non è più in circolazione, come capita a tanti bei libri!- dal titolo “Protagonisti invisibili”, l'autore ad un certo punto chiedeva ad un interlocutore - mi pare che fosse un esorcista – “Dov'è che Satana agisce maggiormente?”, e la risposta era: “In Vaticano, perché là dove è la sede della Verità, più si accanisce il Demonio per intorbidarne lo splendore”. D'accordo, prendiamo queste parole con “beneficio d'inventario”, ma penso che non siano lontane dal vero… Purtroppo!
Tuttavia non ci scoraggiamo. Nella Chiesa ci sono tanti credenti e tanti preti sinceri e onesti; c'è il nostro Papa - che il Signore lo sostenga sempre e ce lo conservi ancora per tanti anni! - che con la sua umiltà e la sua dolcezza non si stanca di affermare la Verità. E poi non dobbiamo dimenticare che, alla fine dei conti “portae inferi non praevalebunt!” e questo ci deve spronare ad andare avanti con tenacia, fiducia, speranza.
E' la “buona battaglia della fede”, che sarebbe facile se fosse combattuta solo verso coloro che “stanno fuori” ma che diventa amara e dolorosa quando deve essere combattuta - sempre con amore cristiano! - nei confronti di quelli che ci sono fratelli nella fede e “padri”...
Che il Signore Gesù e Maria la benedicano e la sostengano sempre nel suo prezioso impegno!
Padre Stefano Bertolini-Spina d.O.
LA LUNGA ATTESA DI UN INTERVENTO…
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO
ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM
Prot. n.1802/05/L
Roma, 15 dicembre 2005
Egregio Signore
GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA
Questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si pregia rispondere alla lettera del 4 dicembre u.s. con la quale la Signoria Vostra trasmetteva una documentazione relativa alla questione della celebrazione liturgica della “Miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto.
Il Dicastero assicura la Signoria Vostra che alla documentazione inviata sarà data la dovuta considerazione.
Ringraziando per la cortese attenzione, colgo ben volentieri la circostanza per significarLe la mia stima e per confermarmi con sensi di distinto ossequio.
Della Signoria Vostra devotissimo nel Signore.
Mons. Mario Marini, Sotto-Segretario.
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LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”
Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
Nuova York, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).
GIOVANNI PAOLO II
(Roma, sabato 8 dicembre 2001)
NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO
Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.
Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro
La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.
IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO
«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).
LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA
OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’
(Benedetto XVI)
SOTTO LA TUA PROTEZIONE
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982).
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
esortiamo PURE voi, figli carissimi,
a cercare quei “segni dei tempi”
che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,
anzi ella stessa l’atteso prodigio
Messaggio da Mediugorie del 25 gennaio 2009, di Maria “Regina della Pace”
(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)
Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore che Io consegnerò a mio figlio Gesù per la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano per voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi così a lungo perchè siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Come conservare la purezza?
Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.
La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...
La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.
È libero colui che è capace di resistere, di lottare.
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti
(Martin Luther King)
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)
Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie
Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto, ad Ancona e sino al colle ove poi sorse Loreto, quale “nuova Nazareth”. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona e Loreto, con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.
Scrisse Giovanni Paolo II: “Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: “Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.
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"FRATELLI, TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, QUELLO CHE E' VIRTU' E MERITA LODE, TUTTO QUESTO SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI" (cfr. Fil.4,8).
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LA SANTA CASA DI GESU’, DI GIUSEPPE E DI MARIA: ARCA DELLA NUOVA ALLEANZA
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NON TI ARRENDERE MAI
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l'errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l'incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l'aria del niente,
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Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi... e ricomincia!
(San Leone Magno)
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